trentaquattresimo anno, 2>3 + 6 + 10>11 + 14 + 17>19 + 25>26 + 29>30 maggio 2024,
v a l u t a z i o n e d e l v e n t o
Angelica. Quelle musiche di altri mondi al San Leonardo
Strano caso quello di AngelicA, da quando ad inizio anni ’90 portò gli eschimesi con la loro musica alla Galleria d’Arte Moderna, il genio di Mario Zanzani (poi scomparso) e Massimo Simonini, direttore artistico atipico, scommise sulle musiche ‘altre’ cosiddette di ricerca, quelle che in Europa godono di ampio spazio ma che qua stentano nonostante AngelicA sia un festival unico.
(Gianni Gherardi, La Repubblica – Bologna, 29 aprile 2024)
Angelica, le musiche in trasformazione
Dalla poesia musicale di Mariangela Gualtieri, fondatrice del Teatro della Valdoca, all’improvvisazione del maestro della cultura sonora afro-americana Roscoe Mitchell, attraverso traiettorie che solcano il globo. Questa è l’identità in continua trasformazione di Angelica, il Festival Internazionale di Musica che va in scena a Bologna da domani al 30 maggio. […] Un programma, come è sempre stato nello spirito della manifestazione, che supera i confini nazionali, proponendo un catalogo dal vivo delle frontiere in movimento della ricerca musicale, mescolando partiture contemporanee, rumore, jazz e rilettura delle avanguardie; offrendo insomma al pubblico i diversi punti di vista della creazione sonora che nasce quando si intrecciano i saperi di personalità differenti.
(Pierfrancesco Pacoda, il Resto del Carlino – Bologna, 1° maggio 2024)
Suoni dal mondo in dialogo. AngelicA guarda sempre avanti
Il festival bolognese dedicato alla musica di ricerca […] continua a muoversi in equilibrio tra nomi sconosciuti se non a poche decine di persone e bagni di folla […].
(Piero Di Domenico, Corriere di Bologna, 1° maggio 2024)
Su AngelicA 34
È noto come il festival internazionale di AngelicA a Bologna sia sempre stato un eclettico appuntamento musicale, con concerti e proposte di artisti senza una vera specificazione di genere musicale. Se volessimo usare il termine ‘contemporaneo’ per eludere le convenzionali classificazioni che vedono un riferimento esclusivo alla composizione classica e ripristinare un sincero vocabolo del tempo che percorriamo, AngelicA esprimerebbe allora con esattezza l’ampio ventaglio di scelte. Sin dal 1991, anno in cui Massimo Simonini e Mario Zanzani l’hanno costituito e ideato, AngelicA ha mostrato comunque una prevalenza per la sperimentazione e la ricerca, fidandosi di un’apertura internazionale (spesso condotta tramite collaborazioni con enti culturali statali e non) e del lavoro di molti esperti musicali, critici o musicisti aventi un proprio progetto utilmente sviluppato per la costituzione dei palinsesti.
(Ettore Garzia, www.percorsimusicali.eu, 2 maggio 2024)
AngelicA 34, festival musicale consolidato nella sua unicità trasversale e possibilista da oltre tre decenni di esperienza, ha aperto i battenti il 2 maggio con una serata dedicata a Stefano Scodanibbio, che collaborò più volte con la manifestazione felsinea come uno degli interpreti supremi di quell’unicità estetica. Nella seconda parte del concerto ha preso rilievo la performance del Quatuor Bozzini, quartetto d’archi canadese nato venticinque anni fa e specializzato in uno sterminato e originale repertorio di musica contemporanea, inoltrandosi anche in progetti interdisciplinari che hanno coinvolto video, teatro, danza… La profonda sensibilità del loro approccio ha dato corpo a equilibri tanto aperti quanto ferrei, a sofisticati fremiti armonico-timbrici e dinamici; esiti tanto più apprezzabili se si tiene presente che essi erano alle prese con composizioni, o insiemi di composizioni, diversissime fra loro, scritte per lo più nell’ultimo quindicennio dal danese Niels Lyhne Lokkegaard, dalla canadese Ana Sokolović e dal maceratese Scodanibbio. Un interplay sinergico, una fusione perfetta ha mostrato quindi la formazione canadese, che si è espressa all’interno del codice della musica contemporanea più trasversale.
(Libero Farnè, www.allaboutjazz.it, 8 maggio 2024)
Ad Angelica Festival il sole artico della Norvegia brilla con Banshee
Trentaquattresima edizione per Angelica Festival, la rassegna di musiche della contemporaneità che indaga da quasi sette lustri possibilità e impossibilità del suono: quest’anno il titolo è «valutazione del vento». Come dice il direttore artistico Massimo Simonini in apertura, ogni sera un mondo diverso. […] Sei donne e un uomo si cimentano con pianoforte, synth, contrabbasso, basso elettrico, tromba, tuba, batteria, con Maja S. K. Ratkje (voce, violino, elettronica) in evidenza, a tessere trame tra improvvisazione spettinata e gioiosa e baccanali jazz-rock che sconfinano nell’ambient e nel noise. Musica che ha una personalità simile a quella di Fire! Orchestra, ricordando talora la scuola di Canterbury, in altri frangenti il mood panico e dionisiaco del collettivo ginevrino Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp. Il progetto trae ispirazione dalle banshee, figure del folklore irlandese che urlano di morte e distruzione; l’idea della giovane musicista è di rileggere questa tradizione per raccontare la velocità inesorabile a cui scorre la vita. Ciò si traduce in composizioni urgenti che si susseguono senza pause, come un febbrile brulicare di fauna boreale che attraversa radure impressioniste, terremoti, bagliori. La scrittura predilige il mood e i timbri piuttosto che lo sviluppo del fraseggio ma brilla per capacità narrativa: capita che il sole artico si oscuri per lasciare spazio a benvenute nuvole che portano glaciali piogge astratte e qualche rarefazione impro, dove Ratkje e la tubista Heida Karine Johannesdottír Mobeck hanno modo di mettersi in luce, la prima mimando voci di strega, la seconda tramutando in altro da sé lo strumento tramite l’harmonizer.
(Nazim Comunale, il manifesto, 9 maggio 2024)
Dorothy Moskowitz & United States of Alchemy a Bologna
Il risultato di questo incontro nell’etere [tra la cantante Dorothy Moskowitz e il compositore Francesco Paladino] è Under an Endless Sky, un album pubblicato nel marzo dello scorso anno e stasera eseguito per la prima volta in assoluto dal vivo, grazie ad un ensemble totalmente inedito e composto solo in parte da musicisti coinvolti in precedenza. In un Teatro San Leonardo gremitissimo per uno degli eventi di punta della 34esima edizione del Festival AngelicA, i nove musicisti, che, prove escluse, si sono esibiti insieme per la prima volta, hanno eseguito sia i brani dell’album, sia nuovo materiale, donando loro il fascino e l’immediatezza della performance. Tra minimalismo, art pop, Terry Riley, Flaming Lips, musica da camera, per un’ora abbondante il teatro si è riempito di sonorità ipnotiche, quasi mistiche, con la voce della Moskowitz, inconfondibile nella sua naturalezza, al centro di trame costruite su dialoghi strumentali inediti e affascinanti tra strumenti classici, synth, salteri, didjeridoo e conchiglie.
Il finale è degno di una serata memorabile. Dopo il bis, l’ensemble si è cimentato prima in una cover degli United States of America poi in un’improvvisazione libera, dimostrando un’intesa davvero sorprendente, a degna conclusione di un concerto che definire “magico” non sarebbe esagerato.
(Daniele Follero, Rockerilla, 14 maggio 2024)
Angelica, Festival Internazionale di Musica, 34esimo anno
“Parliamo di musica & vita, musica vista dalla vita e vita vista dalla musica”, tuona ancora una volta Massimo Simonini, direttore artistico di Angelica Festival, anche se tutto pare sempre più difficile e complicato col passare del tempo. Eppure ogni anno, e questo trentaquattresimo non fa eccezione, Angelica-momento-maggio ha i suoi highlight, magari diversi per ogni spettatore, ma dove basta esserci. E così, di serata in serata, “Angelicamagika” offre al Teatro San Leonardo (ma con qualche sconfinamento […]), momenti di stralunata, talvolta imperfetta bellezza […].
(Gino Dal Soler, www.blowupmagazine.com, giugno 2024)