quarta edizione, 24>29 maggio 1994, …funghi…
(testo tratto da Silenzio di John Cage, qui riassunto […])
Puzzle contemporaneo
Se non ci fosse sarebbe da inventare, ma fortunatamente esiste. Angelica è forse l’unico festival in Italia impegnato nel difficile compito di documentare una musica che si esprime al di fuori dei canoni tradizionali, portando alla ribalta sempre nomi nuovi e progetti altrettanto stimolanti […] Qui, nonostante non ci siano grandi budget (anzi) si lavora senza l’assillo di dover portare a tutti i costi la star di turno (come fanno quasi tutti i festival di jazz e derivati) […] (Gianni Gherardi, Mongolfiera, 20/26 maggio ’94)
Per angeli e per vagabondi. Da Zorn a Frith sei serate ‘non convenzionali’
Torna Angelica, il festival di musica ‘non convenzionale’, l’appuntamento più divertente della stagione musicale a Bologna […] vagabonda tra teatri e palcoscenici diversi – Teatro San Leonardo, Testoni, Comunale e Link – e inquieta tra generi e proposte musicali che non si eludono mai del tutto né s’accomunano mai completamente, ma insieme forniscono materia a quel che chiamiamo ‘musica d’oggi’. (Brunella Torresin, la Repubblica, 20 maggio ’94)
“Angelica”: un festival d’autore
(La Stampa, 24 maggio ’94)
Note di musica Angelica
[…] tra i pochi festival autenticamente internazionali […] (Brunella Torresin, la Repubblica, 24 maggio ’94)
Angelica, la musica intelligente
Se cominciassimo a dire una cosa sacrosanta del tipo: ‘Angelica, il festival musicale che si apre questa sera è l’unica manifestazione bolognese a tenere i contatti con le tendenze più avanzate e originali dell’avanguardia internazionale […] Cos’è dunque Angelica? Semplice, è il ritrovo di questa musica da ghigliottina. In questi giorni scorreranno le istantanee delle esperienze musicali fra le più vive e shoccanti, divertenti e problematiche che oggi si possano incontrare sulla faccia della terra. (Giordano Montecchi, l’Unità, 24 maggio ’94)
‘Angelica’: tanto jazz nel segno dell’elettronica
Quarta edizione per Angelica, il festival bolognese che punta ad una attenta ricognizione dei sentieri della musica nuova. Un’impresa non facile nel clima di diffusa restaurazione sonora di questi anni, ma risolta brillantemente dagli organizzatori guardando a percorsi meno tradizionali della musica contemporanea […] Il risultato è inevitabile per fantasia e vitalità in una salutare confusione di generi, una proposta segnata da gioia e comunicativa davvero rare.” (Giuseppe Vigna, La Nazione, 25 maggio ’94)
L’ultima occasione per Zorn
Il nome è dolcissimo: ‘Angelica‘. Ma la sostanza è aspra anzi ‘DiabolicA’. Perchè nelle serate di ‘Angelica-Festival Internazionale di musica”non convenzionale’ vi può capitare di tutto. Come questa sera, quando sul palcoscenico del Teatro Testoni salirà una vera e propria nomenklatura della musica innominabile: Fred Frith, John Zorn, Bob Ostertag, John Oswald […] Quando si deve descrivere un modo di intendere e fare musica così lontano dal senso comune, davvero non si sanno che pesci prendere […] Una cosa è certa se volete mettere un piede nel XXI secolo cominciate stasera. (l’Unità, 27 maggio ’94)
I supersuoni di Phil Minton nelle notti di ‘Angelica’. Sul palcoscenico del S. Leonardo, il musicista ha elettrizzato la seconda serata della rassegna bolognese con i suoni ‘impossibili’ di Bob Ostertag
Se Walt Disney creando il suo Pippo, invece di un sempliciotto sospinto qua e là dalle più piccole brezze, un Parsifal del Novecento dal debole pensiero, ne avesse fatto un esploratore dell’acido, capace di masticare per ore alla stregua di una ‘gomma’ una fetta di prosciutto inframezzando il tutto con tequila al peperoncino, è da credere ne sarebbe saltato fuori quel personaggio percorso da mille brividi, forzato da improvvisi sussulti, costretto a lampi di visione per scariche d’elettrochoc gradito che col nome di Phil Minton sul palcoscenico bolognese del S. Leonardo, s’è assunto lo spossante compito di eseguire la musica di Bob Ostertag che ha elettrizzato la seconda serata di Angelica ’94 […] Dopo aver puntato lo sguardo sull’improvvisazione, lo scorso anno, l’attuale edizione di Angelica, ha scelto l’esperienza della composizione, ma andando a cercare tra musicisti singolari, a volte estremi, lontano dai manierismi, così saggiando non tanto la professionalità quanto le nevrosi, i tic, le manie, trovando quindi una sorta di senso della necessarietà. (Giampiero Cane, il manifesto, 27 maggio ’94)
Serata di action music nel cuore di Angelica. Felice anarchia di suoni
Nel cuore di Angelica ’94 (Bologna), intitolata al lavoro compositivo di artisti esecutori che percorrono le vie dell’improvvisazione, più o meno vagamente inseriti nel jazz, è spuntata fuori, in controsenso, venerdì, al Testoni, una serata, di action music durante la quale Mark Dresser, Fred Frith, John Zorn, Bob Ostertag, Phil Minton, Gerry Hemingway e John Oswald, insieme o combinandosi variamente, hanno trascinato un pubblico straboccante a partecipare con gioioso entusiasmo. Una ‘musicazione’ anarchica, complessivamente indirizzata più a suscitare il senso dell’evento che non una fruizione eminentemente estetica […] (Giampiero Cane, il manifesto, 29 maggio ’94)
Ai confini della ricerca musicale
Con rigore e riservatezza è cresciuta a Bologna una rassegna, maliziosamente intitolata ‘Angelica‘, giunta quest’anno alla quarta edizione e che si propone uno dei rarissimi appuntamenti nazionali con la ‘diversità’ della sperimentazione musicale priva dei precisi confini. Anzi, l’ipotesi iniziale su cui è nato il progetto della manifestazione è proprio una specie di grado zero dell’elaborazione musicale da cui ripartire, senza tener conto di gerarchie, compartimenti, generi e sottogeneri […] La rassegna vanta oggi un suo pubblico folto e affezionato, malgrado l’indubbia difficoltà della musica proposta, segno che quando si lavora seriamente i risultati arrivano puntualmente. Nel deserto che si vive oggi in Italia, una delle poche iniziative a lavorare efficacemente fuori da ogni logica di mercato, con budget ridottissimi ma sufficienti a garantire un alto livello della proposta. (Gino Castaldo, la Repubblica, 30 maggio ’94)
A qualcuno piace attuale. Il successo del concerto di musica contemporanea al Comunale
[…] Angelica può finalmente vantare un ‘suo’ pubblico abbastanza consolidato e vasto. Un altro elemento che premia gli sforzi degli organizzatori del Festival […] (Fabrizio Festa, la Repubblica, 31 maggio ’94)
Angelica. Musica Pacifica
Angelica, festival vagabondo e instabile, figlio di buona volontà e compromessi, progetto allegro e aperto nel quadro di una vita musicale spesso incupita da arrivismi, frustrata da marginalità, avvilita dall’insensibilità di un pubblico, ivi compresa larga parte della critica, che, chissà perchè, solo alle espressioni musicali nell’insieme delle artistiche contemporanee resta indifferente o ostile […] Il pubblico ha applaudito tutto con calore, conquistato da musicalità aperte verso l’esterno, dimostrando la necessità di Angelica, iniziativa unica nel quadro bolognese, che andrà potenziata e messa a punto con più cura, il che significa concedendo alla associazione che l’organizza i mezzi per una cura più dettagliata e specialistica di tutti i fattori che concorrono al miglior esito. (Giampiero Cane, il manifesto, 2 giugno ’94)
‘Angelica ’94’
La quarta edizione ha portato definitivamente ‘Angelica‘ fuori dalla clandestinità e dalla dimensione underground: l’articolata consistenza del programma, che si è dipanato in diversi teatri, l’efficienza della macchina organizzativa e soprattutto, fatto imprevedibile, la presenza costante di un pubblico folto e omogeneo, hanno consacrato l’originale impostazione della rassegna, che, rifiutando ogni delimitazione di comodo fra generi musicali, è protesa all’esplorazione dei malsicuri e disorientanti territori di confine. L’edizione di quest’anno, dedicata prevalentemente alla composizione, ha presentato sessantacinque brani musicali nell’interpretazione di ventisette formazioni diverse, dal solo all’orchestra sinfonica […] Questo tipo di esperienze musicali vive della complementarietà delle voci, della ricchezza e varietà timbrica, prende corpo dal gusto per l’intreccio, dalla dinamica imprevedibile delle azioni-reazioni e presuppone uno spiccato senso teatrale sia musicale che visivo. In tutto questo i musicisti chiamati in causa sono dei maestri […] (Libero Farnè, Musica Jazz, agosto/sett. ’94)
Angelica ’94
Alors que la quatrième edition du festival Angelica vient de se terminer, il convient d’utiliser cette cronique pour faire un point (malheureusement trop rapide) sur une situation plutot réjouissante dans la magique ville de Bologne. En effet, alors que l’Italie s’enlise dans un sordide retour aux sombres années, qui ne repose pas uniquement sur la nostalgie, une bande à géométrie variable à décidé en 1990, de développer plusieurs structures de production et de diffusion. […] La diversité ‘culturelle’ des participants aux divers projets et structures, la détemination générale, la décontraction apparente, l’age (il ne s’agit pas d’anciens combattants), la bonne conaissance des musiques actuelles, la volonté de diriger des esthétiques et pratiques différentes voire opposées, nous permettent de considérer, que l’Italie dispose, avec ce systeme d’un formidable, outil de développement à la disposition des musiques de création. On ne peut que comprendre l’enthousiasme des artistes invités cette année comme Fred Frith, John Zorn, John Oswald, Stephen Drury, Bob Ostertag, Guy Klucevsek […] Admirons aussi la capacité des ‘dirigeants’, à intégrer sans compromis leurs productions dans la programmations annuelle du théatre municipal: l’orchestre du théatre ‘piégé’ devant près de mille personnes par la direction à poigne de Stephen Drury pour donner un dinamique interprétation de ‘For Your Eyes Only’ de John Zorn, a offert un moment rare d’interculturalité […] Angelica: festival des musiques en opposition des années 90. Qu’on se la dise. (Dominique Repecaud, Revue et Corrigée, giugno ’94)