AngelicA 14
quattordicesima edizione – mosaico & miraggio
Bologna, Modena °
9>16 + 21>23 maggio + + 3 giugno 2004
>—> quaderno di AngelicA 14 – 2004
Angelica a pezzi
Così, in questa edizione del festival, i diversi pezzi aprono ai progetti di promozione culturale delle istituzioni locali, ai teatri di questa città e di altre, alle istituzioni scolastiche e formative, agli ensemble specializzati, ai centri di cultura di altri paesi. Altri pezzi sono in costruzione per i prossimi mesi.
E ciascun pezzo è nuovo lievito.
E’ il risultato ovvio, naturale, di una mancanza ormai sempre più avvertita nel programma dell’offerta musicale: la mancanza di contemporaneità. Siamo, come si dice, al progressivo svuotamento dello spazio un tempo riservato alla creazione contemporanea. Alla fine di un persorso, in cui il mercato e l’abitudine al sempre uguale hanno consumato l’audience, l’hanno sfinita. Da qui si ripartirà e qualcuno si sta già avviando.
Per intanto e tuttavia, questo spazio è talmente vasto da stordire; ci coglie l’ansia della navigazione; tante rotte possibili. Poche preoccupazioni sul rigore, di questi tempi conta lo stile.
Sguardo & Stupore
Un progetto risponde a un’idea, nel corso della sua realizzazione si trasforma. Ostacoli e soluzioni si succedono creando problemi e opportunità.
Si cerca di costruire, si collabora, senza perdere di vista un obiettivo, che speriamo necessario in quel tempo, e che cerca di essere utile a tutti. Questa edizione numero 14 di angelica, forse più di altre (anche se in tutte succede in misura diversa), è nata incontrando continuamente lungo la strada segnali di ogni tipo: divieto di sosta, un ampio parcheggio, obbligo di svoltare a destra, e a sinistra, pericolo di crollo, sempre diritto; cercando continuamente un centro, un equilibrio.
Legati alla voce (lettura, canto, canzone, evento corale), alla dimensione del solo (pianistico ed elettronico),Angelica 14 ospita eventi che riflettono sulla forma in relazione anche agli spazi (chiesa e teatro) accogliendo la diversità come elemento di ‘unità’; il dare voce assume un senso particolare: una volontà visibile di cercare ‘accordo’ fra apparenti diversità. quando nella stessa cornice si riescono a mostrare realtà molto differenti, cercando una certa coerenza, qualcosa ancora splende. Con sguardo e stupore.
Il pensiero fluisce, niente si ferma se non il necessario, quello che serve realmente sapere, in quel momento, perchè diventa frutto del sentire, e non bagaglio culturale, parte di quel mondo colto, intellettuale, che è mentale, e che spesso riduce il pensiero, riduce il sentire, portando analisi che non lasciano spazio a una dimensione più vera, più creativa.
Cultura, certo, necessaria, ma che deve ribilanicarsi con altri regni che riguardano e comprendono la creatività, e ogni idea che si riflette è così intensa, potente perchè innocente.
In ogni musica si può, o non si può, trovare qualcosa, trovare musica, come si trattasse di un niente, un nulla, quasi inconsistente, ricco di tutto.
Alda Merini canta la poesia, provoca una marea emotiva difficile da contenere; quando parla suona; la sua poesia è così vicina alla musica, i linguaggi piacevolmente si confondono; il suono delle sue parole, è la carne degli angeli ? Dispiaciuti, annunciamo che la sua lettura non è più in programma, Alda Merini non sarà presente per ragioni di salute… Charlemagne Palestine corre immobile sui tasti di strumenti di altre epoche, in diversi contesti, porta ordine nel suo caos, dove il gioco è parte integrante; seduto al centro, in bianco e nero, circondato da colori; lo spirito di Olivier Messiaen appare in chiesa, ricordando il tempo, in cui lui stesso, ‘improvvisava’ all’organo, in una chiesa di Parigi: dopo l’omelia si poteva completare l’opera con l’aiuto della musica. John Tilbury ritrova Howard Skempton: due vecchi amici, brevi brani dal sapore semplice, essenziali, già scritti, il tocco di Tilbury, pieno di sensualità, affonda, e li porta altrove; Satie osserva, in ombra, con bombetta. Il Brasile incontra Berlino, Chico Mello & Fernanda Farah si scambiano, delicati saluti, offrendo, alle loro canzoni piene di tradizione, un nuovo punto di vista dove il gesto influenza il suono e viceversa; elementi apparentemente estranei regalano nuova forma alla forma; una città in campagna, un prato dentro un grattacielo. 3 momenti elettronici, un’aperitivo cerca un pasto: Luigi Ceccarelli porta il suono in teatro, abili composizioni riflettono il tempo, dove le voci sono ancora in palcoscenico; Antonio Della Marina con cura e precisione, elabora minimalmente, una musica dove tutto si muove, ricco e sottile, si trasforma; Tiziano Popoli ha passato una buona parte degli ultimi anni a registrare ambienti sonori, tra riflessione e forse solitudine, nell’intimità del mondo, la natura risponde; si passano ore, anni, ad aspettare il momento che passi quel suono, fino a quando un’ape si presenta e dopo aver circumnavigato il ‘pianeta microfono’ si schianta su di esso: fragorosa; è un pò che manca da Bologna, questo suo solo vuole parlare del vento, “il vento del cambiamento” dice una canzone: ben trovato Tiziano. Steffen Schleiermacher esplora nel mondo della musica, anche colta, contemporanea, e scopre, in The Mystic Modernists, le composizioni di Carl Ruggles e Dane Rudhyar (quest’ultimo forse più conosciuto come astrologo e ricercatore, inventore di teorie, che come compositore ‘discontinuo’), figure particolari della ricerca musicale americana degli anni ’30 e ’40 legata a un misticismo singolare: largo e maestoso sono chiavi di accesso. Un workshop, in collaborazione con la Scuola Popolare di Musica Ivan Illich, di Phil Minton forma e costituisce un coro, un altro elemento di Angelica numero 14, si presenta in concerto come ‘ferino’: iscrizioni aperte a un massimo di 75 persone, cantanti o non, di qualsiasi età, disponibili all’esplorazione; il coraggio di cantare, di essere acrobati sulle corde vocali. Rockkkambolico-rockambolesco, a spirali larghe, pensieri rapidi e pause, con cuore, la musica di Tonino Tesei (Stefano Scodanibbio è produttore del suo disco uscito per la New Albion) il cui carattere riporta alla memoria altri autori e sprazzi popolari, per un risultato abile e vivo, ammorbidito da un gusto neo-classico e minimale, tutto Tesei; Conlon Nancarrow di nascosto ride, Franco Donatoni saluta e Fausto Bongelli preciso e poetico esegue. Il trio a cappella Zubi Zuva di Toshida Tatsuya (batterista dei Ruins), Shibasaki Yukifumi e Takahashi Hideki, presenta un live, ‘dada’, tragicomico la cui originalità nasce anche dal fatto che i tre cantanti sono in realtà musicisti che abitualmente suonano altri strumenti: cantando ci si scopre diversi: limiti e meraviglie del caso… il trio The Reveries di Eric Chenaux, Ryan Driver, Doug Tielli, rimodella canzoni, degli anni ’40, ’50 e ’60, dilatandole con strumentazioni particolari (mouth-speaker, mouth-microphone, chitarra elettrica, armonica, quasi-ruler bass, thumb-reeds, flauto da naso, sega da legno…): è tutto così tragicamente romantico, guardando la luna, ricordando un raga. Dopo 30 anni di assenza dal palcoscenico, anche in India, Dr. Ilaiyaraaja si presenta dal vivo con un ricco, misto, ensemble; la sua musica, oltre a contenere molte musiche, può essere oggi un buon oggetto di riflessione, motivo di meditazione, sulla forma, sul suo consumo, per una eventuale, possibile, espansione: mostrando modelli, formule rare, impensabili, per il mondo della canzone o del cinema occidentale; una forma aperta, strettamente legata all’ispirazione del momento, ad accogliere qualsiasi cosa in una struttura sorprendente, arricchita dalla tradizione indiana, ancora così forte, dove ritmo, melodia, devozione, sorpresa, viaggiano insieme; quasi una canzone caleidoscopica, ricca di regole, ma anche di possibilità espressive. Kishori Amonkar, classe 1931, interpreta il suo raga, con una sua luce: si tratta di arancio con sfumature di giallo, un impronta di verde, e un occhio al blu, è un colore particolare, che si distacca dalla tradizione pur appartenendole; una luna-alap si sviluppa; è una regina, rimuove le emozioni, canta lontano, aiuta a ritrovare; un violino vedico. Un altro coro, questo di sapore sacro: Coro da Camera di Bologna (costituito per questa occasione) e Coro Euridice di Bologna, direzione Pierpaolo Scattolin, per un repertorio, che raramente si ha l’opportunità di ascoltare, che riguarda essenzialmente l’opera di Giacinto Scelsi con due parti riservate a Olivier Messiaen e Krzysztof Penderecki; Scelsi risuona e cerca accoglienza dove non è ancora conosciuto; risponde una eterna ‘O’, ruotando e rappresentando la voce aperta a esplorare e invocare ciò che cerchiamo; Convivium è il titolo della serata, è estratto da O Sacrum Convivium, composizione di Messiaen del 1937; Convivium che ancora sacro non riesce ad essere ma ricerca; un coro come grande insieme in accordo, una serata simbolica, per diversi aspetti, che, dopo l’apertura dei concerti di Palestine nello stesso spazio, chiude la settimana ‘centrale’, o classica, di angelica sempre in chiesa.
Oltre ai concerti: Walter Rovere presenta Voci dall’Aldilà (primavera e autunno 2004), una serie di film, uno sguardo-riflessione sull’aldilà, su musicisti e musiche che ancora sono qua: Cornelius Cardew di Philippe Reignez (Inghilerra 1986); Pandit Pran Nath in Between the Notes di William Farley (Usa 1986). Franco Fabbri conduce gli “incontri & ascolti”: incontra i musicisti, per noi che ascoltiamo: dimensione domestica e approfondimenti degli autori.
Seguono una serie di ‘altri eventi’, ospitati, che caratterizzano ulteriormente questa edizione. La Voce Mediata a cura della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio – G.B. Martini di Bologna: recitazione del suono e altri nuovi lavori in anteprima sono fra gli elementi che vengono presentati in un contesto diverso e ‘internazionale’. Construction Sonor è un lavoro commissionato dalle istituzioni svizzere (un esempio per le istituzioni locali o italiane) a molti musicisti, che riguarda i suoni del tunnel (San Gottardo e Lötschberg) in costruzione che qui vengono riportati alla luce, nell’aria, da Steinbrüchel, Bernd Schurer, Günter Müller, Tomas Korber; era suono, rumore, ora cerca di trasformarsi in musica. Dopo la Svizzera, il Canada ‘rappresentato’ dall’Italia: FontanaMIX Ensemble di Bologna con Antennae of a new mythology porta, con l’aiuto di Giorgio Magnanensi che vive in Canada, un programma ricco di interpreti di questo tempo, ai più, sconosciuti; nuove conoscenze si prospettano. Iceberg laboratori, Suoni e Luoghi, con queste due parole che unite ci invitano all’ascolto e all’osservazione, rende omaggio alla Basilica di San Petronio; un progetto che riguarda anche diverse città italiane, oltre a Parigi e Buenos Aires, per i compositori ospitati nel programma che provengono da quei luoghi per presentare altri suoni in uno storico luogo della città: si tratta di spazi pieni di eco.
Angelica 14: mosaico & miraggio, limite e meraviglia, visione e illusione, soprattutto speranza; il suono delle sue parole: un coro di canzoni, piano-forti mistici, momenti elettronici, un violino vedico, in chiesa, a casa, elementi di teatro, un gesto semplice una risposta reale, sacro e profano si osservano, volontà visibile. Una forma che ruota, una ruota che forma. Leggera, aerea, lunga Alap.
Qualche volta, il vento ti porta il profumo della pioggia, sentire quel sapore, allieta, soprattutto, se aspetti acqua: è un annuncio, si annuncia.
Dentro la distanza.
Un arco ti guarda, il pensiero si ferma.
Sguardo & stupore.
Sposta il pensiero, quando è il tempo ritorna.
Bisogno di bianco.
Angelica diplomatica.
Mercurio.
Massimo Simonini
domenica 9 maggio 2004 – ore 21 – Chiesa di San Martino – BOLOGNA
> Charlemagne Palestine organo (Stati Uniti)
Schlingen Blângen for Organ Rinascimentale Non Temperato, (2004) #
musiche di Charlemagne Palestine
lunedì 10 maggio 2004 – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> John Tilbury pianoforte (Inghilterra)
Well, well, Cornelius #
Resister, (2002); Penumbra, (1997); A Roma, (1992); Starlight, (1996); Simple Piano Piece, (1972); Monogram, (1997); Guitar Caprice, (1995); Well, well, Cornelius, (1982); Little Exercise, (1999); Arpeggio, (1997); Saltaire Melody, (1977); Decision Time, (1995); Air, (1979); Acacia, (2003); Slow Waltz – three hands, (1973); Prelude 3, (1989); passing fancy, (1975); Piano Piece 1969; Quavers 5, (1984); Familiar, (1995); Vale, (1997); una barcarola eccentrica, (1989); Ecossaise, (1998); Columbus, (1998); Scorrevole, (1999); A Humming Song, (1967); Two Pinter Poems, (1998); The Flicker of a Smile (2004)
musiche di Howard Skempton (Inghilterra)
> Chico Mello voce, chitarra, pianoforte & Fernanda Farah voce, rumori, gesti, eventualità (Brazile)
do lado da voz *
Carolina, (Chico Buarque); Eu sonhei que tu estavas tão linda, (Herivelto Martins) + Aula de Ballet, (Fernanda Farah); John Cage na Praia n°0, (Chico Mello) + Sobre o Conflito, (Fernanda Farah); Mentir, (Noel Rosa); Último Desejo, (Noel Rosa) + Brasa, (Lupicínio Rodrigues); Amarelinha: solos, (Chico Mello); Cara da Barriga, (Chico Mello); Valsa Dourada, (Chico Mello); Achado, (Chico Mello, Carlos Careqa); Chorando em 2001, (Chico Mello, Carlos Careqa); Invitation, (Kaper, Webster) + Sobre o tempo, (Fernanda Farah)
musiche di Chico Buarque, Herivelto Martins, Noel Rosa, Lupicínio Rodrigues, Carlos Careqa, Kaper, Webster, Fernanda Farah, Chico Mello
martedì 11 maggio 2004 – ore 18.30 – Raum – BOLOGNA
> Luigi Ceccarelli computer, regia del suono (Italia)
Tupac Amaru, Aracne, Exsultet
Tupac Amaru, (1997), testo di Guido Barbieri; Aracne, (1996), testo di Gianni Toti; Exsultet, (1996), testo della tradizione liturgica cristiana
musiche di Luigi Ceccarelli
martedì 11 maggio 2004 – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Steffen Schleiermacher pianoforte (Germania)
The Mystic Modernists – Ruggles & Rudhyar *
Granites, (1929): With condensed strength and majesty, With stark rigidity, Sharp and light, With a vibrant serenity, With triumphant exultation
musiche di Dane Rudhyar (1895-1985)
Evocations, Four Chants for Piano, (1935): Largo, Andante con Fantasia, Moderato Appassionato, Adagio sostenuto
musiche di Carl Ruggles (1876-1971)
Tetragrams 1st Serie – Quest, (1920-27): Solemn, yet with emotional intensity, Poignant, but with precision, With great peace and simplicity, Largo maestoso
musiche di Dane Rudhyar (1895-1985)
Angels, (1921); Organum, (1943-48)
arr. per pianoforte di John Kirkpatrick, musiche di Carl Ruggles (1876-1971)
Third Pentagram, (1926): Gates, The gift of blood, Pentecost, Stars, Sunburst
musiche di Dane Rudhyar (1895-1985)
> Phil Minton voce (Inghilterra, Italia)
Feral Choir Ω #
Coro Ferale, ‘risultato’ del workshop diretto da Phil Minton…
mercoledì 12 maggio 2004 – ore 18.30 – Raum – BOLOGNA
> Antonio Della Marina computer (Italia)
Fades – Dissolvenze #
mercoledì 12 maggio 2004 – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Fausto Bongelli pianoforte (Italia)
Preludi ostinati
Sei marchigiane, (1997-1998)
Preludi ostinati, (1999-2000)
musiche di Tonino Tesei (Italia)
> Yoshida Tatsuya + Shibasaki Yukifumi + Takahashi Hideki Zubi Zuva (Giappone)
Yoshida Tatsuya alto; Shibasaki Yukifumi tenore; Takahashi Hideki basso
giovedì 13 maggio 2004 – ore 18.30 – Raum – BOLOGNA
> Tiziano Popoli LiSa, sintetizzatore analogico, controlli midi (Italia) #
SPIRITUS (di:vento s:u:ono), (2004), per ambienti sonori manipolati elettronicamente, campionamenti di vento e suoni sintetizzati
musiche di Tiziano Popoli
giovedì 13 maggio 2004 – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Charlemagne Palestine pianoforte, clavicembalo (Stati Uniti)
Strumming #
Strumming for piano, (2004)
Strumming for harpsichord, (2004)
musiche di Charlemagne Palestine
> The Reveries (Canada)
Blasé Kisses *
Eric Chenaux voce, mouth-speaker, chitarra elettrica, armonica; Ryan Driver voce, mouth-speaker, mouth-microphone, quasi-ruler bass, thumb-reeds; Doug Tielli voce, mouth-speaker, chitarra elettrica, nose-flute, saw
venerdì 14 maggio 2004 – ore 21 – Teatro Comunale – MODENA °
> Dr. Ilaiyaraaja (India)
Ilaiyaraaja’s Music Journey #
Ilaiyaraaja direzione, voce, composizioni; Bhavatharini voce; Preeti uttam voce; Madhu voce; Chinmayi voce; Murari violino solista; Nepolean flauto; Rajendra Singh swarlin; Murali violino; Prabhakar violino; Jayachander viola; Sekar violoncello; Bharanidharan tastiere, elettronica; Shashank percussioni; Madhavtabla; Purushothman batteria; Subbiah assistente; Uttam singh direzione
domenica 16 maggio 2004 – ore 21 – Chiesa San Martino – BOLOGNA Ø
> Coro da camera di Bologna + Coro Euridice di Bologna (Italia)
Convivium *
Three Latin Prayers, (1970)
Sauh III e IV, (1973), per quattro voci femminili (o multipli)
Antifona (sul nome Gesù), (1970), per coro virile e tenore solo
Tre canti sacri, (1958), per otto voci miste
musiche di Giacinto Scelsi (1905-1988)
Agnus Dei (1981)
musiche di Krzystof Penderecki (1933)
O Sacrum Convivium (1937)
musiche di Olivier Messiaen (1908-1992)
Coro da camera di Bologna
Soprani: Elisa Bonazzi, Gloria Giovannini, Sonila Kaceli, Maria Grazia Maffia, Maria Chiara Prodi
Contralti: Olga Adamovich, Giovanna Giovannini, Alessandra Masini, Angela Troilo
Tenori: Masamitsu Fujimaki, Key Nagakawa, Domingo Stasi, Sergio Turra
Bassi: Marco Cavazza, Giuseppe Gambino, Simone Spinaci, Enrico Volontieri
Coro Euridice di Bologna
Soprani: Angela Beghelli, Elisa Bonazzi, Antonella Campanini, Francesca Catalano, Patricia Cuadrado Delgado, Irene Del Gobbo, Sara Del Gobbo, Paola Foschi, Annalisa Frascari, Irene Frascari, Valentina Perna, Alessandra Righetti, Silvia Tattini, Cristina Vellucci
ContraltiI: Manuela Bellei, Laura Biffi, Marina Cavallini, Marta Ferri Aldrovandi, Alice Gatti, Anna Gaudenzi, Maria Gaudenzi, Robin Gentile, Alessandra Masini, Rosanna Odorisio, Daniela Patelli, Marinella Pinna, Elena Prandini, Chiara Spinaci, Angela Troilo
Tenori: Mauro Acciali, Vincenzo De Falco, Antonio Frezzetti, Sergio Giachini, Dieter Friedhelm Kutz, Nelio Lucchi, Davide Malaguti, Roberto Rizzoli, Giuseppe Tringale, Sergio Turra
Bassi: Franco Albertazzi, Mauro Ansaloni, Paolo Barilli, Alberto Cacciari, Antonio Capano, Riccardo Lambertini, Massimo Manservisi, Niki Pancaldi, Simone Spinaci, Tommaso Tagliavini, Michele Veschi, Silvano Zuccheri
direzione Pierpaolo Scattolin
INCONTRI & ASCOLTI:
martedì 11 maggio 2004 – ore 12 – Raum – BOLOGNA
> John Tilbury
mercoledì 12 maggio 2004 – ore 12 – Raum – BOLOGNA
> Charlemagne Palestine
venerdì 14 maggio 2004 – ore 17.30 – Teatro Comunale – MODENA °
> Dr. Ilaiyaraaja
conduce: Franco Fabbri
FILM:
da Voci dall’Aldilà (primavera e autunno 2004)
a cura di Walter Rovere
martedì 11 maggio 2004 – ore 24 – Raum – BOLOGNA
> Cornelius Cardew di Philippe Reignez (Inghilerra 1986)
mercoledì 12 maggio 2004 – ore 24 – Raum – BOLOGNA
> Pandit Pran Nath: In Between the Notes di William Farley (Usa 1986)
con Pandit Pran Nath, La Monte Young, Marian Zazeela, Terry Riley
WORKSHOP:
sabato 8, domenica 9, lunedì 10 maggio 2004 – ore 18>20 / 21>23 – BOLOGNA Ω
> Feral Choir : Coro Ferale : workshop diretto da Phil Minton con concerto conclusivo…
Iscrizioni aperte a un massimo di 50 persone, cantanti o non, di qualsiasi età, disponibili all’esplorazione…
in collaborazione con la Scuola Popolare di Musica Ivan Illich
ALTRI EVENTI:
venerdì 21 maggio 2004 – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA ^
> LA VOCE MEDIATA #
A cura della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio – G.B. Martini, Bologna (Italia) #
Mara Vapori: voce recitante; Luigi Vichi: voce; Sara Ramarro: soprano
Coordinamento del progetto: Lelio Camilleri
Musiche di Sara Lenzi, Davide Falconi, Silvana Gaeta, Doria Cantatore, Giovanni Maselli,, Franco venturini, Mario Barbuti
Installazioni sonore realizzate da: Enrico Battisti, Nicola Baroni, Lucia Dimaso, Marco Mezzani, Alessandro Ratoci, Emanuela Turrini
sabato 22 maggio 2004 – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA §
> construction sonor (Svizzera) *
Steinbrüchel computer Solo
Bernd Schurer computer Solo
Günter Müller percussioni, minidisc, ipod, elettronica + Tomas Korber chitarra, elettronica Duo
domenica 23 maggio 2004 – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA ∆
> FontanaMIX Ensemble (Italia, Canada)
Antennae of a new mythology *
Thuridur Jonsdottir flauto; Giambattista Giocoli clarinetto; Marco Bontempo sax; Stefano Malferrari pianoforte; Franco Venturini pianoforte; Nunzio Dicorato percussioni; Valentino Corvino violino; Antonella Guasti violino; Corrado Carnevali viola; Nicola Baroni violoncello; Emiliano Amadori contrabasso
direzione Giorgio Magnanensi
musiche di Peter Hannan, Michael Oesterle, Rodney Sharman, Andre’ Ristic, Giorgio Magnanensi, Juliet Palmer, Jean Lesage, Peter Hatch, Doug Schmidt, Howard Bashaw
giovedì 3 giugno 2004 – ore 21.30 – Basilica di San Petronio – BOLOGNA
> Iceberg Laboratori – Suoni e Luoghi : Omaggio alla Basilica di San Petronio
Ensemble Vocale della Cappella Musicale di San Petronio
direzione Michele Vannelli
FontanaMIX Ensemble
Thuridur Jonsdottir flauto; Mario Gigliotti tromba; Raffaele Jaquinta trombone; Liuwe Tamminga organo; Nunzio Dicorato percussioni; Valentino Corvino violino, violino elettrico; Antonella Guasti violino; Corrado Carnevali viola; Silvia Ricciardi viola; Nicola Baroni violoncello; Emiliano Amadori contrabasso
direzione Francesco La Licata
(# = prima assoluta; * = prima italiana)
° AngelicA in co-produzione con Teatro Comunale di Modena – Festival L’Altro Suono
in collaborazione con Ambasciata dell’India, ICCR Indian Council for Cultural Relations
Ω AngelicA in collaborazione con Scuola Popolare di Musica Ivan Illich
Ø Un progetto di AngelicA per Festival Dalle Palme a San Luca – Musica Insieme
Un progetto di Iceberg Laboratori, in collaborazione con FontanaMIX e AngelicA
§ Un progetto di Pro Helvetia, Fondazione svizzera per la cultura, presentato da AngelicA
in collaborazione con il CCS – Centro Culturale Svizzero di Milano
^ Scuola di Musica Elettronica – Conservatorio di Musica G.B. Martini
in collaborazione con AngelicA
∆ AngelicA in collaborazione con Ambasciata del Canada di Roma,
CMC (Canadian Music Centre), Canada Council
Luoghi
Partner
Associazione Culturale Pierrot Lunaire
con il sostegno di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Emilia Romagna – Servizio Cultura
Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura
Invito in Provincia
Comune di Bologna – Settore Cultura
in collaborazione con
Ambasciata dell’India
ICCR Indian Council for Cultural Relations
CCS – Centro Culturale Svizzero Pro Helvetia Milano
Ambasciata del Canada di Roma
CMC (Canadian Music Centre)
Canada Council for the Arts
Festival Dalle Palme a San Luca
Scuola Popolare di Musica Ivan Illich
Scuola di Musica Elettronica – Conservatorio di Musica G.B. Martini
Raum – Xing
RAI Radio 3
con l’aiuto di
Radio Città del Capo
Radio Città 103
in co-produzione con
Teatro Comunale di Modena – Festival L’Altro Suono
Angelica to pieces
Each piece is a new stimulation.
It is an obvious result, a natural lack that is perceived more and more in the field of musical production: the lack of contemporaneity. We face, as they say, the progressive emptying of the space that was once destined to the contemporary creation. At the end of a process in which the market and the familiarization with the repetitious have warped and worn out the audience. We will start again from here, and someone is already on the way. In the meantime, however, this space is so vast that it stuns us. We are overtaken by a longing for the journey, among many possible routes. We are not concerned with the rigour: in these times we value style more.
One tries to build, to collaborate without loosing the focus on an objective, that we hope will be necessary at that time, and that tries to be useful to everybody. This edition number 14 of angelica, more so than others that preceded it (even though it happened to all to some extent), was born continually running into all kinds of signals along the road: no stopping, ample parking, obligation to turn to the right, and to the left, danger of collapse, straight ahead; all the while we were looking for a centre, for balance.
Tied to the voice (readings, songs, singing, choral event) and by the solo dimension (piano and electronics), angelica 14 hosts events that reflect on the form, also in relationship to space (church and theatre), welcoming diversity as a ‘unifying’ element; to give voice assumes a special meaning: a visible will to look for a sort of ‘agreement’ among seeming diversities. When we are able to show such different realities within the same frame, all the while looking for some coherence, something is still shining. With gaze and amazement.
Alda Merini sings poetry, unleashing an emotional tide that is very hard to contain; when she speaks, she plays; her poetry is so close to music that the two languages fuse pleasantly; the sound of her words is the flesh of the angels? We are sorry to announce that her reading had to be cancelled, Alda Merini cannot be with us due to health problems…
Charlemagne Palestine runs standing still on the keys of instruments from other eras, in different contexts, he brings order to his chaos, where play is an integral part; sitting in the middle, in black and white, yet surrounded by colours; the spirit of Oliver Messiaen appears in the church, reminding us of the time when he himself used to ‘improvise’ on the organ of a Paris church: after the sermon one could complete the function with the help of the music. John Tilbury revisits Howard Skempton: two old friends, short compositions by the simple flavour, essential, and already written, the touch of Tilbury, full of sensuality, plunges deep and carries them elsewhere; Satie watches, in the dark, wearing a bowler hat. Brasil meets Berlin, Chico Mello & Fernanda Farah exchange, delicate greetings, offering, for their very traditional songs, a new point of view where the gesture influences the sound and vice versa; elements that are seemingly extraneous giving a new form to form; a city in the country, a meadow in a sky scraper. 3 electronic moments, an aperitif is looking for a meal: Luigi Ceccarelli brings sound to the theatre, skillful compositions reflect the time, where voices are still on stage; with care and precision, Antonio Della Marina minimally elaborates a music wherein everything is in motion, rich and subtle, and in constant transformation; Tiziano Popoli has spent a good portion of the last few years recording sound environments, in meditation and possibly loneliness, intimacy of the world, nature responds; one can wait hours, years, even before that particular sound is produced, until a bee shows up, and after circumnavigating the ‘planet microphone’ crashes right on it; Popoli has been missing from bologna for a long time, and with this solo he wants to talk about the wind, ‘the wind of change’ says a song: welcome back Tiziano. Steffen Schleiermacher has been exploring the world of music, even of the cultivated and contemporary kind, and has discovered, with the mystic modernists, the compositions by Carl Ruggles and Dane Rudhyar (the latter one is probably better known as astrologer researcher and inventor of theories than as a ‘discontinuous’ composer), outstanding figures in the American experimental musical field of the ‘30s and ‘40s characterized by a peculiar mysticism: largo and maestoso are its access keys. Through a workshop by Phil Minton, in collaboration with the Scuola Popolare di Musica Ivan Illich, a choir was constituted, another element in Angelica 14, presenting itself in concert as ‘feral’: enrolments are open to an utmost of 50 people, singers and non singers of any age who must be willing to explore; the courage to sing, to become acrobats on the vocal chords.
The Rockkambolic-rockambolesco music of Tonino Tesei (whose cd for the New Albion label has been produced by Stefano Scodanibbio), with its large spirals, quick thoughts and pauses, with heart, brings to memory other authors and flashes of popular music, creating a lively and skilful result, softened by a minimalist and neoclassical taste so typical of this composer; Conlon Nancarrow laughs unseen, Franco Donatoni salutes, and Fausto Bongelli performs with precise and poetic poise. The a cappella trio Zubi Zuva (Yoshida Tatsuya ¬- the ruins’ drummer¬ – Shibasaki Yukifumi and Takahashi Hideki) presents a tragicomic live ‘dada’, the originality of which comes also from the fact that the three singers are as a matter of fact musicians who usually play other instruments: by singing, one can discover one¹s other self: wonders and limits of chance… The trio The Reveries (Eric Chenaux, Ryan Driver, Doug Tielli), remodels songs from the ‘40s, ‘50s and ‘60s, expanding them with peculiar instruments (mouth-speaker, mouth-microphone, electric guitar, harmonica, quasi-ruler bass, thumb-reeds, nose flute, bowed saw…): it is all so tragically romantic, looking at the moon, remembering a raga. After 30 years of absence from the stage (even in India), Dr. Ilaiyaraaja performs live with a rich, mixed, ensemble of 18 elements; his music, besides containing many different musics, can inspire reflections and meditations on the form, on its consume, for an eventual, possible expansion: by showing rare models and formulae, unthinkable for the western music song world or western cinema; it is an open form that is strictly linked to the inspiration of the moment, ready to welcome anything in a surprising structure, enriched by a, still so strong, Indian tradition, where rhythm, melody, devotion and surprise travel together; it’s almost like a kaleidoscopic song, full of rules, but also rich in expressive possibilities. Kishori Amonkar, born in 1931, interprets her raga with a light of her own: an orange base with yellow hues, a touch of green, and an eye to blue, it’s a special colour, that detaches itself from traditions and yet belongs to it; an alap-moon develops; she’s a queen, she takes away the emotions, she sings far, she helps to find again; a vedic violin. Another choir, this time by a sacred flavour: Coro da Camera di Bologna (especially assembled for this occasion) and Coro Euridice di Bologna, conducted by Pierpaolo Scattolin, present a repertoire that we seldom have the opportunity to hear, and that focuses mainly on the oeuvre by Giacinto Scelsi, with two parts reserved for Olivier Messiaen and Krzysztof Penderecki; Scelsi resonates and strives to be welcomed where he is still unknown; an eternal ‘O’ replies, revolving and representing a voice open to exploring and evoking that which we are looking for; the title of the evening is Convivium, taken from o Sacrum Convivium, a Messiaen composition dating 1937; a Convivium that still can’t accomplish sacredness, but researches; the chorus is like a great ensemble in accord, in what is, in many respects, a symbolic evening that concludes the ‘central’ or classic week of Angelica in a church, after the opening of the Palestine concerts in the same space.
Besides the concerts: Walter Rovere presents voices from the afterlife (spring and autumn 2004), a series of movies that represents a reflection on the after life, and on composers and on musics that are still with us: Cornelius Cardew by Philippe Reignez (UK 1986); Pandit Pran Nath ¬ in between the notes by William Farley (USA 1986). Franco Fabbri facilitates the ‘incontri & ascolti’: he meets the musicians, for us who are listening: domestic dimension and deepenings of the authors.
A series of ‘other events’ are hosted and give further character to this edition. La Voce Mediata, by the Electronic Music School of the G.B. Martini Conservatoire in Bologna: the acting of the sound and premieres of other works are among the elements that are presented in a new and ‘international’ context. Construction sonor is a work commissioned to many musicians by Swiss institutions (an example for our local Italian institutions), and it centres on the sounds produced during the excavation of the tunnel (Saint Gottardo and Lötschberg) sounds that are brought up to light, in the air, by Steinbrüchel, Bernd Schurer, Günter Müller, Tomas Korber; that was sound, noise ¬ that now tries to transform itself into music. After Switzerland comes Canada, here ‘represented’ by Italy. Fontanamix Ensemble in Bologna, with antennae of a new mythology and with the help of Giorgio Magnanensi (who lives in Canada) presents a rich program featuring many interpreters of this time, unknown to most; we foresee a great opportunity for new knowledge. Iceberg Laboratori Suoni e Luoghi, with their joined names inviting us to listen and observe, pay a tribute to the St. Petronius Basilica; it is a project involving several Italian cities besides Paris and Buenos Aires, for the composers featured in the program come from those places to present other sounds in a historical landmark of the city: spaces full of echoes.
Need of white.
Diplomatic angelica.
Mercury.
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