trentunesimo anno, 29 aprile – 15 + 19 + 21>22 + 26 + 29 maggio – 5 + 11>12 + 15>16 + 18>19 giugno 2021, momento lungo
È già ripartita […] la programmazione annuale di AngelicA, la cui attività si muove […] senza preclusione di generi musicali. Al Teatro Comunale di Modena, in coproduzione con la Fondazione del Teatro stesso, il 29 aprile si è tenuta l’anteprima con la Shaloma Locomotiva Orchestra, un’ampia e composita formazione, integrata da ospiti di fama internazionale fra i quali Paolo Fresu, che ha eseguito musiche di Mirco Mariani, arrangiate da Domenico Caliri. «Forse questo tempo pandemico − mi ha confessato Massimo Simonini da sempre direttore artistico di AngelicA − potrebbe far tornare la voglia di musica, ma con un’attenzione diversa, e forse anche voglia di musica diversa… Con meno assuefazione rispetto anche al consumo che se ne è fatto, non so se mi spiego. È un dono, o un difetto, che AngelicA ha sin dalla nascita quello della trasversalità, con un’identità cangiante. Cerchiamo la musica e continuiamo a cercare musica».
(Libero Farné, www.allaboutjazz.com, 31 aprile 2021)
Qualcuno forse lo avrà notato alla destra del palco di Sanremo, intento in un’attività sciamanica al theremin durante le esibizioni di Extralisco. Dopo aver psichedelizzato l’Ariston, il direttore di AngelicA Massimo Simonini è tornato al lavoro sul festival bolognese che da 31 anni conduce una ricerca dell’universo musicale senza eguali in Italia portando a Bologna grandi compositori e giovani promesse capaci di stravolgere l’esperienza uditiva.
(Salvatore Papa, www.zerobologna.it, 13 maggio 2021)
Dallo spettatore occasionale all’appassionato e fino all’addetto ai lavori, in futuro chiunque ricorderà l’esatto momento in cui è tornato a godere pienamente della musica dal vivo dopo lo stop imposto dalla pandemia. E non parlo del generico “andare a un concerto”, quanto piuttosto di quel preciso istante in cui tutta la sequenza creativa che parte dall’idea originale dell’artista, passa per la composizione e l’incisione e arriva fino all’esecuzione live è stata di nuovo emotivamente percepibile nella propria interezza, senza sembrare una versione in scala ridotta del possibile.
Io, per me, credo porterò sempre nel cuore il tappeto di suoni sintetici e bassi avvolgenti di chitarra creato da Cecilia Stacchiotti e Stefano Pilia per l’intreccio di voci di Silvia Tarozzi e Valeria Sturba nella versione di Domina offerta al pubblico del Centro di Ricerca Musicale Angelica di Bologna in una serata d’inizio giugno.
(Francesco Pandini, www.ondarock.it, 5 giugno 2021)
In attesa di poter fruire dei suoi concerti dal 15 maggio al 19 giugno nella sua sede naturale, il Teatro San Leonardo (via San Vitale, 63) quest’anno una strana ‘anteprima’ di Angelica è andata in scena sul palco di Sanremo, con la presenza del suo direttore artistico Massimo Simonini che si esibiva al theremin assieme agli Extraliscio. Dimostrando come mondi lontanissimi, quello della melodia popolare e quello della sperimentazione, possano felicemente convivere. E incontrarsi nuovamente, forse in qualcuno dei tanti appuntamenti in cartellone nell’edizione 2021 della rassegna, che focalizza la sua attenzione su musicisti e produzioni dal respiro internazionale […].
Un percorso, quello di Angelica, che cerca di esplorare dimensioni che gli strumenti tradizionali abitualmente non esprimono.
(Pierfrancesco Pacoda, Il Resto del Carlino – Bologna, 12 maggio 2021)
Aprirà gli spettacoli del Festival AngelicA l’esplorazione acustica di un pianoforte senza corde, per avvolgere gli spettatori, poi, nel buio, con rielaborazioni elettroacustiche dei suoni prodotti. Si ascolteranno strumenti-giocattolo a molla e brani incompiuti di Stockhausen, percussioni e pianoforti preparati, spazializzazioni e cornamuse sottratte ai repertori folclorici, interazioni tra luci e suoni, omaggi a un maestro morto troppo presto, il contrabbassista Stefano Scodanibbio, e si sentirà suonare un nuovo strumento dal timbro basso, bassissimo, il più basso che c’è, l’Ecatorf. E molto altro, tra l’acustico e l’elettronico, tra lo sperimentale e la citazione o il disviamento di musiche più riconoscibili, tradizionali, jazz del repertorio del contemporaneo. Il festival AngelicA, giunto alla 31esima edizione, dal 1991 si dedica alla musica contemporanea e di ricerca.
(Massimo Marino, Il Corriere di Bologna, 12 maggio 2021)
Nelle pieghe della città di Bologna vive e suona anche una musicista come Silvia Tarozzi: violinista, compositrice, improvvisatrice, cantante, componente dell’Ensemble Dedalus, co-fondatrice e condirettrice con Giovanna Giovannini del Piccolo Coro Angelico. […] Sabato scorso, a conclusione di una residenza al festival Angelica (che nel 2014 ha pubblicato il suo primo album solista, “Virgin Violin”, prodotto da Massimo Simonini), Silvia Tarozzi ha offerto l’esecuzione live di “Mi specchio e rifletto” al Teatro San Leonardo. È una versione che riprende e amplia i contenuti dell’album, grazie a un gruppo di musicisti di provenienza diversa uniti da una libertaria intesa nell’improvvisazione […]. Felice, caleidoscopico, costante e contrastante sentimento di sconfinamento espressivo.
(Brunella Torresin, La Repubblica – Bologna, 7 giugno 2021)
“Spostiamo i confini e se non riusciamo cerchiamo di farli sentire più vicini” racconta nell’incipit del libretto Massimo Simonini infaticabile direttore artistico di Angelica Festival or giunto al ragguardevole trentunesimo anno e coraggiosamente momento lungo, non più solo momento maggio dunque, ma esteso tra maggio e giugno, perché c’è bisogno di più tempo per riprendersi la vita […]. il momento più alto di Angelica 31? Senz’altro la prima assoluta italiana quasi subito sold out di Mi specchio e rifletto di Silvia Tarozzi, tra i miei dischi dell’anno 2020. Disco importante e sofferto non solo per la sua lunga gestazione, per i testi ispirati alla poetessa Alda Merini, ma per il suo essere in qualche modo dentro a questo nostro tempo e fuori dal tempo insieme, dove l’intreccio tra testi e musiche ha qualcosa di prodigioso per questo la trasposizione on stage di un disco così delicato e complesso era una scommessa. Che si è rivelata vincente […]. […] E dunque QUE VIVA ANGELICA!
(Gino Dal Soler, Blow up, luglio-agosto 2021)