trentesimo anno, 11>12 + 18 + 25 settembre, 8 + 24 ottobre, 2 + 5 + 27 novembre, 11 dicembre 2020, momento lungo
[…] Angelica, il Festival Internazionale di Musica è riuscito a scavalcare il suo prediletto mese di maggio e a comporre un quasi perfetto autunno musicale, dall’11 settembre all’11 dicembre […]. […] aggiornarsi, non accontentarsi, non prender pacchetti già fatti ma creare, cercare, incrociare. Contento quel pubblico che potrà chiedersi: cos’hanno inventato, stavolta, quelli di AngelicA? E contenti loro, se potranno sorprendere con curatele, mescidanze (sic), citazioni diverse; o vantare ambizioni territoriali (Reggio, Modena), per spendere meno e fruttare di più; o segnalare presenze femminili superiori alla media; o allungare qualche serata con due spettacoli; o annunciare che se sono già usciti quattro dischi dovrebbero uscirne altrettanti.
(Piero Mioli, Il Resto del Carlino – Bologna, 3 settembre 2020)
Quanti modi ci sono per arrivare a una meta? Moltissimi, sembra dirci «AngelicA – Festival Internazionale di Musica», che per celebrare i suoi 30 anni si affida a un’immagine con una freccia, una spirale, una scala. Questa ricorrenza ha dovuto fare uno strano giro per arrivare alla boa, spostandosi dal periodo canonico di maggio a un tempo lungo che andrà dall’11 settembre all’11 dicembre. […] Trentesima edizione, quindi, come sempre all’insegna della curiosità e del rischio.
(Massimo Marino, Corriere di Bologna, 3 settembre 2020)
«AngelicA fa parte della mia biografia, c’ero alla prima edizione, quando stavo all’assessorato alla Cultura del Comune, e ci sono ora come parte di quella istituzione che nel 1991 decise di appoggiare questa finestra aperta sulla migliore musica di ricerca». Così Mauro Felicori, assessore in Regione, oggi ha presentato la trentesima edizione di Angelica, il festival diretto da Massimo Simonini che si svolgerà dall’11 settembre all’11 dicembre con dodici concerti in programma […].
(Gianni Gherardi, La Repubblica – Bologna, 3 settembre 2020)
E «AngelicA» porta la sperimentazione musicale dalle parti più pop della canzone, rivelando – se ce ne fosse bisogno – la sua natura di festival che guarda alla musica ad ampio raggio, non chiudendosi in un genere, cercando di confrontare, mescolare, inventare nuovi orizzonti, sempre con assoluta fedeltà alla bellezza, al trasporto dell’arte dei suoni.
(Massimo Marino, Il Corriere di Bologna, 2 ottobre 2020)
L’assembramento c’era, lo confesso, ma era sul palco ed era un assembramento sicuro. D’altra parte quando porti sul palco uno spettacolo per 44 + 1 musicisti non puoi pretendere distanze patagoniche. […] Shaloma Locomotiva Orchestra 44 + 1 è un mondo sonoro a tratti destabilizzante, soprattutto nei primi minuti, ricorda un vecchissimo pezzo “rumoroso” chiamato Psyche Rock. Poi subentra la dolcezza delle parole, l’armonia garantita dall’Orchestra Arturo Toscanini diretta da Roberto Molinelli. Paolo Fresu con la tromba è un continuum di poesia e emoziona vederlo seguire il ritmo col corpo. Mauro Ermanno Giovanardi con i suoi camei ha alzato l’asticella e non poco.
(Fabrizio Basso, www.tg24.sky.it, 25 ottobre 2020)
La prendo un po’ alla larga: in un’epoca in cui ci sembra che tutto sia disponibile e documentato e invece magari non è proprio così […], l’importanza della documentazione storica e artistica da parte dei Festival è sempre più evidente.
È vero che oggi come mai prima d’ora è frequente che gli organizzatori registrino senza troppi sforzi (e con qualità altissima) i concerti che programmano […] ma la cura e la continuità nel mettere poi in circolazione queste testimonianze sono comunque un elemento non scontato, che richiede volontà, risorse e anche visione.
Lo sta facendo benissimo, e veniamo al punto, AngelicA, il festival bolognese dedicato alla ricerca musicale, che nei suoi 30 anni di vita ha anche abbinato l’attività discografica a quella di programmazione, costruendo un catalogo non solo originalissimo, ma anche in grado di accompagnare e completare il discorso curatoriale (di Massimo Simonini e, fino alla sua scomparsa, anche di Mario Zanzani).
Uno sguardo alle ultime uscite dell’etichetta bolognese ci consegna infatti non solo un gruppo di interessantissimi dischi, ma racconta anche al meglio quanto la visione del festival, i lavori commissionati, l’ostinata e coraggiosa pervicacia nel mettere insieme sguardi e lessici, siano tasselli di un disegno di altissimo livello.
(Enrico Bettinello, www.ilgiornaledellamusica.it, 9 dicembre 2020)