AngelicA 5
quinta edizione – tutto cangia
Bologna
2>7 maggio 1995
>—> quaderno di AngelicA 5 – 1995
Tutto cangia
Tutto Cangia è il sottotitolo di questa edizione….Cangia si usa per il colore, parla di sfumature. Come sono importanti le sfumature. Riusciamo a vederle, a sentirle? In questa edizione mettiamo in evidenza qualcosa di più radicale per comprendere forse meglio, in futuro, quelle sfumature di cui prima…. Progetti, ensembles, con ‘segni precisi’, rappresentano la diversità, la trasformazione, il cambiamento, con caratteristiche, con un suono che, seguendo il festival ogni giorno, ci si potrebbe chiedere, se stiamo seguendo lo stesso festival… Questo in un clima di conservazione, dove la musica non ha molto spazio. Differenti realtà nello stesso spazio, luogo, tempo. Angelica accoglie e cerca di comunicare ciò che succede, in modo che si comprenda qualcosa in più sullo stato della musica. La Banda Roncati, interviene a sorpresa, invade il Teatro Comunale, ravviva, nel caso qualcuno si fosse dimencato del movimento incessante della musica. Il modo in cui viene presentata la musica è importante, è parte del comporre, del dare forma, in un certo senso cambia la musica.
Uno sguardo panoramico
A uno sguardo che colga ciò che sta accadendo in Europa, la situazione della musica di ricerca appare molto dinamica. Osservando la scena italiana il mutamento non è altrettanto visibile, ma anche qui qualcosa si muove, qualcosa che riguarda sia la musica “alta” che la musica “bassa”.
I nuovi compositori di formazione “colta” non subiscono più il richiamo forte della tradizionale e elitaria “musica contemporanea”, e stanno imboccando strade diverse. In particolare, quelli di area anglosassone lavorano con maggiore libertà e minori condizionamenti, in quanto l’accettazione istituzionale e forse anche commerciale del “minimalismo” in quelle aree ha creato più libertà di manovra e più occasioni (commissioni) per i musicisti.
Per cui accade spesso di trovare le registrazioni di questi autori nei cataloghi delle case discografiche più prestigiose (Decca, RCA, Philips, per esempio), nei programmi dei grandi festival europei o nelle stagioni delle Opera House.
Questi compositori, in alcuni casi molto giovani, sembrano ricercare un rapporto con il pubblico, cercano di dimostrare che la musica d’oggi non è solo per un’elite, ristretta e impermeabile.
Essi non vanno “incontro ai gusti del pubblico” ma si misurano con i valori e l’esperienza musicale del nostro tempo (comunicati soprattutto dalla musica popolare), valori nei quali loro stessi e noi tutti siamo immersi; per poi rielaborarli in nuove esperienze sonore.
La questione è quella legata all’affermazione di un’estetica “moderna”, che rimuova e superi le differenze di status delle diverse forme musicali, ampliando il campo della ricerca musicale. In poche parole, che sia in grado di ricondurre il pubblico a una musica creata per il nostro tempo.
Vediamo alcuni dei caratteri più evidenti in questi nuovi lavori, quelli che fanno tesoro dell’esperienza dell’ascolto di massa. Forti contrasti di dinamica, grande varietà ritmica, ricchezza e continua ricerca di timbri, utilizzazione (a volte solo occasionale) di metodi e strumenti della musica popolare (ostinati, voci non impostate, strumenti elettrici, macchine elettroniche e campionatori). Tutto sembra confluire nel progetto di tenere sveglia l’attenzione: apri l’orecchio, scuotiti!
Con lo stesso fine, i più attenti organizzatori di festival e stagioni cercano di uscire dal loro ambiente stagnante, dal cimitero dei “classici” vecchi e nuovi. E coniugano come possono, una musica all’altra, una forma all’altra: un balletto, una musica di scena, un gruppo etnico, una prestigiosa formazione jazz, un opera di un outsider, musicisti e compositori presi dal “basso”.
Con tutto ciò anche l’ambiente “basso” della ricerca musicale, di cui Angelica abitualmente si occupa, ha i suoi problemi di crescita e mutamento. (“Basso” perché è l’ambiente formatosi progressivamente nel tempo dallo sviluppo, trasformazione e mescolamento dei generi popolari). Qui ci sembra di intravedere due direzioni almeno, che coinvolgono spesso gli stessi musicisti. In primo luogo, un maggiore interesse per la scrittura, una crescente attenzione ai valori compositivi, una voglia di uscire da un ambito troppo ristretto; ma soprattutto un bisogno di riflessione sul proprio lavoro dopo una fase molto turbolenta di invenzioni. In secondo luogo, l’uso più spinto della tecnologia e dei campionamenti, l’uso di voci e testi, che configurano spesso contesti di art music performativa più tipici di una galleria d’arte che di una sala da concerto.
Si cerca anche di reagire a una certa stanchezza nella pratica dell’improvvisazione radicale che può risolversi anch’essa in abitudine e ripetizione di suoni e formule; pratica che ha bisogno di pause e riflessioni come qualsiasi altra. Ciò può accadere fra musicisti che si conoscono troppo bene e che inconsapevolmente tendono a minimizzare i rischi che l’improvvisazione comporta.
Lo sviluppo di queste due direzioni ha conseguentemente indebolito l’uso di modelli popolari, jazz e in particolare rock, molto presenti in passato, che sono diventati appannaggio di progetti musicali isolati oppure provenienti soprattutto dell’est europeo o dal Giappone.
E’ quindi in corso una sorta di movimento al contrario per quanto riguarda l’ambiente “basso” della musica di ricerca, che si radicalizza o paradossalmente cerca di affrancarsi dalle proprie origini, a rileggerle in senso critico.
Quest’anno, come nelle passate edizioni di Angelica, queste tendenze sono leggibili, anche se in maniera non esclusiva. Angelica infatti ama anche altre situazioni, il gioco e il divertimento musicale, la poesia racchiusa nelle musiche semplici, o le revisioni del patrimonio musicale colto o popolare. Ad Angelica 95 sono presenti musicisti che hanno fatto la storia della musica di ricerca negli ultimi 20 anni accanto a giovani formazioni italiane che hanno bisogno soprattutto di occasioni e di esperienza.
Ancora una volta ringraziamo il Teatro Comunale di Bologna che per questa edizione ci ha messo a disposizione la sala e l’intera orchestra per la direzione di Peter Rundel, e col quale ci piacerebbe organizzare sempre nuove “provocazioni”.
Benvenuti ad Angelica 95.
Mario Zanzani
Intona Rumori
Ma che musica è?
Ogni volta che ci chiediamo questo credo che siamo di fronte a qualcosa di interessante che, anche se non capiamo, in qualche modo forse ci farà crescere, ci darà degli elementi per la conoscenza, per scoprire.
Quando non riusciamo ad identificare qualcosa c’è un sapore nuovo nell’aria. L’ambiguità, per esempio, di certa musica contiene molti ‘segreti’ aperti a tutti, sono li per essere scoperti; è ben accolta un’ambiguità che gioca a far scoprire, a farci chiedere delle cose e non a nascondere la verità.
“Il meraviglioso libro della conoscenza.”
“Come il cervello lavora.”
Sono due frasi scritte su una bella, e dal sapore semplice, cartolina che mi mandò Steve Beresford; l’immagine posta tra le due frasi fa venire una grande voglia di imparare, di fare.
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I problemi delle ‘Istituzioni Musicali’ riguardano tutto il mondo della musica, per nostra sfortuna.
Come mai al di là dell’indiscussa qualità di tanta musica ci si ostina a ripresentare il passato senza nessuna curiosità per il nuovo?
Come continuare se continuare?
E le altre realtà? (No ghetti!)
Bisognerebbe forse discutere di più, anche se la Musica ci ha insegnato che si apprende molto sulla vita anche senza parlare. Un silenzio tra due persone può dire molto di più di ‘chili’ di spiegazioni, ma bisogna parlare dei problemi e in modo forse più oggettivo e meno ideologico, per conservare la propria ideologia, per farci aiutare da questa e non usarla in modo che ci porti a non comunicare. I problemi sono tanti e non piccoli senza quello di cui prima credo sia impossibile risolverli.
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Mai perdere il senso che si parla di Musica, quindi la semplicità che occorre per parlare di Musica, senza togliere a chi vuole teorizzare, anzi. Ma in certe situazioni è meglio di no.
La Musica è ‘solo’ Musica.
Il cibo è ‘solo’ cibo.
Ciò di cui consapevolmente o inconsapevolmente ci nutriamo, quindi anche ciò che ci muta. Ci muta anche il muto silenzio.
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RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRiposo.
L’ora d’aria.
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Il mondo in cui viviamo non da speranza, salvo qualche eccezione. Ben venga chi ce la offre.
Quando si inizia a ‘fare’, si può avere la sensazione che niente si riuscirà a fare, c’è già tutto, ma chiaramente non è così. Ogni singolo può portare qualcosa di nuovo, può dare un suo contributo. Il fatto è che la maggior parte delle persone si tengono tutto ben stretto e non è quindi facile comunicare, imparare nel modo più giusto.
E’ necessario che chi ‘pratica nel mondo’ offra e non faccia suo: tutto è sempre collettivo.
Questo è indispensabile per migliorare ciò che già c’è.
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Un gesto d’aria calda.
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Con AngelicA ’95 continuiamo questo percorso, alla ricerca.
Questa edizione è come di ‘transizione’, il sottotitolo è Tutto Cangia (da Kate e Mike Westbrook/Gioacchino Rossini), non desidero spiegare il perchè; spesso, in questi casi, quando si spiega, si perde completamente il senso e tutto si appiattisce. Quello che avresti voluto suscitare non esiste più.
Questo è ciò che vorrei comunicare a chi leggerà il catalogo di AngelicA ’95.
Qualche pensiero in libertà?
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Ma che musica è ?
MMMMMMMM ? (Balbetto!, balletto)
E’ musica di.
Intona Umori
Massimo Simonini
martedì 2 maggio 1995 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo
> Jon Rose / Otomo Yoshihide Budget Shopping (Australia/Giappone)
Jon Rose violino, elttronica, sistema di computer interattivo; Otomo Yoshihide: dischi, campionamenti, chitarra.
> N.O.R.M.A. ospiti Chris Cutler, Phil Minton (Italia/Inghilterra)
N.O.R.M.A.: Giorgio Fabbri Casadei chitarre; Gerard Antonio Coatti trombone; Massimo Semprini sax soprano-alto-tenore; Massimo Simonini , dischi, C.D., nastri, oggetti; Tiziano Popoli tastiere, campionamenti;Vincenzo Vasi basso elettrico, voce; Stefano Zorzanello sax soprano, flauto, ottavino. OSPITI: Chris Cutlerbatteria, elettronica; Phil Minton voce, tromba
mercoledì 3 maggio 1995 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo
> Oban Sax Quartet (Italia)
Oban Sax Quartet: Massimo Semprini sax soprano-alto-tenore; Emiliano Rodriguez sax soprano-tenore;Enrico Benvenuti sax alto-tenore; Gianni Perinelli sax baritono.
> Lol Coxhill Before My Time (Inghilterra)
Before My Time: Lol Coxhill sax soprano, voce; Steve Beresford corno tenore, pianoforte; Mike Cooperchitarra, elettronica, effetti; Pat Thomas tastiere, campionamenti, elettronica; Roger Turner batteria.
giovedì 4 maggio 1995 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo
> Phil Minton / Veryan Weston Ways Past (Inghilterra)
Phil Minton voce; Veryan Weston pianoforte.
> Maarten Altena Ensemble Songs & Colours (Olanda)
Maarten Altena Ensemble: Maarten Altena contrabbasso; Michael Barkers flauti dolci; Erik Van Deurenclarinetto; Wiek Hijmans chitarra; Alison Isadora violino; Jannie Pranger voce; Michiel Scheen pianoforte;Hans Van Der Meer percussioni; Wolter Wierbos trombone.
venerdì 5 maggio 1995 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo
> Rova (Stati Uniti)
Rova: Bruce Ackley sax tenore, soprano; Steve Adams sax alto, sopranino; Larry Ochs sax tenore, sopranino;Jon Raskin sax baritono, alto, sopranino.
> Specchio Ensemble (Italia)
Specchio Ensemble: Guglielmo Pagnozzi sax alto-soprano; Alberto Capelli chitarra elettrica; Fabrizio Puglisi pianoforte; Lelio Giannetto contrabasso; Francesco Cusa batteria; Edoardo Marraffa sax tenore-soprano; Riccardo Onori chitarra elettrica; Stefano De Bonis pianoforte; Luigi Mosso contrabasso; Mirko Sabatini batteria; Domenico Caliri direzione.
sabato 6 maggio 1995- ore 21.00 – Teatro Comunale
> Heiner Goebbels Die Befreiung des Prometheus (Germania/Stati Uniti)
Die Befreiung des Prometheus: Ernst Stötzner attore; David Moss batteria, voce; Heiner Goebbels pianoforte, tastiere
> Heiner Goebbels Suite für Sampler und grosses Orchester Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Peter Rundel (Italia/Germania)
domenica 7 maggio 1995 – ore 21.00 – Aula Absidale di Santa Lucia
> Impro Notte: Bruce Ackley sax tenore-soprano; Steve Adams sax alto-sopranino; Steve Beresford pianoforte, corno tenore; Domenico Caliri chitarra; Mike Cooper chitarra, elettronica, effetti; Lol Coxhill sax soprano, voce; Chris Cutler batteria, elettronica; Giorgio Fabbri Casadei chitarra; Edoardo Marraffa sax tenore; Luigi Mosso contrabbasso; Larry Ochs sax tenore-sopranino; Jon Raskin sax baritono-alto-sopranino; Jon Rose violino, elettronica; Pat Thomastastiere, campionamenti, elettronica; Roger Turner batteria; Otomo Yoshihide dischi, C.D., campionamenti, chitarra; Vincenzo Vasi basso elettrico, voce; Stefano Zorzanello sax soprano, flauti (Inghilterra/Stati Uniti/Italia/Giappone/Australia)
INCONTRI & ASCOLTI:
mercoledì 3 maggio 1995 – ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> Chris Cutler
giovedì 4 maggio 1995 – ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> Heiner Goebbels / Peter Rundel
venerdì 5 maggio 1995 – ore 12.00 – Teatro San Leonardo
> Maarten Altena
sabato 6 maggio 1995 – ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> Lol Coxhill
domenica 7 maggio 1995 – ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> Rova
Conduce: Melinda Mele, Franco Fabbri
VIDEO:
sabato 6 maggio 1995 – ore 18.00 – Link
> AngelicA ’94 di Salvo Cuccia
EXTRA EVENTI:
> Banda Roncati a sorpresa
Luoghi
Teatro San Leonardo via San Vitale 63, Bologna
Teatro Comunale Largo Respighi 1, Bologna
C.I.M.E.S. via Guerrazzi 20, Bologna
Link via Fioravanti 14, Bologna
Partner
Associazione Culturale Pierrot Lunaire
CIMES – Centro Interfacoltà Musica e Spettacolo dell’Università degli Studi di Bologna
con il sostegno di
COMUNE DI BOLOGNA – Settore Cultura CONSORZIO CITTÀ-UNIVERSITÀ di Bologna REGIONE EMILIA ROMAGNA – Assessorato alla Cultura
con l’aiuto di
S.M.P. – Sistemi Metodologie Progetti
con la collaborazione di
Goethe Institut Milano
Istituto di Cultura Germanica a Bologna
con la partecipazione di
Res Rubini
Radio Città del Capo
Radio Citta 103
Radio K
La Repubblica
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