ventiduesimo anno , 3>5 + 8>10 + 13>15 + 18>20 + 24>26 + 28>31 maggio + 1 giugno 2012,momento maggio
Stockhausen “Angelico”
Se la politica culturale del nostro Comune si chiama ‘Bologna città del contemporaneo’, allora ‘AngelicA’, il festival internazionale di musica che ha inaugurato ieri sera, con un omaggio all’ottantenne compositrice francese Eliane Radigue, nel rinato Teatro San Leonardo la sua edizione numero 22, non è solo un avvenimento per musicofili, ma la tappa di una strategia più ampia, in cui convergono, oltre a Palazzo d’Accursio, la Regione, il Teatro Comunale, il Conservatorio. Fino al 1° giugno la rassegna diretta da Massimo Simonini porterà in scena la produzione musicale novecentesca, riletta attraverso la presenza di esecutori di prim’ordine. “Siamo, per Bologna, nell’anno di Cage e di Schöenberg”, ricorda il consulente artistico del Comunale, Nicola Sani. “E ‘AngelicA’ è, a sua volta, un’occasione di assoluto livello europeo, come i festival di musica contemporanea di Berlino e Parigi”.
(Cesare Sughi, Il Resto del Carlino Bologna, 4 maggio 2012)
L’orecchio inquieto
“Angelica ha cercato sempre un equilibrio tra una musica che arriva immediatamente all’ascoltatore e una che richiede una maggiore fatica nell’ascolto, da conquistare, che dà però frutti inaspettati”. Possiamo sintetizzare così la filosofia del festival di musiche contemporanee che da ventidue anni si rinnova ogni maggio a Bologna. Fondato dal compianto Mario Zanzani con un allora giovanissimo Massimo Simonini, ancora alla sua guida, non solo si è conquistato un pubblico fedele ma si è allargato a altre città della regione e ha messo in moto una molteplicità di relazioni e esperienze ammirevole. Quel plurale, «musiche», vuol dire che nel periodo del festival si possono ascoltare concerti etnici, pop, elettronici, minimalisti, jazz, di musica colta del Novecento e via dicendo, spesso superando i confini di genere. […] “Stiamo dando un segnale forte” – nota Nicola Sani, consulente artistico del teatro – “al Paese e alle istituzioni culturali. In un momento di crisi raccogliamo le forze per guardare al tempo presente, con vari progetti. Collaborando con un festival di ricerca come Angelica facciamo ciò che è normale a Berlino e Parigi, dove le istituzioni e l’innovazione lavorano insieme”. Lo ribadiscono gli assessori alla cultura di Regione e Comune, Massimo Mezzetti e Alberto Ronchi: si apre una nuova stagione, fatta di scelte, caratterizzata da collaborazioni tra produttori e istituzioni, per fare di Bologna, grazie al Comunale e al ruolo di un festival di valore internazionale come AngelicA, un centro delle musiche contemporanee.
(Massimo Marino, Corriere di Bologna, 3 maggio 2012)
Tre concerti dedicati alla corrente artistica nata 50 anni fa
Le due sorelle del piano: rapite dalla musica ipnotica
Suonano insieme da oltre 30 anni. Le loro mani si sono incontrate sulla tastiera quand’erano bambine e mai più si sono separate. Sorelle di nascita, Katia e Marielle Labèque sono diventate le gemelle del pianoforte, unite indissolubilmente dall’amore per una musica senza confini, spalancata sull’arte e sulla vita. Pronte a giocare con classica e jazz, contemporanea e rock, le Labèque, belle e glamour, appassionate e determinate, sono pronte a ogni sfida. […]In questi giorni le Labèque sono alle prese con un progetto che sta a cuore a entrambe. In Italia solo per tre date, a Modena, Bologna, ieri sera a Lugo di Romagna, propongono (con il festival Angelica) quell’omaggio al minimalismo in musica nato lo scorso novembre a Londra. […] Un’esplorazione a vasto raggio di una corrente musicale che compie 50 anni e vanta come proto-nume il genio beffardo di Erik Satie, autore del brano più lungo della storia, «Vexations»: 35 battute ripetute 840 volte per circa 20 ore. Una serialità ossessiva, ironica, ipnotica, che stimolerà al confrontò illustri seguaci, da Steve Reich a John Cage, a Colin McPhee. E Arvo Part, Philip Glass, Michael Nyman.
(Giuseppina Manin, Il Corriere della Sera, 11 maggio 2012)
Il diavolo e l’acqua santa
[…] Bologna, (anche) per volontà dell’assessore Ronchi, dedica un’importante programmazione a uno dei rivoluzionari (a Cage la definizione di musicista è sempre andata stretta…) del Novecento. E lo fa, oltre che con il teatro Comunale, con il festival di Angelica, che da sempre apre Bologna a nuovi e inaspettati scenari musicali. Il fatto che Massimo Simonini, direttore di Angelica, sia riuscito a coinvolgere nel suo progetto cageano il luogo sacro di Bologna per eccellenza, la Basilica di San Petronio, la dice lunga sull’intelligenza e sulla lungimiranza delle vedute, sia sue che di Monsignor Gabriele Cavina (Provicario Generale della Curia arcivescovile di Bologna). […]Monsignor Cavina: “San Petronio è stato sempre un laboratorio di ricerca musicale e non solo liturgica. Se Cage la sua dimensione spirituale la trovò oltre l’Europa, poco importa. La sua continua ricerca sul silenzio è diversa dalla nostra, perché da noi l’esperienza del silenzio è richiesta per cogliere la presenza di Dio, e da lui invece è pura provocazione, ma va bene uguale. La presenza di Angelica e delle musiche che propone non tradisce quel luogo sacro che è la nostra Basilica”.
(Helmut Failoni, Corriere di Bologna, 30 maggio 2012)
Il Minimalismo nei tasti delle Labèque
Si celebrano i cinquant’anni del minimalismo con il punto più alto del cartellone di Angelica, ed un progetto che unisce i teatri Comunali di Modena e Bologna, il Lugo Opera Festival, il Comune, la Regione e la Fondazione Kml di Katia e Marielle Labèque, le sorelle pianiste star della classica e animatrici dei concerti presentati con successo lo scorso inverno a Londra. «50 Years of Minimalism» è stato proposto da Katia Labèque ad Angelica, che frequentò negli anni scorsi come spettatrice, e Massimo Simonini ha ritrovato anche la collaborazione con il Comunale bolognese e realizzato una straordinaria coproduzione.
(Gianni Gherardi, La Repubblica Bologna, 8 maggio 2012)
Al via AngelicA 2012 – Momento Maggio. La prima settimana con Eliane Radigue, Jeck e Rosenfeld
Se il 2012 segna un anno di svolta per AngelicA, che – grazie all’assegnazione da parte del Comune di Bologna – “trova casa” al Teatro San Leonardo, trasformato in questi mesi di programmazione intensa e diversificata in un Centro di Ricerca Musicale, ecco che il Momento Maggio mantiene – per caratura, per vocazione internazionale – tutta la sua centralità nell’anno solare di AngelicA e si snoda tra i diversi luoghi musicali di Bologna (dal Teatro Comunale al Conservatorio, segno manifesto del volere e riuscire a fare rete) e le diverse città dell’Emilia-Romagna (grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione), rinnovando le collaborazioni sempre vive con realtà ricettive come il Festival L’Altro Suono di Modena e il Lugo Opera Festival di Lugo di Romagna.
“Noi facciamo delle scelte e non possiamo accontentare tutti”, ha spiegato l’assessore alla cultura Alberto Ronchi, “È finito il tempo dei finanziamenti frazionati. Da oggi concentriamo i nostri sforzi in progetti precisi, tra questi uno è senz’altro AngelicA, che riporteranno Bologna tra le grandi città europee”.
(Alarico Mantovani, Il Fatto Quotidiano, 3 maggio 2012)