Il progetto di Angelica, festival internazionale di musica, e anche etichetta discografica, i dischi di angelica, ha cercato nel corso degli anni di coniugare il piacere alla ricerca in musica. Attraverso una continua decontestualizzazione di luoghi e tempo, una programmazione variegata e in continua mutazione, è stato possibile presentare musica ‘apparentemente radicale’ (che si ha poco occasione di ascoltare), in un clima dove la conservazione era la regola da osservare. Angelica ha cercato di stimolare, in assenza anche di una attività istituzionale significativa (in Italia) in questo ambito, la vita musicale, in particolare della città in cui risiede (Bologna). Inoltre ha presentato e sostenuto dibattitti e incontri che affrontavano i problemi che affliggono la musica oggi. Nata nel 1991 (prima edizione) mese di maggio. Ripercorrerne brevemente i suoi passi è come fare un catalogo di problemi, difficoltà, sofferto piacere; è ricostruire la storia di una identità mai definita e cangiante. Nelle sue edizioni si è cercato di proporre aspetti, dinamiche, della musica, differenti, non solo per l’importanza della ‘varietà’ in una ‘vita’, musicale, ma anche per approcciarsi a questa ogni volta in maniera diversa, per una comprensione musicale meno didattica e fredda ma più emozionale. Angelica si propone di rappresentare ogni forma di ricerca musicale che si muova in ambiti non convenzionali, e che usi con libertà i molteplici materiali offerti dalle diverse tradizioni musicali. Usando la dicitura “festival internazionale di musica”, ci è sempre stata chiesta un ulteriore spiegazione sulla definizione di musica: un’indicazione aperta a contenere la varietà della musica, con un’orientamento rivolto alla ricerca, alla scoperta. Una volontà di ‘ibiridazione’ nella visione del presente musicale caratterizza il suo movimento. Angelica ibrida?. Diventa una domanda possibile se si pensa alla storia di Angelica. Angelica ha ospitato autori che hanno partecipato a liberare la musica dalla ‘catalogazione’, a mantenerla in movimento, attraverso la creazione, l’invenzione, l’esplorazione. La musica si muove. Lo spazio e il tempo si dilatano inspiegabilmente. Angelica: un teatro portatile, ambulante. Grazie a tutti quelli visibili e invisibili che hanno aiutato Angelica a crescere. (Un concerto non è il disco.)
Angelica: il cielo sopra Bologna
Degli angeli, è ormai noto, non bisogna domandare se siano di sesso maschile o femminile. Dei musicisti angelici, non è, altrettanto, lecito domandarsi di che “genere” musicale siano. Essi “sono”, anzi, in un paese come il nostro per lo più “aleggiano” senza fissa dimora, spostandosi in maniera imprevedibile secondo logiche ineffabili per la ratio mercantil-massmediatica comune seguendo i dettami per l’amore della musica libera. Solo in qualche periodo del’anno, in luoghi molto particolari, si ricrea quello speciale concorso di fattori, non riproducibili in laboratorio, che può indurre il musicista angelico a riunirsi in gruppo e manifestarsi. Si narra, del resto, che ogni musicista, anche dopo la caduta e la perdita delle ali (l’ingresso nel mondo dello spettacolo), conservi un legame spirituale con il proprio sè angelico-custode. Perfino i cantanti di piano bar , nel loro purgatorio musicale quotidiano pare che siano vegliati a distanza, e, all’occasione soccorsi spiritualmente da queste angeliche essenze. In periodi di particolare impoverimento inventivo e lassitudine creativa, le presenze angeliche si riuniscono soccorrevoli laddove ce n’è più bisogno e spontaneamente si manifestano con regolarità, nella speranza di mantenere desta, nei propri simili decaduti, l’aspirazione a un mondo musicale migliore. Se la leggenda non sbaglia, ecco dunque spiegato perchè il festival internazionale “Angelica” si tiene ormai da quasi otto anni a questa parte, proprio a Bologna, Italy… Secondo le profezie… I luoghi destinati al rito sono molteplici, e variano dal Teatro Comunle (il tempio profanato dai commerci dei mercanti), al Teatro Testoni (luogo oligo-musicale dal PH praticamente neutro) alle sale del Link (oasi di santità, avanposto credibile della lotta per la salvaguardia del Rigo musicale angelico. Venendo al poco che è consentito svelare sugli angelici stessi prima che il Tempo idoneo sia ufficialmente giunto, innanzitutto una premessa: “la musica che si suonerà nessuno lo sa” (ndr: testuale dalle note di presentazione…). (Camilla Missio, IL BO ‘mixer’, 7 maggio ’98)
The Angelica project, which includes not only the International Music Festival but also a record label, i dischi di angelica, has tried in the course of the years to join pleasure to research in the field of music. A continual “de-contestualization” of place and time, a diversified and ever-changing programming, had made it possible to present an “apparently radical” music (radical also because it is rarely performed), in a climate where “conservation” was the rule to follow. Also due to a strongly lacking involvement of Italy’s music institutions, Angelica has always tried to stimulate musical life in this sense especially in its parent city, Bologna. It has also hosted round tables and meetings of all kinds in order to create a forum in which to explore the problems afflicting music today. Angelica, born 1991 (first edition) in the month of May. To briefly run through its life would be like making a catalogue of its problems, of the difficulties encountered, of suffered pleasure; it would be a reconstruction of the story of a never-defined and changing identity. Angelica has always tried to offer different aspects and dynamics of music, not only because of the fundamental importance of “variety” in music(al) “life”, but also to approach music differently with each edition, in order to express a less didactic and cold musical understanding and replace it with a more emotional one. Angelica seeks to represent every kind of musical research that moves in non-conventional circles, and that freely makes use of all the materials supplied by the different musical traditions. “International Music Festival”, it has always been expected that we give a more extensive definition of music: an open indication that would contain the variety that is music, with a focus on research, discovery. The mouvement of Angelica displays a will for “hybridization” within the vision of music’s present. Hybrid Angelica?. The question is made possible by the aspects that characterize Angelica’s personal story. Angelica hosts authors who have worked to free music from “classification”, to keep it moving, through creativity, invention, and exploration. Music moves. Space and time expand inexplicably. Angelica: a portable theatre, strolling. A wish to thank all those visible and invisible that have helped Angelica grow. (A concert is not the record.)