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Sunto press
venticinquesimo anno, 2>5 + 7>10 + 13>18 + 20>24 + 27>31 maggio 2015, , momento maggio

 

Oggi a sentir parlare di superamento di generi (in fatto di musica) nessuno si strabilia più. Ma quando «AngelicA», in netto anticipo sui tempi, sugli altri, un quarto di secolo fa si affacciò al mondo proponendo, come ricorda oggi Massimo Simonini, il suo creatore (insieme a Mario Zanzani) e direttore artistico, una musica sempre in movimento «senza adagiarsi sulle novità o sul consolidato», seguendo non altro che «le tensioni evolutive al di fuori delle correnti», il senso di stupore fu enorme. È chiaro allora che ritrovarsi di nuovo qui, alla vigilia di un’altra edizione, la venticinquesima, dopo aver percorso tutte le altre senza mai uno stop, un arresto, per un festival che ha come vocazione la musica di ricerca nuda e cruda, sa di miracolo. O forse è solo costanza, perché questa edizione del Festival Internazionale di Musica intitolato «Momento Maggio», in scena dal 2 al 31 maggio a Bologna (ma anche a Lugo di Romagna e a Modena), più che un traguardo è una (ri)partenza. 
(Paola Gabrielli, Corriere di Bologna, 24 aprile 2015)  
 
Un programma sontuoso e articolato in 24 serate e una buona notizia per i 25 anni di AngelicA. Il direttore artistico Massimo Simonini, uno di quegli appassionati capaci di abbracciare strade musicali (che insieme costituiscono una forte storia eterodossa) e di seguirle tutte negli anni, ha costruito al teatro San Leonardo dal 2 al 31 maggio Momento Maggio, un cartellone di celebrities della ricerca  impegnate in prime assolute, e da giugno diventerà anche direttore del Centro di Ricerca Musicale con sede proprio in via San Vitale 63. A partire dal prossimo autunno presenterà qui una programmazione autonoma dal festival, forte delle tante collaborazioni coltivate negli anni, per un nuovo luogo della musica (anche affittabile da terzi) con un impianto eccellente e una scenografia unica.
(Benedetta Cucci, Il Resto del Carlino, 24 aprile 2015)
 
Non propriamente un festival di jazz, ma certamente uno degli appuntamenti più consolidati e originali per la musica di ricerca in Italia, la rassegna bolognese Angelica (dal 2 al 31 maggio). Impossibile riassumere tutti gli appuntamenti, ma segnaliamo certamente la presenza in cartellone di Christian Marclay, John Oswald, Elliott Sharp, Alessandra Novaga, Arnold Dreyblatt, un omaggio a Stockhausen, Eyvind Kang, Kim Myhr, l’Ensemble L’Arsenale, l’Orchestra Angelika e molto altro. Avventuroso e da non perdere!
(www.giornaledellamusica.it, 30 aprile 2015)
 
“25 anni. E senza mai saltare una stagione”. È con queste parole che si apre la descrizione della prossima edizione di Angelica a Bologna. Un festival da record, oramai potremmo dire un’istituzione, che ha fatto di continuità e longevità un marchio a cui però accosta un appetito mai sazio per la ricerca in campo musicale nel contemporaneo. Quest’anno anche la giornata inaugurale sarà da record: ad aprire il programma infatti un nome ben noto alle arti visive, un pezzo da novanta, il Leone d’Oro come Miglior Artista alla Biennale del 2011 Christian Marclay.
(Claudio Musso, www.artiribune.com, 1° maggio 2015)
 
Per celebrare al meglio il suo 25esimo anno, AngelicA propone un affascinante caleidoscopio sonoro, in cui la direzione artistica di Massimo Simonini è affiancata da vari curatori. Saranno 21 i concerti nel rinnovato San Leonardo, lo storico teatro che diventa “Centro di Ricerca Musicale”, gestito in convenzione col Comune dall’Associazione Pierrot Lunaire.
(Gianni Gherardi, La Repubblica – Bologna, 1° maggio 2015)
 
Le partiture grafiche e video del Leone d’Oro alla Biennale d’Arte Christian Marclay («uno dei dieci più importanti artisti contemporanei viventi» secondo Newsweek) eseguite dall’ensemBle baBel inaugureranno il 25° anno di AngelicA Festival.
(Il Resto del Carlino, 1° maggio 2015)
 
Adesso il campionamento musicale è routine, e semmai l’elemento vincente è il gusto, più che la tecnica. La stessa cosa vale per il mash-up, ovvero l’unione di brani musicali, privilegiando la parte vocale di uno e la base strumentale dell’altro, che vengono sovrapposti. Ma negli anni Settanta come si faceva senza il computer? Si operavano tentativi, come faceva John Oswald, compositore, sassofonista, media artist e danzatore canadese – di scena ad AngelicA festival al Teatro San Leonardo […].
(Benedetta Cucci, Il Resto del Carlino, 3 maggio 2015)
 
AngelicA anno 25. […] Questo festival bolognese di musiche contemporanee non cede quote di curiosità, anzi le aumenta. 
(Mario Gamba, Il Manifesto, 6 maggio 2015)
 
Con i suoi colori esagerati, un mix tra viola, verde, blu e arancione, l’altra sera Shelley Hirsch, cantante / performer da sempre dentro quell’avanguardia newyorkese che non vuole scendere a compromessi, è salita sul palco del San Leonardo per un breve e intensissimo concerto per voce e chitarra (con lei il giapponese Uchihashi Kazuhisa), che è andato ad aggiungere uno degli ultimi tasselli al mosaico di un grande festival, quello di AngelicA […]. 
(Helmut Failoni, Corriere di Bologna, 31 maggio 2015)
 
Incrociando il loro destino, Festival AngelicA e Sinfonica del Comunale danno vita, stasera alle 20.30, a un paio d’ore di musica molto insolita, fresca di composizione e foriera di improvvisazione, volute e dirette da Ilan Volkov. Che parla di elettronica esattamente come fa quando cita Liszt o Ciaikovskij. «Due ore, sì, due ore di musica assolutamente contemporanea: interessante, impaginata con cura, proposta in parte da me e in parte dal teatro stesso. Cinque pezzi tutti nati da commissioni, tre in prima italiana e uno in prima assoluta». 
(Piero Mioli, Il Resto del Carlino, 31 maggio 2015)
 
All’epoca della crisi, Angelica resta una delle poche istituzioni non solo ancora in vita, ma anche capace di proporre novità interessanti e grandi artisti lontani dai riflettori dei mass media. […] 
Ad incollare letteralmente il pubblico alle sedie è stato il saxofonista Gianni Gebbia, graditissimo ritorno sul palco del Teatro San Leonardo. Gebbia sprizza jazz da tutti i pori, anche quando si limita a soffiare nello strumento. Intenso, intimo, sensuale, l’a solo del saxofonista siciliano è quanto di meglio ha offerto Angelica quest’anno, nonostante i campionamenti dal vivo di Carl Stone abbiano sottratto, invece di aggiungere, fascino alla performance.
Impareggiabile anche il violoncello di Charles Curtis, che ha eseguito autori come Lucier e Feldman con un approccio che si potrebbe definire “totale” allo strumento. […]
E così, come ogni anno, dopo un mese così intenso di musica, capace di sconvolgere le abitudini anche dell’ascoltatore meno assiduo, ci si prepara a tornare alla vita di tutti i giorni. E alla musica di tutti i giorni. Con la speranza che Angelica rappresenti sempre meno una piccola parentesi in un libro pieno di convenzioni e ovvietà.
(Daniele Follero, www.rockerilla.com, 4 giugno 2015)
 
John Oswald coadiuvato da Domenico Caliri, Chris Cutler & Co. Gianni Gebbia e Carl Stone, Sidsel Endresen con Stian Westerhus: pillole, ma tonificanti, di un festival durato un mese e votato a «presentare musica in continuo movimento senza adagiarsi sulle “novità” o sul “consolidato”, seguire le tensioni evolutive al di fuori delle correnti». Fedele alla propria identità, AngelicA è giunta al suo venticinquesimo anno di vita alla sistematica ricerca di assonanze e incontri. Sotto la direzione di Massimo Simonini, per la programmazione delle singole serate si è fatto affidamento anche su vari altri curatori e su una proficua residenzialità di vari musicisti invitati. Tanto è vero che nella penultima serata alcuni dei protagonisti di questa edizione si sono trovati riuniti nell’Orkestra Angelika, che ha eseguito la prima assoluta di The Nature Theatre of Nowhere sotto il labile coordinamento di Chris Cutler.
(Libero Farné, www.allaboutjazz.com, 8 giugno 2015)