A n g e l i c A 3 3
Festival Internazionale di Musica
trentatreesimo anno – v e l i & v e l i e r i
Bologna
2>3 + 5>6 + 10 + 15 + 17>18 + 24>25 + 27 + 31 maggio 2023
>—> quaderno di AngelicA 33 – 2023
i l s e n s o d i u n s a l t o
nel dialogo tra diversità si trova qualcosa che altrimenti non ci sarebbe: diventa visibile quello che non c’è, che manca, si colma una mancanza e aumenta la speranza
nel dialogo con se stessi succede, prima o poi, che entrano in gioco posizioni diverse, di pensiero, che ci chiedono e indicano qualcosa (che sta aspettando): è lì, pronto, predisposto, è per noi ma non riusciamo (ancora) a viverlo
difficile far coincidere posizioni diverse (quando vivono dentro)
siamo dentro a una piccola o grande proiezione (che quando incontra qualcosa rimbalza, riflette, e ci mostra meglio chi siamo, dove siamo)
> – – – > LEGGI READ
e intanto pensando di aver superato un problema (o mostrato una soluzione), tutto si ripete nel ciclo delle esistenze (e delle generazioni)
in tanti modi dal 1991 ad oggi, nel nostro (grande e) piccolo presentare musica, si sono mostrate diverse formule (alcune già usate nei luoghi del fare musica nel mondo e altre inventate) legate alla progettualità e alla fruizione con risultati eccellenti (che aprivano e aprono all’ascolto), poi sembra basti un niente per arretrare e per riprendersi i confini, per riconfinarsi
mi viene in mente la “super-formula-LICHT” dell’amico visionario della musica d’arte K.St. (ma sono tanti gli ospiti in 33 anni di AngELICA che hanno espresso il loro mondo), formula che attraversa la sua musica mostrando un orizzonte, un senso dello spazio, diverso, multidimensionale
nell’equilibrio (sottile) c’è un tesoro per tutti ma è difficile trovarlo (quell’equilibrio)
il pubblico si rinchiude (senza saperlo?) nell’addomesticatoio (autoconsolante) e (si) ripiega così mentre chi dirige i luoghi deputati dice: se chiamo quello, se faccio quello, non viene pubblico, e così via verso il vuoto: non significa che c’è poca offerta musicale ma che non si ricerca quell’equilibrio che invece considera il tutto e proprio in quell’alternarsi di esperienze si trova (più) musica e si sostiene il lavoro di chi la pratica
(invece) ognuno chiama la sua tribù,
è la tristezza del tempo
quello che si era fatto – e conquistato? – (con molta fatica e buoni intenti, e accordi sensati per andare oltre se stessi e i propri confini) si perde per strada, anche se restano tracce in tutte le forme musicali (e nei festival e rassegne di ogni genere) e in ognuna di esse più cose sono ammesse (e accettate), qualcosa si è aperto ma non ancora come ci si aspetterebbe, e contemporaneamente i generi aumentano con aggettivi che servono a ri-classificare
si vive un piccolo miracolo nel seguire la propria vocazione e lungo la strada si presentano regali inaspettati ma tutto potrebbe essere più semplice, più aperto, se si pensa anche alla desolazione delle istituzioni più alte (con budget più alti ma pur sempre bassi se consideriamo come funziona all’estero dove una grande città europea dedica alla musica risorse che qui si dedicano all’italia intera?), istituzioni che si dedicano alla musica dei morti come principale missione, escludendo (o quasi) tutto il resto
sperando che chi ha potere, in quel tempo (e nell’illusione che vive in esso), si prenda le sue responsabilità e porti speranza malgrado molto suoni avverso; come anche potrebbe prendersi le sue responsabilità chi dovrebbe (?) comprendere gli sforzi che si fanno per cercare di migliorare lo stato delle cose e invece distorce la realtà nell’illusione (ancora) che serva altro per essere “perfetti” mentre tutto intorno pare fermo rispetto a quello che potenzialmente si potrebbe fare (e che si puó vedere nelle programmazioni facendo un salto nell’europa della cultura che VIVE la musica) mentre qui regna ancora questo sistema, tutto rivolto al passato, e per fare un’opera contemporanea (solo una in mezzo a mille opere di morti degni di nota) serve un fatto di cronaca come soggetto, e in alcuni casi ai limiti di tematiche quasi televisive (pare che la cronaca chiami più pubblico), e si uccide il SOGNO di quel compositore che potrebbe offrire un’altra visione, necessaria
ci si occupa del commercio, si insegue il pubblico e si perde di vista la MUSICA (e chi la fa OGGI): si costruisce finzione
ho sempre detto che se i morti parlassero (e si dice che mozart abbia più volte cercato di dire qualcosa a riguardo ma è rimasto inascoltato e ha detto che il regno sembra sordo) non permetterebbero di escludere i compositori viventi dai programmi musicali di ogni istituzione che consuma il passato facendo finta di aggiornarlo al presente, con la regia video ed effetti speciali del nuovo regista di turno
conserviamo questi tesori del tempo che fu e mostriamoli al mondo ma cerchiamo di farlo con un equilibrio diverso, senza dimenticarci di chi scrive musica oggi: per esempio (lo diciamo dal 1992, anno della nostra prima collaborazione con l’orchestra del teatro comunale di bologna): a ogni concerto per orchestra, si dovrebbe commissionare un pezzo per orchestra a un compositore contemporaneo (e a uno studente del conservatorio): vedrebbero un pò di sole nel farsi eseguire la loro musica dalle orchestre delle rispettive città insieme ad altri compositori più affermati (sia vivi che morti!), e questo darebbe maggiore senso al tutto e speranza a chi si approccia alla musica e si vede invece escluso
e così diventa una cosa straordinaria (normale invece in europa) se alla scala fanno UNA (non più di una?) opera contemporanea e anche qui il tema sembra essere un fatto di cronaca (?)
e pensare che K.St. (karlheinz stockhausen) ha realizzato le sue prime opere dal ciclo LUCE proprio alla scala (1981) con gae aulenti, luca ronconi, ecc – bisogna andare (anche) indietro per vedere avanti – non è nostalgia, anche quel tempo aveva bisogno di essere superato
AlternativA: costruiamo e caratterizziamo una “moderna orchestra sinfonica” (dove ogni strumento è ammesso nell’organico quando è necessario e senza i limiti e ingessature del passato) DEDITA all’esecuzione, e all’invenzione, di programmi straordinari che danno VOCE al presente (e futuro)
[che menata massimo! – (mah?! ahahahaha)]
l’idea del sogno e i visionari che lo vivono, che si nutrono di esso, sono considerati anacronistici (e questa per me è una qualità e anche per questo possono essere di grande aiuto)
sei sospeso in alto (dopo un salto) e intravedi, e vorresti restare in alto ma per vedere meglio devi fare un altro salto, e quando sei tornato in basso (nel fossato in cui ti sei buttato) ti viene voglia di scaravoltare tutto
la vita mostra la sua armonia quando scopri la tua connessione a ciò che si svolge
attraverso la musica vengono svelate, individuate, contraddizioni che ci portiamo dietro (senza saperlo?) e che fanno parte del bagaglio (del peso) culturale (e della forma) che assecondiamo
nell’insieme la possibilità di ascolto che ci viene offerta cambia e trasforma, nella divisione (divisa a sua volta) non c’è panorama
la musica (ispirata) è un frutto che non appartiene a un singolo (genere) ma al TUTTO
crea bellezza, crea solidarietà, sentire qualcuno che apprezza qualcosa che è così distante dal suo mondo: percepisce l’ispirazione, il trasporto, e dopo (semmai), in seconda lettura, anche la contraddizione che può contenere ma prima arriva la creatività (che parla e coinvolge)
si è parlato di musica alta e musica bassa, definizione (per me) complicata da accettare peró si puó (forse) dire che si vibra ad altezze (e bassezze?) e frequenze diverse e dipende anche dal tempo e dai momenti quello che ci è dato vivere, come fosse un regalo?
intanto, per la cronaca, programmando sempre con un certo anticipo (per mestiere), con i rischi che comporta, aspettiamo ancora conferme sui contributi del 2022 e risposte su quelli del 2023 (forse in estate sapremo) in vista di tagli lineari a tutti i soggetti che fanno cultura
viviamo con la parola SPERIAMO (visibile) sospesa sopra le nostre teste, siamo costruttivi di natura ma il fantasma si aggira e il rischio budget fa parte (ogni anno) del nostro fare quotidiano
pecorella smarrita dove sei?
sei un motore del mondo, torna tra noi che siamo persi (senza saperlo)
il tuo smarrimento è così reale e pieno di sentimento che ci nutre (senza saperlo)
andiamo avanti nel perseguire quella che sentiamo essere la nostra vocazione, con tutte le incognite del caso e accettando i rischi che ne derivano, sempre accompagnati da un certo senso di speranza
veli & velieri > – – – > il vento fa il suo corso e parla di musica, l’accompagna
AngelicA 33: la musica risponde, svela
mentre navighiamo (nel vento della vita) l’aria racconta, si fa sentire, spettina, e non si vede (lontano) come si vorrebbe ma c’è la possibilità di una visione
oltre quei veli c’è già questo potenziale camminare: procediamo e speriamo che niente sia così tremendo da farci stare così male
> – – – > chiediamo chiediamo chiedi-amo
un senso di compassione ci illumina (?)
ri-troviamo le stesse (identiche?) cose cicliche che ci esauriscono (fino a scomparire), riusciremo a entrare in risonanza e a parlare come dovremmo (e vorremmo)?
musica aiutaci a comprendere che è in questo silenzio (così musicale) che tutto puó esistere e puó compensare le nostre mancanze
musica piena di risposte, piena di domande che svegliano, che ri-danno vita a ció che è (ancora) dormiente
sei in mare e non sai del sale
(lo scoglio intellettuale, il mare intellettivo)
abbiamo cercato anche quando non abbiamo trovato
musicisti, musicologi, malati appassionati, partecipano alla costruzione (di AngelicA)
{TEMPORALE: [vecchia idea di nome per una] rivista musicale}
AngelicA EoLICA ? > – – – > g e r o g l i f i c A
non cercare di seguire le orme dei saggi, cerca ciò che hannocercato (? matsuo bashō ?)
il nucleo (il grido) di quella sostanza scioglierà (?) quei nodi (che bloccano) e il perché, al di là della nostra comprensione, trascende i sentimenti e li attraversa e noi (attoniti) ne prenderemo atto
attraversando s’impara
un salto nel vento che ci sposti più in alto, ci faccia attraversare spazi inesplorati-inascoltati che erano solo velati (pronti per essere svelati)
un salto di un bambino che vuole vedere meglio, di più, e nella gioia, nel mistero di quello che c’è al di là, intra-vede ed è sorpreso (anche di se stesso e del suo salto)
salta, oh il romanticismo della lepre (misha mengelberg)
(testi accumulati, testi passati, testi superati, testi superstiti)
è il grande ignorante (personaggio preistorico)
massimosimonini
PS parlare astratto (pare) attiva altri (33) sensi
t h e s e n s e o f a j u m p
in the dialogue between diversity something that would otherwise be missing is found: what is not there, what is missing, becomes visible, a shortage is fulfilled and hope increases
in the dialogue with oneself it happens that, sooner or later, different positions come into play, differences in thought, which ask us and point to something (which is waiting): it is there, ready, predisposed, it is for us but we cannot (yet) live it
it is difficult to make different positions coincide (when they live inside)
we are inside a small or big projection (which bounces back when it meets something, it reflects, and it shows us better who we are, where we are)
> – – – > LEGGI READ
and in the meanwhile thinking that we overcame a problem (or showed a solution), everything repeats in the cycle of existences (and of generations)
in many ways since 1991 to date, in our (big and) small presentation of music, various formulas were shown (some already used in places where music is made and some invented) connected to planning and fruition with excellent results (which opened and open to listening), and then it appears that it takes very little to step back and reclaim boundaries, to re-confine
I remember the “super-formula-LICHT” of the visionary artistic music friend K.St. (but the guests that expressed their universe in 33 years of AngelicA are many), a formula that passes through his music showing an horizon, a sense of space, different, multi-dimensional
in the (thin) balance there is a treasure for everybody but it is difficult to find (that balance)
the audience confines itself (without knowing it?) in the (self-consoling) house of domestication and it folds (onto itself) while those directing the designated spaces say: if I call this artist, if I do that, the audience won’t come, and so on towards emptiness: it doesn’t mean there is no musical offer but that we don’t pursue that balance which takes into consideration everything, and it is precisely in that alternation of experiences that (more) music can be found and the work of those creating it can be supported
(instead) everyone calls their own tribe,
it is the sadness of time
that which had been done – and conquered? – (with much effort and good intentions, and sensible agreements to move beyond oneself and one’s boundaries) is lost along the way, and even if traces are left in all music forms (and in festivals of all genres) and in each one of them more things are permitted (and accepted), something has opened but not as much as could be expected, and simultaneously the genres increase with adjectives aimed at re-classifying
one lives a small miracle in following one’s vocation and unexpected presents appear along the way, but everything could be easier, more open, if we think also of the desolation of the highest institutions (with higher budgets, but still too small if we consider how it works abroad, where a major European city allocates to music the same amount of resources we allocate to the whole of Italy?), institutions that dedicated themselves to the music of the dead as their main mission, excluding (almost) everything else
hoping that those in power, in that time (and in the illusion that lives within it), accept their responsibilities and bring hope despite much seeming adverse; responsibility should also be accepted by those who should (?) understand the efforts that are being made to improve the state of things and instead distort reality into the illusion (once again) that something else is needed to be “perfect” while all around everything seems to be still in relation to what could be done (and that could be seen in the programmes of events all around the cultural Europe who LIVES music) while here this system still rules, everything looking at the past, and to produce a contemporary opera (only one in the midst of thousands of operas by noteworthy people since deceased) a news item is needed as a subject, and in some cases bordering on TV content (apparently news items attract more public), and the DREAM of that composer who could offer a different, necessary, vision is killed
we are concerned with business, we chase the public and we lose sight of the MUSIC (and those who make it TODAY): a pretence is created
I always said that if the dead could speak (it is said that mozart tried several times to say something on the matter but he was not listened and he said the kingdom is deaf) they would not allow living composers to be excluded from the musical programmes of every institution that consumes the past pretending to update it to the present, with video direction and special effects by the latest director
let’s preserve these treasures of times gone by and show them to the world but let’s try to do it with a different balance, without forgetting those who write music today: for example (we have been saying this since 1992, the year of our first collaboration with the orchestra of teatro comunale di bologna): for each orchestra concert, a piece for orchestra should be commissioned to a contemporary composer (and a conservatory student): they would see the light in having their music performed by an orchestra in their city alongside more accomplished composers (both dead and alive!), and this would give more sense to everything and more hope to those who approach music and feel excluded
and so it becomes extraordinary (while it is normal in Europe) if at the Scala Theatre they perform ONE (no more than one?) contemporary opera and in this case too the subject seems to be a news item (?)
and to think that K.St. (karlheinz stockhausen) realised his first operas of the LICHT (Light) cycle precisely at the scala theatre (1981) with gae aulenti, luca ronconi, etc – we ought to go (also) backwards to see forwards – it is not nostalgia, that time needed to be overcome too
AlternAtive: let’s build and characterize a “modern symphonic orchestra” (where any instrument is allowed in the formation when necessary and without the limits and rigidities of the past) DEDICATED to the execution, and invention, of extraordinary programmes which give VOICE to the present (and future)
[what an harangue, massimo! – (well?! ahahahaha)]
the idea of a dream and of the visionary people who live it, who feed on it, are considered anachronistic (and for me this is a positive quality and for this reason they can be of great help)
you’re suspended high above (after jumping) and you catch a glimpse, and you would like to stay up high but to see more clearly you have to take another jump, and when you’re back below (in the ditch in which you threw yourself) you would like to turn everything inside out
life shows its harmony when you discover your connection to what unfolds
through music, contradictions are revealed and identified, ones that we carry with us (without knowing?) and that are part of our cultural baggage (of the weight) and (of the shape) that we indulge
as a whole the possibility of listening that we are offered changes and transforms, in the division (in turn divided itself) there is no panorama
(inspired) music is a fruit that does not belong to a single (genre) but to the WHOLE
it creates beauty, it creates solidarity, feeling someone appreciating something so far from their world: they perceive the inspiration, the transport, and afterwards (if anything), at a second glance, even the contradiction it might contain, but creativity arrives first (and it speaks and engages)
we have talked about high and low music, a definition which (for me) is complicated to accept but can it (maybe) be said that we vibrate at different heights (and lows?) and frequencies and what we are granted to live depends also on time and on the moments, as if it was a present?
meanwhile, for the record, always programming in advance (by trade), with the risks that this carries, we are still awaiting confirmation on public funding for 2022 and answers on funding for 2023 (maybe we will know in the summer) in view of linear funding cuts to all the organisations in the culture sector
we live with the words LET’S HOPE (visible) above our heads, we are constructive by nature but the ghost is roaming around and budget risks are part (every year) of our daily activities
lost little lamb, where are you?
you are an engine of the world, come back amongst us as we are lost (without knowing it)
your loss is so real and full of sentiment that it nourishes us (without knowing it)
we continue to pursue that which we feel is our vocation, with all the unknowns it brings and accepting the risks that derives from it, always accompanied by a sense of hope
veils & sailing ships > – – – > the wind follows its course and speaks of music, it accompanies it
AngelicA 33: music answers, it unveils
while we navigate (in the wind of life) the air narrates, it makes itself felt, it ruffles the hair, and one cannot see (as far as) one would like but there is the possibility of a vision
beyond those veils there already is this potential walk: we proceed and we hope that nothing is terrible enough to make us feel so bad
> – – – > chiediamo chiediamo chiedi-amo
a sense of compassion lights us up (?)
we find again the same (identical?) cyclical things that wear us out (until we disappear), will we manage to resonate and speak as we should (and would like to)?
music, help us realise that it is in this silence (so musical) that everything can exist and compensate our shortcomings
music full of answers, full of questions that wake up, that give back life to what is (still) sleeping
you are at sea and you don’t taste of salt
(the intellectual cliff, the intellectual sea)
we searched even when we didn’t find
musicians, musicologists, ill enthusiasts, participate in the making (of AngelicA)
{TEMPORAL: [an old idea for the title of] a musical magazine}
WindY AngelicA ? > – – – > h i e r o g l y p h i c
do not seek to follow in the footsteps of the wise. seek what they sought (? matsuo bashō ?)
the nucleus (the howl) of that substance will loosen (?) those knots (which block) and the why, beyond our understanding, transcends feelings and goes through them and we will acknowledge it (astonished)
by going through, one learns
a jump into the wind which could take us higher, and make us cross unexplored-unheard spaces that were only veiled (ready to be unveiled)
the jump of a child who wants to see better, more, and in the happiness, in the mystery of what is beyond, he catches a glimpse and is surprised (of himself and his jump too)
jump, oh the romanticism of the hares (misha mengelberg)
(accumulated texts, past texts, overcome texts, survivor texts)
it is the great ignorant (prehistoric character)
massimosimonini
PS (it appears that) abstract speaking activates (33) more senses
martedì 2 maggio 2023 – ore 19 e ore 22 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Eiko Ishibashi & Jim O’Rourke (Giappone, Stati Uniti)
Eiko Ishibashi tastiere, computer, effetti, voce, flauto traverso;
Jim O’Rourke computer, effetti
musiche di Eiko Ishibashi, Jim O’Rourke
a cura di OHMe
mercoledì 3 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Sofia Jernberg & Alexander Hawkins (Etiopia/Svezia, Inghilterra)
– – > MUSHO prima italiana
Sofia Jernberg voce; Alexander Hawkins pianoforte
musiche di Hailu Mergia, Aster Aweke, Zabelle Panosian
e musiche tradizionali etiopi, svedesi, armene
arrangiamenti e improvvisazioni di Sofia Jernberg e Alexander Hawkins
a cura di Lee Paterson | gogobetween
venerdì 5 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
CREATE Festival – a cura di Wadada Leo Smith
– – > Wadada Leo Smith + Purple Kikuyu + Istantanea [4] prima assoluta
(Stati Uniti, Giappone/Stati Uniti, Svizzera/Stati Uniti, Islanda, Italia)
Wadada Leo Smith (Stati Uniti, 1941)
Compassion (2018) – 2 movimenti dalla suite:
a) Pablo Casals (1876-1973): Artist, Peaceful Humanitarian and Freedom Lover;
b) MLK, Jr’s Birmingham Letter, a Lover’s Meditation;
per tromba, violoncello, pianoforte, batteria prima assoluta
String Quartet no 3 – Black Church (1995); per quartetto d’archi prima italiana
Blue Diamond (2022);
per tromba, violoncello, 2 pianoforti, basso elettrico, 2 batterie prima europea
Sustained Melody (1995);
per tromba, violoncello, pianoforte, batteria prima europea
Muhammad Ali’s Spiritual Horizon / Muhammad Ali and George Foreman Rumble in Zaire Africa (2019)
per ensemble e chitarra elettrica prima assoluta
ospite Lamar Smith
Purple Kikuyu:
Wadada Leo Smith tromba; Sylvie Courvoisier pianoforte;
Erika Dohi pianoforte, elettronica; Ashley Walters violoncello;
Skúli Sverrisson basso elettrico; Pheeroan aKLaff batteria; Frank Morrison batteria
Istantanea [4]:
Alma Napolitano violino; Pietro Fabris violino;
Giulia Arnaboldi viola; Enrico Mignani violoncello
ospite: Lamar Smith chitarra elettrica
musiche di Wadada Leo Smith
residenza & registrazione 4, 5, 6 maggio & concerti 5 e 6 maggio
a cura di Wadada Leo Smith
progetto commissionato da AngelicA
sabato 6 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
CREATE Festival – a cura di Wadada Leo Smith
– – > Wadada Leo Smith + Purple Kikuyu + Istantanea [4] prima assoluta
(Stati Uniti, Giappone/Stati Uniti, Svizzera/Stati Uniti, Islanda, Italia)
Wadada Leo Smith (Stati Uniti, 1941)
Gardens of Peace (2020);
per tromba, violoncello, pianoforte, batteria prima europea
Central Park in August (2007);
per tromba, violoncello, 2 pianoforti, basso elettrico, 2 batterie prima europea
String Quartet No 6 – Taif: Prayer in the Garden of the Hijaz (2007);
per quartetto d’archi e trio con tromba, pianoforte, batteria prima assoluta
Yosemite: The Glaciers, The Falls, The Wells and the Valley of GoodWill (2013);
per tromba, violoncello, 2 pianoforti, basso elettrico, 2 batterie
prima assoluta
Phoenix (1970);
per tromba, violoncello, 2 pianoforti, basso elettrico, 2 batterie prima europea
Muhammad Ali’s Spiritual Horizon / Fire Illuminations Inside the Particles of Light (2019);
per ensemble e chitarra elettrica prima assoluta
ospite Lamar Smith
Purple Kikuyu:
Wadada Leo Smith tromba; Sylvie Courvoisier pianoforte;
Erika Dohi pianoforte, elettronica; Ashley Walters violoncello;
Skúli Sverrisson basso elettrico; Pheeroan aKLaff batteria; Frank Morrison batteria
Istantanea [4]:
Alma Napolitano violino; Pietro Fabris violino;
Giulia Arnaboldi viola; Enrico Mignani violoncello
ospite: Lamar Smith chitarra elettrica
musiche di Wadada Leo Smith
residenza & registrazione 4, 5, 6 maggio & concerti 5 e 6 maggio
a cura di Wadada Leo Smith
progetto commissionato da AngelicA
mercoledì 10 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Lauren Sarah Hayes (Scozia)
– – > MIO PRIVATIONS prima italiana
Lauren Sarah Hayes hybrid analogue-digital live electronics
musiche di Lauren Sarah Hayes
a cura di Matmos
– – > Lương Huệ Trinh & Ngô Trà My (Vietnam)
– – > NHẤP NHOÁNG prima assoluta e prima apparizione italiana
Lương Huệ Trinh elettronica, oggetti; Ngô Trà My đàn bầu (cetra a una corda), voce
musiche di Lương Huệ Trinh, Ngô Trà My
a cura di Fabrizio Gilardino (dal ciclo ASIA-SUD-EST)
lunedì 15 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Oren Ambarchi (Australia/Germania, Australia/Francia, Germania)
– – > CARPE DIEM unica data italiana e prima italiana
Oren Ambarchi chitarra elettrica; Konrad Sprenger chitarra elettrica motorizzata, computer;
Julia Reidy chitarra acustica a 12 corde; Sam Dunscombe clarinetto basso, elettronica;
Mike Majkowski contrabbasso; Will Guthrie batteria, percussioni
musiche di Oren Ambarchi
a cura di Walter Rovere
mercoledì 17 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Thomas Ankersmit (Olanda) X
– – > SERGE 50 – Serge Modular Synthesizer 1973–2023
Thomas Ankersmit serge modular analog synthesizer
musiche di Thomas Ankersmit
a cura di Walter Rovere
X con il sostegno dell’Ambasciata e del Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi
– – > Azione_Improvvisa Ensemble (Italia)
– – > NOW and THEN
Don Luigi Pozzi (Italia, 1613-1656) / Daniela Fantechi (Italia, 1984)
Zodiaco Celeste (2020); estratti da Zodiaco Celeste (Venezia 1650),
selezione ed elaborazione di Daniela Fantechi
Marco Momi (Italia, 1978)
Semi alle bestiole salve (2021) *
Claudio Monteverdi (Italia, 1567-1643) / Daniela Fantechi (Italia, 1984)
Maledetto sia l’aspetto (1632); elaborazione di Daniela Fantechi (2023)
Filippo Perocco (Italia, 1972)
FIATO (2023)
Daniela Fantechi (Italia, 1984)
Late summer sowing (2021)
Azione_Improvvisa Ensemble:
Andrea Antonel tiorba; Margherita Berlanda fisarmonica;
Pietro Paolo Dinapoli chitarra elettrica; Daniela Fantechi elettronica
musiche di Don Luigi Pozzi, Marco Momi, Claudio Monteverdi,
Filippo Perocco, Daniela Fantechi
a cura di Luca Vitali
* grazie al sostegno di Ernst von Siemens Musikstiftung
giovedì 18 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA °
– – > Maja Solveig Kjelstrup Ratkje & Stian Westerhus (Norvegia)
– – > UNPLUGGED prima italiana
Maja S.K. Ratkje voce, armonium, violino; Stian Westerhus chitarra acustica, voce
musiche di Maja S.K. Ratkje, Stian Westerhus
a cura di Luca Vitali
° con il sostegno della Reale Ambasciata di Norvegia
mercoledì 24 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Andrea Belfi (Italia/Germania, Scozia)
– – > ETERNALLY FROZEN unica data italiana
Andrea Belfi (Italia, 1979)
Pastorale – Setteottavi – Exotica – Pulsing – Golden
– Krautinale – Beamer – Folk Song (2023) prima italiana
Andrea Belfi batteria, percussioni, elettronica; Hilary Jeffery trombone, elettronica
musiche di Andrea Belfi
presentazione del disco edito da Maple Death Records (Bologna), Aprile 2023
a cura di Jonathan Clancy
giovedì 25 maggio 2023 – ore 20.30 – Basilica di Santa Maria dei Servi – BOLOGNA
– – > Sarah Davachi (Canada)
– – > Special Performance for the Pipe Organ at Basilica di Santa Maria dei Servi
prima assoluta
Sarah Davachi organo a canne
musiche di Sarah Davachi
a cura di Giorgio Magnanensi
sabato 27 maggio 2023 – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Piccolo Coro Angelico
– – > MOMENTO SAGGIO ^
Giovanna Giovannini direzione; Silvia Tarozzi direzione;
Gloria Giovannini coordinamento;
Piccolo Coro Angelico: Aida Fiore, Anna Andreotta de Graaf, Arianna Carletti,
Arturo Vespignani, Beatrice Sorichetti, Clelia Fontana, Elisa Cesari, Elvira Apolito,
Fausto Marotto, Giulia Masotti, Leonardo Igor Provvisionato, Luciana Marotto,
Marta Flavia Meletti, Pietro Pasotti, Vittoria Musso Naldi
ospite: Cecilia Stacchiotti pianoforte, tastiere
musiche e testi di Piccolo Coro Angelico, Franco Battiato,
Gioacchino Rossini, John Cage, Gianna Nannini, …
12 anni di Piccolo Coro Angelico e nel Momento Saggio di quest’anno si condensano e si sviluppano le esperienze di un anno pieno di progetti e collaborazioni. Il coro ha partecipato alla registrazione del progetto di Enrico Gabrielli Le canzonine, ha cantato insieme a due cori di adulti al concerto dell’Epifania di San Giorgio di Piano, ha preparato e realizzato una lezione aperta e autogestita dai bambini per Puerilia, giornate di puericultura teatrale, invitato da Chiara Guidi – Societas al Teatro Comandini di Cesena. Infine una delegazione del Piccolo Coro ha partecipato con Enrico Gabrielli e Giovanni Truppi alla trasmissione televisiva “Splendida Cornice” su Rai Tre. Tutto questo cantare, inventare, fare musica insieme, confluiscono in un concerto in cui diverse canzoni suggerite “dal tempo” si alternano a tempi di improvvisazione, di creatività autogestita e autodiretta. Ad accompagnarci torna Cecilia Stacchiotti, pianista e tastierista che col coro ha già collaborato nel 2022.
nell’ambito delle attività della Scuola di Musica Angelica
^ con il sostegno della Fondazione del Monte
mercoledì 31 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA §
– – > Otomo Yoshihide (Giappone)
– – > TURNTABLES SOLO prima assoluta
Otomo Yoshihide giradischi
musiche di Otomo Yoshihide
– – > Angelica orchestrA conducted by Otomo Yoshihide (Giappone, Italia)
– – > SOMETHING SWEET SOMETHING TENDER ORCHESTRA prima assoluta
Angelica orchestrA:
Paolo Ravaglia clarinetto, clarinetto basso, elettronica; Filippo Adilardi tromba;
Guglielmo Cocchini trombone, elettronica; Francesca Lorenzetti viola da gamba;
Michele Barbieri cembalo; Giordano Cattano chitarra elettrica;
Simone Grande chitarra elettrica; Lorenzo Negroni chitarra elettrica;
Leonardo Vita chitarra elettrica; Tobia Bandini elettronica; Maru Barucco elettronica;
Francesco Paolino elettronica; Andrea Fabris percussioni, elettronica;
Mattia Bassetti batteria; Francesco Candelieri batteria; Simone Vincenzini batteria
Otomo Yoshihide direzione
musiche di Otomo Yoshihide, Eric Dolphy, musica tradizionale giapponese GAGAKU
workshop con studenti del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
& residenza & registrazione 29, 30, 31 maggio & concerti 31 maggio
a cura di Otomo Yoshihide
progetto commissionato da AngelicA
§ una produzione di AngelicA e Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
> immagine AngelicA 33 di Massimo Golfieri
Biglietti Bologna:
Concerti – 2 maggio – 18 € | ridotto 10 €
Concerti – 5, 6 maggio – 20 € | ridotto 10 €
Concerti – 3, 10, 17, 18, 24, 25 maggio – 10 € | ridotto 5 €
Concerti – 15, 31 maggio – 15 € | ridotto 8 €
Concerto – 27 maggio (Momento Saggio Piccolo Coro Angelico) | ingresso libero
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica
“G. B. Martini” di Bologna, Liceo Musicale Lucio Dalla
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto
di 2 € sul biglietto intero
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
prevendite
Boxerticket
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Luoghi:
Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo Via San Vitale 63, Bologna
Basilica di Santa Maria dei Servi Strada Maggiore 43, Bologna
Informazioni:
AngelicA
Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo
Associazione Pierrot Lunaire APS
Via San Vitale 63-67, 40125 Bologna
t 051.240310
info@aaa-angelica.com
dischi@aaa-angelica.com
idischidiangelica.bandcamp.com
Ufficio Stampa press@aaa-angelica.com
Il Festival è presentato dall’Associazione Pierrot Lunaire APS – AngELICA è parte di EUROPE FOR FESTIVALS – FESTIVALS FOR EUROPE, EFFE LABEL 2022-2023, di Clust-ER Create, di I-Jazz; AngELICA 2023 è realizzato con il sostegno di MINISTERO DELLA CULTURA, Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura; con il sostegno del Comune di Bologna – in collaborazione con Bologna Città della Musica Unesco; con il sostegno di Fondazione del Monte, Fondazione Carisbo; con il sostegno dell’Ambasciata e del Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, della Reale Ambasciata di Norvegia; in coproduzione con il Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” di Bologna; Media Partner – Rai Radio 3, gdm – il giornale della musica, G – gagarin orbite culturali, Edizioni Zero, Bologna Welcome, ER-Cultura
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