ventitreesimo anno, 3>10 + 15>18 + 23>26 maggio + 1>2 giugno 2013, momento maggio
Angelica 2013
[…] a Bologna c’è da più di vent’anni un festival che non ha paragoni in nessun’altra parte d’Italia e nemmeno forse in Europa […]: il festival di Angelica, per il quale spendiamo senza timore di smentita, perché lo seguiamo con attenzione e passione sin dai suoi albori. Da quando un indimenticato Mario Zanzani scommetteva […], insieme a un giovane Massimo Simonini, su musiche altre. Scommetteva sull’Altrove. Su qualcosa che non era ancora ben codificato, non ancora chiuso all’interno delle griglie di una definizione di genere precisa. Bologna culturalmente, a livello internazionale, è soprattutto Cineteca, Orchestra Mozart, Arte Fiera e Angelica Festival. È per queste manifestazioni che i riflettori internazionali sulla nostra città. E a leggere il nuovo programma di Angelica c’è da gioire ancora una volta.
(Helmut Failoni, Corriere di Bologna, 25 aprile 2013)
Angelica
Un mese di concerti con prime esecuzioni, progetti speciali, incontri e approfondimenti. Dal 3 maggio al 2 giugno torna Angelica, la manifestazione diretta da Massimo Simonini che l’assessore Alberto Ronchi «il migliore festival di musica contemporanea in Italia». Non ha torto, vista la caratura del cartellone: questa ventitreesima edizione concentra nomi e appuntamenti imperdibili spaziando tra Stati Uniti ed Europa […].
(Gianni Gherardi, La Repubblica Bologna, 25 aprile 2013)
Musica ‘Angelica’ in chiesa
Lo amano inconsapevolmente gli adolescenti della techno, lo ascolta in silenziosa adorazione i cultori della musica contemporanea. Terry Riley, il compositore americano che diventò un’icona del pop alla fine degli anni ’60, con la suite A rainbow in curved air che anticipò il minimalismo di opere come Tubular bells di Mike Oldfield, sarà il protagonista dell’edizione 2013 di Angelica, il festival delle ‘musiche possibili’, per usare una felice espressione di Brian Eno.
(Pierfrancesco Pacoda, Il Resto del Carlino, 25 aprile 2013)
Il minimalismo di Riley ad Angelica Festival
«Il più grande festival di musica contemporanea in Italia». Così viene definito Angelica dall’assessore alla Cultura Alberto Ronchi. […] riprende l’affermazione del primato nazionale anche Nicola Sani, direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna, sottolineando come per trovare festival di pari livello sia necessario varcare le Alpi.
(Federico Mascagni, L’Unità Bologna, 26 aprile 2013)
Angelica, spirito e musica d’oggi
È sempre stato un festival capace di spiazzare il pubblico, anticonformista, imprevedibile, ma quest’anno AngelicA, ventitreesima edizione, mescola ancora una volta le carte e sorprende il pubblico con un tour tra chiese, organi, astronomia, mentre chi compone il programma, Massimo Simonini, chiede di ascoltare con spirito diverso.
(Chiara Sirk, Bologna Sette, 28 aprile 2013)
Quando avrò chiuso con la musica avrò chiuso con la vita
Terry Riley, padre del minimalismo americano insieme a Steve Reich e Philp Glass, torna in Italia a maggio per presentare al Festival Angelica un suo nuovo lavoro dedicato alla memoria di Stefano Scodanibbio.
(Daniele Follero, Rockerilla, maggio 2013)
Terry Riley, musica in cerca di Dio
Con l’avanzare degli anni Terry Riley assume l’aspetto del vecchio saggio. Ne ha 78 ormai e niente sembra scalfire il suo sorriso sereno perennemente incastonato nella sua lunga barba bianca. Genitore del minimalismo musicale, Riley vive nella campagna californiana, nei pressi di San Francisco, in una casa tra gli alberi piena di strumenti musicali, per lo più esotici.
Dal 7 al 10 maggio sarà in Italia: il festival Angelica lo ospita per quattro serate – tra Bologna, Lugo e Modena – dal titolo Terry Riley & friends… Music in Curved Air.
(Federico Capitoni, La Repubblica.it, 7 maggio 2013)
Oratorio laico in memoria di Scodanibbio
Ciclone Terry Riley. Il compositore e performer statunitense, giustamente considerato il padre del minimalismo, che con In C e Rainbow in a curved air alla fine degli anni ’60 fece da apripista un generazione di discepoli anche nel rock, arriva per quattro giorni e altrettanti progetti chiamato da Angelica, il festival che con la lucida direzione di Massimo Simonini mai come in questa edizione dimostra attenzione a tutte le musiche contemporanee.
(Gianni Gherardi, La Repubblica Bologna, 7 maggio 2013)
Terry Riley
[…] prima mondiale di Organum for Stefano (un Requiem in memoria di Scodanibbio) nella Basilica di Santa Maria dei Servi a Bologna per l’edizione 2013 di AngelicA Festival, la prestigiosa rassegna di musiche extravaganti di cui è direttore artistico Massimo Simonini.
(Mario Gamba, alfabeta2, 14 maggio 2013)
Il tempo sonoro
Torna uno dei festival più belli di Bologna (e non soltanto di Bologna), ovvero Angelica che, dopo l’inaugurazione del 3 maggio, si ripresenta in città con quel suo scrigno sonoro, che una volta aperto possiede ancora quel raro dono che è l’imprevedibilità delle sue proposte. Un festival che assomiglia tanto a un work in progress che ogni anno va ad aggiungere un tassello nuovo a un’utopica enciclopedia sonora dei nostri giorni.
(Helmut Failoni, Corriere di Bologna, 15 maggio 2013)
Piano e voci, tromba e mantice in nuovi paesaggi della musica
In luoghi insoliti, Angelica prosegue il suo percorso nelle musiche della contemporaneità, raccogliendo un successo di pubblico persino superiore alle attese. Di certo ha giocato il prezzo del biglietto, decisamente popolare, ma anche la curiosità di ascoltare musiche spesso considerate ai margini della classicità, con solisti e artisti prestigiosi, e la direzione artistica di Massimo Simonini, che offre al pubblico la possibilità di approfondire il lavoro dei musicisti negli incontri aperti in Conservatorio.
(Gianni Gherardi, La Repubblica Bologna, 15 maggio 2013)
AngelicA, i giorni di Terry Riley
«Quando la musica ci soddisfa, o lo siamo noi o essa è morta» afferma il compositore statunitense. Nell’edizione 2013, la rassegna bolognese si è concentrata sul guru di In C con alcuni concerti in cui egli stesso si è prodotto come solista e direttore.
(Giampiero Cane, Il Corriere Musicale, 19 maggio 2013)
L’ingannevole semplicità della musica di Wolff
Bologna, grazie a Massimo Simonini e al suo Angelica festival, in questo periodo è davvero la capitale della musica contemporanea. Quella musica che è più facile ascoltare a Berlino o Bilbao che non nel resto d’Italia. Quella che dialoga spesso e volentieri con altri campi del sapere , aprendo finestre anche sul mondo dell’arte, come nel caso di Morton Feldman (le cui musiche sono risuonate in città). Dopo Terry Riley, arriva un secondo omaggio (con un pensiero altrettanto forte dietro) a un altro grande compositore, Christian Wolff (classe 1934), che sarà in città per due concerti[…].
(Helmut Failoni, Corriere di Bologna, 24 maggio 2013)
Wolff, note da stordimento fra grazia e imprevedibilità
Era tempo che qualcuno pensasse a una figura di compositore tanto preziosa quanto poco conosciuta, specialmente in Italia. A farci frequentare per tre serate Christian Wolff ha provveduto il festival AngelicA di Bologna.
(Mario Gamba, il manifesto, 29 maggio 2013)
“Um por um” il nuovo lavoro di Arto Lindsay in prima europea
Credo che AngelicA sia una realtà molto interessante, in quanto rispecchia profondamente la visione personale di Massimo Simonini, l’uomo che da tanti anni dà vita a questo festival incredibile […]. Credo che Massimo sia l’anima di questa manifestazione. Abbiamo realizzato diversi progetti insieme e in ognuno di essi ho sempre sentito il suo supporto molto presente. Mi sento molto vicino ad AngelicA e alle scelte musicali di Massimo e per me è fantastico suonare in questo contesto.
(Arto Lindsay, intervista pubblicata sul sito del Comune di Bologna, 31 maggio 2013)
Terry Riley & friends
In oltre vent’anni di attività il Festival AngelicA è progressivamente, e oggi potremmo dire definitivamente, entrato nel tessuto culturale della città di Bologna. Oltre a essere una rassegna nota a quasi tutti i bolognesi, ha un seguito che molti fautori della musica contemporanea non possono che invidiare.
(Federico Capitoni, Classic Voice, giugno 2013)
“Sposo samba e percussioni, sentirete un altro Brasile”
Arriva al suo gran finale AngelicA, coronando così il successo di un mese di concerti. […] domani alle 21.30 in Sala Borsa tocca al debutto europeo di Um por um, progetto di Arto Lindsay, sessantenne chitarrista e compositore, statunitense di nascita ma brasiliano di formazione. […] Il chitarrista torna da questa parti dopo la performance del 2009 al festival di Santarcangelo e il progetto di 4 Skies che l’anno dopo presentò a Lugo e a Modena. Ma coi Lounge Lizards, la sua prima band importante, venne per la prima volta in Italia proprio a Bologna, nell’81 per il festival Electra 1, fermandosi per diversi giorni. «A New York suonavamo in locali piccoli – ricorda – , qui al palasport, pazzesco. Erano anni stimolanti anche per l’Italia, diversi da ora, e sono contento d’esserci», chiosa, coccolato dallo sguardo di Massimo Simonini, vulcanico direttore artistico di AngelicA.
(Gianni Gherardi, La Repubblica Bologna, 1 giugno 2013)
AngelicA 2013
Inutilizzabile per ristrutturazioni il Teatro San Leonardo, ad ospitare la maggior parte dei concerti nell’ambito del Festival Angelica è stato il suggestivo santuario del Corpus Domini di Santa Caterina. Dal profano al sacro, verrebbe da dire. Almeno dal punto di vista delle location scelte. È lì, in quella stupenda quanto insolita cornice, che si sono avvicendate le improvvisazioni di fisarmonica e tromba di Luca Venitrucci e Alex Döner, il pianoforte di Emanuele Torquati, l’esecuzione delle opere di Christian Wolff e, soprattutto, l’esecuzione integrale (più di sei ore) del Quartetto n.2 di Morton Feldman. Impossibile anche solo citare tutte le performance, ma vale la pena osservare che il livello generale è sembrato più alto rispetto alla precedente edizione.
Ad aprire e chiudere il Festival, sono stati i due nomi più altisonanti di questa XXIII edizione: Terry Riley e Arto Lindsay. Il compositore americano si è cimentato in lunga e intensa improvvisazione all’organo in memoria di Stefano Scodanibbio, mentre a calare il sipario, in un trascinante vortice percussivo, ci ha pensato Arto Lindsay, con ottimi musicisti e il suo bagaglio di sonorità brasiliane, trascinate nel caos cittadino.
(Daniele Follero, Rockerilla, luglio/agosto 2013)