AngelicA 13
tredicesima edizione – abissale & aderente
Bologna, Modena °
13>18 maggio 2003
>—> quaderno di AngelicA 13 – 2003
Tre punti…
Gli elementi di novità di questa edizione sono:
- il ritorno di Angelica nelle sale dei teatri. Dopo l’esperienza del 2000 decidemmo di stare lontano per un po’ di tempo dai luoghi istituzionali. E iniziammo un percorso fra i centri sociali luoghi occasionali. Questo vagare è terminato. Almeno per il momento. Il teatro San Leonardo, dove si svolgerà la parte bolognese dell’edizione di quest’anno, è un luogo storico per Angelica: qui vi si sono svolte bellissime edizioni nel periodo ’93-’97;
- la collaborazione con le altre città. Il significato è quello dell’apertura. Siamo sempre convinti che con un buon partner istituzionale il nostro lavoro sarebbe divenuto più incisivo, efficace, autorevole. La collaborazione avviene quest’anno su un progetto di musica contemporanea “colta”. In Italia, la distanza fra pubblico e musica contemporanea è oggi enorme, i teatri hanno paura della musica contemporanea. La collaborazione della Fondazione del Teatro Comunale di Modena è quindi un paradosso. Ma da qui occorre ripartire per preparare il pubblico del futuro.
- il tema dell’edizione. Non si vede, è invisibile; l’intenzione era di cominciare una carrellata sulla musica d’insieme e sugli impasti sonori, poi le cose hanno preso un’altra piega ma la presenza di Asko rappresenta un punto di avvio per le prossime edizioni.
Mario Zanzani
Mare d’ascolto
Dopo un’edizione nella quale si metteva in discussione, si ri-esplorava, la ‘forma festival’ e quindi la sua fruizione, quest’anno angelica ritorna alla dimensione ‘classica’ del concerto: in teatro.
Classica secondo la concezione di classicità di Angelica.
Un programma che riconduce all’ascolto: piccoli organici, di natura prevalentemente femminile, fioriscono e tagliano, insieme, la musica.
Pauline Oliveros, meditativa e mobile, parla di ‘profondo ascolto’. Il quartetto con Joëlle Léandre fa riapparire fantasmi Jazz ‘Hot Club du France’ (?), e rimodella la forma degli archi. Giancarlo Schiaffini e Walter Prati da venticinque anni si parlano: sono qui insieme per un nuovo dialogo, tra ombra e aria. La giovane Gail Brand, con il suo quartetto misto stellare, cerca un ibrido formato da schegge scintillanti, provenienti da esperienze improbabili. Stephan Wittwer spazia nell’intimità della sua chitarra, dove aleggiano romanticismo e rumore. Frances-Marie Uitti ri-esplora il violoncello: un nuovo strumento musicale aspetta un elegante disegno. Irene Schweizer è un architetto, costruisce cristalli e chiarezza, improvvisa la forma, e a volte trova canzoni. C’è anche Mephista, tre, o forse più, mondi in uno: swing orientale, matrimoni impossibili, terremoti e lirismo. La Scuola di Musica Elettronica (del Conservatorio di Bologna) risuona la città, la ritrova per perderla. L’Asko Ensemble partecipa a una partitura speciale e scritta per loro: i musicisti si trasformano per un concorso canonico che non esiste, solismo e gestualità sfilano sul palco per una narrazione lirica, esclusiva, ambientata in un’epoca che i costumi non riescono a datare. Suzanne Stephens e Kathinka Pasveer interpretano, con devozione, un dialogo surreale: seduzione, flauti magici, danze invisibili, canti e richiami. Karlheinz Stockhausen compie (oltre ai suoi 75 anni; auguri!) la sua opera con la libertà che si richiede per fare musica, fuori dagli ordini della catalogazione che costringe. Il Canto della Giovinezza si ode ovunque. Nella sua presentazione di Octophony scrive: “Octophony è la dimostrazione della mia esperienza nello spazio negli 1990-1991.” La sua musica è stata definita in molti modi, e il compositore ritiene possa essere classificata come “Musica Spirituale”. Un elemento di riflessione interessante, considerando ciò che oggi (troppo) viene riconosciuto come spirituale e in realtà dello spirito possiede ben poco.
Irruzioni-meditazioni-proiezioni-improvvisazioni-diffusioni-composizioni-esperienze soniche.
Sapore di silenzio. Spazializzazione. Gesti lirici. Fili di luce.
Acustica-acquatica-elettrica-elettronica, Angelica 13 si svolge a Bologna e a Modena, due città adiacenti, grazie alla co-produzione con il, ricettivo, Festival l’Altro Suono del Teatro Comunale di Modena.
Una parte della musica ci fa assistere all’atto creativo, ci fa sentire la creatività dell’essere, la presenza di ciò che (non) è (ancora) in-visibile; un’altra parte ci mostra la personalità del compositore, dei musicisti.
Mano sulla bocca, bocca sulla mano. Parlami (se) ti ascolto, suona (se) ti sento).
Un’attesa attiva.
Una ragione celeste, una ragione universale.
Parole come sculture.
Movimento del mare, un sorriso di schiuma risponde.
Oro e Sale.
Ogni giorno, qualcosa, (qualcuno), si annuncia.
…i delfini nascono nell’oceano e segnalano
alle navi l’arrivo del vento…
sono attendibili messaggeri che annunciano…
donde il simbolo di verità interiore…
il vento in arrivo si preannuncia con segni precisi
che spingono i delfini a venire alla superficie…
così la verità interior è il mezzo per capire il futuro…
L’ape può pungere, produce dolcezza, è laboriosa e altre qualità la distinguono.
A volte succede che un alveare si sposta da una ‘stazione’ a un’altra, propagando una sorta di rumore corale, offuscando l’aria; è quasi inavvertibile se siamo distratti.
L’ape è anche associata al sole, al miele, ai fiori, a un tempo. E’ calma ma…
Spalma, spalma. Piangi?
Tra API e APRI, c’è una ‘R’, forse amara, fose no.
Apri quella porta, apri la casa; cerco, cercherò.
Si guarda dentro, osserva fuori, per ritrovare unità.
Un ringraziamento particolare a Massimo Golfieri, curatore dell’immagine di Angelica, la cui disponibilità e comprensione sono preziose, in tempi in cui la velocità e la superficialità hanno il sopravvento.
Angelica sprofonda e s’innalza, colma e arde. Ricerca e ancora cammina. Abissale & Aderente è questa edizione: la numero 13.
Un suono ti sfugge ed ecco che nasce. Un nuovo ordine si crea. Nasce dove non si muore.
Massimo Simonini
martedì 13 maggio 2003 – ore 21.30 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Joëlle Léandre + Mat Maneri + Joel Ryan + Christophe Marguet (Francia, Stati Uniti) *
Joëlle Léandre contrabbasso; Mat Maneri violino; Joel Ryan elettronica; Christophe Marguet batteria
mercoledì 14 maggio 2003 – ore 21.00 – Teatro Comunale – MODENA °
> Karlheinz Stockhausen
GESANG DER JÜNGLINGE (1955 – 1956)
(CANTO DELLA GIOVINEZZA) musica elettronica
Karlheinz Stockhausen proiezione del suono
> Karlheinz Stockhausen
AVE (1984 – 1985)
per corno di bassetto e flauto contralto
da MONTAG aus LICHT (LUNEDÌ da LUCE)
Suzanne Stephens corno di bassetto (Stati Uniti), Kathinka Pasveer flauto contralto (Olanda)
> Karlheinz Stockhausen
ORCHESTER – FINALISTEN (1995 – 1996) *
per orchestra, musica elettronica, proiezione del suono
da MITTWOCH aus LICHT (MERCOLEDÌ da LUCE)
Asko Ensemble (Olanda)
Kathinka Pasveer flauto, Marieke Schut oboe, Hans Colbers clarinetto, Alban Wesly fagotto, Jan Harshagencorno, Hendrik Jan Lindhout tromba, Toon van Ulsen trombone, Tjeerd Oostendorp tuba, Jan Erik van Regteren Altena violino, Bernadette Verhagen viola, Doris Hochscheid violoncello, Pieter Smithuijsen contrabbasso Karlheinz Stockhausen proiezione del suono
giovedì 15 maggio 2003 – ore 21.00 – Teatro Comunale – MODENA °
> Karlheinz Stockhausen
OKTOPHONIE (1990 – 1991)
musica elettronica di DIENSTAG aus LICHT (MARTEDÌ da LUCE)
Karlheinz Stockhausen proiezione del suono
venerdì 16 maggio 2003 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Giancarlo Schiaffini trombone + Walter Prati elettronica dal vivo (Italia)
OPUS 2 #
> Gail Brand Lunge (Inghilterra) *
Gail Brand trombone; Phil Durrant electronica, violino; Pat Thomas electronica, pianoforte; Mark Sanders batteria
venerdì 16 maggio 2003 – ore 24 – Raum – BOLOGNA §
> Stephan Wittwer chitarra elettrica, elettronica (Svizzera)
Musik ohne Bilder *
Musik ohne Bilder (romanticism and automaton – truth tables, noise and electric guitars – tender and violent manipulations of air pressure)
sabato 17 maggio 2003 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Frances-Marie Uitti violoncello 6 corde, elettronica (Stati Uniti)
Bowed Electricity *
> Irene Schweizer pianoforte (Svizzera)
Solo # §
sabato 17 maggio 2003 – ore 24 – Raum – BOLOGNA §
> Stephan Wittwer chitarra elettrica, elettronica (Svizzera)
Musik ohne Bilder *
Musik ohne Bilder (romanticism and automaton – truth tables, noise and electric guitars – tender and violent manipulations of air pressure)
domenica 18 maggio 2003 – ore 21 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Sylvie Courvoisier + Ikue Mori + Susie Ibarra (Svizzera, Stati Uniti)
Mephista §
Sylvie Courvoisier pianoforte; Ikue Mori lap top, drum machines; Susie Ibarra batteria
> Pauline Oliveros fisarmonica, elettronica (Stati Uniti)
Pauline’s Solo #
INCONTRI & ASCOLTI:
giovedì 15 maggio 2003 – ore 17.30 – Teatro Comunale – MODENA
> Karlheinz Stockhausen
venerdì 16 maggio 2003 – ore 17 – Raum – BOLOGNA
> Frances-Marie Uitti
sabato 17 maggio 2003 – ore 17 – Raum – BOLOGNA
> Irene Schweizer
domenica 18 maggio 2003 – ore 17 – Raum – BOLOGNA
> Pauline Oliveros
conduce: Franco Fabbri
ALTRI EVENTI:
venerdì 16 e sabato 17 maggio 2003 – ore 19 – Teatro San Leonardo – BOLOGNA ^
> La città udibile
opera acusmatica realizzata dalla Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio – G.B. Martini, Bologna (Italia) #
Composizione: Nicola Baroni, Mario Barbuti, Enrico Battisti, Doria Cantatore, Davide Falconi, Chiara Farolfi, Lucia Di Maso, Silvana Gaeta, Giovanni Maselli, Marco Mezzini, Maria Chiara Prodi, Alessandro Ratoci, Antonio Salluce, Emanuela Turrini, Franco Venturini
Regia del suono: Mario Barbuti, Doria Cantatore
Progettazione della diffusione sonora: Giovanni Maselli, Silvana Gaeta
Esecutore al computer: Antonio Salluce
Coordinamento del progetto: Lelio Camilleri
(# = prima assoluta; * = prima italiana)
° AngelicA in co-produzione con Teatro Comunale di Modena – Festival L’Altro Suono
in collaborazione con il Goethe-Institut Inter Nationes Mailand
in collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma
§ AngelicA in collaborazione con CCS – Centro Culturale Svizzero Pro Helvetia Milano
^ Scuola di Musica Elettronica – Conservatorio di Musica G.B. Martini
in co-produzione con AngelicA
Luoghi
Teatro San Leonardo via San Vitale 63, Bologna
Teatro Comunale di Modena Corso Canalgrande 85, Modena
Raum via Ca’ Selvatica 4/d, Bologna
Partner
Pierrot Lunaire
con il sostegno di
Ministero per il Beni e le Attività Culturali
Regione Emilia Romagna – Servizio Cultura
Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura
Comune di Bologna – Settore Cultura
Invito in Provincia
in collaborazione con
Centro Culturale Svizzero Pro Helvetia Milano
Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma
RAI Radio 3
con l’aiuto di
Radio Città del Capo
Radio città 103
Zero Edizioni
Emporio della Cultura, Bologna
Three points…
Whats new in this edition:
• Angelica’s return to the theatre. After our experience in 2000 we decided to ‘stay away’ from institutional venues beginning a journey through social centres and ‘occasional places’. This ‘ wandering’ has finished. At least for now. The Bolognese host of this year’s edition in the San Leonardo Theatre. A historical venue for Angelica, which hosted various editions from 93-97.
• Collaboration with other cities. In the sense of opening-out. We always been convinced that an institutional partner would mean that our work becomes more incisive, efficient, authoritative. The collaboration this year comes from a project based on contemporary ‘cultured’ music. In Italy the distance between public and contemporary music in enormous, theatres are afraid of contemporary music. The collaboration with the Fondazione del Teatro Comunale di Modena is a paradox. But it is a starting point in order prepare the public of the future.
• The theme of the festival. You can’t see it. It’s invisible: our intentions were to start with an overview on ensemble music and on different timbre mixtures, the course of events changed, but the presence of Asko represents a starting point for future editions.
Mario Zanzani
Water of listening
After an edition in which the ‘festival format’ and its uses were questioned, re-explored, this year Angelica goes back to the ‘classic’ dimension of the concert: back to the stage, in the theatre.
Classic according to Angelica’s classicality .
A program that takes to listening again: small combos, mostly female, bloom and cut, together, the music.
Pauline Oliveros, meditative and mobile, talks to us of ‘deep listening’. The quartet formed by Joëlle Léandre recalls jazz ghosts from the ‘Hot Club du France’ (?) and remodels the form of the strings. Giancarlo Schiaffini and Walter Prati have been talking together for 25 years; they are here together for a new dialogue between air and shadow. Gail Brand, with her mixed stellar quartet looks for a hybrid formed by gleaming fragments from improbable experiences. Stephan Wittwer sweeps through the intimacy of his guitar, where noise and romance are lodged. Frances-Marie Uitti re-explores the cello; a new instrument waits an elegant design. Iréne Schweizer is an architect who constructs crystals and clarity, improvising form and at times finds a song. There is also Mephista, three or perhaps more worlds in one: oriental swing, impossible marriages, earthquakes and lyricism. The School of Electronic Music (part of the Music Conservatory in Bologna) plays the city, finding it to lose it again. The Asko Ensemble participates in a special musical score written for them: the musicians transform themselves for an official contest that doesn’t exist, parading on stage solos and gestures which create an exclusive lyrical narration, based in an epoch whose costumes are unable to date. Suzanne Stephens and Kathinka Pasveer interpret with devotion a surreal dialogue: seduction, magic flutes, invisible dances, voices and appeals.
Karlheinz Stockhausen (who celebrates his 75th birthday. Happy Birthday!!) builds his work with the freedom that is needed to make music, outside the order of restrictive classification. The song of the youths is heard everywhere. In his presentation of Octophony he writes “Octophony is the evidence of my outer space experience in the years 1990-1991.” His music has been defined in many ways, and the composer claims that we should define it as “Spiritual Music”. It is an interesting aspect to reflect upon, considering that today, too much is considered spiritual, where in reality the spirit is almost absent.
Raids-meditations-projections-improvisations-diffusions-compositions-sonic experiences.
Taste of silence. Spatialisation. Lyrical gestures. Strings of light.
Acoustic-aquatic-electric-electronic, Angelica 13 takes place in Bologna and Modena, two adjoining towns, thanks to the co-production with the receptive L’Altro Suono Festival, organised by Teatro Comunale of Modena.
A part of the music lets us assist in the creative process, lets us hear the creativity of being, the presence of that which in (not) in-visible (yet).; another part shows us the personality of the composer, of the musicians.
Hand over mouth, mouth in hand. Speak to me (if) I listen to you, make music (if) I hear you.
An active waiting.
A sky-blue reason, a universal reason.
Words as Sculptures.
The movement of the sea, a smile of foam answers. Gold and salt.
Every day, something, (someone), heralds.
…The dolphins are sea-born
and inform the ships of the arrival of winds…
they are reliable messengers who herald…
from which the symbol of internal truth…
the arriving wind announces itself with clear precise signs
that drive the dolphins to the surface…
in this way the internal truth is the means to understand the future.
The bee has many qualities; it stins, produces sweetness,
It is hardworking…It sometimes happens that a beehive moves
From one ‘station’ to another, propagating a type of choral moise,
darkening the air; it is almost unnoticeable if we are distracted.
The bee is associated with the sun, honey, flowers, to a season.
It is calm but…Spread, spread. You cry?
Between API (‘bee’ in Italian) and APRI (‘open in Italian)
There is a ‘R’. A bitter R perhaps, perhaps not.
Open that door, open the house, I search, I will serch.
Watches inside, observe outside, to find unity.
Particular thanks go to Massimo Golfieri, curator of Angelica’s image; in times when speed and superficiality have the upper hand, availability and comprehension are precious.
Angelica plunges deep into act of listening and arises into sound, filling and burning. Researching and still walks. Abyssal & Adhering is this edition: #13.
A sound slips and here it comes into being. A new order is created. It is born where you don’t die.
Massimo Simonini
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