trentatreesimo anno, 2>3 + 5>6 + 10 + 15 + 17>18 + 24>25 + 27 + 31 maggio 2023, v e l i & v e l i e r i
Lo stupore di AngelicA
Nel 2011 il festival «AngelicA» fu aperto dalla prima di It’s not what it used to be, composizione quadrifonica commissionata dal festival all’americano Jim O’Rourke. Allora venne eseguita posizionando sul palco una sedia vuota, illuminata da una mirrorball da discoteca, dato che O’Rourke aveva smesso di viaggiare. Dal 2011 il compositore nato a Chicago nel 1969 collabora con Eiko Ishibashi, autrice della colonna sonora del film Oscar Drive my car. Il loro tour italiano è un evento perché da oltre vent’anni O’Rourke, trasferitosi in Giappone, non suonava più dal vivo in Europa. A loro il compito di aprire la 33esima edizione di «AngelicA», presentando l’album Lifetime of a flower […].
(Piero Di Domenico, Corriere di Bologna, 19 aprile 2023)
La musica del mondo con Angelica
La musica di ricerca non si ritrova solo nella classica, ma abbraccia un ampio spettro che va dalle tradizioni di paesi lontani, all’elettronica, al rock di avanguardia. Con contaminazioni inattese che il festival internazionale AngelicA esplora sin dal 1991, e così farà nell’edizione numero 33 che torna dal 2 al 31 maggio.
(Luca Bortolotti, La Repubblica – Bologna, 19 aprile 2023)
Musiche spericolate, non addomesticate, rivelatrici: il programma di AngelicA 2023
Dopo 33 anni siffatti non bisogna avere il timore di dirlo: AngelicA è il festival dedicato alla musica internazionale contemporanea e di ricerca più importante d’Italia. Un’importanza che non riguarda solo la sua gloriosa storia, ma il modo in cui ogni anno viene costruito il programma, affidato al sentire di diversi curatori che integrano e arricchiscono le visioni del direttore artistico Massimo Simonini riuscendo ad abbracciare e mettere insieme, con estrema naturalezza, mondi sonori anche molto differenti tra loro.
(Joe Teufel, https://zero.eu/it/bologna/, 19 aprile 2023)
Torna Angelica: un mese di musica ‘instabile’, per lasciarsi stupire
Musiche possibili, per citare il titolo del disco che il trombettista Jon Hassel e il compositore Brian Eno registrarono insieme. Possibili perché varcano la soglia del consumo facile per farci ammirare quello che i due artisti definirono ‘quarto mondo’. Angelica è un festival che ha abituato il pubblico alla scoperta continua, al piacere dell’instabilità come metodo di ascolto.
(Pierfrancesco Pacoda, Il resto del Carlino – Bologna, 23 aprile 2023)
O’Rourke e Ishibashi. Angelica alla ricerca della musica vivente
Numero che induce a facili ironie, il 33 nel caso di Angelica rappresenta un piccolo miracolo da quando, nel 1991, si ascoltarono alla Gam in fiera i canti degli Inuit. Pareva un azzardo ma si è arrivati alla 33/a edizione di un festival di musica di ricerca, con Mario Zanzani (scomparso nel 2007) e Massimo Simonini a cercare ogni anno nomi sempre nuovi.
(Gianni Gherardi, La Repubblica – Bologna, 30 aprile 2023)
Il rinascimento di Jim O’Rourke
Inaugurazione prestigiosa per la trentatreesima di edizione di AngelicA Festival con il ritorno in Italia dopo anni di Jim O’Rourke, chicagoano di stanza a Tokyo, vero e proprio uomo rinascimentale capace nel tempo di incidere un solco nella contemporaneità, spaziando in ambiti sonori tra i più lontani […]. Dopo Torino, Padova e Salerno il duo approda a Bologna per un doppio set da tutto esaurito a testimoniare la febbrile attesa. […] Il maestro e Ishibashi ci conducono in un viaggio da ambient del dopo-bomba o da sveglia psichica, automatica, in un mondo onirico ipervelocizzato. Colpiscono la qualità orchestrale della composizione, la sua natura di sinfonia elettronica, l’uso delle dinamiche, delle pause, l’ampio respiro e l’intelligenza di non raggiungere mai un picco, muovendosi imprevedibilmente nel flusso. […] Una musica capace di muoversi e (com)muovere senza un battito a irrorare di ritmo e sangue un corpo di elettronica organica, celeste. Manipolazioni, allusioni, deviazioni: illuminazioni.
(Nazim Comunale, https://ilmanifesto.it, 5 maggio 2023)
Al festival Create maratona Wadada con l’ensemble
È l’appuntamento più atteso di Angelica, il “Create” Festival, un progetto commissionato a Wadada Leo Smith, trombettista e guru della musica creativa con una formazione impegnata in due programmi diversi, stasera e domani al Teatro San Leonardo […]. Il musicista statunitense sta provando da giorni in città le composizioni in cui sarà affiancato dall’ensemble internazionale Purple Kukuyu, che comprende nomi di primo piano […]. Le formazioni si alterneranno in diverse combinazioni strumentali e dalle due giornate sarà tratto un disco live che sarà pubblicato nella collana “I dischi di Angelica”.
(Gianni Gheradi, La Repubblica – Bologna, 5 maggio 2023)
Wadada Leo Smith per Angelica, festa col gusto del rischio
Quando nella seconda metà degli anni Settanta apparve per le prime volte in Italia, era giusto una decina d’anni che Leo Smith era entrato in contatto con la Aacm, la cruciale Associazione per la promozione dei musicisti creativi di Chicago, e che, dopo breve tempo (1968), aveva partecipato all’incisione di uno degli album fondanti dell’estetica post-free della scuola chicagoana, 3 compositions of new jazz di Anthony Braxton: ma in quella decina d’anni il trombettista si era già conquistato quello status di icona dell’improvvisazione che lo fece attendere con ansia dagli appassionati a Pisa e a Firenze.
Da quei primi incontri col pubblico italiano è passato quasi un altro mezzo secolo, che Leo Smith ha attraversato con autorevolezza, senza cedere alla convenzionalità, senza adagiarsi nelle formule, mantenendo il gusto della ricerca e del rischio; già dalla fine del secolo scorso, poi, anche il rarefarsi sulla scena del jazz delle grandi figure storiche ha contribuito a fare di lui un emblema. Così le due serate che il festival di Angelica gli ha riservato al Teatro San Leonardo nella prima settimana della sua trentatreesima edizione sono state un evento – sold out – che ha richiamato un pubblico arrivato appositamente anche da lontano, motivato, attento: Wadada – il nome che ha adottato decenni fa – mancava dall’Italia da diversi anni, e quelle per Angelica sono state le sue prime e al momento uniche date in Europa dopo il Covid.
Wadada Leo Smith, 81 anni compiuti nel dicembre scorso, vuole muoversi ormai dagli Stati uniti solo per occasioni speciali, e perché torni bisognerà aspettare novembre, quando si esibirà al festival portoghese di Guimaraes, che lo corteggia da diversi anni: Angelica, dove si era già esibito in passato, gli ha intelligentemente dato la possibilità di presentare una sorta di suo festival nel festival, il «Create Festival», mettendogli a disposizione anche Istantanea, un quartetto d’archi bolognese specializzato in musica contemporanea. Anche in questa sua pienissima maturità Leo Smith continua a cercare di offrire delle novità, e rispetto a quello che di suo nei decenni si è potuto ascoltare dal vivo su questa sponda dell’Atlantico, il modo con cui la musica presentata ad Angelica era organizzata e la sua forma rappresentavano qualcosa di significativamente inedito.
(Marcello Lorrai, il manifesto, 10 maggio 2023)
AngelicA. Il festival guarda al Vietnam con il duo di Luong Hue Trinh e Ngo Trà My
Alla scoperta di aree geo-musicali solitamente ignorate anche dalla musica sperimentale e di ricerca. Dopo aver indagato i suoni di Malaysia e Singapore, il festival bolognese «AngelicA» guarda al Vietnam con il duo di Luong Hue Trinh e Ngo Trà My.
(Corriere di Bologna, 10 maggio 2023)
Wadada Leo Smith live al Create Festival, Angelica Festival, Bologna 6 maggio 2023
Come un fulmine a ciel sereno vengo a sapere della residenza artistica di Wadada Leo Smith, […], a Bologna al Festival Angelica dal 4 al 6 maggio. Il festival si chiama CREATE, che l’artista porta avanti dal 2017 per presentare la sua musica. Dopo le precedenti edizioni in America e in Finlandia, Wadada Leo Smith porta il festival a Bologna. Quindi non posso perdere l’occasione, mi armo di coraggio e macchina funzionante, e via verso Bologna per il concerto del sabato 6 maggio. La formazione è stellare: Wadada Leo Smith alla direzione e alla tromba, l’ensemble inedito messo insieme per Angelica […].
Wadada Leo Smith a lato del palco coordina, giganteggia, interagisce con i musicisti, interviene con la sua tromba, e fa che la magia della sua musica si libri all’interno dello spazio del concerto. I brani che spaziano tra musica contemporanea e free jazz si succedono con maestria, le formazioni interagiscono perfettamente, mi sembra di vivere una colonna sonora ad occhi aperti, ogni esecuzione emana energia, perfezione, forza e magia della Musica.
Wadada Leo Smith dopo ogni brano dialoga con il pubblico, spiega il brano successivo e scherza sulla sua voce, trasmettendo una quieta potenza artistica, che rende conto dell’importanza dello spettacolo che sto vivendo con il pubblico (spazio sold out). […] Festival Angelica, “National Treasure”, assicurato!
(Marco Paolucci, www.kathodik.org, 8 luglio 2023)