AngelicA 4
quarta edizione – micetologica – …funghi…
Bologna
24>29 maggio 1994
>—> quaderno di AngelicA 4 – 1994
…funghi…
Dopo una terza edizione dedicata all’improvvisazione, nella sue forme espressive e più ampia concezione, Angelica si occuperà di ‘composizione’. Le vie, le modalità, i metodi che ci portano a quel risultato che chiamiamo composizione sono diversi. Riorganizzare un’improvvisazione è il caso, quasi concettuale, di Say No More, dove Bob Ostertag ha chiesto a quattro musicisti, da anni dediti all’improvvisazione, di andare in studio a registrare, senza nessuna istruzione, quattro soli; poi ha rielaborato il materiale e ha creato, sovrapponendo le tracce che i solisti avevano registrato, un quartetto che esegue delle composizioni che Ostertag ha composto partendo da musiche totalmente improvvisate; successivamente ha chiesto ai musicisti di studiare la musica composta per riproporla dal vivo, il risultato è Say No More… Un’altra strada è quella di scomporre e ricomporre musica già esistente, mettendo insieme dischi o materiale audio creato per altre occasioni… Proporre polke è il tema che Guy Klucevsek ha dato a vari compositori che, sulla base dell’idea di polka, hanno rivisto il genere. Tante sono le possibilità per esprimere qualcosa di composto, per dare forma; con Angelica abbiamo cercato di mostrare, ancora una volta, quella varietà necessaria alla musica e a chi l’ascolta.
Sono ormai giunto
alla conclusione che molto si può apprendere
in fatto di musica consacrandosi alla raccolta dei funghi. (…)
(…) E’ più importante precisare quali siano i problemi che deve
affrontare il fungo contemporaneo. Per cominciare propongo che si
determinino i suoni atti a favorire la crescita di certe specie di funghi, e di quali;
e se questi ultimi, anzi, non producano suoni tutti propri; e se le lamelle di alcuni
funghi non vengano impiegate da insetti forniti di ali adeguatamente corte per la
produzione di pizzicati, e i cilindretti dei Boleti, da parte di altri minuti insetti,
che vi fannno nido, come strumenti a fiato; e se le spore, che presentano una varietà
straordinaria di forme e dimensioni e sono innumerevoli, non producano, cadendo
al suolo, sonorità sul tipo gamelan; e se, in definitiva, tutta questa fervida attività
che secondo i miei sospetti conduce una sua delicatissima esistenza, non si possa
ricorrendo ai nostri mezzi tecnologici amplificare e potenziare nei nostri teatri, col
risultato netto di rendere più interessanti gli spettacoli. (…)
John Cage, Guida Micetologica del Musicofilo
(in John Cage Silenzio, Antologia da Silence e A Year from Monday
a cura di Renato Pedio, Feltrinelli, Milano, 1971)
Intro
La scelta delle situazioni musicali di Angelica 94 ha più che in passato un significato di sfondamento dei generi: abbiamo sempre sostenuto che la musica di ricerca non può essere fatta a pezzi, nè segmentata; da qualsiasi parte essa provenga, qualsiasi matrice (colta, popolare, etnica, rock, jazz) l’abbia generata essa felicemente occupa la scena di Angelica. Questa è la nostra posizione. Gli stessi musicisti da tempo manifestano maggior apertura e disponibilità, reagiscono cioè al “collasso” dei generi musicali cercando nuovi stimoli e occasioni, e attraversano incrociandosi il palcoscenico musicale: musiche per il cinema, il teatro, la danza, per gli ambienti pubblici, sonorizzazone di spazi architettonici o eventi artistici, musica per la promozione e pubblicità, nuovi modi di improvvisazione, nuove tecniche di composizione, musiche d’occasione per l’inaugurazione di grandi opere pubbliche (Grand Arche, Stazione TGV a Lille, Tunnel sotto la Manica). La presenza della musica si espande.
* * *
L’edizione di Angelica di quest’anno dedica molto spazio alle forme e tecniche di composizione in diversi ambiti musicali. Da molti anni ormai si è diffusa anche nei generi musicali non “colti” l’abitudine di introdurre dei sistemi di scrittura e di notazione che consentano un maggior controllo dell’esecuzione e delle finalità espressive e una più complessa strutturazione compositiva e orchestrazione. La complessità è un valore ambiguo; nonostante la musica contemporanea ne abbia fatto spesso un obiettivo fine a sè stesso, bisogna riconoscere che la ‘complicazione’ è un elemento che rende più interessante la composizione. “L’apprendimento delle regole modifica in realtà il nostro giudizio” diceva Ludwig Wittgenstein.
La nostra intenzione però rimane quella di cercare di porre al centro dell’attenzione il risultato sonoro, che assumiamo come valore di orientamento, esprimibile con la metafora dell’orecchio.
* * *
Angelica 94 ha goduto della collaborazione del Teatro Comunale di Bologna, che ringraziamo per l’organizzazione della serata del 28 maggio. Nell’ultimo anno sono venuti a maturazione alcuni rapporti molto importanti per noi: la commissione a Fred Frith di una composizion per l’ensembre Eva Kant è stata l’occasione per allacciare una collaborazione con Musica Action, il festival di Vandoeuvre-les-Nancy, dove si è svolta la prima rappresentazione del nostro progetto; l’incontro con il muisicista bolognese Claudio Scannavini ci ha convinti a commissionargli un’opera, Camelot, dedicata a Frank Zappa; Stefano Scodanibbio ritorna ad Angelica (insieme a Rohan De Saram), ed eseguirà fra altre cose un brano che Fred Frith ha composto per lui.
In questa edizione viene dato risalto alla situazione americana, in particolare quella, che pur provenendo da varie parti, si accentra in New York, sulla figure di John Zorn, infaticabile ricercatore, e di Guy Klucevsek, romantico polkista; in particolare Bob Ostertag, John Oswald e lo stesso Frith, pur seguendo autonomi percorsi di ricerca, si raccordano spesso alla scena musicale newyorchese.
Mario Zanzani
Occhio all’orecchio
Ogni volta che ho scritto per il catalogo non ho quasi mai parlato direttamente di musica, ho sempre cercato di esprimere sensazioni, stati d’animo, che secondo me dovevano in qualche modo spiegare il programma di quell’edizione; oggi mi sento di fare un po’ diversamente. Quest’anno, dopo una terza edizione sull’Improvvisazione, AngelicA si occuperà di Composizione.
Vorrei fare alcune riflessioni sulla cosiddetta ‘musica contemporanea’. Ci sono alcune caratteristiche, che non apprezzo nell’ambito della musica contemporanea, che ho potuto più volte notare e sentire: la costruzione, la complicatezza/complessità della composizione, la bellezza del testo scritto più che il risultato sonoro; la mancanza di poesia che dovrebbe completare un discorso musicale/sonoro; il non approccio formalizzato della musica contemporanea con la melodia><nonglielodò.
Consideriamo gli influssi che ha nel sociale la musica contemporanea e l’area di cui ci occupiamo-tendiamo a occuparci. il nostro ‘genere’ (in questo caso non si può parlare di genere musicale ma di area sociale se vogliamo proprio codificare), in generale, signor colonnello da speranza. La musica contemporanea tende a escludere, a non dare speranza.
Non posso vedere come alcuni esecutori, suonano musica contemporanea: la personalità tende a sparire e la freddezza avanza. L’esecutore si nasconde dietro la partitura, come richiede anche la difficoltà della musica stessa, in alcuni casi una difficoltà gratuita, tanto per rientrare in quel genere musicale, che a volte si dimentica della semplicità.
Tutto ciò può congelare l’idea di partenza che a volte proviene da una semplice improvvisazione, praticata sullo strumento o su altro, e la si tenta di fermare sulla carta (sulla partitura) e invece avrebbe bisogno per essere interpretata della stessa libertà con cui è nata.
L’improvvisazione – non ha niente a che fare/ha a che fare – con la musica contemporanea.
Forse le composizioni più avanzate o del futuro sono quelle che vengono dall’improvvisazione e istantaneamente o successivamente, con vari metodi, controllate.
La musica impossibile, lirica, poetica: una nuova melodia><non glelo dò.
Dobbiamo cercare, per criticare, in modo forse più oggettivo, una posizione ‘ibrida’: dal punto di vista dell’ascoltatore/fruitore e dal punto di vista del compositore. Valutare la necessità di entrambi.
Non bisogna fossilizzarsi in un solo genere musicale (in tanti per anni hanno seguito solo quel tipo di concerti rifiutando gli altri, oggi è molto cambiato), facciamo ‘attenzione alle nostre orecchie’, che spesso sono turbate dalle mode, ideologie non proprio vere, ma sono sensibili più di quanto pensiamo. Tuttavia si deve ricercare un’oggettività, non tutta la musica è buona musica, attraverso la conoscenza, una conoscenza più globale, con mezzi e strumenti che spesso dobbiamo inventarci perchè non ci vengono offerti.
Diamo ‘ascolto alle nostre orecchie’, alla nostra curiosità auditiva, esploriamo, andiamo alla scoperta. Quando il mondo avrà un ‘suono unico’ (s ono U) la musica non sarà contemporanea (o forse lo sarà ma in quanto musica di quel momento in cui viene fatta), jazz, di confine (perché i confini non ci saranno); esisteranno i musicisti in quanto persone e faranno la loro musica come già accade oggi ma si rifugeranno meno in quel modello o quell’altro. Sarà solo musica di, sarà musica.
Mi rendo conto di aver tralasciato cose importanti e che parte di quello che ho scritto andrebbe ulteriormente approfondito, forse ho lanciato qualche piccola provocazione.
Area del quadrato = lato x lato Area musicale = banale banale
AngelicA si propone di rappresentare ogni forma di ricerca musicale che si muova in ambiti non convenzionali e che usi con libertà i molteplici materiali offerti dalle diverse tradizioni musicali.
Massimo Simonini
martedì 24 maggio 1994 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo
> Paolo Grandi Le Terre Silenziose ospite Ouassini Jamal (Italia / Marocco) #
Marco Ferrari, clarinetto, naj, kaval; Marco Verza clarinetto basso, clarinetto; Rossana Cappellari violino;Paola Garavaldi, violino; Alessandro Urso viola; Paolo Grandi, violoncello
musiche di Paolo Grandi, John Oswald
> Ferdinand Richard Arminius (Francia, Repubblica Ceca, Germania, Giappone) *
Helmut Bieler-Wendt violino, voce; Takumi Fukushima violino; Vladimir Vàclavek basso elettrico; Ferdinand Richard basso elettrico, voce
mercoledì 25 maggio 1994 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo
> Guy Klucevsek Solo fisarmonica (Stati Uniti) *
musiche di Somei Satoh, Stephen Montague, Fred Frith, John Zorn, Guy Klucevsek
> Stefano Scodanibbio contrabbasso + Rohan de Saram violoncello (Italia / India) *
musiche di Julio Estrada, Stefano Scodanibbio, Rohan de Saram, Giacinto Scelsi
> Bob Ostertag Say No More (Stati Uniti / Inghilterra) *
Bob Ostertag campionamenti; Phil Minton voce; Mark Dresser contrabbasso; Gerry Hemingway batteria
giovedì 26 maggio 1994 – ore 21.00 – Teatro San Leonardo
> Bob Ostertag Solo campionamenti (Stati Uniti) *
musiche di Bob Ostertag: Sooner or Late, Burns like fire
> Holly Small danza + Bill Coleman danza + Laurence Lemieux danza + John Oswald danza, sax alto (Canada) #
musiche di John Oswald
> Ain’t Nothing But A Polka Band Polka From The Fringe (Stati Uniti) *
Guy Klucevsek fisarmonica; John King chitarra elettrica, violino, voce; David Hofstra basso elettrico, tuba; Bill Ruyle batteria, marimba
musiche di Tom Cora, Joseph Kasinskas, Guy De Bièvre, Bill Ruyle, Anthony Coleman, William Duckworth, John King, Fred Frith, Peter Garland, Robin Holcomb, Mary Ellen Childs, Daniel Goode, Lois V Vierk / Arthur Stidfole, Bobby Previte, Elliott Sharp, Carl Finch
venerdì 27 maggio 1994 – ore 21.00 – Teatro Testoni
> Impro Notte combinazioni + tutti:
Fred Frith, John Zorn, John Oswald, Bob Ostertag, Phil Minton, Mark Dresser, Gerry Hemingway
venerdì 27 maggio 1994 – ore 24.00 – Link
> Party : No-Rave PlunderDiscoPhonics
a cura di John Oswald; musiche di John Oswald, John Zorn
sabato 28 maggio 1994 – ore 21.00 – Teatro Comunale
Carny, per pianoforte, John Zorn *
solista: Stephen Drury pianoforte (Stati Uniti)
Angelus Novus, per ottetto di fiati, John Zorn *
Ecoensemble diretto da Franco Sebastiani (Italia)
For Your Eyes Only, sinfonia da camera, John Zorn *
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Stephen Drury
Endurance, per contrabbasso, Fred Frith (commissione di AngelicA) #
solista: Stefano Scodanibbio contrabbasso
Acupuncture, per settetto, John Oswald #
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
diretta da Franco Sebastiani
Orchestral Tuning Arrangement, per orchestra senza direttore, John Oswald e Linda Catlin Smith #
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Camelot, omaggio a Frank Zappa, Claudio Scannavini (commissione di AngelicA) #
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Franco Sebastiani
domenica 29 maggio 1994 – ore 21.00 – Teatro Testoni
> Eva Kant ensemble diretto da Fred Frith (Italia / Inghilterra)
Pacifica, a meditation, Fred Frith (commissione di Angelica) *
Paolo Angeli chitarra preparata; Olivia Bignardi clarinetto, sax alto; Daniela Cattivelli sax alto; Ferdinando D’Andria violino, tromba; Silvia Fanti fisarmonica; Filomena Forleo pianoforte; Pierangelo Galantino violino, contrabbasso; Margareth Kammerer voce; Claudio Lanteri chitarra preparata; Andrea Martignoni percussioni;Mario Martignoni batteria, percussioni; Salvatore Panu trombone; Tiziano Popoli tastiere; Massimo Simoninidischi, cd, nastri; Pino Urso percussioni; Nicola Zonca marimba, percussioni; Stefano Zorzanello flauto, sax soprano, piccolo.
Fred Frith direzione
INCONTRI & ASCOLTI:
mercoled’ 25 maggio 1994 – ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> John Oswald
giovedì 26 maggio 1994 – ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> Guy Klucevsek
venerdì 27 maggio 1994- ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> Bob Ostertag
sabato 28 maggio 1994 – ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> John Zorn
domenica 29 – ore 12.00 – C.I.M.E.S.
> Fred Frith
conduce: Athanasios Papanikolaou
(# = prima assoluta; * = prima italiana)
Luoghi
Teatro San Leonardo via San Vitale 63, Bologna
C.I.M.E.S. via Guerrazzi 20, Bologna
Teatro Testoni via Matteotti 16, Bologna
Link via Fioravanti 14, Bologna
Teatro Comunale Largo Respighi 1, Bologna
Partner
Associazione Culturale Pierrot Lunaire
CIMES – Centro Interfacoltà Musica e Spettacolo dell’Univeristà di Bologna
con il sostegno di
Comune di Bologna – Assessorato ai rapporti con l’Università per il Diritto allo Studio Universitario
Consorzio Università-Città di Bologna
Regione Emilia Romagna – Assessorato all’Urbanistica, Cultura e Beni Culturali
Programma Caleidoscopio della Commissione dell’Unione Europea
con l’aiuto di
SMP Sistemi Metodologie Progetti
con la partecipazione di
Radio Città del Capo
Radio Città 103
Radio K
La Repubblica
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