ventiquattresimo anno, 2>4 + 6>10 + 15>17 + 19>20 + 22 + 24>31 maggio 2014, momento maggio
Per il suo compleanno Andriessen suona
«Non ho mai cercato un mio stile personale, mi sono sempre interessato, piuttosto, a tutte le musiche possibili per capire poi quale nuova composizione costruire». E in effetti non è facile definire la musica di Louis Andriessen, compositore olandese tra i più famosi al mondo che, partendo da basi che facevano capo al serialismo, poi al minimalismo, ha proposto negli anni un percorso molto personale e inclassificabile, dove convergono influssi classici e, rock, jazz. Un’occasione speciale per avvicinarsi meglio alla sua musica sarà il 17 [maggio], a Bologna, quando il Festival AngelicA dedicherà una serata al compositore olandese per festeggiare i suoi 75 anni.
(Federico Capitoni, Il Venerdì di Repubblica, 9 maggio 2014)
AngelicA
Con la riapertura del Teatro San Leonardo, dopo l’esilio dovuto ai lavori di ristrutturazione dello scorso anno, AngelicA, in occasione dell’ormai celebre “momento maggio”, è tornata a casa. […] Ad aprire la sequenza dei numerosissimi concerti programmati per l’intero mese, avrebbe dovuto essere Robert Ashley in persona. Ma la scomparsa del compositore ha trasformato l’inaugurazione della 24esima edizione in un omaggio alla sua memoria, tenuta viva dalla presenza di Thomas Buckner, interprete ideale della sua musica. A ricordare Ashley è stato anche l’ensemble Maze, autore di una performance spiazzante che ha dedicato ampio spazio al concettualismo e all’idea di opera aperta. Di tutt’altro impatto, ma ugualmente sorprendente per chi non avesse già avuto modo di ascoltarlo, il Guitar Trio di Rhys Chatham ha ipnotizzato tutti con i suoi volumi portati all’estremo. […] Tra le presenze più attese c’era quella del novantenne Marshall Allen, storico membro dell’Arkestra di Sun Ra, che con il suo sax, insieme a Henry Grimes, Avreeayl Ra e Ka, ha dato a un’improvvisazione libera e intensa, degna del migliore free jazz.
(Daniele Follero, Rockerilla, Luglio – Agosto 2014)
AngelicA Festival
Ventiquattro anni dopo, AngelicA festival è ancora una creatura meravigliosa, con molte cose da dire, che prova a unire mondi talvolta davvero distanti e tuttavia essenziali nel percorso, anzi nei percorsi, dacché non c’è più un solo stile, una sola sensibilità, un solo panorama ma una pluralità di stili, di mondi possibili e qualche volta impossibili.
(Gino Dal Soler, Blow Up, Luglio – Agosto 2014)
L’ombelico del mondo nella ricerca sonora
Dare vita ogni anno a un festival, nel quale si ascoltano cose rarissime e uniche, nel nome dell’alterità – dove qualcosa di un genere va a «discutere» con qualcosa di un altro genere – del rischio, della grazia dell’imprevedibilità, della sorpresa, dell’atemporalità è ogni volta un piccolo miracolo.
(Helmut Failoni, Il Corriere di Bologna, 29 Aprile 2014)
AngelicA, quando la musica è invenzione
Sul programma del festival il direttore artistico conia uno slogan: dall’Italia al resto del mondo e dal resto del mondo all’Italia. L’internazionalità di AngelicA spicca dalla prima all’ultima serata.
(Cesare Sughi, Il Resto del Carlino, 29 Aprile 2014)
Tra l’omaggio a Morris e la festa per gli 80 di Globokar
Nel suo esplorare il Pianeta della Musica, il festival passa i confini come fossero lievi corde di violino.
(Cesare Sughi, Il Resto del Carlino, 29 Aprile 2014)
AngelicA Festival
Il concerto dei Pigmei Aka e quello di Asamisimasa, ensemble norvegese di musica contemporanea, hanno marcato due dei possibili estremi, culturali e geografici, di un festival che programmaticamente non si pone confini. All’interno della sua ventiquattresima edizione non sono mancati gli appuntamenti di carattere jazzistico. L’omaggio a Butch Morris da parte della Wayne Horvitz European Orchestra […] ha costituito un’esperienza davvero unica. […] Grande improvvisazione, piena di verve, complicità e malizie, è venuta anche dall’incontro tra Cristina Zavalloni (voce) e Louis Andriessen (pianoforte): un quarto d’ora magico all’interno di un concerto equilibrato e godibilissimo, tutto incentrato su lavori per pianoforte, violino e voce del settantacinquenne compositore olandese.
(Libero Farné, Musica Jazz, agosto 2014)
Horvitz omaggia Morris con una squadra di sax per note non improvvisate
AngelicA propone un omaggio sentito a Butch Morris, creatore della conduction (un particolare metodo di direzione e conduzione), scomparso lo scorso anno e che proprio al festival AngelicA si fece conoscere nel 1993. Ora, grazie alla sinergia con Novara Jazz, il festival ospita chi più di altri ne rilevò il testimone, Wayne Horvitz, 59enne musicista e compositore americano che ha allestito l’European Ensemble, con talenti di vari paesi.
(Gianni Gherardi, La Repubblica, Bologna, 25 maggio 2014)
I canti dei Pigmei
Alla continua ricerca di mondi, culture e suoni di altre latitudini, AngelicA ritrova un fil rouge. Se nel 1991, nell’edizione del debutto, alla Galleria d’Arte Moderna, presentò i giochi vocali di due donne Inuit, esquimesi del Canada, stasera presenta i canti polifonici dei Pigmei Aka del Congo, che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità, alla prima apparizione italiana.
(Gianni Gherardi, La Repubblica, Bologna, 30 maggio 2014)
Libertà va cercando
La direzione di Massimo Simonini garantisce tuttora, sempre più, anzi, un tratto di apertura e di puntualità nel reperimento di musiche davvero nuove (al di là della cronologia) che in Italia è merce rarissima. […] Ma dire «nuove» non serve a niente, l’abuso del termine […] è noto. Si tratta di frequentare musiche poco toccate dall’accademismo nelle versioni più diverse, «radicali» comprese. AngelicA ci prova e spesso ci riesce.
(Mario Gamba, Alfabeta2, 3 giugno 2014)