- Lauren Sarah Hayes (ph Tobias Feltus)
- Lương Huệ Trinh
- Ngô Trà My
mercoledì 10 maggio 2023 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Lauren Sarah Hayes (Scozia)
– – > MIO PRIVATIONS prima italiana
Lauren Sarah Hayes hybrid analogue-digital live electronics
musiche di Lauren Sarah Hayes
a cura di Matmos
– – > Lương Huệ Trinh & Ngô Trà My (Vietnam)
– – > NHẤP NHOÁNG prima assoluta e prima apparizione italiana
Lương Huệ Trinh elettronica, oggetti; Ngô Trà My đàn bầu (cetra a una corda), voce
musiche di Lương Huệ Trinh, Ngô Trà My
a cura di Fabrizio Gilardino (dal ciclo ASIA-SUD-EST)
Biglietti:
10 € | ridotto 5 €
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica
“G. B. Martini” di Bologna, Liceo Musicale Lucio Dalla
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto
di 2 € sul biglietto intero
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
prevendite
Boxerticket
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Esplorando l’instabilità, la vulnerabilità, e l’imprevedibilità, questa performance è l’ultima di una serie di improvvisazioni nate da esplorazioni giocose e tattili del mio più recente sistema ibrido analogico-digitale per le performance dal vivo, che include un software autocostruito, un processore di voce, delle drum machine e dei controlli alterati in modo da aumentare al massimo l’instabilità, la vulnerabilità e l’imprevedibilità della performance.
Un numero eccessivo di componenti, di cui lo spazio, il pubblico e l’artista fanno tutti parte, si influenzano reciprocamente attraverso una rete di analisi del suono e di processamenti di segnali digitali. L’improvvisazione con il sistema, e come pratica, viene vissuta come un sistema dinamico, un’intelligenza-macchina fatta corpo, un modo sensuale e sensoriale di stare al mondo.
– Laura Sarah Hayes
Lauren Sarah Hayes è un’improvvisatrice, sound artist, e accademica scozzese la cui musica – che arriva ad AngelicA su proposta dei Matmos, presenti l’anno scorso al festival – è un mix sperimentale di pop, elettronica in tempo reale, techno, noise e improvvisazione libera.
È una scultrice del suono che nella dimensione del concerto manipola, remixa e piega voice, drum machine, sintetizzatori analogici e software autocostruiti, in maniera estremamente fisica, rendendo la performance di musica elettronica dal vivo più coinvolgente per il pubblico. Negli ultimi quindici anni ha creato e affinato un sistema di performance dal vivo deliberatamente impegnativo e imprevedibile, che esplora il rapporto fra corpi, suono, spazio e tecnologia.
Ha ricevuto commissioni da importanti festival fra cui il London Jazz Festival, l’Huddersfield Contemporary Music Festival con una trasmissione in diretta su BBC Radio 3 come parte del suo International Showcase del 2017, e Sonica, per cui ha tenuto quattro spettacoli che hanno registrato il tutto esaurito all’interno del Mausoleo di Hamilton, in Scozia, famoso per avere il tempo d’eco più lungo di sempre all’interno di una struttura costruita dall’uomo. Si è ampiamente esibita in Europa e negli Stati Uniti, anche come parte del suo incarico al New BBC Radiophonic Workshop di Kings Place, a Londra. The Wire ha descritto il suo album del 2016 Manipulation (pan y rosas discos) come “melodie schizzanti e ritmi galoppanti che suggeriscono l’emergere di un’intelligenza impertinente da questa rete di cavi”. Il suo album del 2021 Embrace (Superpang) è stato incluso nella classifica di Miglior Musica Sperimentale di Bandcamp nel febbraio 2021.
Iniziata nel 2018 e ripresa poi nell’anno successivo, continua anche nel 2023 l’esplorazione da parte di AngelicA di aree geo-musicali completamente ignorate nell’ambito della cosiddetta musica sperimentale e/o di ricerca fino a una quindicina d’anni fa – e di cui fa parte per l’appunto il Sud-est asiatico – e dalle quali provengono piccoli drappelli di musicisti che stanno infondendo nuova linfa all’interno di linguaggi che finora hanno sempre parlato quasi esclusivamente idiomi “occidentali”.
Dopo aver ospitato musicisti in provenienza dalla Malaysia e da Singapore, la trentatreesima edizione di AngelicA propone quest’anno, per la prima volta in Italia, le compositrici e musiciste vietnamite Lương Huệ Trinh e Ngô Trà My (1).
Affascinante connubio tra musica e strumenti tradizionali e sonorità elettroniche, il duo incarna quell’essenza stessa dei paesi del Sud-est asiatico che ormai da parecchi decenni a questa parte oscilla in permanenza tra profonde immersioni nella tradizione e audaci sconfinamenti nella contemporaneità, in un continuo gioco a rimpiattino dove culture locali si in(s)contrano, nel caso specifico del Vietnam, con la cultura occidentale – dapprima europea (il paese fece parte dell’Indocina francese dalla fine del XIX secolo fino al 1954) e in seguito americana (introdotta nel sud del paese dalle truppe militari statunitensi negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso).
– Fabrizio Gilardino
(1) Com’è consuetudine in molti paesi asiatici, anche in vietnamita il cognome paterno (Lương e Ngô) precede il secondo nome (Huệ e Trà) – costituito, a volte, da parte del cognome materno – e il nome proprio (Trinh e My).
“Nhấp nhoáng è un’espressione vietnamita utilizzata per descrivere un oggetto che lampeggia nell’oscurità; ciò che i nostri occhi percepiscono non è l’oggetto in questione ma la luce. Essa ci appare quasi miracolosamente, lampeggia brevemente, appare e scompare, a volte spasmodicamente, inframmezzata da periodi di silenzio.
Nhấp nhoáng combina uno strumento tipico della musica tradizionale vietnamita come il đàn bầu con le sonorità della musica elettronica contemporanea, oggetti vari, voce, e scampoli di poesia.”
– Lương Huệ Trinh
Lương Huệ Trinh ha iniziato a studiare musica all’età di 13 anni presso l’Accademia Nazionale Vietnamita di Musica di Hanoi (Học viện Âm nhạc Quốc gia Việt Nam), dove si è diplomata in piano jazz. Dal 2015 al 2018, grazie a una borsa di studio del DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst/Servizio Tedesco per lo scambio accademico), ha soggiornato in Germania, dove ha in seguito perfezionato i propri studi in composizione alla Hochschule für Musik und Theater di Amburgo. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo disco solista, Illusions, per l’etichetta digitale di Chicago Pan y Rosas. Nel 2020 è stata in residenza alla Cité internationale des arts di Parigi. Si è esibita dal vivo in Africa, America del Nord, Asia, Australia ed Europa.
Attualmente risiede ad Accra, Ghana.
Ngô Trà My si è diplomata in đàn bầu (1994) e in Pedagogia della Musica (2007) presso l’Accademia Nazionale Vietnamita di Musica di Hanoi (Học viện Âm nhạc Quốc gia Việt Nam), dove attualmente insegna. Considerata come una delle più grandi specialiste del đàn bầu, uno strumento tradizionale vietnamita monocorda, Ngô Trà My ha insegnato e suonato, oltre che in Vietnam, in Indonesia, Corea del Nord, Australia, Singapore, Taiwan, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Cina e India.
Dal 2006 al 2009 è stata professoressa invitata all’Accademia di Musica di Malmö e all’Università di Lund, in Svezia, dove ha fondato Six Tones, un gruppo di musicisti svedesi e vietnamiti con cui si è esibita in Europa e in Asia.
Ngô Trà My fa parte dell’Asia Traditional Orchestra, dell’One ASIA Traditional Orchestra e del quintetto femminile di musica tradizionale Thăng Long. Dal 2015 è consulente musicale del Casean Consonant Ensemble, un’orchestra di musica tradizionale che raggruppa musicisti originari dei paesi dell’ASEAN (l’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico).
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