martedì 15 ottobre 2024 – ore 19.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
Anthony Pateras (Australia)
SOLO
prima europea
Anthony Pateras (Australia, 1979)
New Work (2024)
per pianoforte ed elettronica
prima europea
Anthony Pateras pianoforte, elettronica
musiche di Anthony Pateras
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Sulla Lingua (Italia, Australia)
ON
Riccardo La Foresta batteria, drummophone
Anthony Pateras pianoforte, elettronica
Stefano Pilia chitarra elettrica, elettronica
musiche di Riccardo La Foresta, Anthony Pateras, Stefano Pilia
presentazione del disco edito da Improved Sequence (Bologna) a settembre 2024
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a cura di Grabinski Point e Improved Sequence
Biglietti
10€ – ridotto 7€^ e 5€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale Lucio “Dalla”
ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale
verrà applicato uno sconto di 2€ sul biglietto intero
la biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
www.boxerticket.it
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Il compositore, pianista e artista elettronico Anthony Pateras sta preparando uno speciale concerto, composto da due nuovi lavori solisti di lunga durata, che presenterà il prossimo 20 settembre 2024 all’Eleventh Hour Theatre della sua città natale di Naarm (Melbourne). Questi brani metteranno in mostra gli interessi attuali di Pateras per l’allucinazione uditiva e l’orchestrazione elettroacustica, rafforzati dal suo virtuosismo pianistico altamente personale, e dalle sue recenti esplorazioni nel linguaggio di sound design Kyma.
L’evento è stato pensato da Pateras per festeggiare i suoi 25 anni di attività internazionale, pochi giorni prima di intraprendere un tour celebrativo di 21 date in Europa che toccherà Bologna il 15 ottobre, data nella quale eseguirà in prima europea una di queste composizioni.
Sulla Lingua è l’unico trio noise rock elettroacustico italo-australiano al mondo. Comprende Anthony Pateras (tētēma, PIVIXKI) all’elettronica, il chitarrista Stefano Pilia (Zu, Rokia Traoré, Massimo Volume) e Riccardo La Foresta alla batteria e a un “Drummophone” autocostruito.
“Sulla Lingua” in italiano si può riferire alla lingua come organo del corpo ma anche al linguaggio, il che più o meno riassume l’estetica oscillante tra alto e basso della band – il che significa potersi riferire a un capitolo di un libro di Roland Barthes o a fare un gesto di saluto verso Gene Simmons. Di fatto, non l’hanno ancora deciso.
In ogni caso, entrambe le accezioni sembrano adattarsi alle armonie trance e ai solidi groove mescolati con l’elettronica psicoacustica e le tessiture cinematografiche con cui costruiscono utopie musicali uniche e orientate al futuro in opposizione all’opprimente nostalgia contemporanea.
La band, dopo un tour nel 2022 in Italia, Svizzera e Portogallo, ha registrato al Sotto di Mare Studio il loro album di debutto ON, con l’aiuto di Timothy Lewis (Thighpaulsandra, Coil, Spiritualized) e James Plotkin (Scorn, Khanate, Phantomsmasher), rievocando le prime affermazioni radicali e contraddittorie del proprio passato di nerd della musica.
Il linguaggio musicale è minimale, ma in evoluzione. Qualsiasi pesantezza o aggressività è intrisa di ottimismo. Non c’è un cantante, ma le melodie abbondano. Sulla Lingua propone invenzioni stimolanti ma stranamente accattivanti, come un balsamo energizzante per i momenti incasinati.
Da brucianti riff math-rock a nuvole multicolori di synth, da omaggi a Vangelis ai Latin Playboys a John Carpenter, i risultati del loro suono ricordano il lento pogare durante una diffusione di musica concreta, o forse l’essere persi nei propri pensieri mentre si è a un festival di sludge rock.
Nato nel 1979 in Australia, Anthony Pateras è un compositore, pianista e musicista elettroacustico attivo dalla fine degli anni ’90. La sua pratica spazia da concerti classici, esplorazioni pianistiche, diffusione elettronica, colonne sonore di film, esperimenti psicoacustici, ensemble di percussioni. Inoltre ha suonato in diverse band tra cui PIVIXKI, Beta Erko, Sulla Lingua e Thymolphthalein.
Dalle sue prime uscite con l’etichetta Tzadik di Zorn, ai suoi quattro album con la seminale etichetta austriaca Editions Mego fino ai suoi dischi più recenti, la musica di Pateras è sempre stata definibile come scivolosa e in continua evoluzione, frutto del nesso tra il desiderio di esplorare, la volontà di interrogare, il più alto livello di abilità e la volontà di ridurre al minimo deviazioni gratuite.
Spaziando tra i generi musicali più diversi, ha realizzato dischi con icone dell’avant-metal (Mike Patton, Stephen O’Malley), ha lavorato con grandi orchestre (Los Angeles Philharmonic, BBC Symphony), si è esibito con leggende del free jazz (Paul Lovens, Han Bennink), ha composto colonne sonore per illustri autori (Sylvère Lotringer, Christos Tsiolkas), musica concreta (Jérôme Noetinger, Valerio Tricoli), ha sonorizzato installazioni artistiche (Slave Pianos, Yves Netzhammer) e composto per virtuosi d’archi (Richard Tognetti, Erkki Veltheim).
Dopo aver sviluppato linguaggi singolari nei trii Pateras/Baxter/Brown e North of North (visti al Centro di Ricerca Musicale nel 2016, ndt), è rimasto fedele all’improvvisazione pianistica come metodo per assimilare la pratica strumentale nel suo pensiero compositivo. Il suo lavoro elettronico attraversa molteplici discipline ritmiche per sintetizzare poliritmia e alterità timbrica.
Tra gli innumerevoli impegni internazionali, ha ricevuto due commissioni dalla INA-GRM, integrando sempre di più tecniche acusmatiche nella sua strategia compositiva globale. Il risultato può essere ascoltato nei suoi album solisti del 2023 Two Solos (Futura Resistenza) e A Dread Of Voids (Another Timbre).
Le sue prossime uscite sono Sulla Lingua: ON (Improved Sequence, Italia, 2024) e la colonna sonora di Journey of Shadows (Hallow Ground, Svizzera, 2025).
Stefano Pilia è un chitarrista, bassista e compositore genovese attualmente residente a Bologna, città nella quale si è diplomato al Conservatorio G.B Martini. Il suo lavoro prende corpo a partire dalla pratica esecutiva strumentale e attorno ai processi di registrazione e produzione. Attraverso l’indagine delle proprietà sinestetiche del suono, delle sue relazioni con lo spazio, il tempo e la memoria ha portato avanti una ricerca sempre tesa all’esperienza sonora come possibilità di indagine filosofica e creativa.
A Bologna nel 2002 è tra i fondatori del gruppo, tra improvvisazione, composizione elettroacustica e sensibilità avantrock, 3/4HadBeenEliminated; oltre alla produzione solista, ha fondato i progetti In Zaire; Il Sogno del Marinaio con il leggendario Mike Watt (Minutemen) al basso; lo Spiralis Aurea Ensemble assieme ad Alessandra Novaga, Adrian Utley (Portishead), Giuseppe Franchelucci e Mattia Cipolli.
Ha suonato e inciso in duo con Massimo Pupillo, John Duncan e Valerio Tricoli, in trio con Andrea Belfi e David Grubbs, e in quintetto con la violinista Silvia Tarozzi (che ha esordito nel 2021 ad AngelicA).
Dal 2008 al 2016 ha inoltre fatto parte dei Massimo Volume, dal 2012 è stato chitarrista per la stella del Mali Rokia Traoré e dal 2015 è parte degli Afterhours.
Ha pubblicato oltre 40 lavori discografici con numerose etichette italiane ed estere e suonato in festival internazionali in Europa, Australia e Stati Uniti d’America.
Riccardo La Foresta è un percussionista e sound artist modenese la cui produzione degli ultimi anni rivela una varietà di pratiche differenti legate al suono.
Dal 2015 si dedica allo sviluppo del Drummophone, uno strumento aerofono ricavato da tamburi che crea risonanze, melodie ancestrali e complessi battimenti, distanziandosi drasticamente dal drumming tradizionale e mettendo in discussione il ruolo del tamburo come strumento percussivo.
Allo stesso tempo, crea performance site-specific, sculture sonore e installazioni senza limitare il suo lavoro all’utilizzo di strumenti percussivi.
La Foresta ha girato intensamente l’Europa suonando musica sperimentale, free jazz, musica composta e presentando installazioni sonore in festival come: Unsound, CTM, Terraforma, Sonica, OSA, Skanu Mesz, Sacrum Profanum, LisboaSoa (Lisbona), LOST, Robot, AngelicA, Tempo Reale, La Digestion, Musica Sanae, Romaeuropa tra gli altri.
È stato artista di Shape Platform nel 2021, ed è curatore musicale a Modena per il festival NODE e per un programma di residenze artistiche presso La Torre/Centro Musica Modena.
Le sue incisioni discografiche comprendono tre album come Sho Shin Duo (con Riccardo Marogna) su Setola di Maiale, e i soli Drummophone (Kohlhaas), Does the world need another drum solo? (Yerevan Tapes) e Fenomenologia Delle Percussioni (Superpang).
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