mercoledì 9 ottobre 2024 – ore 18.00 e 19.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
ore 18.00
RISONANZE MOLTEPLICI
incontro con Rocco Quaglia, Nicola Cisternino, Marina Vaccarini, Mario Baroni
Leopoldo Siano moderatore
presentazione delle pubblicazioni:
– Luigi Nono Caminantes di Nicola Cisternino (Il Poligrafo, 2021)
– Sylvano Bussotti | Respirando appagato di Maddalena Novati e Marina Vaccarini (Die Schachtel-NoMUs, 2024)
– Bruno Maderna | La Musica e la Vita di Mario Baroni e Rossana Dalmonte (LIM, 2020)
ore 19.30
Eric Lamb (Stati Uniti)
CAMINANTES
Bruno Maderna (Venezia, 1920 – Darmstadt, 1974)
Musica su due dimensioni (1957)
per flauto e nastro magnetico
Luciano Berio (Oneglia, 1925 – Roma, 2003)
Sequenza 1 (1958)
per flauto
Giacinto Scelsi (La Spezia, 1905 – Roma, 1988)
Pwill (1954)
per flauto
Nicola Cisternino (San Giovanni Rotondo, 1957)
Muni (1991)
per flauto basso
Giacinto Scelsi (La Spezia, 1905 – Roma, 1988)
Qways (1953)
per flauto
Luigi Nono (Venezia, 1924 – 1990)
Omaggio a Emilio Vedova (1960)
per nastro magnetico
Sylvano Bussotti (Firenze, 1931 – Milano, 2021)
Cardellino, Cinciallegra, Ciaffolotto e Cormorano (1986/89)
per flauto
Eric Lamb flauto, flauto basso, elettronica
musiche di Bruno Maderna, Luciano Berio, Giacinto Scelsi, Nicola Cisternino, Luigi Nono, Sylvano Bussotti
a cura di Associazione MASK APS
una coproduzione di Associazione MASK APS e AngelicA | Centro di Ricerca Musicale
Biglietti
ore 18 – ingresso gratuito
ore 19.30 – 7€ – ridotto 5€^ e 2€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale Lucio “Dalla”
ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale
verrà applicato uno sconto di 2€ sul biglietto intero
la biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
www.boxerticket.it
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Eric Lamb, di origine brasiliana, uno dei migliori flautisti di giovane generazione sulla scena mondiale, offre un recital di musica italiana che riunisce le più importanti opere per flauto composte da Bruno Maderna, Luciano Berio, Sylvano Bussotti, Giacinto Scelsi.
Il brano di Maderna Musica su due dimensioni è la prima opera nella storia composta per strumento acustico in dialogo con suoni elettronici, e a questa doppia dimensione sonora si riferisce infatti il titolo di questo breve brano che inaugura la serata.
Le partiture eseguite prevedono margini di indeterminazione nella scrittura, prassi finalizzata a suggerire specifiche scelte interpretative che responsabilizzano l’interprete. I brani sono caratterizzati da un’intensa ricerca timbrica che produce inedite armonie e “inarmonie”, che producono momenti di evidente continuità tra le sonorità strumentali e quelle elettroniche: continuità sonora che culmina nel brano per sola elettronica “Omaggio a Emilio Vedova” di Luigi Nono. Gli autori proposti, a eccezione del più giovane Nicola Cisternino, costituiscono una generazione di musicisti emergenti nel periodo del secondo dopoguerra, appartenenti alla cosiddetta “seconda avanguardia” del Novecento.
Occorre considerare che la maggior parte dei brani che oggi ascolteremo furono scritti mezzo secolo fa, e anche oltre: si rende quindi necessario il delicato passaggio di queste opere musicali (delle loro problematiche, delle loro rotture con convenzioni, abiti sociali e gusti artistici dell’epoca) dal dominio della “contemporaneità” a quello della storia.
Per questo motivo abbiamo organizzato un momento di riflessione, presentazione e tavola rotonda, cogliendo l’occasione della recente pubblicazione di significative monografie sugli autori in questione. Ognuna di queste pubblicazioni entra nel vissuto, nelle profonde motivazioni e nell’irripetibile e individuale ricerca di ognuno dei protagonisti, e ci suggerisce un’affascinante pluralità di visioni mosse da un’instancabile invenzione di nuove soluzioni artistiche.
Il titolo del concerto “Caminantes” conferma il percorso totalmente antiaccademico e privo di certezze che rese grandi i musicisti oggi eseguiti.
“Caminantes” allude ai temi delle ultime opere di Luigi Nono, a loro volta allusive del celebre testo di Antonio Machado “Caminante, son tus huellas el camino y nada más; Caminante, no hay camino, se hace camino al andar”: Viandante, queste sono le tue impronte, la strada si crea camminando.
Bruno Maderna, veneziano come Nono e come lui allievo di Malipiero e Scherchen, è stato, oltre che compositore, un direttore d’orchestra di fama internazionale. Estremamente eclettica, la sua produzione ha attraversato dodecafonia, serialismo, musica aleatoria, elettronica (fondò con Berio lo Studio di Fonologia Musicale di Milano nel ’55); ma ha scritto anche musica da film, e diretto un recital di Laura Betti su canzoni di Kurt Weill.
Il suo primo contatto diretto con l’elettronica risale al 1952, quando presso l’Institut für Phonetik dell’Università di Bonn realizzò con l’assistenza di Werner Meyer-Eppler Musica su due dimensioni, presentato a Darmstadt nello stesso anno con Severino Gazzelloni. Fu il primo brano in assoluto a prevedere l’interazione tra un musicista dal vivo e il suono del suo stesso strumento su nastro; ambedue le parti, inoltre hanno una struttura “aperta”: «mentre il flautista alterna parti scritte in notazione tradizionale ad altre aleatorie, così egli si accorda con il tecnico anche per scegliere quale parte del lungo nastro a disposizione utilizzerà in quanto idonea ad essere “solcata” dalle figurazioni strumentali. »
Luciano Berio si afferma negli anni 50, e nel ’55 con la fondazione dello Studio di Fonologia Musicale di Milano inizia a sperimentare nuove interazioni tra strumenti acustici ed elettronici, e in particolare il rapporto suono-parola, che rimane un suo interesse negli anni (Thema/Omaggio a Joyce, ’58, Visage, ’61, Laborintus II, ’65, A-ronne, ’75; La vera storia, ’79).
Sequenza I, scritta per Severino Gazzelloni nel ’58, è il primo di una sua serie di 14 brani dedicati ad esplorare le più estreme potenzialità idiomatiche di ogni singolo strumento: “Il titolo si riferisce al fatto che il brano è costruito a partire da una sequenza di campi armonici, dai quali scaturiscono con un massimo di caratterizzazione le altre funzioni musicali. In Sequenza I viene precisato e sviluppato melodicamente un discorso essenzialmente armonico fino a suggerire un ascolto di tipo polifonico. Nel 1958 utilizzavo il termine polifonico in senso letterale, e non in senso virtuale, come invece tenderei a fare adesso lavorando con strumenti monodici. Volevo cioè raggiungere un modo di ascolto così fortemente condizionante da poter costantemente suggerire una polifonia latente e implicita.”
Giacinto Scelsi inizia a comporre negli anni 30, ma diviene noto e discusso per la sua produzione a partire dagli anni 50, profondamente influenzata dallo studio delle filosofie orientali, delle dottrine zen, dello yoga e delle problematiche dell’Inconscio. La strumentazione di figure determinate dal caso, l’improvvisazione su strumenti tradizionali usati in modo nuovo, ma soprattutto la “scandalosa” pratica di comporre improvvisando all’ondiola, far trascrivere il risultato e terminare la composizione tramite un dettagliato confronto con gli interpreti sulle tecniche esecutive, caratterizzano le sue opere più significative, ma gli valgono anche un aperto boicottaggio da parte dell’ambiente classico-contemporaneo italiano. Riceve invece l’ammirazione e il sostegno da parte di compositori e interpreti quali John Cage, Morton Feldman, Alvin Curran, Frances-Marie Uitti, Diamanda Galàs, Irvine Arditti, Joelle Léandre e Stefano Scodanibbio, che rendono la sua musica apprezzata all’estero molto prima che in Italia.
Tra molte altre esecuzioni, nell’edizione 2013, AngelicA ha programmato la prima italiana di Konx-Om-Pax, per coro e orchestra, e la prima assoluta della Suite XI b per pianoforte.
Luigi Nono, veneziano, esordisce sulla scena internazionale a Darmstadt negli anni 50. La scrittura vocale, la ricerca elettronica, l’impegno politico e sociale caratterizzano molti dei suoi capolavori, come Il canto sospeso (1956) Intolleranza 60 (1960), Como una ola de fuerza y luz (1972), Prometeo – Tragedia dell’ascolto (1984-5).
L’Omaggio a Vedova è il suo primo lavoro elettronico, realizzato nell’ottobre 1960 allo Studio di Fonologia della Rai: “Il materiale iniziale è basato su diversi gruppi di frequenze sinusoidali e aleatorie, tra cui è intenzionalmente evitato il rapporto armonico della scala naturale, anche per ottenere una caratteristica timbrica differenziata dalla materia della musica strumentale. I gruppi iniziali vengono elaborati, trasformati, permutati successivamente con vari procedimenti tecnici, originando tutto il materiale per questo studio. Questo materiale, scelto per una intuizione di espressione istintiva, contiene in sé una forza di provocazione compositiva. Concezione musicale e sollecitazione del materiale risultano in uno stato di continua osmosi. E l’improvvisazione istintiva si completa con la logica compositiva nello strutturare l’elemento materico, non più fine a se stesso. In questa posizione di principio, e non in una impossibile traduzione – o peggio, descrizione – sonora, v’è il motivo del titolo di questo studio, dedicato al mio amico Emilio Vedova.”
Nicola Cisternino, diplomatosi al Conservatorio di Parma, è stato allievo di Bussotti presso le scuole di musica di Fiesole e Genazzano. Dal 1980 s’interessa di nuove scritture musicali elaborando un proprio universo grafo-sonoro battezzato Graffiti Sonori, esposti ed eseguiti in numerose città (Roma, Venezia, Parigi, Madrid, Stoccarda, Bucarest, New York, Caracas…).
Nel 1993 la sua composizione Awithlaknannai ha aperto il Festival della SIMC a Città del Messico, e nel ’99 la sua Le Vie dei Canti è stata presentata al Festival Arts et Sciences di Parigi. Nel 1997-98 è stato in residenza presso l’UPIC, lo studio elettroacustico creato da Xenakis, e la sua composizione Xöömji figura nel doppio cd CCMIX-Ateliers UPIC (Mode 2001).
Hanno eseguito sue musiche alcuni dei maggiori interpreti della scena contemporanea quali Enzo Porta, Giancarlo Schiaffini, Roberto Fabbriciani, Nouvel Ensemble Contemporain, Nicolas Isherwood.
Sono stati pubblicati tre cd monografici dedicati alla sua opera: La musique de chambre (Universitè de Rouen ’94), Graffiti Sonori (cd+libro Luna ’97), e Prières de Fontevraud (2005) inserito nel catalogo dell’omonima esposizione presso l’Abbazia Reale di Fontevraud.
Compositore, disegnatore, pittore, poeta, scenografo, costumista, regista d’opera e di cinema, Sylvano Bussotti studia a Firenze con Dallapiccola e a Parigi con Max Deutsch. Inizia in Germania nel ’58 l’attività pubblica, con l’esecuzione delle sue musiche da parte del pianista David Tudor, seguita dalla presentazione a Parigi di brani eseguiti da Cathy Berberian sotto la direzione di Boulez. Tra le sue più note composizioni, opere e balletti ci sono i 5 Piano Pieces for David Tudor (’59), La Passion Selon Sade (’65); i Pièces de Chair II (58-60), il Rara (film) (’67-69), il Bergkristall (’73); Le Bal Mirò (’81) e L’ispirazione (’88). Gli interpreti, registi, danzatori, e direttori e artisti che hanno lavorato per lui comprendono nomi come David Tudor, Cathy Berberian, Charlotte Moorman, Carla Fracci, Julian Beck, Bruno Maderna, Giuseppe Sinopoli, Marcello Panni, Arturo Tamayo, Zubin Mehta, Juan Mirò, Laura Betti, Franca Valeri, Elisabetta Terabust, Rocco Quaglia, Derek Jarman, Tilda Swinton e Moira Orfei.
Cardellino, Cinciallegra, Ciuffolotto e Cormorano fa parte di Voliera, un ciclo di 11 brani per strumenti singoli composti tra il 1986 e l’89.
Nel 2017 AngelicA ha presentato la prima assoluta del suo Violoncello Obbligato e Orchestra (2011).
Eric Lamb appartiene a una generazione di giovani musicisti che stanno sfidando i modelli della “classicità”; si è fatto un nome come musicista da camera, solista, esperto di nuovi stili, e docente. Da quando ha lasciato il suo posto nell’International Contemporary Ensemble, Eric si esibisce regolarmente con formazioni prestigiose come Klangforum Wien, Ensemble Modern, Mahler Chamber Orchestra, Boulez Ensemble, Camerata di Ginevra, Ostrobothnian Chamber Orchestra, Omega Ensemble (Sydney), Asko-Schoenberg Ensemble e l’Orchestra della Radio di Francoforte.
Nell’ultima decade ha presentato in anteprima più di 200 opere lavorando con compositori come Enno Poppe, Sir George Benjamin, Viera Janarcekova, Michael Jarrell, John Adams, Kaija Saariaho, George Lewis, Ivan Buffa, Julia Purgina, Marc-Andres Dalbavie, HK Gruber, Matthias Pintscher, Reinbert de Leeuw, Michel van der Aa e Nico Muhly.
La sua ricerca comprende inoltre, assieme all’espansione del repertorio flautistico del 21° secolo, la riscoperta di compositori del 17° e 18° secolo, come Quantz, Tromlitz, e Blavet.
Appare in oltre 20 incisioni per etichette come Kairos, Paladino, Sony, Hyperion, NMC, Mode, New Amsterdam, Naxos, Tzadik, Bridge, Starkland e Nonesuch.
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