giovedì 5 dicembre 2024 – ore 19.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
John Duncan (Stati Uniti/Italia)
OPTIMISTIC SEARCH FOR THE LIVING, UNABASHED
prima assoluta
John Duncan onde corte
musiche di John Duncan
∇ ∇ ∇
Massimo Toniutti
EYEPIECE MUSIQUE ACCOMODATION (arredo in tempo reale)
Massimo Toniutti computer
musiche di Massimo Toniutti
presentazione del disco The Clear Observatory – eyepiece musique
edito da Klanggalerie (Vienna), ad Aprile 2024
∇ ∇ ∇
a cura di Walter Rovere
Biglietti
7€ – ridotto 5€^ e 2€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale Lucio “Dalla”
ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale
verrà applicato uno sconto di 2€ sul biglietto intero
la biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
www.boxerticket.it
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Registrato meticolosamente ogni notte per mesi tra mezzanotte e le 6 del mattino, OPTIMISTIC SEARCH FOR THE LIVING, UNABASHED (Ricerca ottimista dei viventi, senza vergogna) è un mix di segnali a onde corte puri originariamente progettato e trasmesso per localizzare, attrarre, calmare, influenzare con la propaganda, interrompere, ignorare e dominare, rendere l’ascolto così irritante da far venire la mente intorpidita o del tutto impossibile. Lanciati nell’atmosfera da punti in tutto il pianeta, questi segnali si riflettono ripetutamente tra la ionosfera e la superficie terrestre, distorti da innumerevoli forze cosmiche ben oltre la gamma di prevedibilità, raggiungendo infine un’antenna radio sintonizzata sulla loro gamma di frequenza e che li capta mentre si trovano all’ombra del Sole, perché per quanto caotici siano, sono anche effimeri, facilmente distrutti dalle radiazioni solari.
Ogni segnale viene scelto per i suoi effetti fisici, psicologici e psichici su di me in quanto ascoltatore umano, quindi composto, perfezionato, in un cocktail deliberatamente elaborato che evoca un labirinto di ricordi, immagini, sensazioni che rendono irrilevante la descrizione, una forma di seduzione impalpabile che incoraggia l’attenzione sul momento presente.
John Duncan
John Duncan è un artista concettuale e performativo americano. È nato a Wichita, Kansas, ed è cresciuto a Los Angeles. Ha iniziato la sua carriera negli anni ’70 e si è associato alla scena artistica performativa della West Coast, lavorando con Allan Kaprow, Chris Burden, Paul McCarthy e Pauline Oliveros. Il suo lavoro affronta spesso questioni di potere, autorità e controllo, coinvolgendo in numerose occasioni elementi di rischio e pericolo personali.
I primi lavori di Duncan includevano atti performativi conflittuali e interventi pubblici. Ha anche prodotto una serie di opere audio, molte delle quali incorporavano suoni trovati, segnali radio a onde corte e registrazioni sul campo. Nel corso degli anni, il suo lavoro si è concentrato sempre di più sulla spiritualità, il rituale e la mente subconscia.
Duncan ha esposto in numerose mostre personali in gallerie e musei, e il suo lavoro è stato incluso in altrettante mostre collettive. Ha vissuto e lavorato a Tokyo, Amsterdam e nella zona di Udine, Italia; attualmente vive e lavora a Bologna. La sua attività creativa continua a esercitare una grande influenza nel mondo dell’arte contemporanea, con un ruolo fondamentale nello sviluppo della musica sperimentale come membro del LAFMS, del noise giapponese e delle radio pirata di Tokyo.
Per AngelicA si è esibito con l’Ensemble Phoenix Basel nel 2009, e per l’edizione 2016 ha curato una programmazione di tre giorni, inclusa la prima assoluta della performance Terra Amara con il Coro Arcanto e James Hamilton.
Non il silenzio in sé ma piuttosto la tensione al silenzio è il vero motore di questo progetto. The Clear Observatory, lavoro pubblicato quest’anno dall’etichetta viennese Klanggalerie, è accompagnato da un sottotitolo, eyepiece musique, che lo inserisce in un progetto di più ampio respiro identificando una sorta di serie che vede in questo concerto bolognese un nuovo sviluppo. “Eyepiece Musique Accomodation” infatti è uno dei possibili adattamenti o espansioni del progetto iniziale. Accomodation ha la doppia valenza di sistemazione/alloggio e adattamento che l’occhio deve fare di fronte a un nuovo campo visivo. Ovviamente è una metafora perché parliamo di ascolti e immaginazione.
La pulsione è verso l’allargamento dello spazio e la dilatazione delle distanze percepite. Per fare questo ho estratto “costole” dal corpo originale, e le ho rallentate in modo tale che nuovi spazi e vuoti si venissero spontaneamente a formare.
Il mio lavoro consiste nell’arredare questa nuova profondità di campo attraverso una formazione di elementi tendenzialmente discreti da me selezionati, i quali, come fossero soprammobili, cercheranno la loro nicchia (sonora) nell’ambiente.
Tecnicamente si tratta di una quadrifonia gestita in tempo reale al computer seguendo uno schema preparato che lascia spazio all’improvvisazione e che mi vede letteralmente suonare suoni, ovvero un sistema di file preregistrati a formare nuove trame.
Massimo Toniutti
Massimo Toniutti è un musicista sperimentale le cui principali fonti sonore sono di natura concreta.
Nasce nel 1966 a Udine dove vive e lavora. Il suo interesse per il suono si sviluppa negli anni dell’adolescenza e nel tempo comincia a crearsi un proprio archivio di registrazioni che diventerà centrale in alcuni dei suoi lavori successivi.
Durante gli anni ’80 produce una serie di nastri che da un esordio quasi industriale trovano una progettualità legata al suono acustico, soprattutto in rapporto con l’ambiente. Il suo principio compositivo infatti si lega sempre di più alla profondità dello spazio ed è ne “Il Museo Selvatico”, LP del 1991 ristampato nel 2018 dalla Black Truffle, che porta a compimento un progetto maturato negli anni e che rimane tuttora un punto di riferimento.
Negli anni 90 e 2000 si occupa anche di linguaggio radiofonico producendo una serie di trasmissioni sperimentali e successivamente collabora con artisti visuali e film makers per installazioni, documentari e video.
Dal 2015 ha ripreso a pubblicare nuovi lavori elettroacustici ed in seguito anche a suonare dal vivo (Londra, Parigi, Vienna..) con live set dove il computer rimane lo strumento centrale dal quale diffondere le sue costellazioni sonore.
Le sue ultime incisioni sono state pubblicate da Ferns Recordings (Francia) e Klanggalerie (Austria). Nuove pubblicazioni, che spaziano dal repertorio d’archivio a nuovi progetti e collaborazioni, sono già in programma.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.