Festival l’Altro Suono & Festival Aperto & AngelicA
presentano
– – -> John Zorn @ 70
i 70 anni del musicista e compositore americano – una maratona di musica a Modena, Reggio Emilia e Bologna
30>31 ottobre 2023
Modena, Reggio Emilia, Bologna
>- – – > quaderno di John Zorn @ 70 – 2023
un progetto di AngelicA a cura di e con John Zorn
una coproduzione di Fondazione Teatro Comunale di Modena – Festival l’Altro Suono,
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia – Festival Aperto, AngelicA | Centro di Ricerca Musicale
con il sostegno della Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura
lunedì 30 ottobre 2023 – ore 20.30 – Teatro Storchi – MODENA
– – -> JUMALATTARET (2012) – 22′
– – -> Words of Magic and Incantations in praise of the Goddesses
– – -> per soprano e pianoforte
Proem – Opening Invocation
Päivätär (Sun Goddess)
Vedenemo (Mother of Waters)
Akka (Queen of the Ancient Magic)
Louhi (Hostess of The Underworld)
Mielikki (The Huntress)
Kuu (Moon Goddess)
Tellervo (Forest Spirit)
Ilmatar (Air Spirit)
Vellamo (Goddess of The Sea)
Postlude
Barbara Hannigan voce; Stephen Gosling pianoforte
selezione di testi da Kalevala
– – -> HEAVEN AND EARTH MAGICK– 20′ prima italiana
Stephen Gosling pianoforte; Sae Hashimoto vibrafono;
Jorge Roeder contrabbasso; Ches Smith batteria
intervallo – 15′
– – -> THE CLASSIC GUIDE TO STRATEGY (1974/….) – 15′ prima italiana
John Zorn sax alto
– – -> SIMULACRUM – 30′ prima italiana
John Medeski organo Hammond; Matt Hollenberg chitarra elettrica;
Kenny Grohowski batteria
musiche di John Zorn
un progetto di AngelicA a cura di John Zorn
una coproduzione di Fondazione Teatro Comunale di Modena – Festival l’Altro Suono, Festival Aperto – Fondazione Teatri di Reggio Emilia, AngelicA | Centro di Ricerca Musicale
martedì 31 ottobre 2023 – ore 18 – Teatro Municipale Valli – REGGIO EMILIA
– – -> SPLIT THE LARK (2021) – 25′
– – -> seven nocturnes for voice and piano
– – -> per soprano e pianoforte
“Split the Lark – and you’ll find the music – Bulb after Bulb – in Silver rolled”
And yet we know that gentle Clock
Her magic pace
Like the Wheels of Birds
To our Nature’s soft
To light, and then return
Eternity will be Velocity
By that bleak Exultation
Barbara Hannigan voce; Stephen Gosling pianoforte
ispirato a Envelope Poems di Emily Dickinson
– – -> STAR CATCHER (2022) – 11′ prima italiana
– – -> per soprano, pianoforte e sezione ritmica improvvisata di basso e batteria
Flying Owl Woman
Exquisite Corpse
The Fabric of Dreams
Funambulists
Metaphysical Wheels
Enchanted Knight
Witch Going to the Sabbat
Woman with Sphere
Mimesis
Barbara Hannigan voce; Stephen Gosling pianoforte
Jorge Roeder contrabbasso; Ches Smith batteria
ispirato alla pittrice alchimista Remedios Varo
intervallo – 15′
– – -> SUITE FOR PIANO (2021) – 40′ prima italiana
Brian Marsella pianoforte; Jorge Roeder contrabbasso; Ches Smith batteria
– – -> NEW MASADA QUARTET– 40′ prima italiana
John Zorn sax alto; Julian Lage chitarra elettrica;
Jorge Roeder contrabbasso; Kenny Wollesen batteria
musiche di John Zorn
un progetto di AngelicA a cura di John Zorn
una coproduzione di Fondazione Teatro Comunale di Modena – Festival l’Altro Suono, Festival Aperto – Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, AngelicA | Centro di Ricerca Musicale
martedì 31 ottobre 2023 – ore 24 – Basilica Di Santa Maria Dei Servi – BOLOGNA
– – -> THE HERMETIC ORGAN – Office No. 29 (2011/….) – 30′
John Zorn organo, sax alto
musiche di John Zorn
un progetto di AngelicA a cura di John Zorn
una coproduzione di Fondazione Teatro Comunale di Modena – Festival l’Altro Suono, Festival Aperto –Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, AngelicA | Centro di Ricerca Musicale
Biglietti MODENA – lunedì 30 ottobre 2023
informazioni: Teatro Comunale Luciano Pavarotti
059 2033010 – biglietteria@teatrocomunalemodena.it – www.teatrocomunalemodena.it
biglietto: da 17.50 a 25€
– ai possessori di un biglietto dei concerti di John Zorn acquistato a Reggio Emilia o a Bologna verrà
applicato uno sconto del 10% sul biglietto intero
prevendita online: www.teatrocomunalemodena.it
Biglietti REGGIO EMILIA – martedì 31 ottobre 2023
informazioni: Teatro Municipale Valli
0522 458811 – biglietteria@iteatri.re.it – www.iteatri.re.it
biglietto: da 15 a 30 €
– ai possessori di un biglietto dei concerti di John Zorn acquistato a Modena o a Bologna verrà applicato uno sconto del 10% sul biglietto intero
prevendita online: www.iteatri.re.it
Biglietti BOLOGNA – martedì 31 ottobre 2023
informazioni: AngelicA | Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo
051 240310 – info@aaa-angelica.com – www.aaa-angelica.com
biglietto: 20 € | ridotto: 10 €
ridotto:
– ai possessori di un biglietto dei concerti di John Zorn acquistato a Modena o a Reggio Emilia
– per studenti dell’ Università di Bologna, del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna e del
Liceo Musicale Lucio Dalla
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto di 2 € sul
biglietto intero
prevendita online: www.boxerticket.it/eventi/johnzorn70_2023/
la biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
la biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Luoghi
Teatro Storchi Largo Giuseppe Garibaldi 15, Modena
Teatro Municipale Romolo Valli Piazza Martiri del 7 Luglio 7, Reggio Emilia
Basilica di Santa Maria dei Servi Strada Maggiore 43, Bologna
Il festival l’Altro Suono, Festival Aperto e AngelicA hanno di nuovo unito le forze, rinnovando una collaborazione ventennale, per presentare un progetto che richiamerà in Italia uno dei compositori più controversi e influenti degli ultimi decenni, l’americano John Zorn, che proprio quest’anno compie 70 anni e festeggia il 50esimo anniversario di attività professionale.
In questo progetto John Zorn riveste i ruoli di compositore, arrangiatore, direttore, sassofonista, organista e curatore: il programma si articolerà in due dense giornate di concerti, lunedì 30 e martedì 31 ottobre, tra Modena, Reggio Emilia e Bologna, presentando diversi esempi delle sue concezioni musicali (quasi tutte in prima esecuzione italiana), spaziando tra creazioni più recenti e più lontane.
Ad affiancarlo − in un percorso che andrà dalla composizione classico-contemporanea al jazz, dal metal al minimalismo all’improvvisazione radicale − un parterre di grandi collaboratori provenienti dalle estrazioni musicali più diverse, alcuni già al suo fianco da decenni, come l’organista John Medeski e il batterista Kenny Wollesen, altri con i quali ha allacciato collaborazioni in tempi più recenti, tra cui spicca il soprano e direttrice d’orchestra canadese Barbara Hannigan, tra le più celebrate interpreti contemporanee (protagonista di oltre 90 prime mondiali di compositori come Boulez, Dutilleux, Ligeti, Sciarrino, Stockhausen).
Il programma dettagliato
lunedì 30 ottobre 2023 – ore 20.30 – Teatro Storchi – MODENA
JUMALATTARET, un ciclo di canzoni per pianoforte e voce, sottotitolato Parole di magia e incantesimi in lode delle Dee, ispirato alle dee pagane finlandesi, e che usa frammenti dal poema epico ottocentesco Kalevala.
Accompagnata dal pianoforte dell’americano Stephen Gosling (co-fondatore dell’American Modern Ensemble e membro del New York New Music Ensemble), la voce protagonista sarà quella del soprano canadese Barbara Hannigan, protagonista di oltre 90 prime mondiali di compositori come Boulez, Dutilleux, Ligeti, Sciarrino, Stockhausen e molti altri (era già stata ospite nel 2004 della Settimana Stockhausen per la data di Modena) e vincitrice di prestigiosi premi come il Grammy, il Juno Award, ed il Léonie Sonning Music Prize.
Divisa in nove sezioni più un’invocazione di apertura e un postludio, la partitura di Jumalattaret si è basata, ha dichiarato Zorn, tanto su una varietà di generi, stati d’animo e tecniche, quanto “sulla qualità del rituale e gli estremi dell’esperienza”. Definita “impossibile da cantare” dalla stessa Hannigan quando iniziò a studiare il brano, Jumalattaret è stata infine eseguita in prima mondiale a Lisbona nell’agosto del 2018.
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Il quartetto HEAVEN AND EARTH MAGICK è un veicolo capace di mettere in mostra tutta l’abilità di Zorn nel fondere una scrittura strumentale virtuosistica di matrice classica con il mondo dell’improvvisazione jazz. Sezioni completamente notate per pianoforte e vibrafono, eseguite brillantemente da Stephen Gosling e dalla percussionista giapponese Sae Hashimoto, sono contrapposte alla dinamica sezione ritmica improvvisata del bassista peruviano Jorge Roeder e dell’americano Ches Smith (noto anche come batterista dei Ceramic Dog di Marc Ribot e di molti progetti di Mary Halvorson), generando un mondo musicale complesso, pieno di un esaltante senso del dramma quanto di uno spirito malizioso.
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THE CLASSIC GUIDE TO STRATEGY è uno dei progetti più longevi e personali del musicista, che esibisce periodicamente in concerti sotto questo nome dal 1974 (quasi 50 anni fa!). Con questa serie di performance in solo per sassofono e richiami da caccia, ispirate a The Book of Five Rings, un testo di strategia militare datato 1645 del famoso spadaccino giapponese Miyamoto Musashi, Zorn ha dimostrato la propria autonomia dai precedenti illustri dell’improvvisazione radicale degli anni 60 e 70, creando un suo linguaggio strumentale immediatamente riconoscibile e unico ancora oggi, che riunisce il suo amore ossessivo per la musica dei cartoni animati, il free jazz e la musique concréte in un’appassionata e sorprendente eterofonia.
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SIMULACRUM è un progetto creato da Zorn nel 2015 con l’intento di farne “l’organ trio più estremo di sempre”: dipanandosi attraverso brani drammatici meticolosamente composti seguendo una logica cinematografica, la loro è una musica potente ed affascinante che piega i generi e sfida le classificazioni, toccando metal, jazz, minimalismo, rumore, atonalità, ed altro ancora. Con all’attivo ben dieci album (il più recente è Spinoza, 2022) Simulacrum è un insolito trio all-stars, composto dal notissimo quanto versatile organista jazz-rock John Medeski (Medeski Martin & Wood), da Matt Hollenberg, chitarrista della band noise-core Cleric, e da Kenny Grohowski, batterista del gruppo black metal Imperial Triumphant.
martedì 31 ottobre 2023 – ore 18 – Teatro Municipale Valli – REGGIO EMILIA
SPLIT THE LARK – sette notturni per voce e pianoforte e STAR CATCHER sono due nuove composizioni liriche scritte espressamente per la straordinaria sensibilità interpretativa di Barbara Hannigan. Ispirati rispettivamente agli “envelope poems” dell’americana Emily Dickinson e alla pittrice surrealista Remedios Varo, si tratta di due intensi cicli di canzoni colmi di magia, drammaticità e di mistero.
Il duo Hannigan-Gosling di Split the Lark diventa un quartetto per la breve Star Catcher, con l’aggiunta della sezione ritmica improvvisata del basso di Roeder e della batteria di Smith.
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Roeder e Smith affiancano il pianista Brian Marsella anche nella recente SUITE FOR PIANO del 2021: ispirata in parte alle Variazioni Goldberg di Bach e alla musica per pianoforte solo di Schönberg, la Suite For Piano è la versione molto personale di Zorn di alcune delle più antiche forme classiche tradizionali: ogni suo movimento infatti (con titoli come “Sarabande”, “Minuetto” o “Passacaglia“) sovverte meravigliosamente i codici della musica classica.
Negli ultimi anni Marsella, già membro dei Banquet of the Spirits di Cyro Baptista, è divenuto uno degli interpreti più dedicati, virtuosistici e appassionati dell’universo zorniano, e la sua esperienza formativa (troppo “jazz” per il mondo classico e troppo “classico” per il mondo jazz) lo rende il perfetto interprete della poetica musicale trasversale del compositore.
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NEW MASADA QUARTET – Formati nel 1993 assieme a Dave Douglas, Greg Cohen e Joey Baron, i Masada sono stati innegabilmente uno dei capitoli più importanti del percorso creativo del musicista americano; traendo ispirazione dal suono del quartetto acustico di Ornette Coleman della fine degli anni 50, e mescolandolo con la nuova radicale cultura ebraica emersa negli anni 90, Zorn ha pubblicato con essi dieci album in studio e suonato in memorabili concerti in tutto il mondo, nei quali ha potuto mettere in evidenza tutta la sua travolgente abilità come sassofonista, spesso non sfruttata in tanti altri suoi progetti compositivi.
Creato nel 2019, il New Masada Quartet si candida a venire riconosciuto come uno dei migliori gruppi che Zorn abbia mai avuto: la scintillante chitarra del giovane Julian Lage (uno dei più acclamati nuovi artisti della Blue Note), il basso di Jorge Roeder (nei gruppi di Lage fin dal 2009), la batteria del veterano Kenny Wollesen (al fianco di Zorn da trent’anni) e John Zorn al sax alto, hanno dato una nuova energia al Songbook dei Masada, che conta ormai centinaia di composizioni: guidati dal sax e dalle fulminanti tecniche di conduzione del loro leader, nei loro live si susseguono assoli incendiari, telepatiche interazioni strumentali, lirismo appassionato e ritmi ipnotici.
martedì 31 ottobre 2023 – ore 24 – Basilica Di Santa Maria Dei Servi – BOLOGNA
HERMETIC ORGAN — Office Nr. 29 sarà un concerto del compositore e sassofonista americano con il monumentale organo a canne della Basilica di Santa Maria dei Servi di Bologna.
Sorprendendo i suoi stessi conoscitori, è dal 2011 che Zorn presenta rari recital per organo in chiese americane ed europee; quello di Bologna, il ventinovesimo, sarà una delle ancora più sporadiche occasioni in cui Zorn sovrapporrà anche il suo sassofono alle tessiture strumentali consentite dalle 5000 canne e 60 registri dell’organo Tamburini della Basilica.
“Sono sempre stato un grande fan dell’organo” – ha dichiarato Zorn. “La visione del Fantasma dell’opera, ascoltare quella musica folle quando avevo 9 o 10 anni, è uno dei motivi che mi ha portato a essere un musicista. L’organo è come un’orchestra, ed è la ragione per cui lo amo. Una cosa è improvvisare con un sassofono – e quando lo faccio cerco di ottenere un grande numero di suoni, forme e tessiture diverse dallo strumento –, ma con un organo è davvero come suonare tutta un’orchestra. È uno strumento davvero potente: suonando un’unica nota, se selezioni i registri giusti, puoi far tremare le pareti della chiesa”.
Le sue improvvisazioni allo strumento, intitolate The Hermetic Organ, sono concepite come esperienze estatiche e trascendenti che – attingendo da ispirazioni diverse come Messiaen, Xenakis, Ligeti, Bach, Tournemire, Ives, Korla Pandit e, appunto, The Phantom of the Opera, e accumulando enormi blocchi di suono, accordi, cluster, contrappunti, droni, ostinati, melodie liriche e altro ancora – offrono uno sbocco perfetto al drammatico senso del colore e del contrasto tipici della sua immaginazione compositiva.
JOHN ZORN @ 70 – NOTE BIOGRAFICHE
Dal jazz all’improvvisazione radicale, dal punk hardcore al doom metal, dal klezmer alla lounge music alla musica classico-contemporanea, John Zorn ha dato vita a una produzione musicale gigantesca quanto controversa, difficilmente assimilabile nelle categorie accademiche. Nato a New York nel 1953, Zorn è stato una figura centrale nella scena Downtown dalla metà degli anni 70, incorporando musicisti creativi provenienti dalle più varie estrazioni in diversi formati compositivi. Autore estremamente prolifico, ha ideato nuove forme di strutturazione per improvvisazioni di gruppo (i game pieces), ma ha composto anche quartetti d’archi, musica vocale, musica da camera, sinfonica, e lavori per la danza. Ha pubblicato a partire dal 1978 oltre 250 album, ha condotto e composto musica per numerose band (tra cui Naked City, Painkiller, The Dreamers, Moonchild, Simulacrum), creato colonne sonore per oltre 50 film di registi underground e scritto più di 600 brani per il suo progetto Masada, traendo ispirazioni non solo da musiche di tutti i generi ed epoche, ma anche da arti visive, letteratura, cinema, teatro, filosofia, dall’alchimia e dal misticismo.
Nel 1995 ha fondato l’etichetta Tzadik, con la quale ha pubblicato oltre 900 album di musica nuova e avventurosa; gestisce il The Stone, lo spazio per performance nell’East Village che ha presentato oltre 5000 concerti dal 2005, e ha curato e pubblicato dieci volumi di scritti di musicisti, dal titolo Arcana.
Tra i riconoscimenti da lui ricevuti, vi sono il Cultural Achievement Award della National Foundation for Jewish Culture e il William Schuman Prize per la composizione della Columbia University. È stato introdotto nella Hall of Fame di Long Island da Lou Reed nel 2010 e ha vinto il MacArthur Fellows Program.
Con AngelicA il musicista americano condivide una lunga storia di progetti speciali, iniziata con le session di improvvisazione accostate alle prime italiane di sue musiche cameristiche e per orchestra del 1994, passando poi per le serate extra festival di Modern Chamber Music al Link dell’88, a Bar Kohba Special Edition e la commissione in prima assoluta del suo La machine de l’être nel 2000, alla prima mondiale della formazione inedita che affiancò il suo gruppo Electric Masada a musicisti del calibro di Alvin Curran, Stefano Scodanibbio e Francesco Dillon per l’esecuzione di Cobra nel 2005, fino alla prima italiana di Essential Cinema nel 2010, in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Soprano e direttrice d’orchestra, Barbara Hannigan ha mostrato una profonda dedizione alla musica del nostro tempo, offrendo prime mondiali di oltre 85 nuove composizioni, e lavorando a stretto contatto con compositori come Boulez, Dutilleux, Ligeti, Zorn, Stockhausen, Sciarrino, Barry, Dusapin, Dean, Benjamin e Abrahamsen.
Tra gli altri artisti con cui ha collaborato, vi sono Sir Simon Rattle, Sasha Waltz, Kent Nagano, Vladimir Jurowski, Andreas Kriegenburg, Andris Nelsons, Reinbert de Leeuw, David Zinman, Antonio Pappano.
Tra le sue performance più memorabili si annoverano: la Lulu nelle produzioni di Warlikowski a La Monnaie e di Marthaler alla Hamburg Staatsoper; il Pelléas et Mélisande diretto da Esa-Pekka Salonen con la regia di Katie Mitchell ad Aix-en-Provence, e nella produzione di Warlikowski alla Ruhrtriennale; il ruolo di Marie in Die Soldaten di Zimmermann alla Bayerische Staatsoper, con la regia di Kriegenberg e la direzione d’orchestra di Petrenko, per cui ha vinto il Faust Theaterpreis 2015; e La Voix Humaine di Poulenc, nella quale canta e dirige allo stesso tempo, creata in collaborazione con il video artista Denis Guéguin ed il video design di Clemens Malinowski, ed eseguita da Orchestre Philharmonique de Radio France, London Symphony Orchestra e Münchner Philharmoniker, tra le altre.
Tra i numerosi premi da lei ricevuti ci sono il Grammy per l’album Crazy Girl Crazy (Alpha Classics) come “Miglior interpretazione vocale solista di musica classica” nel 2018, e nel 2020, il danese Léonie Sonning Music Prize.
Ha pubblicato numerosi album per etichette come Deutsche Grammophon, Winter & Winter, Attacca, Alpha Classics. Nella discografia di Zorn, appare in The Hermetic Organ vol. 10, e Song of Songs (Tzadik), entrambi del 2022.
Il pianista Stephen Gosling vanta una ampia carriera come solista e musicista da camera, con particolare enfasi sulla musica contemporanea. È uno dei fondatori dell’American Modern Ensemble, e collabora con diversi altri ensemble e orchestre, tra cui New York New Music, Talea, Perspectives Ensemble, Orchestra of the League of Composers, e Ne(x)tworks.
Ha lavorato strettamente con compositori come Pierre Boulez, Elliott Carter, Brian Ferneyhough, Oliver Knussen, Steve Reich, Charles Wuorinen, Poul Ruders, John Psathas, Phillip Ramey e John Zorn. Con quest’ultimo si è esibito in tutto il mondo e ha partecipato all’incisione di dodici album, tra cui i cicli per solo piano Encomia e The Turner Études, il quartetto Heaven And Earth Magick (con Roeder, Hashimoto e Smith) e il brano Hexentarot (nel cd Myth And Mythopoeia), nominato per il Premio Pulitzer 2015.
Ha inoltre collaborato con compagnie di danza, tra cui American Ballet Theater e Parsons Dance Project, e inciso per etichette come New World, CRI, Mode, Innova, e American Modern Recordings.
Nata e cresciuta in Giappone, Sae Hashimoto si è trasferita prima in Virginia e poi a New York nel 2012, per studiare alla Julliard School. Ha fatto numerose esperienze nella musica classica e antica, come timpanista dell’orchestra Symphony in C, e collaborando con ensemble come Clarion, Tenet Vocal Artists, e Talea.
Dal 2021 si è unita al quartetto di pianoforte/percussioni Yarn/Wire, con i quali ha inciso album di lavori di Marcel Zaes, Andrew McIntosh, e, recentemente, uno di Ben Vida, The Beat my Head Hit, per Shelter Press.
Dal 2016 collabora con John Zorn, per il quale ha presentato oltre una dozzina di prime, e registrato due album, The Interpretation of Dreams e l’omonimo degli Heaven and Earth Magick.
Nel 2020 durante la pandemia ha formato un trio di improvvisazione con Ikue Mori e Brian Marsella, Archipelago X, uscito su Tzadik l’anno dopo.
Originario di Lima (Perù), Jorge Roeder è uno dei bassisti più versatili ed espressivi del jazz odierno. Combinando un’immaginazione sinfonica con il lirismo di un musicista folk, l’energia aggressiva di un rocker e la vivace sensibilità ritmica delle sue radici afro-peruviane, Roeder trasmette un grande spettro di influenze all’interno di una base risoluta.
Roeder ha al suo attivo collaborazioni di lunga data e incisioni con Julian Lage, Shai Maestro e Ryan Keberle, per etichette come Blue Note, ECM e Greenleaf Music, e ha condiviso palcoscenici con innovatori come Gary Burton, Nels Cline, Kenny Werner e John Zorn. È stato insignito di numerosi premi, tra cui l’International Society of Bassists Jazz Competition del 2007 e una nomination ai Grammy per l’album di debutto del Julian Lage Group.
È membro del New Masada Quartet di Zorn, e ha inciso numerosi suoi altri progetti, tra cui l’omonimo album degli Heaven and Earth Magick, la Suite for Piano (in trio con Brian Marsella e Ches Smith), e i tre cd Incerto, Multiplicities II e The Fourth Way, realizzati in quartetto con l’aggiunta di Julian Lage.
L’americano Ches Smith, originario di Sacramento in California, è un batterista, percussionista e compositore di base a New York. Attivo dai primi anni 2000, ha pubblicato nove album come leader per etichette come Free Porcupine Society, ECM, Pyroclastics, ed è un devoto studioso delle percussioni Voodoo haitiane, che suona in contesti sia religiosi che folklorici, a New York e ad Haiti.
Ha fatto parte dei Snakeoil di Tim Berne, dei Ceramic Dog di Marc Ribot, e di diverse formazioni (dal trio all’ottetto) di Mary Halvorson, oltre ad aver contribuito ad oltre 200 incisioni di artisti come Xiu Xiu, Darius Jones, David Torn, John Tchicai, Nels Cline, Trevor Dunn, Kris Davis, Dave Holland, Secret Chiefs 3, Good for Cows, Elliott Sharp e Satoko Fujii Orchestra New York.
Ha registrato in duo con John Zorn gli album In a Convex Mirror e The Urmuz Epigrams, e i cd in quartetto Heaven and Earth Magick, Incerto, Multiplicities II e The Fourth Way.
Attivo da metà degli anni 80, egualmente a suo agio dietro un pianoforte a coda, un organo Hammond o un qualsiasi tipo di tastiera vintage, John Medeski è uno dei più ricercati bandleader e improvvisatori contemporanei. Di formazione classica, è cresciuto a Ft. Lauderdale, dove da adolescente ha suonato con Jaco Pastorius prima di dirigersi a nord per frequentare il New England Conservatory. Nei primi anni 90 è letteralmente esploso a livello internazionale con il trio di soul e jazz contemporaneo Medeski Martin & Wood, con i quali ha pubblicato oltre venti cd per etichette come Gramavision, Blue Note, e per la sua Indirecto Music, oltre a tre album in quartetto con l’aggiunta del chitarrista John Scofield.
Ha collaborato a dischi di David Byrne, Phil Lesh, Don Was, Iggy Pop, Susana Baca, Sean Lennon, Cibo Matto, DJ Logic, Tisziji Muñoz, Irma Thomas, Morphine, Dirty Dozen Brass Band, Lee Ranaldo, Natalie Merchant e molti altri.
Tra i tanti progetti di Zorn a cui ha preso parte, ci sono Bar Kokhba, il quintetto Nova Express (con Baron, Wollesen e Dunn), il trio Simulacrum (con Grohowski e Hollenberg) e il quartetto Chaos Magick (Simulacrum + Marsella).
Il chitarrista Matt Hollenberg proviene dalla scena rock di Filadelfia, nella quale all’inizio degli anni duemila ha fondato la band avantgarde metal/noise-core Cleric, assieme ai quali ha inciso sei album dal 2003 al 2022, tra cui uno dei volumi del Masada Songbook (The Book Beri’ah), e il dodicesimo volume delle Bagatelle di Zorn. Nella città della Pennsylvania ha inoltre fondato l’eclettico quartetto iNFiNiEN, che combina influenze rock, jazz, soul, world music e classiche con scale e ritmi esotici (autori di sei album autoprodotti dal 2006 al 2022), e suonato nella post-metal/sludge/metalcore band Cetus.
Su Tzadik ha inciso con il proprio trio Shardik (con Matt Buckley e Nick Shellenberger) e, oltre ai due con i Cleric, dieci cd con il trio avant-noise Simulacrum, quattro con il quartetto Chaos Magick (Hollenberg-Marsella-Medeski-Grohowski) e due (Insurrection e Salem 1692) con Julian Lage, Trevor Dunn e Grohowski.
Batterista, percussionista, arrangiatore e compositore americano, Kenny Grohowski fa parte dal 2015 della band black/death metal Imperial Triumphant, con i quali ha inciso cinque album, fino a Spirit Of Ecstasy del 2022. Ma ha suonato anche jazz nel Lonnie Plaxico Group, e fusion con Percy Jones, andando in tour con i Brand X e con il quintetto Pakt da lui diretti tra il 2017 e 2021.
Ha formato un trio di prog rock sperimentale con i chitarristi Tim Motzer e Markus Reuter, ed il quartetto Titan to Tachyons (con Sally Gates, Trevor Dunn e Matt Hollenberg), ciascuno dei quali con due album all’attivo tra 2020 e 22.
Dal 2015 fa parte anche dei progetti di Zorn Simulacrum (trio con Hollenberg e Medeski), e dal 2021 del quartetto Chaos Magick (Simulacrum + Marsella). Ha registrato inoltre altre composizioni di Zorn, le Bagatelles vol. 9 (Asmodeus trio con Ribot e Dunn) e con gli Abraxas di Shanir Ezra Blumenkranz ( Book Of Angels Volume 19, Gevurah e Psychomagia).
Nato a Filadelfia, il pianista e organista Brian Marsella si è trasferito a New York nel 1998 e da allora è costantemente attivo tra tournée e studi di incisione. Ha pubblicato 11 album come leader o co-leader, e i suoi progetti includono i grandi ensemble iMAGiNARiUM e Gatos do Sul, il quintetto jazz The Flail, il trio surf-rock psichedelico The Modulators (con Kenny Grohowski e Reid Taylor) e due trii acustici, uno con Kenny Wollesen e Trevor Dunn, e l’altro con Christian McBride e Anwar Marshall. Il cd Outspoken: The Music of Hasaan di questi ultimi è stato scelto come miglior album del 2018 dal New York City Jazz Record. Dal 2004, è membro dei Beat the Donkey e Banquet of the Spirits di Cyro Baptista (con Blumenkranz e Tim Keiper).
Nell’ultimo decennio è inoltre diventato una figura centrale nel mondo di Zorn, sia incidendo con il proprio trio album di sue composizioni (The Hierophant, Meditations on the Tarot, Calculus, Buer/Book of Angels vol. 31) e Bagatelles vol. 7), sia come membro di altri suoi progetti come Incerto e Chaos Magick.
Di formazione classica, dopo il Conservatorio di San Francisco e studi alla Sonoma State University e all’Ali Akbar College of Music, il chitarrista Julian Lage si è diplomato al Berklee College of Music nel 2008.
Nel marzo 2009 EmArcy ha pubblicato il suo cd d’esordio Sounding Point, che ricevette una nomina come Best Contemporary Jazz Album ai successivi Grammy.
Ha pubblicato da allora 13 album, tra cui due in trio con Scott Colley e Kenny Wollesen, e numerosi altri in compagnia di chitarristi: uno con Nels Cline, due con Chris Eldridge, tre con Gyan Riley (Midsummer Moons, Chesed, e Bagatelles vol. 10 per la Tzadik di Zorn), e cinque in trio con Riley e Bill Frisell, sempre su Tzadik (da Nove cantici per Francesco d’Assisi a A Garden Of Forking Paths).
Dal 2019 è anche membro del New Masada Quartet di Zorn (con Roeder e Wollesen) e dal 2022 del quartetto Incerto (con Marsella, Roeder e Smith).
Batterista e percussionista californiano, Kenny Wollesen ha iniziato a esibirsi alla fine degli anni 80, e fondato il New Klezmer Trio (con Ben Goldberg e Dan Seamans) nel 1990. Ha inoltre suonato tra gli altri con Tom Waits (per l’opera teatrale The Black Rider di Robert Wilson), David Byrne, Curlew, i Sex Mob di Steven Bernstein (15 album dal 98 al 2016), il cantante basco Ruper Ordorika, Norah Jones, John Lurie, Myra Melford, e il Briggan Krauss Trio con Wayne Horvitz.
Ha pubblicato 18 album come leader o cotitolare in compagnia di Ben Goldberg, Trevor Dunn, Shanir Blumenkranz, Mark O’Leary ecc, due con il proprio Love Trio (con Irhan Ersahin e Jesse Murphy più il cantante U-Roy), e il progetto Rasa Rasa sulla musica polifonica lituana con Jonathon Haffner e Dalius Naujo.Tra le sue numerose collaborazioni con Zorn dal ’94 in poi, ci sono il quartetto Minor Swing con Big John Patton, il quintetto Signals for Tea con Steve Beresford, Bar Kokhba, Electric Masada, otto volumi dei Filmworks, cinque dei The Dreamers, quattro dei Nova Express, il Gnostic Trio con Bill Frisell e Carol Emanuel, e il New Masada Quartet.
70 musicisti, artisti e amici hanno reso omaggio a John Zorn con un tributo organizzato da The Walker Art Center di New York per i suoi 70 anni >~~~> che si può leggere cliccando sull’immagine sotto
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