mercoledì 23 novembre 2022 – ore 19.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
The Monochrome Project (Olanda, Germania)
UNANIME
prima apparizione italiana
Raven Chacon (Navajo Nation, 1977)
Call for the Company, in the morning (2022); per una varietà di 8 trombe
prima italiana
Martin Smolka (Repubblica Ceca, 1959)
pianissimo (2012/2021); per 8 trombe
prima italiana
Justė Janulytė (Lituania, 1982)
Unanime (2020/2021); per 8 trombe
prima italiana
The Monochrome Project:
Marco Blaauw tromba, direzione; Christine Chapman tromba;
Mathilde Conley tromba; Christopher Collings tromba; Bob Koertshuis tromba;
Nathan Plante tromba; Rike Huy tromba; Laura Vukobratović tromba
musiche di Raven Chacon, Martin Smolka, Justė Janulytė
a cura di Marco Blaauw
con il sostegno di Kunststiftung NRW
Biglietti
7€ intero – ridotto 5€^ e 2€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna e possessori Carta Giovani Nazionale
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G. B. Martini” Bologna
ai possessori della Card Cultura
verrà applicato uno sconto di 1€ sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Prevendite
www.boxerticket.it
Il Monochrome Project è felice di venire per la prima volta a Bologna!
Questo ensemble nasce come progetto di ricerca attiva sul suono della tromba. Basandosi sulla conoscenza della storia più antica del nostro strumento, a partire dall’uso della conchiglia migliaia di anni fa e proseguendo con la consapevolezza delle sue antiche funzioni per la comunicazione tra umani, come protezione contro i demoni, e per raggiungere gli dei, il progetto Monochrome espande ogni dettaglio del suono della tromba e lo moltiplica per 8.
Il risultato, quando 8 trombe si esibiscono come un’unica entità, è sempre potente e unico, un suono che apre uno spazio in cui vale la pena viaggiare.
È facile riconoscere che le funzioni antiche dello strumento sono ancora racchiuse nel linguaggio della tromba moderna.
I tre brani che presentiamo a Bologna sono stati composti per questo ensemble.
Nel “pianissimo” di Martin Smolka cerchiamo la gamma più intima dei nostri timbri – smentendo le aspettative che molti hanno della tromba. Faccia a faccia, due quartetti sviluppano trame inedite ed esplorano un’ampia gamma di armonie microtonali, interrotte da cluster estremi nei registri più alti dello strumento.
Mentre componeva il suo nuovo lavoro, Raven Chacon stava compiendo una ricerca sulle antiche funzioni e tradizioni della tromba e dei suoi precursori, oltre a esplorare il suono dello strumento mentre attraversa lo spazio. Spostandosi nello spazio o cambiando la posizione della campana, il suono può venire passato da un musicista all’altro e venire trasformato, utilizzando l’acustica della sala da concerto come un nono strumento.
L’ultimo brano del programma offre un altro contrasto, dimostrando la potenza di un’armonia in evoluzione. Una tromba può suonare una melodia, due trombe possono creare un dialogo, tre trombe possono costruire un’armonia, quattro trombe possono aggiungere colore a quell’armonia, ma lavorare con 8 trombe offre la possibilità di mantenere queste armonie quasi all’infinito, senza alcuna interruzione.
Justé Janulyté usa questa opportunità in “Unanime” e crea un universo sonoro in continuo movimento. Il suo pezzo dura 26 minuti e offre all’ascoltatore la possibilità di immergersi nel ricco mondo della tromba e degli effetti sonori acustici che è capace di creare in uno spazio magnifico.
Marco Blaauw
Raven Chacon (Navajo Nation, 1977)
For the Company in the Morning (2022)
Originario della nazione Navajo, Raven Chacon ha ricevuto il Premio Pulitzer 2022 per la musica. Le sue composizioni sono scritte per una varietà di ensemble, musicisti e non musicisti, e per situazioni sociali ed educative. Chacon è un membro del collettivo artistico indigeno Postcommodity, che ha presentato opere di land art e videoinstallazioni, ed è composer-in-residence per il Native American Composer Apprentice Project, per il quale ha insegnato la composizione di quartetti d’archi a centinaia di studenti delle scuole superiori nelle riserve di indiani d’America del Sudovest.
For the Company in the Morning fa riferimento alla tradizione dell’uso dei corni e di segnali sonori nella caccia alla volpe come materiale per creare un ampio paesaggio di droni, con intermezzi che scandiscono il trascorrere della giornata all’aperto.
La composizione considera la lotta per l’equilibrio ecologico, utilizzando strumenti musicali per aiutare nella caccia, pur dedicandosi allo sport, e corrompendo il tono dello strumento verso un timbro di paura.
Questo nuovo lavoro per otto trombe è stato commissionato dalla BBC e dall’Huddersfield Contemporary Music Festival 2022.
Martin Smolka (Republica Ceca, 1959)
pianissimo (2012 / 2021)
Alcune melodie minori in un insieme melancolico
Tristezza avvolta in se stessa – quarti di tono, pianissimo
E poi, come se ci fosse ancora un altro quartetto: un grido acuto, come la voce di un uccello nel cielo blu.
Solo mood. Un mood pacato. Un mooooood morbido e fluido.
(Martin Smolka)
Fin dagli inizi della sua carriera, si può percepire nell’opera di Martin Smolka l’influenza del post- webernismo, del minimalismo, della musica sperimentale americana e della scuola polacca. Metaforicamente parlando, la sua musica oscilla tra due poli: 1) convivialità incrinata e vivace, la musica di un’orchestra zoppicante, suoni sintomatici della civilizzazione, una banda folk o di ottoni che suona, preferibilmente, stonata; 2) ricordi melanconici, desideri struggenti, l’eco nostalgico dei suoni di cui al punto 1. A ciò corrisponde l’abituale strategia strutturale delle composizioni di Smolka: quasi sempre formano giustapposizioni di segmenti interiormente omogenei e nettamente contrastanti (lento – veloce, gioioso – triste, tumultuoso – gentile, ecc.). Il tono profondamente emotivo della sua musica è anche legato all’utilizzo di micro-intervalli che servono al compositore per deformare e “riciclare” elementi di musica tradizionale disposti in una forma a collage.
Justė Janulytė (Lituania, 1982)
Unanime (2020 / 2021)
Le opere di Justė Janulytė sono scritte principalmente per ensemble monocromatici (solo archi, solo fiati o solo voci), ed esplorano la percezione musicale del tempo/spazio attraverso paesaggi sonori multistrato che vibrano quasi senza un “battito”, senza un impulso esterno, in metamorfosi “termodinamiche” costanti e in lento cambiamento.
In equilibrio tra l’estetica del minimalismo, lo spettralismo e la drone music, Janulytė compone metafore acustiche di idee visive, e ricerca la natura visiva dei fenomeni musicali nelle sue opere in cui suono e immagine si fondono mediante l’impiego di elementi scultorei, scenografici e videoinstallazioni.
“… Trasformando questi suoni in un tessuto denso che cambia armonia e gamma lentamente (creo un’ascesa graduale che aumenta le dinamiche e allunga le note), penso che otterrò fenomeni acustici interessanti. Immagino anche che l’ottetto dovrebbe essere in piedi o seduto in cerchio e il suono dovrebbe muoversi intorno….”
In Unanime, l’ottetto di trombe è considerato un unico corpo, come un organo composto di canne diverse che condividono lo stesso respiro, la stessa anima.
Commissionato da Westdeutscher Rundfunk e composto per The Monochrome Project e Wittener Tage für neue Kammermusik 2020. Per la produzione video nella Kölner Philharmonie è stata realizzata questa nuova versione, estesa di circa 10 minuti.
The Monochrome Project
Tra il 2015 e il 2017, Marco Blaauw ha organizzato diverse performance europee di The Second Dream of The High Tension Line Step Down Transformer di La Monte Young, e da questa esperienza è nata l’idea di fondare un ensemble permanente di otto trombe, per esplorare l’enorme possibilità di variazione dei suoni dello strumento attraverso lo studio delle tecniche di esecuzione e lo sviluppo di composizioni originali.
Da allora l’ensemble ha commissionato lavori a compositori come Anthony Braxton, Elnaz Seyedi, Justé Janulyté, Márton Illés, Bará Gísladóttir, Riccardo Nova, Rolf Wallin e Rebecca Saunders. Con il brano di Raven Chacon si è inaugurato il Global Breath Composers Project, un progetto basato sulla domanda “il suono della tromba fa parte di un linguaggio comune a tutti gli esseri umani?”
Nell’arco di cinque anni, sette compositori (Chacon, Milica Djordjevic, Dai Fujikura, George Lewis, Isabel Mundry, Liza Lim, Ayanna Witter-Johnson) saranno chiamati a comporre un totale di 14 nuove opere che coinvolgono la tromba. Il progetto mira a promuovere una visione culturalmente diversificata della tromba e del suo ruolo nel nostro patrimonio umano condiviso, e a promuovere l’equità e la diversità nei mondi della composizione contemporanea e della tromba. E’ prevista inoltre anche la pubblicazione delle partiture in un’edizione per le scuole di musica, per aprire il mondo della tromba a un pubblico più ampio.
Il Monochrome Project è stato fondato da Marco Blaauw, membro permanente dell’Ensemble Musikfabrik di Colonia dal 1994, e a lungo collaboratore di Karheinz Stockhausen, come tromba solista di Michael’s Reise, e per altri ruoli del ciclo LICHT. Anche tre altri membri del Project (Chapman, Conley, Plante) fanno parte dell’Ensemble Musikfabrik; la cornista Christine Chapman è impegnata anche in big band e piccoli combo jazz, e ha inciso tra gli altri con Lalo Schifrin, Theo Jörgensmann Quartet New Third Stream Project, WDR Big Band Cologne, e con il progetto Christmas Carols di Carla Bley; il trombettista Matthew Conley suona anche con Klangforum Wien, Ensemble Modern, Kammerensemble Neue Musik Berlin e Basel Sinfonietta, ed è fondatore del quintetto di ottoni Apparat; Nathan Plante fa parte anche di Ensemble Mosaik, del Kammerensemble Neue Musik Berlin ed è prima tromba della Kammerakademie Potsdam; Bob Koertshuis è prima tromba della Filarmonica di Arnhem, e ha lavorato in quasi tutte le orchestre olandesi, tra cui Royal Concertgebouw Orchestra, Rotterdam Philharmonic Orchestra, Orkest de Volharding e Asko/Schönberg Ensemble; Laura Vukobratović fa parte di German Chamber Orchestra Berlin, Cologne Chamber Orchestra, e Vienna Chamber Orchestra; Christopher Collings è stato solista nella produzione dell’Holland Festival Aus LICHT e crea formati concertistici e installazioni sperimentali con il suo collettivo interdisciplinare Blickwinkel Art; Rike Huy è una musicista e compositrice gender-fluid che opera nel campo della musica contemporanea (es. Ensemble Modern), e ha collaborato con la cantante Peaches e la videoartista Yael Bartana.
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