domenica 24 ottobre 2021 – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale
Elliott Sharp & Eric Mingus (Stati Uniti)
FOURTH BLOOD MOON
prima italiana
Elliott Sharp chitarra elettrica, effetti, elettronica
Eric Mingus voce
musiche di Elliott Sharp
a cura di Elliott Sharp
Biglietti
7€ intero – ridotto 5€^ e 2€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G. B. Martini” Bologna
ai possessori della Card Cultura
verrà applicato uno sconto di 1€ sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Prevendita
www.boxerticket.it
L’accesso in teatro è consentito nel rispetto delle limitazioni previste dalla normativa vigente.
Elliott Sharp & Eric Mingus
FOURTH BLOOD MOON
Membro della vivace scena downtown di New York, sin dai primi anni ’80 il polistrumentista Sharp suonava “musica rock del futuro” (Diedrich Diederichsen). Il “newyorkese con pochi capelli e molto cranio” (DD) si è più volte concentrato sulla forma musicale del blues come piattaforma di sperimentazione, in particolare nelle molte incisioni del progetto Terraplane. Il suo interesse per questo genere si riflette anche nel cd “Fourth Blood Moon” uscito su Enja / Yellowbird all’inizio del 2017 e che Sharp ha registrato insieme al vocalist Eric Mingus, il figlio più giovane del grande Charles Mingus, che già aveva partecipato ad alcune incisioni di Terraplane. Esplorando le aree di confine dell’elettroacustica, Sharp utilizza tutte le sue possibilità tecniche per percorrere vaste esplorazioni sonore. Del blues Sharp non pratica l’archeologia sonora: qui gli approcci di grandi maestri come Jimi Hendrix o Howlin’ Wolf non vengono riprodotti ma costantemente sviluppati, ed “è proprio questa miscela di techno arcaica e blues dinamico che definisce la seduzione urbana di questa reliquia futuristica.” (Stereoplay).
“Fourth Blood Moon” è un duo free-rock con canzoni folk dal ritmo futuristico che si avventura nei regni cosmici del suono puro. Oltre al talento vocale di Mingus e alla forza dirompente delle chitarre e dell’elettronica di Sharp, “Fourth Blood Moon” è pieno di riferimenti a James Brown, Funkadelic, Sly and the Family Stone e Miles Davis.
Elliott Sharp è un compositore, produttore e multi-strumentista che ha fondato tra gli altri i progetti Orchestra Carbon, SysOrk, Tectonics e Terraplane. Le sue innovazioni musicali hanno incorporato geometria frattale, teoria del caos, algoritmi, numeri di Fibonacci e metafore genetiche, nonché l’ideazione di nuove strategie di notazione grafica che hanno dato vita a un’opera che catalizza un approccio sinestetico al fare musica, e funziona al tempo stesso come arte retinica.
Nel 2015, Sharp ha ricevuto il Berlin Prize e lo Jahrespreis dalla Federazione dei critici tedeschi. Nel 2014 ha ricevuto una Guggenheim Fellowship, e nel 2014 e 2019 una Fellowships dal Center for Transformative Media. La sua musica è stata eseguita nei festival di Darmstadt, Huddersfield, New Music Stockholm, Au Printemps#Paris, Hessischer Rundfunk Klangbiennale, Tomorrow Shenzhen, e alla Biennale di Venezia. Su di lui è stato girato il documentario Doing The Don’t, ed è stato ospite speciale del programma All Things Considered sulla National Public Radio. Le sue installazioni sonore includono Chorale, Foliage, Fluvial, Chromatine, e Tag.
La sua composizione Storm of the Eye, composta per la violinista Hilary Hahn, è stata inclusa nel suo album vincitore di un Grammy In 27 Pieces. La sua opera Filiseti Mekidesi ha esordito alla Ruhr Triennale nel 2018, e la sua opera su Walter Benjamin Port Bou è stata presentata a New York nel 2014.
Le sue collaborazioni hanno incluso il cantante Qawwali Nusrat Fateh Ali Khan, Ensemble Modern, Debbie Harry, le leggende del blues Hubert Sumlin e Pops Staples, grandi del jazz come Jack DeJohnette e Sonny Sharrock, artisti contemporanei come Christian Marclay e Pierre Huyghe, e Bachir Attar, leader dei Master Musicians Of Jahjouka.
Il suo libro IrRational Music è stato pubblicato da TerraNova Press nel 2019 ed è un misto di memoriale, manuale di teoria musicale, e discussione culturale.
“Operistico, senza freni, punk e terrificante” (timeout.com), Eric Mingus è una personalità poliedrica. Di formazione vocale classica, canta il blues come nessun altro, improvvisa con i migliori improvvisatori, e suona fenomenalmente il basso. Crea dei mondi con le sue parole, sia che parli sia cantando. Quando il famoso produttore Hal Willner aveva bisogno di un momento speciale nei suoi show di all stars, chiamava Eric. Il chitarrista blues Hubert Sumlin amava il modo in cui Eric ha portato il “soul” al blues. Quando Elliott Sharp ha iniziato a cercare un cantante per il suo progetto Terraplane, sapeva che Eric era la persona giusta per interpretare la sua visione di una forma contemporanea per il blues. Eric ha inoltre una sensibilità unica per sposare la musica al cinema, e ha composto le colonne sonore di due documentari sulla boxe per la ESPN.
La sua passione per la scrittura e per le declamazioni poetiche è stata incoraggiata da poeti come Allen Ginsberg, Jack Micheline e Lou Reed. Uno dei suoi più recenti successi è stata la sua versione unica di Tommy degli Who, rimettendo in scena il classico del rock sotto la direzione di Hal Willner per l’Adelaide Arts Festival nel 2015. Ha pubblicato nove album a proprio nome o come cotitolare, e partecipato a incisioni di Karen Mantler, Mingus Dynasty, Gary Lucas, Elliott Sharp’s Terraplane, Sarah Jane Morris, Quintorigo ecc.
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