sabato 4 dicembre 2021 – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale
Apartment House (Inghilterra)
APARTMENT HOUSE PLAY JIM O’ROURKE AND MORE
prima italiana
Julius Eastman (Stati Uniti, 1940-1990)
Joy Boy (1974); per quattro strumenti
prima italiana
John Lely (Inghilterra, 1976)
Meander Section (2019); per quartetto d’archi
prima italiana
Luiz Henrique Yudo (Giappone/Brasile, 1962)
A Quartet for Palladio (1998); per quartetto d’archi
prima italiana
Jim O’Rourke (Stati Uniti, 1969)
Best That You Do This For Me (2020); per trio d’archi vocalizzante
prima italiana
Julius Aglinskas (Lituania, 1988)
“…” (2016); per quartetto d’archi e nastro
prima italiana
Jim O’Rourke (Stati Uniti, 1969)
String Quartet and Oscillators 1 & 2 (1990); per quartetto d’archi e oscillatori
prima italiana
Apartment House:
Gordon MacKay violino; Mira Benjamin violino; Bridget Carey viola;
Anton Lukoszevieze violoncello, computer, iPad
musiche di Julius Eastman, John Lely, Luiz Henrique Yudo, Julius Aglinskas, Jim O’Rourke
a cura di Walter Rovere
con il patrocinio del British Council
Biglietti
10€ – ridotto 7€^ e 5€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G. B. Martini” Bologna
ai possessori della Card Cultura
verrà applicato uno sconto di 1€ sul biglietto intero
(esclusi gli eventi dell’8, 9, 10, 11 ottobre)
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Prevendita
www.boxerticket.it
L’accesso in teatro è consentito nel rispetto delle limitazioni previste dalla normativa vigente.
APARTMENT HOUSE PLAY JIM O’ROURKE AND MORE
L’intento che mi ha guidato nella creazione di Apartment House è stato semplicemente perché così avrei potuto suonare la musica che volevo suonare. Se prendete un gruppo rock, pop o di improvvisazione, ovviamente questo è ciò che fanno tutto il tempo e il modo in cui funzionano. Molti ensemble di musica contemporanea invece sono istituzionalizzati o sono dei collettivi, e hanno molti diversi motivi per suonare quello che suonano… ma quello che io desideravo era decidere tutto da solo, e trovare i migliori musicisti con cui lavorare ed eseguire le musiche dei compositori che amo – un’idea molto semplice, in realtà.
Il programma che presentiamo raccoglie lavori molto diversi che rispecchiano le attività più recenti di Apartment House, ma anche rimandi a concerti e incisioni più lontane nel tempo. Negli ultimi anni abbiamo intrecciato una stretta relazione con l’etichetta britannica Another Timbre, che ha prodotto molti nostri album e altri ne produrrà in futuro, tra i quali uno dedicato alla musica di John Lely.
I brani del concerto di stasera riflettono il nostro continuo impegno nella musica sperimentale. Spesso mi piace indagare figure di compositori dimenticati, come Julius Eastman, che come sappiamo recentemente sta avendo una massiccia riscoperta. John Lely, Luiz Henrique Yudo e Julius Aglinskas sono ciascuno compositori di grande personalità, che lavorano all’interno di aree estetiche ristrette ma altamente focalizzate, creando opere che trovo belle quanto notevoli.
Infine, Jim O’Rourke, un uomo che si trova a suo agio nel fare le cose più diverse, mentre persegue il proprio cammino nel mondo musicale. Avevo provato a contattarlo nel corso del 2019, scrivendogli quanto ammiravo il suo lavoro e chiedendogli se avrei potuto suonare qualcosa di suo. Tutti mi avevano avvisato che non avrebbe mai risposto. Dieci minuti dopo rispose, dicendo che conosceva bene Apartment House, avendo comprato diversi nostri album. Di lui eseguiremo uno dei primi lavori, String Quartet and Oscillators, e il recente Best That You Do This For Me. Che altro posso dire? È un vero originale.
Anton Lukoszevieze (agosto 2021)
Julius Eastman
Julius Eastman (1940) nato a Itaca, New York, studia pianoforte e composizione al Curtis Institute of Music di Filadelfia. Su suggerimento di Lukas Foss entra nei Creative Associates, un programma di musica classica d’avanguardia presso il SUNY Buffalo’s Center for the Creative and Performing Arts, dove conosce Petr Kotik, il leader dello S.E.M. Ensemble, del quale diventa membro nel 1971. Dotato anche di una notevole voce operistica, nel ’73 incide per la Nonesuch Eight Songs for a Mad King di Peter Maxwell Davies. Si trasferisce a New York nel ’75, dove compone attorno al ’79 le sue opere più note per quattro pianoforti, Evil Nigger, Crazy Nigger e Gay Guerrilla. Partecipa come cantante a Dolmen Music (1981) di Meredith Monk, e intreccia una stretta collaborazione con Arthur Russell, dirigendo i suoi brani per ensemble e partecipando come organista e cantante alla registrazione di 24-24 Music (1982). Trova però poche occasioni per l’esecuzione delle sue musiche, e la dipendenza dalle droghe e uno sfratto portano anche alla perdita di molti dei suoi spartiti originali. Muore in solitudine a 49 anni.
Nell’ultimo decennio, compositori come Mary Jane Leach, Elliott Sharp e Luciano Chessa contribuiscono a ritrovare e a curare edizioni critiche e a organizzare performance delle sue composizioni.
John Lely
John Lely (1976) è un compositore, musicista e curatore di base a Londra. La sua pratica si concentra sulla composizione e l’improvvisazione con oggetti e strumenti acustici ed elettronici. È attratto dalla varietà dei suoni e dalle corrispondenze che possono emergere dall’uso di serie limitate di elementi musicali. I suoi brani esplorano il suono, il silenzio, la proporzione, il processo, la percezione e l’ascolto. Ha composto per Erik Carlson, Michael Duch, Mira Benjamin, il Tre Voci Cello Ensemble, Rhodri Davies e Philip Thomas. È inoltre impegnato in collaborazioni continuative con John Tilbury, Apartment House, Quatuor Bozzini e altri.
Importanti incisioni di suoi lavori sono: The Harmonics of Real Strings eseguito da Anton Lukoszevieze (Another Timbre 2014) e Seaside, con Dirar Kalash e John Tilbury (Another Timbre 2016).
È coautore, con James Saunders, di Word Events: Perspectives on Verbal Notation (Continuum / Bloomsbury 2012), un libro sulle partiture verbali. Dal 2005 è co-curatore di Music We’d Like to Hear, una serie di concerti descritta da TEMPO come “un’oasi di produzione musicale ponderata e idealista”.
Luiz Henrique Yudo
Luiz Henrique Yudo (1962) è un compositore Olandese/Brasiliano di discendenza Giapponese. Si è formato come architetto presso l’Università di São Paulo, e successivamente ha studiato cinema al Nederlandse Film en Televisie Academie di Amsterdam.
Autodidatta nella musica, ha studiato privatamente con il compositore brasiliano Damiano Cozzella e il compositore americano Tom Johnson. Molte delle sue composizioni nascono da immagini visive (strutture, labirinti, alfabeti, codici, motivi geometrici, architetture, dipinti, disegni, sculture, tessuti, numeri, tabelle), nelle quali individua un potenziale sonoro. I suoi sono spartiti caratterizzati da aspetti lasciati deliberatamente aperti al fine di invitare gli esecutori a svolgere un ruolo attivo nel processo creativo. Ne è un esempio anche il brano A Quartet for Palladio, la cui strumentazione è libera ma obbliga a una scelta ristretta tra altezze possibili, e il cui elemento ritmico è derivato da un disegno di Yudo dallo stesso titolo. Il suo cd Chamber Works – Apartment House è stato pubblicato da Another Timbre nel 2020.
Julius Aglinkas
Julius Aglinskas (1988) è compositore, produttore e tecnico del suono. Si è diplomato all’Accademia Lituana di Musica e Teatro (LAMT) nel 2014, specializzandosi con il professor Vytautas Barkauskas e con il professor Rytis Mažulis. Ha seguito masterclass a Vilnius, Rostock e nel Regno Unito con Wolfgang Rihm, Andrew McKenzie e altri noti compositori. Nel 2011 il suo brano per coro misto, The New Net In Two, gli è valso il terzo premio nel concorso Vox Juventutis, e nel 2013 i suoi Fragments for Two per due strumenti a tastiera hanno vinto il primo premio del LAMT Center for Music Innovation nell’ambito del festival Young Music (Jauna Muzika).
Le sue opere sono state eseguite in vari festival, tra cui Druskomanija, Brücken, Ahead, e Vasaros Klavišas.
La sua musica è spesso meditativa, caratterizzata da un andamento Feldmaniano, ma soffuso da una dose di nostalgia. Le sue composizioni, costruite con elementi aleatori, trasportano l’ascoltatore in una sorta di viaggio, nel quale timbro, sonorità e immaginazione costituiscono i cardini del suo linguaggio musicale.
Apartment House ha inciso il primo album a lui dedicato, Daydreamer, nel 2020 (Lithuanian Music Information and Publishing Centre).
Jim O’Rourke
Jim O’Rourke (1969) è stato a lungo associato alla scena sperimentale e improvvisativa della città dove è nato, Chicago. Si è poi trasferito a New York attorno al 2000, e da molti anni vive in Giappone, prima a Tokyo e più recentemente in collina a Yamanashi, vicino al Monte Fuji. Ha esordito nel 1989, come solista e come membro degli Illusion of Safety. Ha formato nel ’94 il trio avant-rock Brise-Glace con Darin Gray e Dylan Posa, e nello stesso anno si è unito ai Gastr del Sol, che si trasformano con il suo ingresso essenzialmente in una collaborazione a due con David Grubbs. Dal 1999 al 2005 ha fatto parte dei Sonic Youth, oltre a collaborare a progetti collaterali dei loro membri. Un’altra collaborazione di lunga data è quella nata in Giappone con Haino Keiji e Oren Ambarchi, assieme ai quali ha inciso nove album a partire dal 2010.
Ha prodotto e mixato artisti come Wilco, Stereolab, Superchunk, Kahimi Karie, Brigitte Fontaine, Quruli, John Fahey, Smog, Faust, Tony Conrad, The Red Krayola, Bobby Conn, Beth Orton, Joanna Newsom, U.S. Maple, Eiko Ishibashi.
Le sue uscite discografiche esplorano una gamma di stili che va dal noise post-industriale all’elettronica glitch alla musica rock e pop, e contano oltre 160 titoli, a proprio nome o condivise con artisti come Gunter Müller, Loren MazzaCane Connors, Fennesz, Peter Rehberg, Mats Gustafsson, Merzbow, Nurse with Wound, White Out, Akira Sakata, John Duncan, Giovanni di Domenico e Brunhild Ferrari.
Dal 2013 pubblica sulla sua pagina Steamroom su Bandcamp materiali rari d’archivio e molti dei più recenti lavori inediti della sua produzione. La sua composizione Best That You Do This for Me, scritta per Apartment House, è stata pubblicata da Another Timbre nel 2020.
Apartment House
Apartment House ha affascinato il pubblico della musica sperimentale e d’avanguardia per 25 anni. Creata dal violoncellista Anton Lukoszevieze nel 1995 (il nome viene dalla composizione di John Cage Apartment House 1776), si tratta di una formazione dall’organico e strumentazione sempre flessibili, il che permette una grande varietà di possibilità performative diverse: dal solo al quartetto all’ensemble, dai loro strumenti abituali all’uso di elettronica o degli oggetti più svariati. In questi anni l’ensemble ha accumulato un repertorio enorme e in continua espansione, che tocca i nomi dell’avanguardia storica (Cage, Messiaen, Kagel…) quanto giovani compositori contemporanei, o oscuri lavori degli anni ’60 o ’70 riscoperti in pubblicazioni o archivi d’epoca grazie al lavoro di ricerca di Lukoszevieze.
Dalla loro fondazione gli Apartment House hanno eseguito e spesso commissionato prime esecuzioni di compositori come Christian Wolff, Harley Gaber, Antoine Chessex, John Lely, Luc Ferrari, Dieter Schnebel, Christopher Fox, Laurence Crane, Michael Parsons, James Clarke, Helmut Oehring, Clarence Barlow, Claudia Molitor, Alvin Lucier, Richard Ayres, Jim O’Rourke, George Rodgers, Egidija Medekšaitė Shri, Markus Trunk, Howard Skempton, Makiko Nishikaze, Laurence Crane, Tim Parkinson, Michael Pisaro, Lawrence Dunn, Henning Christiansen, Julius Eastman, Leo Chadburn, Luiz Henrique Yudo, Zbigniew Karkowski, Louise Bourgeois, Amber Priestley, Arman Gushchyan, Arturas Bumšteinas, David Behrman e Philip Corner.
Hanno inciso album dedicati a Cornelius Cardew, Peter Garland, James Weeks, Christian Wolff, George Mačiunas, Laurence Crane, Joseph Kudirka, Antoine Chessex, Antanas Rekašius, Linda Catlin Smith, Michael Parsons, Philip Corner, John Cage, Alex Jang, Olivier Messiaen, Ryoko Akama, Adrián Demoč, Chiyoko Slavnics, Julius Eastman, Luiz Henrique Yudo, Julius Aglinkas, Jim O’Rourke, per etichette come Matchless, Cold Blue, i dischi di angelica, Lithuanian Music Information and Publishing Centre, e in particolare per Another Timbre. Hanno suonato nelle edizioni di AngelicA 2013 con Christian Wolff, e nel 2015 con Laurence Crane.
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