giovedì 14 ottobre 2021 – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale
3 CARDS TRICK (Italia, Stati Uniti, Giappone)
SONGS
prima italiana
Marco Cappelli chitarra classica
Brandon Seabrook chitarra elettrica
Stomu Takeishi chitarra basso
musiche di 3 CARDS TRICK
a cura di Marco Cappelli
Biglietti
7€ intero – ridotto 5€^ e 2€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G. B. Martini” Bologna
ai possessori della Card Cultura
verrà applicato uno sconto di 1€ sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Prevendita
www.boxerticket.it
ATTENZIONE posti limitati, si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
L’accesso in teatro è consentito nel rispetto delle limitazioni previste dalla normativa vigente.
3 Cards Trick (Il gioco delle tre carte) nasce dall’incontro di tre improvvisatori tra i più attivi sulla scena musicale di New York. Il loro percorso prende spunto da materiali eterogenei (covers, colonne sonore, standards, musica classica, composizioni originali) per snodarsi in direzioni imprevedibili lungo un originalissimo sentiero sonoro.
Marco Cappelli, Brandon Seabrook e Stomu Takeishi si sono incontrati musicalmente a The Stone – lo spazio sperimentale gestito a New York da John Zorn – in occasione della residenza di Marco Cappelli nel 2015. Da allora hanno periodicamente ripreso le fila del proprio sound suonando nel circuito dei club newyorkesi.
All’inizio di Marzo 2020 il loro primo tour Europeo fu interrotto bruscamente dalla pandemia di covid 19. Dopo circa un anno e mezzo si ripropone dunque il loro debutto in Italia, che ruota intorno al perno della residenza offerta al trio dal Centro D’Arte degli Studenti dell’Università di Padova, dove il trio registrerà il proprio primo disco.
Marco Cappelli è nato a Napoli e ha studiato con Oscar Ghiglia alla Musik Akademie der Stadt di Basilea. Dalla metà degli anni 90 ha intrapreso uno straordinario percorso artistico, divenendo familiare con musica rigorosamente scritta quanto con i linguaggi della free improvisation. Dal 2004 è residente a Brooklyn, dove ha intrapreso fruttuose collaborazioni con la scena artistica locale.
Ha lavorato con Anthony Coleman, Michel Godard, Butch Morris, Franco Piersanti, Jim Pugliese, Enrico Rava, Marc Ribot, Adam Rudolph, Elliott Sharp, Giovanni Sollima, Markus Stockhausen, Cristina Zavalloni, Raiz, ed è stato ospite di rassegne concertistiche in ambito classico, jazz e avant-garde in Europa, Stati Uniti, Canada, Corea del Sud, Giappone e Cina.
Ha pubblicato progetti discografici in solo, come band leader e di musica da camera per etichette come Mode Records e Tzadik, e composto partiture per cinema, teatro e danza. Nel settembre 2015, è stato artist in residence allo Stone, il prestigioso locale diretto da John Zorn.
Nel 2018 ha pubblicato il suo terzo cd come leader del “Marco Cappelli Acoustic Trio” per l’etichetta Da Vinci. Nel 2019 ha registrato Pandemonium, suo secondo album con la band IDR_ITALIAN DOC REMIX, codiretta con il batterista Jim Pugliese (la cui uscita è stata rimandata causa covid-19, ed è ora prevista per la fine del 2021).
Brandon Seabrook è stato nominato “Miglior chitarrista di New York del 2012” dal Village Voice, e del suo lavoro hanno scritto The Wall Street Journal, New York Times e The Wire magazine.
Il suo approccio riflette tutta l’energia e l’etica del lavoro del rock underground creativo, tracciando un ponte tra i mondi del rock estremo e l’avanguardia classica, e ha lavorato con molteplici realtà, dall’avant-jazz con i Black Host di Gerald Cleaver, ai Mostly Other People Do The Killing, a collaborazioni con Anthony Braxton ed Elliott Sharp.
La sua aggressiva appropriazione punk di uno strumento come il banjo a quattro corde e la profusione di tecniche articolate dimostrata alla chitarra, hanno trovato una casa in sale da concerto di musica sperimentale e nei cataloghi di etichette d’avanguardia come Cuneiform, Tzadik, Northern Spy, e Firehouse 12.
Con il suo progetto Seabrook Power Plant ha inciso due album, Seabrook Power Plant I e II, per l’etichetta di Brooklyn Loyal Label. Il suo solo di chitarra/banjo Sylphid Vitalizers (New Atlantis Records) è stato descritto da SPIN “un uragano eroico di note e accordi che sposa singolarmente il trance metal con il rumorismo dissonante della no wave”.
Stomu Takeishi è un bassista jazz giapponese. Suona principalmente un basso elettrico fretless a cinque corde, e un Klein acustico a cinque corde, abbinati a tecniche di looping o altre elettroniche, per estendere il suono del suo strumento.
Agli inizi, come suonatore di koto, si è trasferito negli Stati Uniti nel 1983 per frequentare il Berklee College of Music di Boston, e ha poi proseguito gli studi alla New School di New York, dove vive da allora.
Negli anni 90 si è fatto notare per il suo modo innovativo e avventuroso di suonare il basso e la sua sensibilità al suono e al timbro. Ha suonato in molti festival jazz internazionali e nelle più importanti sale da concerto a New York, Stati Uniti, e in Europa, con musicisti come Don Cherry, Henry Threadgill, Pat Metheny, Bill Frisell, Butch Morris, Dave Liebman, Randy Brecker, Wynton Marsalis, Paul Motian, Myra Melford, Cuong Vu, Badal Roy, David Tronzo, Erik Friedlander, Satoko Fujii, Laszlo Gardony, Ahmad Mansour e Andy Laster. Nel 57mo Critics Poll di Down Beat, nel 2009, è stato vincitore nella categoria Star Emergente per il basso elettrico.
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