domenica 18 novembre 2018 – ore 11 – Conservatorio di Musica “G.B. Martini” / Sala Bossi
CONCERTO PER 22 VIOLONCELLI
prima assoluta
Arvo Pärt (1935)
L’Abbé Agathon (2004-2005)
per soprano e otto violoncelli
Collettivo In.Nova Fert
Tripla (2018)
per orchestra di violoncelli – prima assoluta
Diego Tripodi (1993)
TRIPLUM I (2018)
Alessio Romeo (1992)
TRIPLUM II (2018)
Marco Pedrazzi (1994)
TRIPLUM III (2018)
Livia Malossi Bottignole (1996)
TRIPLUM IV (2018)
Massimiliamo Messieri (1964)
BET (2018)
concerto grosso per soprano, quattro violoncelli e orchestra di violoncelli in eco – prima assoluta
Enrico Guerzoni (1964)
Trama (2011)
per otto violoncelli
Terry Riley (1935)
Keyboard Studies (1965) per pianoforte
versione per venti violoncelli (2018) – prima assoluta
Bologna Cello Project
Nicola Baroni, Enrico Guerzoni, Antonio Mostacci, Carlo Filippo Caramazza, Luca Cipriani, Virginia Dardi,
Elena Giardini, Lorenzo Gianferri, Giacomo Giuliani, Cecilia Lo Chiano, Viola Lolli,
Lorenzo Lucerni, Irene Marzadori, Antonello Manzo, Sara Merlini, Francesca Pia Coco, Marta Prodi,
Michele Russo, Marta Salvi, Federico Sciascia, Elena Schelenz, Roberta Selva violoncello
Elena Tereshchenko soprano
Massimiliano Messieri direzione
musiche di Arvo Pärt, Terry Riley, Massimiliano Messieri, Enrico Guerzoni, collettivo In.Nova Fert
un progetto di AngelicA | Centro di Ricerca Musicale per progetto europeo ROCK
nell’ambito del progetto europeo ROCK – Regeneration and Optimization of Cultural heritage in creative and Knowledge cities, coordinato dal Comune di Bologna in collaborazione con l’Università di Bologna
AngelicA in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna e
BOLOGNA MODERN 2018 | Festival per le Musiche Contemporanee della Fondazione Teatro Comunale di Bologna
a cura di Nicola Baroni
ingresso libero
Il Bologna Cello Project propone un inconsueto ascolto di musica contemporanea che comprende due prime esecuzioni assolute e una regia di distribuzione spaziale delle sonorità offerte dal largo ensemble di violoncelli.
La realizzazione di eventi che coinvolgono ampi ensemble appartenenti alla stessa famiglia di strumenti (100 flauti, 100 sassofoni, 100 violoncelli) è oggi un aspetto tipico della produzione musicale, particolarmente adatto al violoncello, strumento versatile e in grado di coprire numerosi registri sonori e realizzare molteplici tecniche contrastanti. L’intento non è in questo caso di utilizzare un ensemble massivo, ma di esplorare molteplici sonorità e impasti cameristici grazie anche all’interazione con la voce (organico che richiama il topos di metà 900 delle Bachianas Brasileiras).
L’idea di Consort strumentali omogenei porta la nostra immaginazione indietro di alcuni secoli, e non per caso tre dei brani proposti si riferiscono al repertorio antico, a iniziare dall’Abbé Agathon di Arvo Pärt, passando per le suggestioni arabo-persiane in forma di concerto grosso di Massimiliano Messieri, e dall’eterogenea e idiomatica rivisitazione del mottetto di Philippe de Vitry “Garrit Gallus – In nova fert” a opera del collettivo di compositori In.Nova Fert del Conservatorio di Bologna.
Se il brano di Enrico Guerzoni apre a prassi e gesti musicali che alludono alle potenzialità “popular” del violoncello, la conclusione del concerto vuole offrire un’inedita sintesi tra “popular”, antico e orientale rappresentata dalla rielaborazione di uno dei più significativi percorsi improvvisativi creati da Terry Riley negli anni Sessanta per tastiera e delays.
Nicola Baroni
Arvo Pärt
Arvo Pärt (1935), dopo gli esordi in cui il suo linguaggio utilizzava tecniche come la dodecafonia e il collage, diede vita, proprio con la sua musica, al termine minimalismo sacro di cui venne riconosciuto come massimo esponente assieme ad autori come Henryk Górecki e John Tavener. Tra le particolarità da lui introdotte di un nuovo stile rigoroso e originale, c’è il cosiddetto tintinnabuli, costruito interamente su triadi e scale tonali, dove l’impiego della voce umana è di rilevante importanza.

foto di Massimo Golfieri
Terry Riley
Terry Riley (1935) è considerato uno dei maggiori rappresentanti della musica minimalista. Prima degli anni sessanta, Riley studiò al San Francisco State College e all’Università di Berkeley, dove conobbe La Monte Young. Ispirata alla filosofia zen, ai raga indiani, e ai gamelan balinesi, la musica di Riley è generalmente costruita su ritmi regolari ai quali si aggiungono giri melodici e armonici improvvisati che vi si sovrappongono.
Massimiliano Messieri
Massimiliano Messieri (1964), compositore, direttore d’orchestra, fondatore e co-direttore musicale del MASKFEST, vince il primo premio ai concorsi internazionali di composizione 2 Agosto (Bologna, 1997), 100 note (New York, 2006), CMN (Miami, 2013). Le sue partiture sono state eseguite in prestigiose sale e festival internazionali tra cui la Sala delle Muse a Praga, International Forfest Festival a Kromeriz, Cracovia Sacra, ArtX Detroit al Max M. Fisher Music Center, CCRMA Stanford University, La Sierra University a Riverside, Grande Auditorium del Museo Skrjabin a Mosca. Messieri vive a San Marino dal 2002, dove è docente di esercitazioni orchestrali e teoria della musica presso l’Istituto Musicale Sammarinese.
Enrico Guerzoni
Enrico Guerzoni (1964), dopo il diploma conseguito al Conservatorio di Bologna, è stato primo violoncello di orchestre italiane e straniere e ha collaborato con importanti gruppi strumentali, come i Solisti Veneti. Ha lavorato stabilmente con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, con la quale ha inciso per la Decca. Ha fondato il quartetto d’archi Arké. Ha collaborato con artisti tra i quali Bobby McFerrin, Antonella Ruggiero, Paolo Fresu, Zucchero, Michael Nyman, Lucio Dalla. È attivo come compositore soprattutto per quartetto d’archi contemporaneo.
In.Nova Fert
Il collettivo In.Nova Fert nasce spontaneamente un anno fa, tra le fila dei giovani studenti di composizione del Conservatorio “G.B.Martini” di Bologna. Il nome, incipit celebre delle Metamorfosi di Ovidio, è anche parte del testo di un Triplum di Philippe de Vitry ed è traducibile letteralmente “porta a nuove cose”. Ad oggi, In.Nova Fert è una associazione composta da giovani compositori di area bolognese che opera sul territorio cittadino con l’intento di interpretare la contemporaneità orientando la propria ricerca artistica verso orizzonti nuovi e sperimentali, pur mantenendo un atteggiamento mai iconoclasta verso la tradizione. Ha al suo attivo un progetto di collaborazione con Conservatorio e Teatro Comunale di Bologna all’interno della programmazione di Bologna Modern.
Elena Tereshchenko
Elena Tereshchenko (Mosca, 1989) all’età di 6 anni inizia lo studio del pianoforte e del canto e a 18 viene selezionata per entrare nella prestigiosa Accademia di Musica “E. Gnessin” di Mosca. Trasferitasi in Italia nel 2013 si diploma al Conservatorio di Musica di Firenze nella classe di M. Taddei e nel febbraio del 2016 si laurea col massimo dei voti e lode nella classe del M° G. Fabbrini. Protagonista in numerosi progetti del Conservatorio come Susanna in “Le Nozze di Figaro” di Mozart, Zerlina nel “Don Giovanni” di Mozart e Dido in “Dido and Aeneas” di Purcell; nel 2017 al Festival della Valle D’Itria è Gertrude in “Margherita d’Anjou” di Meyerbeer diretta dal Maestro F. Luisi, poi a “Luoghi Immaginari” Festival itinerante della Regione Piemonte con P. Zampini e F. Perissi e al Maskfest Moscow con “La Voix Humaine” di Poulenc. Nel 2018 è protagonista al “Festival Internazionale Suoni Inauditi” di Livorno con V. Barbieri e il M° G. Micheli nella prima assoluta di “Salmo XLIII” di M. Messieri, e al “Festival Internazionale Forfest” a Kromeriz col duo SoliPse; a ottobre è Deus ex Machina in “Trìstrofa” di E. Corpolongo e Gala in “El sueño de Dalí en una noche de Picasso” di I. Ferrando per la Biennale di Venezia, 62° Festival Internazionale di Musica Contemporanea.
Bologna Cello Project
Il Bologna Cello Project nasce come percorso didattico nel gennaio 2009 per iniziativa del M° Antonio Mostacci. Formato dai professori e dagli studenti delle classi di violoncello del Conservatorio l’ensemble propone un repertorio che spazia da trascrizioni di brani celebri della tradizione classica dal XVI al XX secolo a composizioni tratte dalla letteratura specificamente dedicata a violoncelli, fino ad arrivare ad originali arrangiamenti di famosi brani pop e rock. La calda sonorità del gruppo ha inoltre affascinato numerosi compositori contemporanei che hanno deciso di scrivere brani originali: Diego Conti, Franck Krawczyk, Bojana Petrovic, Enrico Guerzoni, Gian Paolo e Fabio Luppi, Cristian Gentilini, Emanuela Turrini, Roberto Freak Antony, Nicola Baroni, Massimiliano Messieri, per citarne solo alcuni. In più occasioni la musica del BCP è confluita nell’arte cinematografica dei registi Niccolò Manzolini, Miriam Raccah, Emanuele Angiuli e Gianluca Zenone e nell’arte coreografica della danzatrice macedone Elisaveta Skalovska. Ha inciso per l’Adatto Record e la Sheva Collection.
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