sabato 2 dicembre 2017 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
INCONTRO CANTATO
Open Program
del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards
coordinato da Mario Biagini
nell’ambito del progetto Il ritorno del Workcenter di Jerzy Grotowski and Thomas Richards
promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione e
Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna
ingresso gratuito
Incontro cantato (Open Choir)
L’Incontro cantato è un’esplorazione di ciò che consideriamo una forma d’arte dimenticata, che permette una partecipazione fluida e attiva da parte di tutti i presenti. È un evento libero e gratuito, aperto a tutti senza limitazioni, a cui ognuno è invitato delicatamente a prendere parte. Questo incontro non-settario, sostenuto da canti della Diaspora africana, e guidato gentilmente da un nucleo di artisti preparati, permette alle persone di entrare in contatto l’una con l’altra e con se stesse attraverso il canto, la danza e la semplice presenza in un contesto partecipativo. Partecipanti con retroterra differenti diventano co-creatori di un’opera d’arte che va oltre le diversità culturali e sociali, favorendo la creazione di uno spazio condiviso di riconoscimento e interazione. L’Incontro cantato sfida la nozione occidentale di coro e interroga i nostri preconcetti su che cosa siano comunità, appartenenza, identità, diversità, appropriazione culturale, spettacolo. Durante un Incontro cantato, i canti iniziano attorno e tra i partecipanti, che si ritrovano di fronte a semplici scelte: essere testimoni, entrare nello spazio dove si svolge l’azione, seguire rimanendo da parte, cantare e danzare, o trovare la loro maniera di essere presenti e sostenere gli altri.
I canti stessi, i loro ritmi e le loro melodie, favoriscono il coinvolgimento. L’effetto dell’evento abbraccia tutti i presenti, mentre il gruppo di base aiuta i partecipanti articolando lo spazio e guidando i canti, costruendo la serata in modo attivo, insieme nel momento presente.
L’Incontro cantato crea un territorio aperto propizio all’incontro.
Riunisce persone con retroterra socio-economici diversi in uno spazio e in un tempo al di là di barriere culturali e linguistiche; è uno spazio sicuro per sperimentare cosa significhi prendersi cura di un incontro e di un agire condiviso. Negli ultimi quattro anni Open Program ha tenuto Incontri cantati in Europa, negli Stati Uniti e in Sudamerica. Inoltre, nello stesso periodo, Open Program ha iniziato a formare un gruppo di artisti newyorchesi, il “NYC Seed Group”, che contribuiscono nel quadro degli Incontri cantati tenuti regolarmente in vari luoghi della città, soprattutto nel Bronx. Da gennaio 2017 Open Program si dedica anche, in collaborazione con cittadini, cooperative e associazioni di Pontedera, a un progetto che coinvolge stranieri di recente arrivo e richiedenti asilo, soprattutto di origine africana, con cui il gruppo di Open Program lavora regolarmente e che partecipano attivamente a tutti gli incontri pubblici.
Il Workcenter of Jerzy Grotowski è stato fondato nel 1986 su invito del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera (ora Fondazione Pontedera Teatro) e dei suoi direttori Roberto Bacci e Carla Pollastrelli. Per 13 anni, fino alla sua morte avvenuta nel 1999, Grotowski ha sviluppato al Workcenter una linea di “ricerca sulle arti performative” conosciuta come “Arte come Veicolo”. All’interno di questa investigazione creativa, ha lavorato a stretto contatto con Thomas Richards, da lui chiamato il suo “collaboratore essenziale”, e cambiando infine il nome del Workcenter per includere quello di Richards.
Durante questi anni di intenso lavoro pratico, Grotowski ha trasmesso a Richards il frutto della ricerca della sua vita, ciò che lui ha chiamato “l’aspetto interiore del lavoro.” Grotowski ha designato Richards e Mario Biagini, fin dall’inizio un membro chiave del gruppo di lavoro del Workcenter e attualmente suo Direttore Associato, come i soli legatari dei suoi beni, incluso l’intero corpus dei suoi testi, specificando che questa designazione era una conferma della propria “famiglia di lavoro.” Dalla morte di Grotowski nel 1999, Richards e Biagini hanno continuato a sviluppare in nuove direzioni la ricerca del Workcenter sulle arti performative.
Dal 2007 il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards ospita due gruppi di lavoro: il Focused Research Team in Art as Vehicle di Thomas Richards, e il gruppo di Open Program diretto da Mario Biagini.
Open Program
Formatosi nel 2007 su iniziativa del Direttore associato del Workcenter, Mario Biagini, Open Program è attualmente composto da 9 attori provenienti da vari continenti. Fin dalla sua creazione, Open Program funziona come una porta aperta al contatto con comunità e individui non necessariamente appartenenti al mondo del teatro. La pratica quotidiana del gruppo nell’ambito delle arti performative promuove una circolazione organica tra la ricerca interna al Workcenter e il più ampio contesto sociale, in numerosi contesti differenti e non convenzionali, spesso all’incrocio di barriere sociali, politiche e culturali. In questo senso Open Program si avvicina al nucleo più intimo del teatro, una delle sue radici essenziali: il momento di un contatto significativo tra esseri umani.
Dal 2007 al 2015 gli spettacoli e gli eventi proposti da Open Program nascono dal lavoro sui testi poetici di Allen Ginsberg, riscoprendo l’aspetto vivo della parola poetica come strumento di contatto e di azione, e, attraverso le sue qualità ritmiche e soniche, rivelando la complessità dei significati e i modi in cui queste sue peculiarità si manifestano nella pratica degli attori. Partendo dalle poesie di Ginsberg, i membri di Open Program compongono sotto la direzione di Mario Biagini numerose azioni e canzoni, abbracciando stili e generi musicali diversi che riflettono la varietà e poliedricità artistica del gruppo.
Altro materiale artistico
è creato a partire dal
lavoro su canti
tradizionali del Sud
degli Stati Uniti,
esplorando i diversi
modi in cui questi canti
possono innescare
processi creativi grazie
al loro potenziale come
catalizzatori di contatto e interazione.
Queste due linee di lavoro danno vita a una grande mole di materiale che è infine organizzato e composto in quattro lavori distinti: I Am America, Electric Party Songs, Not History’s Bones – A Poetry Concert e The Night Watch. Queste diverse forme spettacolari (uno spettacolo teatrale, un concerto in stile cabaret, un concerto a tutti gli effetti ed una veglia notturna) oggi non vengono più presentati, ma hanno rappresentato una tappa fondamentale nello sviluppo delle ricerche attuali del gruppo.
Attualmente, gli incontri e gli spettacoli proposti da Open Program sono creati a partire dal lavoro sui canti della tradizione afro-americana del Sud degli Stati Uniti e della tradizione afro-ispanica del Sudamerica. Inoltre, le donne del gruppo stanno creando un nuovo lavoro, Dark Is My Mother, che attinge a fonti tradizionali che rispecchiano la diversità culturale ed etnica del gruppo. Open Program esplora nella sua pratica quotidiana l’aspetto vivo dell’evento performativo come strumento di contatto inter- umano e di trasformazione personale, al di là delle differenze culturali e sociali. Utilizzando le arti teatrali come strumento per oltrepassare le frontiere tra individui, comunità e culture, Open Program crea le condizioni propizie per l’incontro: il lavoro del gruppo getta un ponte tra individui provenienti da culture e contesti diversi. Al contempo, gli eventi proposti da Open Program offrono ai partecipanti un’occasione per riscoprire, apprezzare e condividere il valore umano e artistico della propria cultura.
I membri di Open Program sono: Mario Biagini (Italia), Thomas Gasser (Austria), Agnieszka Kazimierska (Polonia), Pauline Laulhe (Francia), Eduardo Landim (Brasile), Felicita Marcelli (Italia), Daniel Mattar (Libano), Jorge Romero Mora (Colombia), Graziele Sena Da Silva (Brasile).
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