venerdì 16 dicembre 2016 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
Alessandra Celletti + Onze
50/150 WORKING ON SATIE
Alessandra Celletti pianoforte, elettronica
Onze animazioni video
musiche di Alessandra Celletti
a cura di Alessandra Celletti
BIGLIETTI
Ingresso 7 €
5 € per studenti dell’Università di Bologna e Conservatorio G. B. Martini Bologna
La biglietteria del Centro di Ricerca Musicale aprirà 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Cento anni separano la data di nascita di Erik Satie (1866) da quella di Alessandra Celletti (1966), pianista e compositrice romana, nelle cui partiture si ritrova una sorta di “spirito di discendenza” dal maestro francese. Il suo Esoterik Satie, pubblicato nel 2000, è stato accolto dal plauso unanime della critica facendo di Celletti un’interprete tra i più accreditati del compositore di Honfleur.
Il progetto 50/150 nasce dall’incontro di Alessandra Celletti con l’artista figurativo Onze, cogliendo a pretesto una ricorrenza, anzi due, e vuole ribadire l’adesione alla linea di pensiero ed espressione tracciata da Satie, artista progressista e conservatore, intelligente, bizzarro e ironico, sarcastico e iconoclasta; un percorso costruito come un work in progress, working on Satie, appunto, nel quale gli elementi e le suggestioni che si rintracciano negli esperimenti musicali e nelle azioni artistiche del compositore francese, per Celletti diventano la fonte di nuove armonie e per Onze l’ispirazione di immagini, cut up e interventi video; una performance in cui i diversi elementi si intrecciano e sovrappongono in un incastro di melodie e assonanze visive:
illusione>equivoco>distorsione>visione>sogno>segno>suono
Working on Satie é un itinerario di musica e video attraverso una serie di appuntamenti che di volta in volta compongono le tessere di un mosaico immaginario. Un dialogo vivo che si esprime attraverso le note che Alessandra Celletti compone e scompone e nelle immagini di Onze, artista di immagini. Pianoforte, elettronica ed arte visiva hanno l’obiettivo di creare uno “spazio visionario” di suoni e immagini volto a rappresentare la surreale poetica della vita e a suggerire l’esperienza di diversi livelli di realtà, in cui risuona l’eco mai spenta di Satie.
Se la musica è lo strumento d’espressione di Alessandra Celletti, Onze, al secolo Stefano Centonze, è artista di immagini. Pittore e illustratore lavora con diverse tecniche combinando matita, colori acrilici, collage, fotografia, pennello e computer grafica. Tra le influenze artistiche della sua opera unica ed originale, si ritrovano la pittura espressionista, la pop art, i fumetti e la poster art. Nell’ultima fase della sua produzione Onze ha approcciato il mondo delle immagini in movimento realizzando una serie di video nei quali non rinuncia comunque ad applicare le sue specifiche peculiarità pittoriche.
“Onze è un artista che da oltre vent’anni ha dato un senso potente, contemporaneo e innovativo alla definizione “illustratore”. L’ha fatto soprattutto con la sua capacità di infondere uno spessore completamente artistico alla difficile arte del fornire un’iconografia a storie, trame, concetti, avvenimenti, persone: ritratti non ritratti, formule libere, “illustranti”, di ciò che un viso o un corpo, fotografati, nascondono. Onze svelatore di essenze per sottrazione, per aggiunta, per scomposizione: ogni opera è illustrazione ma anche quadro, esiste a prescindere da ciò che narra, pur essendone l’essenza. E la sua tecnica è ibrida, sovrapposta: si parte da un disegno manuale ma c’è il collage, la pittura di macchia, la composizione fotografica, il segno della china, il pennello, l’immagine sottratta e decontestualizzata che diventa campitura, le linee che ripetono le forme e i contorni, le sottolineano. Onze prende i pezzi e li vede staccati, come le diverse prospettive di Picasso, e li sovrappone anche cromaticamente come certe opere dell’astrattismo tedesco (le incisioni di Heinz Kreutz, ad esempio) ma non perde mai il contatto con la forma della rappresentazione: tutto resta comunque riconoscibile pur nella sua trasfigurazione, non rinuncia a essere iconografico, alla sua vocazione. Proprio per questo suo lavoro così complesso, unico, elaborato, le sue opere sono così riconoscibili, il suo stile inconfondibile, a prescindere da quale tavolozza usi, o non usi”.
M.Mazzitelli
Satie è sicuramente un mio autore prediletto, forse per quella sua “monotonia”, per le sue doppiezze di irriverenza e profondità, di nostalgia e lungimiranza; per il suo voler depurare la musica da ogni enfasi romantica e da tutti i virtuosismi inutili, per restituirle gli elementi essenziali di armonia, melodia e ritmo. Il mio lavoro vuole essere un immaginario passaggio di testimone, la prosecuzione di un discorso mai concluso e che non va comunque verso la parola fine. Un invito ad attraversare lo specchio, complici i tasti di un pianoforte e i colori di mille tavolozze digitali, i suoni sintetici e i ritagli di carta sottile.
A. C.
Alessandra Celletti nasce in ambito prettamente classico, ma le sue esperienze musicali e artistiche si moltiplicano con improvvise deviazioni in un ambito musicale e creativo difficilmente catalogabile. Esordisce discograficamente nel 1994 con il lavoro “Les sons et les parfums” (Bleriot), dedicato alle musiche di Debussy, Ravel e Satie. Nel 2006 Alessandra si impone anche come autrice con il lavoro “Chi mi darà le ali”, ma rimane anche apprezzata interprete di un vasto repertorio che include composizioni di Janáček, Gurdjieff/De Hartmann, Scott Joplin e Philip Glass.
Nel 2007 pubblica “The Golden Fly”, sedici composizioni originali per piano, seguito nel 2008 da “Way Out” (pubblicato dall’inglese LTM), nel quale le sonorità del pianoforte, con naturalezza ed equilibrio, si fondono alla forza ritmica della batteria. Molte le collaborazioni: dall’artista concettuale svedese Paulina Wallenberg Olsson al sassofonista Nicola Alesini, al compositore inglese Mark Tranmer (aka GNAC) con il quale ha pubblicato l’album “The Red Pages”. Del 2009 l’incontro con uno dei massimi esponenti della musica elettronica sperimentale contemporanea, Hans Joachim Roedelius con il quale compone l’album “Sustanza di cose sperata” per l’americana Transparency; dello stesso anno, “Alessandra Celletti plays Baldassarre Galuppi”, dedicato al compositore veneto del settecento. L’anno sucessivo, con l’artista surrealista tedesco Jaan Patterson, Celletti compone l’album-sonorizzazione che accompagna l’uscita dell’inedito di George Bataille “W.C.” per Transeuropa, la storica casa editrice fondata da Pier Vittorio Tondelli. Del 2011 Crazy Girl Blue, parallelamente al quale viene pubblicato “Sketches of Sacagawea”, cofanetto a tiratura limitata dedicato all’eroina nativa americana Sacagawea, nato grazie all’invito di Gianni Maroccolo (Litfiba/C.S.I./PGR) a partecipare all’esperimento di factory Al-kemi-lab. Dal felice incontro con Maroccolo arriverà, un paio di anni dopo, anche la partecipazione al progetto “Vdb23/Nulla è andato perso”, un cd+dvd in collaborazione con Claudio Rocchi, contenente molti nomi della scena musicale italiana legati alla storia di Maroccolo (tra i quali Franco Battiato, Cristina Donà, Emidio Clementi, Piero Pelù e Massimo Zamboni). L’ultimo album “Above the sky”, al quale collaborano Luca Venitucci, Nicola Alesini, Jaan Patterson e Mark Tranmer, è pubblicato dall’ etichetta nord-americana Transparency.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.