domenica 8 maggio 2016 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Guds Söner – The Sons of God TABLETALK (Svezia) prima italiana ^
Leif Elggren voce, nastri, teatro; Kent Tankred voce, nastri, teatro
musiche e movimento di Leif Elggren, Kent Tankred
> John Duncan + Coro Arcanto TERRA AMARA (Stati Uniti, Italia) prima assoluta
John Duncan (Stati Uniti, 1953)
STAY ALIVE (2013); per voce sola prima assoluta
Pere Ubu (Stati Uniti, 1953)
DARK (1978); per voce solista e coro prima assoluta
Dr. John (Stati Uniti, 1940)
WALK ON GILDED SPLINTERS (1969); per voce solista e coro prima assoluta
John Duncan (Stati Uniti, 1953)
RED SKY (2013); per voce solista e coro
Coro Arcanto:
soprani Anna Mele, Chiara Passini, Giulia Renda, Elisabetta Miranda, Emilia Rubbi, Federica Riva, Gloria Guerra, Nadia Giogoli, Simonetta Gamberini, Vania Cappi; contralti Cinzia Russillo, Cristina Cipriani, Franca Chiesa, Francesca Bruni, Gloria Giovannini, Lea Oppeheim, Lidia Atti, Lucia Cutti, Michela Calizzi, Patrizia Giovannini, Rossana Franchi, Valeria Giuliani;
tenori Carluccio Poggioli, Egidio Bellusci, Fabio Santachiara, Giorgio Finzi, Marco Martino;
bassi Alessandro Poli, Giorgio Franceschi, Mauro Caldari, Nicolas D’Anna, Nicolò Masi
John Duncan voce
Giovanna Giovannini direttore
Gloria Giovannini coordinamento
musiche e testi di John Duncan, Pere Ubu, John Creaux aka Dr. John arrangiamenti di John Duncan, Giovanna Giovannini
a cura di John Duncan
^ con il patrocinio dell’Ambasciata di Svezia
Biglietti 10 €/ ridotto 7 € per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna ai possessori della Card Musei Metropolitani verrà applicato uno sconto di 2 € a ogni concerto (eccetto concerto del 15 maggio a Modena)
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
* * *
Dopo avere assistito, lo scorso dicembre, al Te Deum per un amico scritto da Giovanna Marini per il Coro Arcanto e dedicato a Giuseppe Bertolucci, l’artista John Duncan rimase così colpito (e commosso) da decidere di costruire un suo progetto a cappella per il festival.
La ricca serata è aperta dal duo The Sons Of God (Leif Elggren e Kent Tankred), in un apparente contrasto di atmosfere che in realtà costruisce una serata dal contenuto emozionale deflagrante.
L’attività di The Sons of God si potrebbe descrivere come un’investigazione dello spazio aereo mentale, intrapresa con l’aiuto di strumenti non convenzionali. L’aspetto aurale è importante, ma viene posta altrettanta attenzione alla parte visiva.
The Sons of God (Leif Elggren + Kent Tankred) si avvale spesso di musicisti supplementari, che ne influenzano le idee e l’espressione.
The Sons of God è un duo che si pone al servizio della difesa civile e che lotta per infondere forza e coraggio.
Tabletalk è un brano fondamentale dei Sons of God che si basa sulle proprie regole segrete e principi ma allo stesso tempo è estremamente aperto e libero e in uno stato di perenne divenire e cambiamento.
Leif Elggren e Kent Tankred si muovono nel mondo delle arti performative da molti anni e nel 1988 hanno formato il duo The Sons of God (Guds Söner), un progetto che si muove liberamente negli spazi tra musica, arti visive e performance, esplorando terreni nei quali i confini estetici, i limiti e i concetti che conosciamo, semplicemente, svaniscono.
È stato giustamente scritto che The Sons of God “osservano e documentano, sperimentano e domandano, costruiscono e distruggono”. Lasciando allo spettatore la scelta di prendere quello che vuole oppure andarsene.
Oggetti sonori, composizioni pre-registrate, movimenti fisici estremi, la voce, le condizioni dell’agire performativo, le cose: tutto questo costituisce le fondamenta per un tentativo di ottenere accesso a quei rari momenti in cui la vita di tutti i giorni si fonde con la eroica natura del vero sé.
* * *
Voci nella tua testa
Facce nella tua testa
Camminare attraverso il fuoco
Volare attraverso il fumo
Mostrando i loro rasoi
Aspettando di danzare sulla tua tomba
Falli aspettare
Falli aspettare
John Duncan
Terra Amara è un medley di canzoni, scritte da Duncan, Pere Ubu e Dr. John Creaux, eseguite a cappella da Duncan con il Coro Arcanto.
John Duncan (1953) è un pioniere della performance art, attivo con installazioni, video e audio sperimentali. Ha lavorato a Los Angeles, Tokyo, Amsterdam e in Italia. Hanno ospitato suoi lavori Immerson 7 e Mutek a Montreal, ZKM a Karlsruhe, le gallerie Mario Mazzoli, Peninsula Dotland, Mindpirates, Liebig12 e NK a Berlino, The Hermann Nitsch Museum in Austria, Fylkingen, Färgfabriken e Gallery Niklas Belenius a Stoccolma, Performa, Gallery Michele Maccarone e PS1 a New York, Rod Bianco Gallery a Oslo, The Institute of Contemporary Art (ICA) a Boston, NoorlandsOperan a Umeå, Instants Chavires e l’Echangeur a Parigi, Le Lieu Unique (con Giuliana Stefani, Leif Elggren e Carl Michael von Hausswolff) e Cable# a Nantes, L’Audible (con Nico Vascellari) a Lyon, The Lausanne Underground Film Festival (solo e con Bryan Lewis Saunders), Fondazione Antonio Ratti a Como, Palazzo Appiani per PX2 a Piombino, IPCA Ecomuseum (con Valerio Tricoli) per Eco e Narciso in provincia di Torino, Teatro Piccolo Jovinelli a Rome, AngelicA (dirigendo Ensemble Phoenix Basel), Raum (solo e con Ursula Scherrer) e Netmage 07 (con Leif Elggren) a Bologna, MainOFF a Palermo, Gallery Enrico Fornello (con CM von Hausswolff) a Prato, Cut and Splice (con CM von Hausswolff), [no signal], Beaconsfield (con LAFMS) e The Church of St. Giles Cripplegate (con Alfredo Costa Monteiro) a Londra, The Getty Center, Black Box, The Box, MOCA eeKPFK a Los Angeles, ORF Kunstradio e MAK a Vienna, Ars Electronica a Linz, CCA a Kitakyushu, e la seconda Gothenburg Bienniale.
Si è esibito e ha diretto Ensemble Phoenix , Musica Nova, Zeitkratzer.
I suoi dischi THE CRACKLING (1996 con Max Springer), PALACE of MIND (2001 con Giuliana Stefani), PHANTOM BROADCAST (2002), THE KEENING TOWERS (2003), NINE SUGGESTIONS (2005 con Mika Vainio e Ilpo Väisänen) e BITTER EARTH (2016) sono stati accolti da critica e colleghi come lavori di riferimento per la musica sperimentale.
Tra i vinili più recenti ricordiamo BITTER EARTH (2016), EMS Sessions Vol. 1 (2015 con James Hamilton, Joachim Nordwall e Jeremiah Runnels), YEAH (2014 con Jim O’Rourke, Oren Ambarchi e Joe Talia), The BLACK ALBUM (2014 con Masami Akita), THERE MUST BE A WAY ACROSS THIS RIVER/the abject (2011 con Michael Esposito e Z’EV) e due cofantti di 5-LP di registrazioni precedenti (2006 e 2012).
Il suo lavoro è stato presentato in musei come CCA Kitakyushu Getty Center and the Museum of Contemporary Art (MOCA), Los Angeles; Osterreichisches Museum für Angewandte Kunst (MAK), Vienna; Museu d’Arte Contemporani, Barcelona (MACBA) e Museum of Tokyo (MOT).
Arcanto diretto fin dai suoi esordi da Giovanna Giovannini, è il coro che porta in scena il più ampio repertorio di corale di Giovanna Marini, si tratta in particolare dei progetti commissionati del Festival AngelicA di Bologna, che dal 2004 tengono artisticamente legati coro e compositrice.
Dal primo incontro avvenuto nel 2004, non si è mai interrotta la speciale intesa fra la compositrice e la direttrice del Coro Arcanto, una sintonia così profonda che porta Giovanna Marini a dire di Giovanna Giovannini «…è l’unica che abbia la speciale capacità di cogliere fra le trame delle mie partiture corali ciò che io voglio, anche se non è scritto, e di farlo fare magnificamente al suo coro!».
Il repertorio con musiche di Giovanna Marini:
Musiche di scena (2004), prima esecuzione in forma di concerto di una selezione dalle partiture scritte per il teatro: Oresteia di Eschilo (1989 dalla messa in scena di Franz Marejnen al Teatro Reale fiammingo di Bruxelles), Troiane di Euripide (dalla storico spettacolo di Thierry Salmon del 1989), Turcs tal Friül di Pier Paolo Pasolini (per lo spettacolo del 1996 con la regia di Elio De Capitani).
Questo stesso repertorio fu proposto dal coro al pubblico di Liège in occasione della Soireé d’ouverture du Théâtre de la Place Saison 2005-06, e con alcuni brani tratti sempre da Musiche di scena Arcanto ha preso parte al film- documentario tratto dallo spettacolo, omaggio a Pier Paolo Pasolini ‘na specie de cadavere lunghissimo con l’attore Fabrizio Gifuni e la regia di Giuseppe Bertolucci.
L’esperimento positivo fu poi replicato con Le ceneri di Gramsci, Oratorio a più voci dal canto di tradizione orale al madrigale d’autore (2005), quando G. Marini decise di musicare il poemetto pasoliniano, su commissione di AngelicA espressamente per il Coro Arcanto in occasione del trentennale della morte del poeta. Il live del concerto è uscito in un libretto con CD il 2 novembre 2006.
Dentro e fuori al pentagramma (2010) è il titolo del terzo lavoro Arcanto-Marini: una raccolta di brani (di tradizione popolare e altri con testi e musiche di G.Marini) tutti tratti dal repertorio per il Quartetto vocale di Giovanna Marini adattati per coro misto dalla direttrice Giovanna Giovannini.
Del 2015 il progetto Te Deum per un amico dedicato al regista Giuseppe Bertolucci recentemente scomparso, è l’opera in forma semi scenica che Giovanna Marini, sollecitata proprio da Arcanto nel desiderio di dare il proprio contributo al ricordo dell’amico e maestro, ha composto per il coro e le sue soliste; infine in occasione del quarantennale della morte di Pier Paolo Pasolini (Ostia, Roma 2 novembre 1975) Giovanna Marini & Coro Arcanto portano in scena: Sono Pasolini, concerto poetico ideato e composto da Giovanna Marini su scritti pasoliniani tratti da Lettere Luterane e canti musicati su poesie in lingua friulana dalla raccolta La nuova gioventù. In scena il coro e un lettore, la voce recitante e l’adattamento scenico sono di Antonello Pocetti.
Il Coro Arcanto ha collaborato inoltre con musicisti come: Franck Krawczyk, Alvin Curran, Tristan Honsinger e altri. Ha partecipato a festival ed importanti eventi culturali in Italia e all’estero fra cui: Festival AngelicA di Bologna, Poesia Festival’07 di Modena, ‘Una giornata particolare’ Utrecht Olanda, Festival All Frontiers di Gradisca D’Isonzo Gorizia.
Giovanna Giovannini direttrice di coro, pianista accompagnatrice, cantante e insegnante di canto.
Ha studiato oboe e composizione al Conservatorio di Bologna e si è diplomata come soprano leggero al Conservatorio di Padova. Come molti direttori compone brani in particolare per il suo coro, ma scrive anche musiche per il teatro e la televisione.
Col canto si è dedicata a repertori di musica lirica, liederistica e contemporanea e ha partecipato a formazioni vocali e strumentali di musica medievale come Vox Vinnola e Chominciamento di Gioia di Roma e di musica barocca Concerto delle Dame di Bologna.
Nel 1995 ha fondato a Bologna, insieme alla sorella Gloria Giovannini l’Accademia di voce Arcanto: scuola di canto e centro innovativo per la ricerca e il perfezionamento di cantanti, attori e professionisti che utilizzano la voce come strumento di lavoro.
Dirige il Coro Arcanto dalla sua fondazione, con il quale ama sperimentare repertori e vocalità molto diverse fra loro, tenendo numerosi concerti e spettacoli in Italia ed all’estero.
Dall’incontro con Giovanna Marini avvenuto nel 2004 promosso da AngelicA Festival di Bologna, nasce fra le due musiciste una speciale intesa artistica che porta Giovanna Marini a definire la direttrice del Coro Arcanto l’unica interprete capace di trasporre nel coro esattamente ciò che lei vuole, con la speciale capacità di cogliere fra le trame della partitura corale anche ciò che non è scritto.
Giovanna Giovannini è stata direttrice nell’ambito del Progetto Cori nelle scuole superiori di Bologna e Provincia promosso dalla Reale Accademia Filarmonica di Bologna.
E insieme alla violinista Silvia Tarozzi è co-direttrice del Piccolo Coro Angelico promosso da AngelicA, un coro stabile di bambini dai 5 ai 13 anni, un progetto di sperimentazione vocale e musicale per le voci bianche.
Continuamente alla ricerca di nuove metodologie didattiche e idee artistiche, da alcuni anni sta lavorando con grande passione al suo metodo: il Canto Mandalico ovvero la Musica Solida, sul cui tema tiene numerosi corsi e seminari.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.