martedì 24 maggio 2016 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA X
> Ensemble HODOS + Philip Corner LIFEWORK: A UNITY (Francia, Stati Uniti)
prima apparizione italiana
Philip Corner (Stati Uniti, 1933)
gamelan Delicate Computations (1982); per qualsiasi tipo e numero di strumenti
– versione per tromba, trombone, sax alto, violoncello, contrabbasso, percussioni,
pianoforte e musica elettronica preregistrata prima italiana
Compare with “Exquisitely Sloppy OM” (circa 1970); per qualsiasi tipo e numero
di strumenti – versione per tromba, trombone, sax alto, violoncello, contrabbasso
prima italiana
Punkt (1961); per qualsiasi tipo e numero di strumenti – versione per violoncello,
contrabbasso, percussioni, pianoforte prima italiana
wHoly Trinitye (2016, made especially for AngelicA); per qualsiasi tipo e numero di
strumenti – versione per ensemble prima assoluta
Chopin Prelude, II: “The F# section in the middle of the D Major Prelude of
Chopin as a revelation” (1969); per qualsiasi tipo e numero di strumenti
– versione per tromba, trombone, sax alto, violoncello, contrabbasso, percussioni,
pianoforte prima italiana
Ensemble HODOS:
Pierre-Antoine Badaroux sax alto; Félicie Bazelaire violoncello;
Sébastien Beliah contrabbasso; Fidel Fourneyron trombone; Brice Pichard tromba;
Roméo Monteiro percussioni;
+ Philip Corner pianoforte
musiche di Philip Corner
a cura di Philip Corner, Pierre-Antoine Badaroux, Sebastien Beliah
X un certain regard… un progetto di AngelicA; nell’ambito di La Francia in scena, stagione artistica dell’Institut français Italia realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell’Institut français Italia e del Ministère de la Culture et de la Communication, della Fondazione Nuovi Mecenati, della Sacem Copie Privée, della Commissione europa (Europa Creativa) e del Ministero dell’Istruzione italiano dell’Università e della Ricerca – Afam (MIUR – Afam)
Biglietti 8 €/ ridotto 5 €
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Musei Metropolitani verrà applicato uno sconto di 2 € a ogni concerto (eccetto concerto del 15 maggio a Modena)
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
* * *
“Lifework: A Unity – Ensemble Hodos plays Philip Corner” presenta una retrospettiva sul lavoro del compositore americano Philip Corner.
Corner è un musicista prolifico e dalla vasta, eclettica esperienza, rinforzata dal suo stretto legame con John Cage, Olivier Messiaen, James Tenney, il gamelan giavanese, la calligrafia coreana e la musica improvvisata.
Nel progetto discografrico che l’Ensemble Hodos ha dedicato a Corner, le sue composizioni sono organizzate cronologicamente e tematicamente in cinque parti. Ciascuna parte è stata eseguita in un diverso concerto, il primo nel 2011 e l’ultimo nel 2013, ognuno in stretta collaborazione con Philip Corner stesso; il progetto ha coinvolto 21 musicisti e un repertorio di 29 brani, compresa una serie di pezzi creati appositamente per l’ensemble.
Attualmente, l’ensemble sta registrando cinque CD che saranno pubblicati dall’etichetta Umlaut Records. Nel frattempo, l’Ensemble Hodos continua a suonare la musica del compositore americano in diverse combinazioni. Il concerto presentato al festival Angelica è un’istantanea di diversi periodi del lavoro di Philip Corner.
Pierre-Antoine Badaroux e Sebastien Beliah hanno scelto il nome ‘Hodos’ per questo ensemble dopo aver letto “Meta-meta-hodos” di James Tenney, che rappresenta per loro il punto di partenza per un nuovo modo di pensare la musica.
“L’Ensemble Hodos mi ha scoperto. Quando suonarono per la prima volta i miei brani in concerto a Parigi qualche anno fa mi chiesi, “Ma chi sono questi tizi?”. Me lo fecero sapere solo qualche giorno prima… non riuscii ad andare, anche se avrei voluto! Ma ne hanno fatti cinque e sono andato a vederli ogni volta, e mi hanno anche fatto sedere sul palco con loro. Cosa che mi aspetto di poter fare anche questa volta. Trovarono i miei lavori nel catalogo della Frog Peak Music, un collettivo di compositori del New Hampshire – tutte le mie partiture sono là, e sono disponibili. Una grande risorsa per me. Non credo che, allora, sapessero chi ero; credo che gli fossero semplicemente piaciuti i titoli! E l’idea che, nei miei pezzi, un certo grado di partecipazione da parte dell’esecutore fosse permessa / incoraggiata / richiesta: una sorta di indeterminatezza/improvvisazione/co-creazione, chiamatela come vi pare.
E come loro stessi dissero, “i musicisti che vengono dal jazz in genere sono in grado suonare la musica dei compositori ‘classici’”. La mia reazione fu: “È tutta la vita che non aspetto altro!”. E poi dimostrarono (e come!) che potevano fare qualsiasi cosa, e che erano intenzionati a farla… leggere partiture complesse; sostenere pazientemente sia le note che i silenzi; lasciarsi andare a momenti di selvaggia estasi; impiegare “tecniche estese” con incredibili e nuovi timbri; proporre interpretazioni estremamente originali di idee e suggerimenti… in poche parole, una rivelazione a ogni istante.
C’è bisogno che dica che sono molto bravi?
I loro 5 concerti furono una retrospettiva su quelli che io stesso definii come diversi periodi del mio sviluppo. Tre di questi concerti, parte di un set di 5 da completare, sono stati pubblicati su CD dall’etichetta Umlaut Records. Questo concerto sarà una prima italiana”.
Philip Corner
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Philip Corner, nato il 10 aprile 1933, un pomeriggio di Pasqua ebraica nel Bronx. Ariete: Sole congiunto a Venere e Urano, Luna in opposizione, ascendente Leone.
Educazione come compositore e teorico:
City College of New York (BA 1955); Columbia University (MA 1959); Conservatoire de Musique de Paris, classe di Olivier Messiaen.
Partiture che evolvono in pure partiture grafiche, istruzioni verbali che diventano poesia.
L’interesse nella teoria porta alla professione di insegnante, nelle scuole superiori e all’Università (Rutgers U., New Jersey (1972-92).
Lavori eseguiti nelle Americhe, in Europa e Estremo Oriente.
Il grosso dell’attività come compositore e performer, quasi quarant’anni, a New York City.
Come pianista e trombonista ha eseguito lavori di molti compositori contemporanei, da Ives e Cowell a Cage, Feldman, Brown, compresi i suoi coetanei e quelli di generazioni successive.
Membro, per non dire cofondatore di storici gruppi come “Fluxus”, il Judson Dance Theater, Tone Roads Ensemble, Experimental Intermedia Foundation; Sounds Out of Silent Spaces e il più recente Gamelan Ensemble “Son Of Lion”, dimostrazione della sua attività di ricerca interculturale.
Mantiene contatti con quest’ultimo così come con altri gruppi dedicati alla musica nuova che continuano a eseguire i suoi lavori come The Downtown Ensemble of New York; the Barton Workshop, Amsterdam; Apartment House, London; Laboratorio di Ricerca Musicale, Palermo.
L’interesse di una vita sia per lo spirito che per il corpo lo ha portato a improvvisazioni e azioni meditative, a lavori con danzatori e danzatrici tra cui, recentemente Phoebe Neville, ora sua moglie.
Creato nel 2008 da Pierre-Antoine Badaroux e Sébastien Beliah, Ensemble Hodos è dedicato alla musica di compositori che danno a ciascun musicista una parte importante di responsabilità e libertà.
Partiture aperte o grafiche, lavori indeterminate o che usano il caso e l’improvvisazione sono la base del repertorio dell’ensemble.
Il loro approccio ha tre assi portanti: un lavoro collettivo nell’appropriazione dei pezzi, una stretta collaborazione con i compositori e l’incontro di musicisti che vengono da mondi differenti.
L’ensemble riunisce dai sei ai dodici musicisti (a seconda del programma) provenienti da diverse aree come la classica, il jazz, la libera improvvisazione, tutti diplomati nelle migliori scuole.
Assieme presentano programmi ambiziosi e il risultato di questo lavoro faticoso permette la scoperta di musica inconsueta. Ensemble Hodos ha lavorato a stretto contatto con compositori come Philip Corner, Luiz Henrique Yudo, Peter Ablinger, Jean-Luc Guionnet, Bertrand Denzler e Malcolm Goldstein.
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