
Voxnova Italia
sabato 16 maggio 2015 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Voxnova Italia (Italia, Stati Uniti) prima italiana
Tre giorni per Karlheinz – terzo giorno
Karlheinz Stockhausen (Germania, 1928 – 2007)
STIMMUNG (1968); per 6 vocalisti
Voxnova Italia:
Ljuba Bergamelli soprano 1; Monica Benvenuti soprano 2;
Anna Clementi mezzo soprano; Sandro Naglia tenore 1;
Mirko Guadagnini tenore 2; Nicholas Isherwood basso
Massimo Carli proiezione del suono
musiche di Karlheinz Stockhausen
a cura di Nicholas Isherwood
Biglietti 8 €
La Biglietteria del Centro di Ricerca Musicale /Teatro San Leonardo apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
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TRE GIORNI PER KARLHEINZ – note di Nicholas Isherwood
Questo omaggio al più grande compositore del 900 mi sta a cuore. Ho lavorato con Karlheinz Stockhausen dal 1984 fino alla sua scomparsa nel 2007, cantando le prime assolute di tutti i suoi lavori per voce di basso e riprendendo quelli precedenti, interpretati originariamente da Boris Carmeli e Matthias Hölle. Uno degli ultimi concerti del maestro fu proprio ad AngelicA. L’incontro del 2015 si organizza intorno al nuovissimo ensemble Voxnova Italia ed alcuni degli interpreti prediletti dal maestro. Alain Louafi ha eseguito la prima assoluta di Inorinel 1974 e ha collaborato regolarmente con Stockhausen per 33 anni. Massimiliano Viel ha suonato nelle prime assolute di Dienstag e Freitag aus Licht a Lipsia ed in diversi concerti con Stockhausen. Si tratta quindi della continuazione di una tradizione orale seguendo rigorosamente l’insegnamento di Stockhausen (prime due serate), e di un modo nuovo di interpretare un classico (terza serata), utilizzando tecniche che non furono possibili all’epoca della prima assoluta. La retrospettiva presenta alcuni dei suoi pezzi più importanti degli anni 60, 70 e 80.
TERZO GIORNO (16 maggio)
Anche Stimmung è un rituale di circa 60 minuti. Questo pezzo è basato sul canto degli armonici. Stockhausen scrive che dovrebbero sempre essere più forti delle fondamentali, che costruiscono un accordo spettrale di parziali di un’unica altezza fondamentale. Per arrivare a questo risultato, Stockhausen fa cantare una serie di vocali, con una voce nasale, che corrispondono a degli armonici specifici. Nell’interpretazione di stasera, i cantanti di Voxnova Italia utilizzano invece una tecnica più simile a quella dei cantanti della Mongolia o la Repubblica Tuva, per rinforzare gli armonici. In questa maniera, gli armonici dominano, come voleva Stockhausen, e si sente il pezzo per la prima volta come lo ha immaginato. I nomi di Dei di molte culture diverse del mondo vengono cantati. Il discorso è interrotto da poesie erotiche scritte da Stockhausen alla seconda moglie, l’artista Mary Bauermeister, alla quale il pezzo è dedicato. Questi testi sono letti nella lingua del paese nel quale si fa il concerto (stasera, in italiano), come richiesto da Stockhausen nella partitura originale. Stockhausen mi ha detto che c’è almeno un momento umoristico in ognuno dei suoi pezzi, ed è ciò che succede anche qui.
Nicholas Isherwood, febbraio 2015
KARLHEINZ STOCKHAUSEN – ESTRATTI DALLE NOTE ALLE COMPOSIZIONI
STIMMUNG
Stimmung per 6 voci è nato da una commissione della città di Colonia per il Collegium Vocale Köln, un ensemble della Rheinische Musikschule. La partitura è stata scritta nel febbraio e marzo 1968 in una casa di Long Island Sound a Madison, Connecticut (USA), dove ho soggiornato per due mesi con mia moglie Mary Bauermeister e i nostri due figli Julika and Simon. Dopo un lungo tour di conferenze e concerti nei climi caldi delle Hawaii e del Messico, mi trovavo ora in una casa circondata dalla neve.
Dalla finestra vicino al mio tavolo di lavoro guardavo la superficie ghiacciata e ricoperta di neve del mare, fino all’orizzonte. Iniziai a scrivere un sestetto per il Collegium Vocale Köln cantando a voce alta, come sempre quando compongo musica vocale, fino a tarda notte.
A volte Mary entrava nella mia stanza e mi faceva segno che i bambini dovevano dormire, così mi mettevo a canticchiare a bassa voce. In questo processo, feci una scoperta assai singolare: nel cantare alcune vocali sostenute, potevo sentire le vibrazioni nella mia gola e nelle cavità della bocca, del naso, della faringe e frontali. Scoprii così che, con ciascuna vocale, ero in grado di rendere chiaramente udibile uno specifico ipertono.
Questa enfasi precisa sugli ipertoni mi affascinò a tal punto che mi misi a praticare il canto armonico per ore e ore, cantando ed elencando le vocali e gli ipertoni corrispondenti, disegnando cerchi di ipertoni dalla [u] alla [a] e alla [i], dalla [œ] e di nuovo alla [u], e facendo prove di glissandi da un tono basso a uno alto e viceversa. Mi immersi così completamente nella scoperta di questo aspetto delle vocali, che abbandonai l’approccio iniziale basato sulle altezze di ciascuna nota e ricominciai a comporre la mia musica vocale da capo.
È così che è nato Stimmung, un pezzo privo di melodie nel senso comune del termine, ma pervaso di melodie composte da ipertoni compresi negli spettri di 6 toni fondamentali. Questi fondamentali sono a loro volta correlati proporzionalmente tra di loro come gli ipertoni del singolo spettro del tono fondamentale Si bemolle basso, ovvero 2: 3: 4: 5: 6: 7: 9. Ho scritto 51 modelli, ciascuno di essi concentrato su una specificacombinazione di vocali e sulle corrispondenti combinazioni di ipertoni.
Se occasionalmente si presentavano sillabe o parole dotate di significato, il loro inserimento in una melodia ipertonale era dovuto principalmente alle loro caratteristiche vocaliche: i loro significati sono spirituali o religiosi (Aum, Nemesis-Artemis, Phoenix, etc.) o umoristici (Hipi, “ge – gä – ga – gOt – Gott noch mal – Gott noch mal – Gott noch mal!”), eccetera.
In alcuni punti ho usato poesie che avevo scritto in giorni in cui mi sentivo particolarmente romantico, nell’aprile del 1967 a Sausalito, vicino a San Francisco e sulla spiaggia tra San Francisco e Carmel. Inoltre ho usato nomi delle divinità Tolteche e Azteche che avevo appena imparato in Messico. Avevo scritto a una mia amica, Nancy Wyle, un’antropologa americana, e le avevo chiesto di farmi una lista di divinità di tutte le culture. In seguito, in aggiunta ai cinquantuno modelli, ho assegnato 11 di questi nomi magici a ciascuna delle sei voci, ovvero ho inserito 6 x 11 = 66 nomi magici nella partitura.
Dopo aver completato la partitura, ho scelto il titolo Stimmung, una parola che ha un significato ambiguo: può voler dire intonazione pura, in cui i vocalist cantano il 2°, 3°, 4°, 5° e 9° ipertono della fondamentale, il Si bemolle basso. Ogni volta che l’intonazione non è più pura, i cantanti devono sempre ritornare a questo spettro di ipertoni (con l’aiuto di un accordo ipertonale puro suonato a volume molto basso da un lettore di CD posto vicino ai cantanti). “Stimmung” può anche riferirsi al processo di intonazione eseguito da ciascun cantante ogni volta che introduce un nuovo modello sonoro nel contesto; oppure, può riferirsi all’intonazione ritmica, dinamica e timbrica che avviene durante l’integrazione di un nome magico che è stato liberamente richiamato nel contesto, e – ultimo ma non meno importante – il termine tedesco “Stimmung” (ovvero “stato d’animo”) ha a che vedere con l’atmosfera, l’aura, l’armonia dell’anima (per esempio, si parla di “buon Stimmung” o “cattivo Stimmung” per riferirsi alla vibrazione, più o meno empatica, tra gli esseri umani, o tra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda). E in “Stimmung” è compreso il concetto di Stimme (voce).
(…)
Stimmung è certamente una musica meditativa. Il tempo è sospeso. Si ascolta ciò che c’è all’interno del suono, all’interno dello spettro armonico, all’interno di una vocale, CIÒ CHE È ALL’INTERNO. Le più impercettibili fluttuazioni – rare esplosioni –, tutti i sensi sono allertati e calmi. Nella bellezza del sensuale brilla la bellezza dell’eterno.
Stimmung è dedicato a Mary Bauermeister.
(Karlheinz Stockhausen, estratto dalle note introduttive scritte il 21 agosto 1969 e riviste nel dicembre 1992).

Nicholas Isherwood
Nicholas Isherwood
Dopo aver fatto il suo debutto nel ruolo di “Lucifero” nella Donnerstag aus Licht (Giovedì da Luce) di Stockhausen alla Royal Opera House all’età di 25, Nicholas Isherwood ha proseguito una carriera che lo ha portato nelle più importanti sale da concerto, festival e teatri d’opera del mondo. Ha lavorato a stretto contatto con compositori come Sylvano Bussotti, Elliott Carter, George Crumb. Hans Werner Henze, Mauricio Kagel, György Kurtág, Steve Lacy, Olivier Messiaen, Giacinto Scelsi, Karlheinz Stockhausen e Iannis Xenakis, e cantato un vasto repertorio di musica medievale e rinascimentale con Joel Cohen, musica barocca francese con William Christie, Händel con Nic McGegan, e musica del romanticismo con Zubin Mehta. Isherwood ha insegnato master classes di perfezionamento in cinque lingue in scuole come il Conservatorio di Parigi, il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, l’USC, il Conservatorio di Colonia e il Mozarteum di Salisburgo, ed è stato visiting professor di canto e lirica al SUNY at Buffalo, Notre Dame, Calarts, University dell’Oregon, Ecole Normale de Musique e la Universität der Künste. E’ inoltre attivo come compositore e regista. Ha pubblicato articoli per The Journal of Singing e LIM e il libro The Techniques of Singing per la Bärenreiter Verlag. Ha registrato 57 cd per etichette come Harmonia Mundi, Hat Art, Mode, Erato, Stradivarius, Stockhausen Verlag e fatto diversi film e dvd. www.nicholasisherwood.com
Voxnova Italia
Voxnova Italia è un ensemble di solisti dedicato alla musica del 20° e 21° secolo e alle sue fonti. Un ensemble italiano con attività globali, che intende eseguire le opere dei grandi compositori di musica vocale del nostro tempo, così come aiutare i giovani compositori e compositori ingiustamente trascurati a essere meglio conosciuti.
I cantanti componenti di Voxnova Italia vengono tutti da proprie carriere importanti. Hanno “voci reali” in grado di cantare Mozart e Xenakis. Si sono uniti per l’amore per la musica del nostro tempo, e, separatamente, continuano ad esibirsi in opere, con orchestre, in recital, ecc.
Voxnova è esibito in sedi prestigiose quali IRCAM, Centre Pompidou (Francia), Ars Musica (Belgio), De Unie (Rotterdam), il Muziekcentrum (Utrecht) e De Ijsbreker ad Amsterdam (Olanda), la WDR, MDR, Hessischer Rundfunk, Südwestfunk Hall, il Festival Inventionen e la Deutsche Oper di Berlino (Germania), l’Alicante e Huesca Festival (Spagna), e Romaeuropa e Settembre Musica (Italia). Ha inoltre effettuato un tour in Asia (tra cui Giappone, Hong Kong e Taiwan). Più di recente, hanno eseguito “Stimmung” di Stockhausen al festival Jacaranda di Los Angeles.
Voxnova ha cantato numerose prime mondiali, tra cui opere di Giacinto Scelsi, Steve Lacy, Luis De Pablo, Pascal Dusapin, Luca Francesconi, Betsy Jolas, Suzanne Giraud e Gerard Pape,e ha lavorato con il Quartetto Arditti, 2e2m e l’Itinéraire.

Karlheinz Stockhausen
Karlheinz Stockhausen
Nel corso di una carriera lunghissima, affrontata con l’etica e l’energia dello scienziato in cerca di nuove scoperte Karlheinz Stockhausen ha, come ha scritto Giampiero Cane, “sondato tutte le prospettive che si sono aperte nel corso del Novecento con una ricchezza di temi che di gran lunga sopravanza quel che è stato messo in campo dai musicisti tutti nel corso dell’epoca contemporanea, e probabilmente in qualsiasi epoca storica.” La sua opera ha avuto un’influenza incalcolabile su compositori di generazioni e ambiti musicali diversissimi, da Harrison Birtwistle a Brian Ferneyhough a Wolfgang Rihm, da Louis Andriessen a Jean-Claude Éloy, dai Beatles ai Pink Floyd ai Grateful Dead ai Can, da Anthony Braxton a John Zorn.
Dagli inizi nel 1950, Stockhausen ha esplorato infatti una serie di percorsi in direzioni apparentemente contraddittorie se non opposte: “puntillismo” che poi divenne per “gruppi” e una “forma per momenti” (non estranea, come racconterà, all’ascolto – mentre si trovava a Parigi come allievo di Messiaen – di gruppi strumentali balinesi e cori tibetani); elettronica “pura” a Colonia e poi abolizione della sua separazione con la musica concreta (Gesang der Jünlinge), forma “concertante” con strumenti dal vivo (Kontakte), e finanche una prefigurazione del “plagiarismo creativo” di Oswald con Telemusik e Hymnen; esperimenti con forme aperte con sempre maggior spazio decisionale dato all’interprete, fino a “process pieces” come Plus Minus, Prozession, Kurzwellen, che si occupavano più di suggerire ai musicisti delle modalità di trasformazione dei materiali musicali, che predefinire strettamente i materiali stessi; la “musica intuitiva” basata su istruzioni verbali per improvvisatori di Aus den Sieben Tagen (1968) e Für kommende Zeiten (1968–70); la composizione spaziale del suono, perseguita fin dagli inizi (le quattro orchestre di Carrè del 59), e proseguita poi nell’auditorium sferico costruito appositamente a Osaka nel 1970 e via via con Oktophonie e molte altre; la composizione “per formula” inaugurata con Mantra e Inori e le prefigurazioni della “Nuova Semplicità” culminate nelle melodie di Tierkreis (74-75); fino al monumentale ciclo teatrale Licht, die sieben Tage der Woche, realizzato dal 1981 al 2003.
Oltre a molte esecuzioni delle sue musiche, AngelicA ha ospitato personalmente Stockhausen in 4 occasioni: nel 2003, dopo diversi anni d’assenza dall’Italia, per una due giorni al Teatro Comunale di Modena; nel 2004 per la “Settimana Stockhausen” a Bologna, Modena e Reggio Emilia; nel 2006 al Teatro Rossini di Lugo per la prima assoluta di HIMMELS-TÜR (ora quarta del ciclo Klang), commissionata da AngelicA; e nel 2007, commissionando assieme al festival Dissonanze di Roma la prima mondiale di COSMIC PULSES (ora tredicesima di Klang), la sua ultima composizione elettronica su 8 canali.
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