mercoledì 13 maggio 2015 – ore 17.30 – Museo della musica / Laboratorio 1 – BOLOGNA ^
> Nicholas Isherwood – conduce Massimo Simonini
^ con la partecipazione del Museo internazionale e Biblioteca della musica di Bologna
ingresso gratuito
giovedì 14 maggio 2015 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Voxnova Italia + Alain Louafi + Massimiliano Viel (Italia, Stati Uniti, Francia) prima italiana
Tre giorni per Karlheinz – primo giorno
Karlheinz Stockhausen (Germania, 1928 – 2007)
DIE 7 LIEDER DER TAGE [LE 7 CANZONI DEI GIORNI] (1986);
da MONTAG aus LICHT [LUNEDI’ da LUCE]; per voce * e sintetizzatore
POLE für 2 [POLI] (1969/1970);
per due musicisti/cantanti ** con 2 radio a onde corte prima italiana
LUZIFERs ZORN [FURIA DI LUCIFERO] (1987); da MONTAG aus LICHT
[LUNEDI’ da LUCE] per basso, attore, sintetizzatore, nastro prima italiana
Voxnova Italia:
Ljuba Bergamelli soprano 1 *; Monica Benvenuti soprano 2 **;
Anna Clementi mezzo soprano *; Sandro Naglia tenore 1 **;
Nicholas Isherwood basso
Alain Louafi attore, mimo; Massimiliano Viel sintetizzatore;
Massimo Carli proiezione del suono
musiche di Karlheinz Stockhausen
a cura di Nicholas Isherwood
Biglietti 8 €
La Biglietteria del Centro di Ricerca Musicale /Teatro San Leonardo apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
* * *
TRE GIORNI PER KARLHEINZ – note di Nicholas Isherwood
Questo omaggio al più grande compositore del 900 mi sta a cuore. Ho lavorato con Karlheinz Stockhausen dal 1984 fino alla sua scomparsa nel 2007, cantando le prime assolute di tutti i suoi lavori per voce di basso e riprendendo quelli precedenti, interpretati originariamente da Boris Carmeli e Matthias Hölle. Uno degli ultimi concerti del maestro fu proprio ad AngelicA. L’incontro del 2015 si organizza intorno al nuovissimo ensemble Voxnova Italia ed alcuni degli interpreti prediletti dal maestro. Alain Louafi ha eseguito la prima assoluta di Inorinel 1974 e ha collaborato regolarmente con Stockhausen per 33 anni. Massimiliano Viel ha suonato nelle prime assolute di Dienstag e Freitag aus Licht a Lipsia ed in diversi concerti con Stockhausen. Si tratta quindi della continuazione di una tradizione orale seguendo rigorosamente l’insegnamento di Stockhausen (prime due serate), e di un modo nuovo di interpretare un classico (terza serata), utilizzando tecniche che non furono possibili all’epoca della prima assoluta. La retrospettiva presenta alcuni dei suoi pezzi più importanti degli anni 60, 70 e 80.
PRIMO GIORNO (14 maggio)
I 7 Lieder der Tage nacquero come assoli per 7 bambini dell’opera Montag aus Licht, uno per ogni giorno della settimana. La versione presentata stasera è per adulti in una performance “semiconcertistica”, come Stockhausen amava descriverla.
Pole für 2 è un pezzo degli anni 60 per due cantanti e onde corte. Non ci sono quasi più onde corte, e quindi come si fa? Si tratta di un vero problema di “esecuzione filologica”, come per la musica antica. Abbiamo deciso di utilizzare registrazioni di onde corte d’epoca, ma che gli interpreti sentiranno per la prima volta durante l’esecuzione, per mantenere la spontaneità voluta da Stockhausen. Pole für 2 è un’improvvisazione guidata con delle regole ed un sistema di notazione precisi. Lasciatevi sorpendere!
Lucifers Zorn è l’unico pezzo al 100% comico di Stockhausen. Estratto anch’esso dal Montag aus Licht e interpretato dagli esecutori della prima assoluta alla Scala (1988), è una Zannata alla Stanlio e Olio, Fratelli Marx o Abbott e Costello, ma con musica di Stockhausen! Lo humour è talvolta grossolano, come il testo (“cagne piscieva”, “cagoni”, “cagaiapiscioni”), quasi al livello di South Park o Beavis e Butthead. Contemporaneamente, il personaggio “Lucipolipo” insegna l’alfabeto, accompagnato da un coro di donzelle registrate che cantano ogni lettera. Il discorso è interrotto da “scene di suono” (Tonszenen) di musica concreta, dove si sentano animali, rumori e persino Adolf Hitler che annuncia l’inizio della seconda guerra mondiale, seguito da uno sciacquone. Il suonatore di sintetizzatore vorrebbe porsi come antagonista (“inumare Lucipolyp”!), ma non ce la fà. Alla fine, Lucifero fa finta di morire. Nel Montag aus Licht, le donzelle gli pisciavano adosso.
SECONDO GIORNO (15 maggio)
Inori significa “preghiera”. E’ un rituale di circa un’ora durante il quale il ballerino si muove perfettamente sincrono con una musica per orchestra, registrata su nastro. Questa versione è la più pura, perchè ci si può concentrare sui movimenti del ballerino, senza la distrazione dei musicisti e del direttore d’orchestra. L’interpretazione di Alain Louafi si costruisce su migliaia di prove e centinaia di recite con Stockhausen, l’esperienza di una collaborazione stretta con Maurice Béjart, che doveva interpretare Inori ma non riusciva, ed una ricerca spirituale approfondita nella fede Sufi.
TERZO GIORNO (16 maggio)
Anche Stimmung è un rituale di circa 60 minuti. Questo pezzo è basato sul canto degli armonici. Stockhausen scrive che dovrebbero sempre essere più forti delle fondamentali, che costruiscono un accordo spettrale di parziali di un’unica altezza fondamentale. Per arrivare a questo risultato, Stockhausen fa cantare una serie di vocali, con una voce nasale, che corrispondono a degli armonici specifici. Nell’interpretazione di stasera, i cantanti di Voxnova Italia utilizzano invece una tecnica più simile a quella dei cantanti della Mongolia o la Repubblica Tuva, per rinforzare gli armonici. In questa maniera, gli armonici dominano, come voleva Stockhausen, e si sente il pezzo per la prima volta come lo ha immaginato. I nomi di Dei di molte culture diverse del mondo vengono cantati. Il discorso è interrotto da poesie erotiche scritte da Stockhausen alla seconda moglie, l’artista Mary Bauermeister, alla quale il pezzo è dedicato. Questi testi sono letti nella lingua del paese nel quale si fa il concerto (stasera, in italiano), come richiesto da Stockhausen nella partitura originale. Stockhausen mi ha detto che c’è almeno un momento umoristico in ognuno dei suoi pezzi, ed è ciò che succede anche qui.
Nicholas Isherwood, febbraio 2015
KARLHEINZ STOCKHAUSEN – ESTRATTI DALLE NOTE ALLE COMPOSIZIONI
Die 7 Lieder der Tage
Le “7 Canzoni dei Giorni” traggono la propria origine da Evas Lied (La canzone di Eva) di Montag Aus Licht(Lunedì da Luce). In Tierkreis / Zodiac (1975), le 12 melodie dei segni zodiacali commentano i dodici mesi dell’anno da Aquario a Capricorno. Allo stesso modo, le “7 canzoni dei giorni” sono state composte per i sette giorni della settimana da Lunedì a Domenica.
In Evas Lied, le 7 canzoni dei giorni sono state composte per sette voci soliste di ragazzi, e in tutte le esecuzioni sia in versione concertistica che scenica sono state cantate da ragazze e ragazzi nel registro originale. Una incisione ne è stata pubblicata nel cd Stockhausen Edition no. 36.
E’ possibile eseguire le 7 canzoni dei giorni sia con sola voce che con voce e strumento accordale, o con uno solo strumento melodico, o ancora con strumento melodico e accordale.
(Karlheinz Stockhausen)
Pole für 2
Usando appunti del 1969, composi Pole nel febbraio del 1970 a Bali. Durante la successiva fiera mondiale EXPO 70 a Osaka (Giappone), i miei lavori vennero eseguiti ogni giorno dalle 15.30 alle 19 per 183 giorni (dal 14 Marzo al 14 settembre) da 20 musicisti nell’auditorium sferico del Padiglione Tedesco, per oltre un milione di visitatori. POLE for 2 era uno di questi lavori, che venne eseguito e cantato molte volte in varie versioni, e dopo la fiera mondiale, è stato eseguito spesso in varie combinazioni di cantanti e strumentalisti. La maggior parte di sezioni di Pole è stata eseguita da Péter
Eötvös e Harald Bojé. Pole è dedicata a loro (una registrazione del 18 April 1971 è stata pubblicata sul cd no. 15 della Stockhausen Complete Edition). La prima mondiale della versione integrale di POLE venne realizzata da Michael Vetter e Natascha Nikeprelevic il 26 ottobre 2008 alla Musique au Châteauin Autigny.
Instruzioni esecutive: POLE for 2 può venire esesuita con qualsiasi combinazione di due strumentalisti/cantanti. Un terzo musicista controlla la proiezione del suono dal centro dell’auditorium. Si applicano tutte le istruzioni esecutive di Spiral. Eccezioni: Un evento può venire realizzato con solo il ricevitore a onde corte o solo la voce/strumento; è anche possibile accompagnare o mixare un evento di onde corte con voce/strumento – fondendosi con esso completamente quanto più possibile (come in Kurzwellen).
(Karlheinz Stockhausen, supplemento al programma di sala del 1975)
Luzifers Zorn
Luzifers Zorn (Furia di Lucifero) per basso, attore, sintetizzatore, nastro e proiezione del suono, è in origine una scena del primo atto di Lunedì da Luce. Nel contesto dell’opera, Luzifers Zorn è per la basso, l’attore, 3 soprani solisti, 3 suonatori di sintetizzatore, un percussionista, coro, coro di voci bianche, un ensemble di attrici, nastro, e proiezionista del suono.
La prima mondiale della versione scenica di Lunedì da Luce ha avuto luogo il 7 maggio 1988 al Teatro alla Scala di Milano. Seguirono sei altre performance alla Scala, e molte altre esecuzioni semiconcertistiche in varie città. In questa versione da concerto, la scena Luzifers Zorn era più lunga che nel contesto dell’opera (vedi la partitura di Eve’s first birth-giving).
La prima mondiale della versione concertistica di Luzifers Zorn si tenne il 12 agosto 2001 alla Sülztalhalle di Kürten durante gli Stockhausen Courses Kürten.
Tutte le performance fino ad oggi (2001) sono state cantate da Nicholas Isherwood (basso) e interpretate da Alain Louafi (attore). Antonio Pérez Abellán ha suonato la parte per sintetizzatore a partire dalla prima mondiale della versione da concerto.
(Karlheinz Stockhausen)
Nicholas Isherwood
Dopo aver fatto il suo debutto nel ruolo di “Lucifero” nella Donnerstag aus Licht (Giovedì da Luce) di Stockhausen alla Royal Opera House all’età di 25, Nicholas Isherwood ha proseguito una carriera che lo ha portato nelle più importanti sale da concerto, festival e teatri d’opera del mondo. Ha lavorato a stretto contatto con compositori come Sylvano Bussotti, Elliott Carter, George Crumb. Hans Werner Henze, Mauricio Kagel, György Kurtág, Steve Lacy, Olivier Messiaen, Giacinto Scelsi, Karlheinz Stockhausen e Iannis Xenakis, e cantato un vasto repertorio di musica medievale e rinascimentale con Joel Cohen, musica barocca francese con William Christie, Händel con Nic McGegan, e musica del romanticismo con Zubin Mehta. Isherwood ha insegnato master classes di perfezionamento in cinque lingue in scuole come il Conservatorio di Parigi, il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, l’USC, il Conservatorio di Colonia e il Mozarteum di Salisburgo, ed è stato visiting professor di canto e lirica al SUNY at Buffalo, Notre Dame, Calarts, University dell’Oregon, Ecole Normale de Musique e la Universität der Künste. E’ inoltre attivo come compositore e regista. Ha pubblicato articoli per The Journal of Singing e LIM e il libro The Techniques of Singing per la Bärenreiter Verlag. Ha registrato 57 cd per etichette come Harmonia Mundi, Hat Art, Mode, Erato, Stradivarius, Stockhausen Verlag e fatto diversi film e dvd. www.nicholasisherwood.com
Alain Louafi
Alain Louafi (Francia) è nato nel 1945. Dopo gli studi presso l’École Normale ha frequentato il Mudra, la scuola fondata da Maurice Béjart, dove studiato danza, teatro, canto e yoga. Da allora, ha ampliato la sua formazione partecipando a seminari sulla danza (danza africana, Butoh), teatro (in Polonia con Grotowski, in Giappone, NO e Kyogen), arti marziali (Aikido, Kendo) e yoga (André van Lysebeth). Alain Louafi è apparso come solista in numerosi spettacoli di Maurice Béjart e si è esibito in produzioni di Micha van Hoeck, Caroline Carlson, Jean-Paul Franssens.
Ha partecipato a importanti produzioni sceniche della nuova musica: Voix, Gestes, Silences (1976) di Georges Octors, Futuristie (1977) di Pierre Henry, Inori (dal 1974), Donnerstag au Licht (dal 1979) e Montag Aus Licht(dal 1988) di Stockhausen. Ha partecipato anche a numerosi film tra cui Couleur Chair ( François Weyergans) eExamen di Stockhausen (WDR, 1990). A partire dal 1973, ha messo in scena e realizzato numerose coreografie, e preso parte a molte altre produzioni come collaboratore e coreografo. Ha insegnato espressione corporale e recitazione a attori, danzatori e cantanti presso Mudra (Bruxelles, Dakar), Insas (Bruxelles), Studio Herman Terlinck (Antwerpen), Vlaamse Danse Academie (Brugge), D.N.A (Amsterdam) e Gioco Vocale (Ginevra). Dal 1992 al ’97 è stato professore principale di tecnica teatrale presso il Rudra, la scuola di Maurice Béjart a Losanna, ed ha insegnato nei conservatori di Losanna (1993-2003), e Ginevra de (2005-2010).
Voxnova Italia
Voxnova Italia è un ensemble di solisti dedicato alla musica del 20° e 21° secolo e alle sue fonti. Un ensemble italiano con attività globali, che intende eseguire le opere dei grandi compositori di musica vocale del nostro tempo, così come aiutare i giovani compositori e compositori ingiustamente trascurati a essere meglio conosciuti.
I cantanti componenti di Voxnova Italia vengono tutti da proprie carriere importanti. Hanno “voci reali” in grado di cantare Mozart e Xenakis. Si sono uniti per l’amore per la musica del nostro tempo, e, separatamente, continuano ad esibirsi in opere, con orchestre, in recital, ecc.
Voxnova è esibito in sedi prestigiose quali IRCAM, Centre Pompidou (Francia), Ars Musica (Belgio), De Unie (Rotterdam), il Muziekcentrum (Utrecht) e De Ijsbreker ad Amsterdam (Olanda), la WDR, MDR, Hessischer Rundfunk, Südwestfunk Hall, il Festival Inventionen e la Deutsche Oper di Berlino (Germania), l’Alicante e Huesca Festival (Spagna), e Romaeuropa e Settembre Musica (Italia). Ha inoltre effettuato un tour in Asia (tra cui Giappone, Hong Kong e Taiwan). Più di recente, hanno eseguito “Stimmung” di Stockhausen al festival Jacaranda di Los Angeles.
Voxnova ha cantato numerose prime mondiali, tra cui opere di Giacinto Scelsi, Steve Lacy, Luis De Pablo, Pascal Dusapin, Luca Francesconi, Betsy Jolas, Suzanne Giraud e Gerard Pape,e ha lavorato con il Quartetto Arditti, 2e2m e l’Itinéraire.
Massimiliano Viel
Massimiliano Viel è compositore, musicista, ricercatore e didatta. Le sue molteplici attività come compositore, tastierista e sound designer lo hanno portato a collaborare con ensemble e orchestre di tutta Europa e con compositori come, tra i tanti, Karlheinz Stockhausen, Luciano Berio e Fausto Romitelli. Contemporaneamente, ha sviluppato la sua ricerca estetica e tecnica nella scrittura musicale, realizzando partiture per strumenti acustici ed elettronici, dallo strumento solista alla grande orchestra. Si è inoltre interessato alla relazione tra la musica e le altre forme espressive, realizzando performance e installazioni in stretto contatto con il teatro, le arti visive e la danza.
Fa parte del collettivo Otolab, un team italiano dedicato alle pratiche audiovisive tra i più innovativi e consciuti internazionalmente, con il quale ha sviluppato innumerevoli progetti presentati in tutto il mondo. E’ autore di libri e articoli in ambito musicologico e didattico e titolare di cattedra presso il Conservatorio di Bolzano. www.massimilianoviel.net
Karlheinz Stockhausen
Nel corso di una carriera lunghissima, affrontata con l’etica e l’energia dello scienziato in cerca di nuove scoperte Karlheinz Stockhausen ha, come ha scritto Giampiero Cane, “sondato tutte le prospettive che si sono aperte nel corso del Novecento con una ricchezza di temi che di gran lunga sopravanza quel che è stato messo in campo dai musicisti tutti nel corso dell’epoca contemporanea, e probabilmente in qualsiasi epoca storica.” La sua opera ha avuto un’influenza incalcolabile su compositori di generazioni e ambiti musicali diversissimi, da Harrison Birtwistle a Brian Ferneyhough a Wolfgang Rihm, da Louis Andriessen a Jean-Claude Éloy, dai Beatles ai Pink Floyd ai Grateful Dead ai Can, da Anthony Braxton a John Zorn.
Dagli inizi nel 1950, Stockhausen ha esplorato infatti una serie di percorsi in direzioni apparentemente contraddittorie se non opposte: “puntillismo” che poi divenne per “gruppi” e una “forma per momenti” (non estranea, come racconterà, all’ascolto – mentre si trovava a Parigi come allievo di Messiaen – di gruppi strumentali balinesi e cori tibetani); elettronica “pura” a Colonia e poi abolizione della sua separazione con la musica concreta (Gesang der Jünlinge), forma “concertante” con strumenti dal vivo (Kontakte), e finanche una prefigurazione del “plagiarismo creativo” di Oswald con Telemusik e Hymnen; esperimenti con forme aperte con sempre maggior spazio decisionale dato all’interprete, fino a “process pieces” come Plus Minus, Prozession, Kurzwellen, che si occupavano più di suggerire ai musicisti delle modalità di trasformazione dei materiali musicali, che predefinire strettamente i materiali stessi; la “musica intuitiva” basata su istruzioni verbali per improvvisatori di Aus den Sieben Tagen (1968) e Für kommende Zeiten (1968–70); la composizione spaziale del suono, perseguita fin dagli inizi (le quattro orchestre di Carrè del 59), e proseguita poi nell’auditorium sferico costruito appositamente a Osaka nel 1970 e via via con Oktophonie e molte altre; la composizione “per formula” inaugurata con Mantra e Inori e le prefigurazioni della “Nuova Semplicità” culminate nelle melodie di Tierkreis(74-75); fino al monumentale ciclo teatrale Licht, die sieben Tage der Woche, realizzato dal 1981 al 2003.
Oltre a molte esecuzioni delle sue musiche, AngelicA ha ospitato personalmente Stockhausen in 4 occasioni: nel 2003, dopo diversi anni d’assenza dall’Italia, per una due giorni al Teatro Comunale di Modena; nel 2004 per la “Settimana Stockhausen” a Bologna, Modena e Reggio Emilia; nel 2006 al Teatro Rossini di Lugo per la prima assoluta di HIMMELS-TÜR (ora quarta del ciclo Klang), commissionata da AngelicA; e nel 2007, commissionando assieme al festival Dissonanze di Roma la prima mondiale di COSMIC PULSES (ora tredicesima di Klang), la sua ultima composizione elettronica su 8 canali.
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