
Toronto Symphony Orchestra performing Orchestral Tuning Arrangement
domenica 31 maggio 2015 – ore 20.30 – Teatro Manzoni – BOLOGNA Ø //
> Orchestra del Teatro Comunale di Bologna – Ilan Volkov direttore
Linda Catlin Smith (Stati Uniti, 1957) / John Oswald (Canada, 1953)
Orchestral Tuning Arrangement (1994, rev. 1997) *; per orchestra
prima italiana di questa versione
Cassandra Miller (Canada, 1976)
Duetto per violoncello e orchestra (2015) #; per violoncello e orchestra
prima italiana
Jon Rose (Australia, 1951) / Elena Kats-Chernin (Australia, 1957)
Elastic Band (2013)\\; concerto per violino e orchestra prima italiana
John Oswald (Canada, 1953)
Concerto for Conductor and Orchestra (2001) \\\\; per direttore e orchestra
prima italiana
Chris Cutler (Inghilterra, 1947)
p53 for Orchestra and soloists II (2006, vers. 2015);
versione per pianoforte, elettronica e orchestra prima assoluta
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Ilan Volkov direttore
Charles Curtis violoncello
Jon Rose violino
Daan Vandewalle pianoforte
Thomas Dimuzio elettronica, processione del suono
musiche di Linda Catlin Smith/John Oswald, Cassandra Miller,
Jon Rose/Elena Kats-Chernin, John Oswald, Chris Cutler
* musiche commissionate da AngelicA nel 1994
# musiche commissionate da Charles Curtis, con il sostegno
del Conseil des Arts du Canada
\\ musiche commissionate da Adelaide Festival per Tectonics Adelaide 2014;
\\\\ musiche commissionate da Boston Orchestra Project e Immersion Music (diretto da
Teresa Marrin Nakra), con il sostegno del Conseil des Arts du Canada
a cura di Ilan Volkov
Ø una coproduzione di AngelicA e Fondazione Teatro Comunale di Bologna
// con il sostegno del Conseil des Arts du Canada
Biglietti 8 €
* * *
Orchestral Tuning Arrangement
Succede a ogni concerto: i musicisti dell’orchestra intonano i propri strumenti, mentre cresce l’attesa per la performance. Oltre che un esercizio necessario dal punto di vista tecnico, l’intonazione è un importante rituale che segna l’inizio formale di uno spettacolo. Ma al di là dell’applauso sbrigativo per l’ingresso del primo violino, il pubblico sostanzialmente non vi presta attenzione.
Alla fine del ventesimo secolo, composi Orchestral Tuning Arrangement con Linda Catlin Smith per espandere il rituale dell’intonazione, enfatizzare la sua funzionalità e celebrare l’aspetto di condivisione di queste grandi entità musicali. La nostra composizione interpone l’intonazione funzionale delle varie sezioni strumentali con un unisono suonato dall’intera orchestra, un gesto di grande impatto che si sente raramente.
Durante l’esecuzione del pezzo, i ruoli del primo violino e del direttore d’orchestra sono drammatizzati, e uno o più musicisti si spostano all’interno dell’orchestra per abbracciare formalmente un compatriota in un’altra sezione. Questo crea un’immagine visiva che rafforza l’intenzione originale dell’intonazione: è un modo per creare unione. (John Oswald)
Duetto per violoncello e orchestra
Questo concerto è nato come una sorta di omaggio al compositore d’opera siciliano Vincenzo Bellini. Prende ispirazione dalla canzone popolare “Trallallera”, cantata da Maria Carta (anch’ella siciliana). Iniziai trascrivendo la canzone con minuziosa accuratezza in base alla performance della Carta, cercando di rubare un po’ della sua vitalità, il suo costante slancio per elevarsi al di sopra della frase. Poi, armonizzai la canzone fuori dal contesto, e semplicemente la espansi, strizzando l’occhio alle “lunghe, lunghe, lunghe melodie” di Bellini.
A quel punto si pose la questione del rapporto tra il violoncello e l’orchestra. Che delizia straordinaria fu lavorare con Charles Curtis, poter trarre ispirazione dal suo intimo, profondo rapporto con il suono, e dalla sua straordinaria comprensione della risonanza. Inizialmente fu difficile per me immaginare come l’estroverso, romantico mondo che desideravo così tanto nell’orchestra potesse manifestarsi nella singola linea di violoncello. Trovai la risposta che cercavo nello stile semplice e umile, da accompagnamento, delle arie di Bellini – e chiesi a Charles di essere il protagonista introverso di questa storia.
Desidero ringraziare Charles per la generosità immensa con cui mi ha offerto il suo tempo e la sua intuizione; grazie anche al Maestro Ilan Volkov per aver permesso la mia collaborazione con Charles in questo progetto (e anche per l’audacia e irriverenza della sua geniale programmazione); e al Canada Council for the Arts per il patrocinio della commissione. Questo brano è dedicato alla memoria di Bob Gilmore, un uomo le cui storie hanno dato significato alla nostra attività di musicisti. Il suo lavoro continuerà a sostenere e nutrire il nostro campo per decenni e secoli a venire. (Cassandra Miller)
Elastic Band
Elastic Band riunisce processi musicali che sono normalmente considerati separati o almeno agli estremi opposti del continuum musicale. “Improvvisazione” può esser diventata, recentemente, una parola in voga usata in maniera indiscriminata, ma la composizione e l’improvvisazione come modus operandi storicamente sono sempre stati due entità culturalmente separate. Questi metodi richiedono tipi di abilità diversi e, soprattutto, molta pratica. Nella seconda metà del 20° secolo lo sviluppo e l’uso di partiture grafiche, dell’indeterminazione e del caso nella musica aprirono le porte per la loro coesistenza, ma ne chiusero altre; la composizione e l’improvvisazione sono rimaste perlopiù distinte nel corso degli ultimi 40 anni.
Personalità come John Cage erano in realtà contrarie alla nozione di improvvisazione, altre come George Lewis hanno portato questa pratica nell’ambito maggiormente rispettato dell’accademia. Nonostante la recente pletora di libri sull’improvvisazione, su cosa significhi e quali siano le sue tecniche, la pratica di questa tradizione sonora continua a essere guardata con sospetto dal punto di vista della partitura scritta, con i suoi parametri fissi e determinati.
Elastic Band rappresenta un tentativo di stabilire un dialogo tra queste due forme musicali, proponendo un continuum sonoro tra esperti di diversi campi: una compositrice (Elena Kats Chernin), un improvvisatore (Jon Rose), e un direttore d’orchestra (Ilan Volkov). Gli ascoltatori potranno considerarsi come osservatori o testimoni di un processo che avviene tra amici fidati e colleghi, piuttosto che consumatori di un prodotto preconfezionato. L’evento mira a rivelare come interagiscano un’orchestra sinfonica, una partitura scritta resa flessibile, un improvvisatore solista e un direttore di orchestra che creano in tempo reale – in un atto che, indubbiamente, è rischioso.
Nel 2012 reincontrai Elena Kats-Chernin dopo tanti anni, al festival di Adelaide. Parlando, scoprimmo quante cose avevamo in comune malgrado le nostre traiettorie professionali diverse. Sapevo già che Elena componeva velocemente e con consumata tecnica e abilità – proprio come un improvvisatore. Pensammo a un progetto. Ma mi rendevo conto che questa combinazione di estetiche e di processi richiedeva un facilitatore. Ho incontrato un solo direttore d’orchestra capace di dirigere Mahler, e il minuto dopo curare la programmazione di un club di musica sperimentale. Ilan Volkov è anche colui che mi invitò a fare un tour in Israele suonando varie recinzioni metalliche in giro per il paese. “Non è che qualcuno mi sparerà in testa”, gli chiesi. “No”, sorrise, “ho degli amici che si prenderanno cura di te”. Quindi, un direttore d’orchestra con le capacità e le credenziali per sperimentare, uno che può far accadere lo straordinario davanti ai vostri occhi e orecchie.
(Jon Rose)
Concerto for Conductor and Orchestra
Nel 1995 Teresa Marrin (che sarebbe poi diventata Teresa Marrin Nakra) incontrò John Oswald al MIT Media Lab. Lui era lì per fare una presentazione, mentre lei era una studentessa che lavorava su nuove interfacce tra l’uomo e il computer. Cinque anni dopo, Teresa aveva sviluppato una giacca capace di leggere le funzioni cinetiche e biologiche di chi la indossa. In particolare, la giacca era programmata per monitorare le funzioni essenziali di un direttore d’orchestra. Teresa chiese a Oswald di comporre un pezzo per orchestra, con un direttore cablato da un’apparecchiatura per inviare segnali per creare altri suoni. Oswald compose un’orchestra virtuale, che sarebbe stata riprodotta in modo da suonare, idealmente, come un’orchestra reale. Al direttore della prima, Gil Rose (con la Boston Orchestra Project), furono dati dei guanti bianchi che, invece della giacca, avrebbero trasmesso i segnali di input per questi suoni. Tuttavia i guanti non gli piacquero (lo facevano sembrare Topolino in Fantasia), quindi i cavi furono collegati direttamente alle sue dita.
Nel 2015 un direttore d’orchestra può scegliere tra vari dispositivi wireless per inviare un segnale. Durante il brano il direttore dirige l’orchestra virtuale (e gli altri suoni), e infine l’orchestra tradizionale e quella virtuale, assieme. (John Oswald)
p53 for Orchestra and soloists II
p53 esiste in diverse incarnazioni. Ad Angelica ’97 presentammo la versione cinematografica per 5 improvvisatori solisti. La versione orchestrale di quest’anno è per tre solisti: Daan Vandewalle, Thomas Dimuzio e Ilan Volkov. Il lavoro dell’orchestra sarà lo strumento di Ilan: eseguono ciò che è scritto – per essere concreti, eseguono frammenti del repertorio classico del 20° secolo, selezionati da Ilan, che deciderà durante la performance quale sezione dell’orchestra suonerà quale parte di quale partitura, quando e in che tempo. Sotto la sua direzione, a gruppi diversi di musicisti – più o meno grandi, anche di un solo individuo – potrà essere richiesto di utilizzare diverse partiture, di suonare a ritmi diversi, di suonare come un loop o formare un pedale, oppure di fermarsi o di suonare al contrario.
Ciò che tutti i progetti p53 hanno in comune è la negoziazione – o la lotta – tra i singoli protagonisti, che possono cooperare o rifiutarsi di collaborare (o fare entrambe le cose), costretti solo al più alto livello dalle indicazioni drammaturgiche che costituiscono la partitura. (Chris Cutler)
Linda Catlin Smith
Nata nel ’57 a New York, Linda Catlin Smith vive e lavora a Toronto, Canada. Ha studiato tra gli altri composizione con Martin Bartlett e Jo Kondo e pianoforte con Nurit Tilles e Gilbert Kalish. A Toronto è stata direttore artistico dell’ensemble Arraymusic dal 1988 al ’93, ed è membro del collettivo di performance URGE. Nel 2005 con la composizione Garland ha vinto il Jules Léger Prize del Canadian Music Centre per la Nuova Musica da Camera. Le sue composizioni sono state eseguite o incise tra gli altri da Vancouver New Music, Tapestry New Opera, Pacific Baroque Orchestra, Penderecki Quartet, Quatuor Bozzini, Barbara Pritchard, Eve Egoyan e Anthony de Mare.
John Oswald
Nato nel 1953 a Kitchener (Ontario), gli esordi discografici di Oswald avvengono come sassofonista nell’ambiente della musica improvvisata canadese, con due Lp del ’78 in compagnia di Henry Kaiser e Toshinori Kondo; esperienze cui tornerà occasionalmente, specie in concerti con il CCMC di Michael Snow.
Nell’80 fonda la collana Mystery Tapes Laboratory, cassette vendute per via postale di estratti sonori montati e/o manipolati ma difficilmente identificabili, del tutto prive di note di copertina esplicative. Famosissimo divenne invece in tutto il mondo il termine Plunderphonics (“saccheggiofonìa”), con l’omonimo cd dell’89: con fonti facilmente riconoscibili all’ascolto come Michael Jackson, Beatles ed Elvis Presley, per di più dichiarate meticolosamente nelle note di copertina, la Canadian Recording Industry Association richiese la distruzione di tutte le copie malgrado il cd non fosse mai stato messo in vendita, ma solo regalato alle emittenti radiofoniche. Passò invece senza conseguenze il taglia&cuci di brani pop del cd Plexure, pubblicato dalla Avant di Zorn nel ’93. E furono addirittura commissionati dalla casa discografica Elektra l’Ep (solo promo) Rubáiyát con rielaborazioni plunderfoniche di Doors e Metallica, e dai Grateful Dead stessi Grayfolded (1993-96), montaggio di oltre 100 esecuzioni di Dark Star, uno dei brani-cardine dei leggendari live del gruppo. Del 2003 èAparenthesi, studio estremo di variazioni timbriche su un’unica nota tratto dal morphing di fonti sonore concrete e strumentali. Oswald ha inoltre creato numerosi lavori per la danza, e composizioni per strumenti acustici dal violoncello solo all’orchestra, tra cui Orchestral Tuning Arrangement (94) per AngelicA, b9 (2011, tratto dalle nove sinfonie di Beethoven) per Ensemble Modern, e I’d love to Turn (da Ligeti, Terry Riley e i Beatles) per il Tectonics Festival 2014 di Glasgow diretto da Ilan Volkov.
Cassandra Miller
Nata a Montreal, Cassandra Miler ha studiato privatamente con Michael Finnissy, e ha conseguito un Master of Music al Conservatorio Reale dell’Aia (con Richard Ayres e Yannis Kyriakides), e un Bachelor of Music presso l’Università di Victoria con Christopher Butterfield. Attualmente sta conseguendo un dottorato presso l’Università di Huddersfield con Bryn Harrison.
Nel Nuovo Mondo (Canada), ha collaborato regolarmente con il Quatuor Bozzini, che ha presentato le sue composizioni in Inghilterra, Olanda, Belgio, Uruguay, e in tutto il Canada; e nel Vecchio Mondo (Regno Unito), sia Philip Thomas che l’Exaudi Vocal Ensemble hanno promosso ampiamente il suo lavoro.
Altre collaborazioni di nota includono quelle con Charles Curtis a San Diego; con l’Ensemble Kore e l’eccezionale mezzosoprano Marie-Annick Béliveau a Montreal; con I Musici de Montréal per la Canadian Broadcasting Corporation; con Continuum Musica Contemporanea (Toronto), tra gli altri. Le sue opere orchestrali sono state eseguite dall’Asko Ensemble ad Amsterdam, dalla Janáček Philharmonic ad Ostrava (CZ) sotto la direzione di Peter Rundel, e dalla Victoria and Vancouver Symphony Orchestras (Canada). La sua composizione Bel Canto, commissionata dall’Ensemble Kore, ha ricevuto nel 2011 il Premio Jules Léger Premio per la Nuova Musica da Camera, la più alta onorificenza del Canada per la composizione. I suoi prossimi progetti includono un ampio ciclo di canzoni scritte per Apartment House, e una serie di soli scritti per i singoli componenti del Quatuor Bozzini.
Jon Rose
Nato in Inghilterra nel 1951, Jon Rose è cresciuto in Australia, dove è divenuto una delle figure centrali dello sviluppo della free improvisation nel paese, esibendosi in solo o in compagnia di musicisti locali come Rik Rue, Martin Wesley-Smith e Dave Ellis e ospiti internazionali come Henry Kaiser, Eugene Chadbourne e David Moss. Si è trasferito nell’86 a Berlino, dove si dedicato intensivamente a sperimentare mutazioni ingegneristico-scultoree sulla struttura del violino (con strumenti a doppio o triplo manico da due a 19 corde, o long string instruments da installazione di 25 metri, ecc); ha lavorato a lungo inoltre allo Steim di Amsterdam alla creazione di interfacce basate su sensori ad ultrasuoni e software interattivi di risposta ai movimenti del polso o alla pressione esercitata sull’archetto.
E’ autore di oltre 20 produzioni radiofoniche per emittenti come ORF, ABC, RAI, Radio France ecc, e nell’1989 ha curato per il Festival ‘Inventionen’ di Berlino il primo ‘Relative Violin Festival’ con oltre 50 violinisti da tutto il mondo.
Ha suonato dal vivo e inciso progetti con Shelley Hirsch, Joëlle Léandre, Otomo Yoshihide, Laboratorio Musica e Immagine, Christian Marclay, Chris Cutler, Aleks Kolkowski, Misha Mengelberg, Derek Bailey, Alvin Curran, Slawterhaus (con Dietmar Diesner, Johannes Bauer e Peter Hollinger), Artery (con Chris Abrahams e Clayton Thomas), il duo Temperament con Veryan Weston, e moltissimi altri.
Elena Kats-Chernin
Elena Kats-Chernin è nata a Tashkent (Uzbekistan, allora in Unione Sovietica). E’ emigrata in Australia nel 1975, studiando presso il Sydney Conservatorium sotto la guida di Richard Toop e Gordon Watson. Ha poi passato 13 anni in Germania, dove oltre ad aver studiato con Helmut Lachenmann, ha composto numerose opere per teatro e danza, per i teatri statali di Berlino, Vienna, Amburgo e Bochum. Nel 1993 ha scritto Clocks per l’Ensemble Modern, da allora eseguito in tutto il mondo. E’ tornata in Australia nel 1994, dove ha composto lavori comeCharleston Noir per piano solo, Cadences, deviations and Scarlatti (Premio APRA 1996), e la musica per il balletto Wild Swans (2002), commissionato dall’Australian Ballet e dalla Sydney Opera House. Nel 2008, laSuite from the Wild Swans è stata eseguita alla Royal Festival Hall di Londra dalla London Philharmonic sotto la direzione di Stephen Barlow; nello stesso anno, il Concerto for basset clarinet and small orchestra è stato eseguito da Michael Collins con la North Carolina Symphony Orchestra. Kats-Chernin ha inoltre scritto un certo numero di pezzi di ragtime per pianoforte; uno di questi, “Rag russo”, è stato utilizzato come tema della trasmissione Late Night Live della ABC fino al 2010, e come Tema di New York nel film d’animazione Mary and Max di Adam Elliot.
Chris Cutler inizia a suonare la batteria in band amatoriali dal 1963. Nel 1970 cofonda con Dave Stewart l’orchestra rock Ottawa Music Co, per poi unirsi nel 1971 a Fred Frith, Tim Hodgkinson e John Greaves negli Henry Cow, che si sciolgono nel 1978. Nello stesso anno co-fonda il coordinamento internazionale Rock in Opposition e l’etichetta indipendente Recommended Records. Incide tre dischi come Art Bears (con Frith e Dagmar Krause), e collabora con Gong, Aqsak Maboul e i Residents tra gli altri. Nel 1982 fonda i Cassiber con Heiner Goebbels, Alfred Harth e Christoph Anders, coi quali suona a più riprese fino al 92. Prende parte ai progetti News from Babel e Music for Films di Lindsay Cooper, per poi suonare nel tour di Oh Moscow. Con Lindsay accompagna David Thomas dei Pere Ubu nell’inizialmente trio The Pedestrians, sodalizio che Cutler proseguirà coi Wooden Birds e i Pere Ubu fino all’89.
Forma nel ’93 gli The (ec) Nudes con Wädi Gysi e Amy Denio, e nel ’94 i P53 con Zygmunt Krauze, Marie Goyette, Otomo Yoshihide e Lutz Glandien che si esibiscono solo in due occasioni, appunto il Frankfurt Jazz Festival nel 94 e ad AngelicA nel 97. Suona con Stefan Tickmayer nel The Science Group, e in trio con Peter Blegvad e Greaves. Dal 2005 collabora con l’Hyperion Ensemble di Iancu Dumitrescu, e nel 2006-7 è in tour i Brainville 3 (Daevid Allen e Hugh Hopper). Dal 2010 fa parte del gruppo-omaggio a Wyatt Comicoperando con Annie Whitehead. Nel 2014 crea una versione dei P53 per ensemble da camera e improvvisatori per il festival Tectonics di Tel Aviv diretto da Ilan Volkov. Nel novembre 2014 gli Henry Cow si riuniscono assieme al Film Music Group, i News From Babel e Oh Moscow per tre concerti in omaggio a Lindsay Cooper.

Ian Volkov
Ilan Volkov
Nato in Israele nel 1976, Ilan Volkov ha iniziato la carriera come direttore d’orchestra a diciannove anni. Dopo studi al Royal College of Music di Londra, è diventato Direttore Principale dell’Orchestra Giovanile della London Philharmonic e nel 99 è stato invitato da Seiji Ozawa a ricoprire il posto di Assistente Direttore della Boston Symphony Orchestra. Nel 2003 è stato nominato Direttore Principale della BBC Scottish Symphony Orchestra, divenendone poi Direttore Ospite Principale nel 2009. Numerose opere (di Schubert, Haydn, Stravinsky, Smetana, Dvořák e Debussy) da lui dirette in questo periodo con l’orchestra sono state pubblicate su cd BBC Music Magazine; e le sue incisioni, sempre con la Scottish Symphony, di Body Mandala e Speakings di Jonathan Harvey hanno ricevuto il Gramophone Award ed il Monaco Prize. Ha inoltre diretto opere come l’Eugene Onegin di Tchaikovsky’s alla San Francisco Opera, A Midsummer Night’s Dream di Britten al Glyndebourne Festival, il Peter Grimes alla Washington National Opera, e Il castello del Duca Barbablù di Bartok all’ Israeli Opera.
Tra il 2011 e il 2014 ha ricoperto la carica di Direttore Artistico e Direttore Principale della Iceland Symphony Orchestra. Nel 2012 ha curato a Reykjavik il festival Tectonics, celebrando il centenario di John Cage, e programmando prime mondiali di opere tra gli altri di Jesper Pedersen, Frank Denyer e Áki Ásgeirsson. Nel 2013 Tectonics si è tenuto in due città diverse, Reykjavik e Glasgow, con l’Iceland Symphony Orchestra e la BBC Scottish Symphony Orchestra, e nel 2014 e 2015 si è espanso a cinque città, con residenze all’Adelaide Festival in collaborazione con l’Adelaide Symphony, a Tel-Aviv con gli Israeli Contemporary Players, e a New York con la Issue Project Room. Volkov ha partecipato inoltre a incisioni di Oren Ambarchi e di Iancu Dumitrescu, e gestisce assieme al musicista jazz Assif Tsahar la programmazione del locale Levontin 7 di Tel Aviv.
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