
Carl Stone (phot by David Agasi) & Gianni Gebbia (photo by F. Vicari)
sabato 23 maggio 2015 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Three Ghosts from Edo; 9’31” (girato in un giorno a Tokyo; dicembre 2011)
film di Gianni Gebbia; con Koyano Tetsuro, Marcos Fernandes, Ronsan;
musiche di Gianni Gebbia con Zen Widow (Garth Powell, Matt Goodhearth),
Filippo Giuffrè
> Gianni Gebbia PANOPTICON (Italia)
Gianni Gebbia sax alto, sax soprano, Buddha machine, richiami, oggetti
musiche di Gianni Gebbia
> Carl Stone KIKANBOU (Stati Uniti) prima assoluta
Carl Stone computer, octatrack, campionamenti dal vivo
musiche di Carl Stone
> Gianni Gebbia + Carl Stone BONSAI BEGET prima assoluta
Gianni Gebbia sax alto, sax soprano;
Carl Stone computer, octatrack, campionamenti dal vivo
musiche di Gianni Gebbia, Carl Stone
a cura di Gianni Gebbia
Biglietti 8 €
La Biglietteria del Centro di Ricerca Musicale /Teatro San Leonardo apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
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PANOPTICON
Ispirandosi ad un’affermazione di Julian Assange sulla società contemporanea vista come la realizzazione del Panopticon (un concetto ideato dal filosofo inglese Jeremy Bentham ), Gianni Gebbia ha concepito un nuovo solo nel quale ispirazioni provenienti dal passato e dalla musica antica si incontrano con la musica contemporanea e l’improvvisazione, creando un’atmosfera avvolgente e “panottica” tramite l’utilizzo intensivo della respirazione circolare, che crea illusioni polifoniche, e mediante piccoli aggeggi di elettronica popolare inseriti dentro il corpo del sassofono che entrano in risonanza armonica. Nel 2014 Gianni Gebbia ha pubblicato un album dal titolo Panopticon per la propria etichetta indipendente Objet-a. La prima di Panopticon, commissionata da Heiner Goebbels, si è tenuta nell’Agosto del 2014 presso la Ruhr Triennale.
Il Panopticon o panottico è un carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham. Il concetto della progettazione è di permettere ad un sorvegliante di osservare (opticon) tutti (pan) i soggetti di una istituzione carceraria senza permettere a questi di capire se sono in quel momento controllati o no. Il nome si riferisce anche a Argo Panoptes della mitologia Greca: un gigante con un centinaio di occhi, considerato perciò un ottimo guardiano. L’idea del panopticon ha avuto successivamente una grande risonanza come metafora di un potere invisibile, ispirando pensatori e filosofi come Michel Foucault, Noam Chomsky, Zygmunt Bauman e lo scrittore britannico George Orwell nell’opera “1984”.

Gianni Gebbia
Gianni Gebbia
Il sassofonista siciliano Gianni Gebbia ha iniziato la sua esplorazione della dimensione del solo a seguito del prestigioso invito da parte di Jost Gebers della FMP di partecipare nel 1990 al Total Music Meeting a Berlino accanto a illustri solisti come Steve Lacy, Lindsay Cooper, Dietmar Diesner e Rudiger Carl. Dopo questa intensa esperienza e rafforzato dai consigli di Lacy, Gebbia ha condotto una personale ricerca sullo strumento che lo ha portato ad esibirsi nei migliori festival specializzati in Europa, Usa e Giappone. Durante gli anni, i soli di Gianni Gebbia si sono evoluti toccando aspetti che vanno dalle tecniche estese, al rumorismo alla melodia, e sempre connessi da un utilizzo intensivo della tecnica della respirazione circolare che ha appreso da ragazzo stando a contatto con il maestro di launeddas sarde Dionigi Burranca, e dall’ammirazione per i lavori di Rahsaan Roland Kirk, Evan Parker ed il nostro Eugenio Colombo.
Oggi la critica specializzata considera Gebbia, assieme ad artisti come Ned Rothenberg e John Butcher, come uno dei massimi esponenti della pratica del solo tra la “seconda generazione” di improvvisatori, e musicisti emergenti come Colin Stetson, Ryoko Ono, John Berndt e il chitarrista Mick Barr hanno riconosciuto di essere stati influenzati nel proprio lavoro da quello di Gebbia.
Incisioni discografiche che riportano esempi della sua ricerca in questo campo si possono reperire su Splasch Records (Body Limits), Rastascan (H-Portraits e Arcana Maior/Sonic Tarots Session, ed il recente Ep perPhonoMetak Daruma’s Call.
Ricorrente nel suo lavoro è anche il formato del trio, con progetti come Trionacria con Roy Paci e Francesco Cusa, Switters con Cusa e Vincenzo Vasi, Terra Arsa con Vittorio Villa e Miriam Palma, Zen Widow con Garth Powell e Matt Goodheart, e i recenti Magnetic con Gabrio Bevilacqua e Carmelo Graceffa. Numerosissime le sue collaborazioni concertistiche e discografiche con nomi come Gunther Baby Sommer, Peter Kowald, Lee Ranaldo, Glen Velez, Xavier Garcia, Nils Wogram, Massimo Pupillo, Weasel Walter, Wadada Leo Smith, Eiko Ishibashi ecc. Frequente anche il rapporto con altre discipline artistiche, con performance accanto a danzatori contemporanei e butoh (Masaki Iwana, Tadashi Endo, Akiko Takada, Sonoda Ikumi) poeti (Alberto Masala), videomakers (Salvo Cuccia), registi cinematografici e teatrali (Pina Bausch, Raul Ruiz, Roberto Andò, Jerome Savary, Guido Chiesa) e giocolieri (Francois Chat).
Di Gebbia, AngelicA ha appena pubblicato i cd Soluzione Atemporale 1992-1994 (con Tiziano Popoli e Massimo Simonini) e Angels On The Edge Of Time, registrazione dell’incontro tra Lindsay Cooper, Fred Frith, Gianni Gebbia e Lars Hollmer avvenuto ad AngelicA 1992.
KIKANBOU
Dopo circa venti anni di utilizzo esclusivo di un computer portatile per le mie composizioni e le mie performance, ho recentemente adottato un looper/campionatore, l’Elektron Octatrack, che mi serve sia per comporre che come strumento musicale. Non ho abbandonato il laptop completamente – fa sempre parte del mio armamentario tecnico, e ha la funzione di un vigile, mi serve per dirigere il traffico, in quanto invia campioni prelevati da un ampio database di suoni in un disco rigido, e poi rielabora l’uscita dell’Octatrack stesso.
Kikanbou è di fatto una serie di brani scritti per questo set-up, e rappresenta alcune delle musiche più ritmiche e basate sul tempo che ho composto in più di un decennio.
(Carl Stone, marzo 2015)

Carl Stone
Carl Stone
Carl Stone è uno dei pionieri della computer music dal vivo, ed è stato salutato dal Village Voice come “il re del campionamento” e “uno dei migliori compositori viventi negli Stati Uniti.” Nato a Los Angeles, ha studiato composizione al California Institute of the Arts con Morton Subotnick e James Tenney, e compone musica elettro-acustica dal 1972. Usa i computer per performance dal vivo a partire dal 1986, manipolando campionamenti di incisioni discografiche o registrazioni di fonti sonore concrete, in un’evoluzione delle sue esperienze con la forma collage e l’appropriazione musicale esplorate nei primi anni 80 con giradischi e apparati elettronici, per composizioni come Dong Il Jang (1982) e Shibucho (1984).
Ha vinto numerosi premi di composizione, tra cui il Freeman Award per il brano Hop Ken. Nel 1984 gli è stata commissionato un lavoro in prima mondiale per l’Olympic Arts Festival di Los Angeles, e la sua musica è stata scelta dal coreografo Bill T. Jones per la sua produzione “1-2-3” dello stesso anno. Tra i numerosi altri lavori da lui realizzati su commissione, She Gol Jib (per flauto giapponese tradizionale ed elettronica) per Michiko Akao, eRecurring Cosmos (per video ad alta definizione ed elettronica) per la Sony PCL, menzione d’onore all’International Electric Cinema Festival in Svizzera nel 1991; Ruen Pair per il Paul Dresher Ensemble, promosso dal Meet the Composer/Reader’s Digest Commissioning Program ’93; Mae Ploy, per quartetto d’archi ed elettronica, commissionato dal Festival Strings Plus di Kobe, e Banh Mi So, per ondes martenot e pianoforte, nato su richiesta di Takashi Harada e Aki Takahashi (1994); The Noh Project (1996), collaborazione tra il coreografo June Watanabe e il Maestro Noh Anshin Uchida presentata al Japan American Theater di Los Angeles e allo Yerba Buena Center di San Francisco; e Sa Rit Gol per Disklavier e pianista (1997), composto per l’Henry Cowell Centennial all’Università di Berkeley.
Nel 2001 ha lavorato come Artist-in-Residence presso l’Accademia Internazionale di Media Arts and Sciences in Giappone, e si è iscritto alla Facoltà di Scienze Cognitive e Informatica della Chukyo University. Nel 2014 è stato co-curatore dell’UNYAZI Electronic Music Festival di Johannesburg (Sud Africa).
Oltre ai lavori in solo (su etichette come Wizard, New Albion, e:mt, New Tone, Sonore), sono state pubblicate su cd sue collaborazioni musicali con Otomo Yoshihide, Tetsu Inoue, Kazuya Nagaya, Samm Bennett, Alfred Harth e Kazuhisa Uchihashi.
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