venerdì 22 maggio 2015 – 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Ensemble L’arsenale (Italia)
Stefano Trevisi (Italia, 1974)
Breaking a curtained haze (2009, rev. 2014);
per sax, chitarra elettrica, fisarmonica, audio samplers;
Marta Gentilucci (Italia, 1973)
Aus… Am Grat (2013); per soprano, sax, chitarra classica, fisarmonica
Riccardo Vaglini (Italia, 1965)
Quintettino (2011);
per sax, chitarra classica, fisarmonica, pianoforte, audio samplers
Filippo Perocco (Italia, 1972)
Velo (2015); dalle musiche per il Nosferatu (in progress); per soprano, sax,
chitarra elettrica, fisarmonica, pianoforte preparato, risuonatori prima assoluta
Lorenzo Tomio (Italia, 1979)
Minuzie in divenire (2011, rev. 2015); per soprano, sax, chitarra classica,
fisarmonica, pianoforte prima assoluta di questa versione
Alexandre Lunsqui (Italia, 1969)
Andarin (2013, rev 2015); per soprano, sax, chitarra classica,
fisarmonica, pianoforte prima assoluta di questa versione
Paolo Perezzani (Italia, 1955)
Trous (omaggio a Emilio Villa), (2013); azione musicale per soprano, sax,
chitarra elettrica, fisarmonica, synth, ghiaia
I – Primordia; II – Ytalya subjecta;
III – Noirneige; IV – Regio quaedam concava
Ensemble L’arsenale:
Livia Rado soprano; Ilario Morciano sax soprano, sax contralto, sax tenore;
Igor Zobin fisarmonica; Lorenzo Tomio chitarra elettrica, chitarra acustica;
Roberto Durante pianoforte, synth
Filippo Perocco direttore
a cura di Filippo Perocco
> Ludus Gravis – Tonino Battista direttore (Italia)
Stefano Scodanibbio (Macerata, 1956 – Cuernavaca, 2012)
Ottetto (2010/2011); per otto contrabbassi
Ludus Gravis:
Daniele Roccato contrabbasso principale;
Stefano Battaglia, Paolo Di Gironimo, Simone Masina, Andrea Passini,
Giacomo Piermatti, Francesco Platoni, Alessandro Schillaci – contrabbasso
Tonino Battista direttore
musiche di Stefano Scodanibbio
musiche commissionate da AngelicA (Bologna), Rassegna di Nuova Musica (Macerata),
Biennale Musica (Venezia)
a cura di Daniele Roccato
Biglietti 8 €
La Biglietteria del Centro di Ricerca Musicale /Teatro San Leonardo apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
* * *
diStanze # 2
Nel corso degli ultimi anni, attraverso un’indagine sempre attenta e curiosa degli altri luoghi del far musica, L’arsenale ha intrapreso un percorso di ricerca timbrica peculiare ed originale, esaltato da una scelta netta dell’organico (soprano, sax, chitarre, fisarmonica e pianoforte) e dei suoni accessori (synth, oggetti, strumenti fatti in casa, elettronica low-fi). Proiettato verso il 10° anno di attività, il gruppo trevigiano ha oramai sviluppato un repertorio del tutto personale con nuovi lavori commissionati a numerosi compositori.
Il programma di questa sera, composto appunto di soli lavori commissionati dall’ensemble, ne è un’ulteriore declinazione. Ecco che in diStanze convivono linguaggi diversi, apparentemente lontani ma, grazie anche alla qualità timbrica degli strumenti utilizzati, in realtà limitrofi. Si passa dunque dalla radice materica di Stefano Trevisi, alle sonorità squillanti di Riccardo Vaglini e Alexandre Lunsqui, ai lavori di Lorenzo Tomio e Filippo Perocco, cofondatori de L’arsenale, fino ad esplorare i dettagliati trattamenti vocali di Marta Gentilucci e Paolo Perezzani.
L’arsenale
Fondato nel 2005 a Treviso da giovani musicisti e compositori sotto la direzione artistica di Filippo Perocco, L’arsenale si propone di superare la divisione tra lo scrivere e il fare musica; tra il concepire un suono e il gesto che produrrà quel suono; tra il tempo di vita di un suono e lo spazio che lo accoglie consumandolo. A riprova di un’indagine sempre viva a servizio della Nuova Musica, l’ensemble ha dedicato sin dal principio ampio spazio a prime esecuzioni e a commissioni a giovani compositori, modellando con prontezza di volta in volta il proprio organico.
L’ensemble organizza la rassegna L’arsenale_nuova musica a Treviso, che comprende concerti, seminari, masterclass e il concorso di composizione Chiamata alle musiche. Nel 2011, 2012 e 2013 ottiene il Grant in Aid della Siemens Foundation. L’arsenale ha collaborato con ensemble e direttori come Neue Vocalsolisten Stuttgart, Argento Chamber Ensemble, Ensemble L’imaginaire, ACME American Contemporary Music Ensemble, Marco Angius, Zoltán Peskó e Kaspars Putnins, e partecipato a numerosissime rassegne di musica contemporanea tra cui la Biennale di Venezia, Mata Festival (New York), Unerhörte Musik (Berlino), Festival Suggestioni (Boston), American Film Festival (Wroclaw), Timisoara International Music Festival, e Zahl_Zeichen_Klang a Linz.
Filippo Perrocco
Compositore, direttore e organista, nonché cofondatore e direttore artistico de L’arsenale, Filippo Perrocco si è diplomato in Composizione (R. Vaglini) e Organo presso il Conservatorio di Venezia. Ha studiato Direzione d’Orchestra con E. Pomarico e S. Cambreling. E’ stato composer in residence all’ European Centre for the Arts di Dresda e all’American Academy in Rome.
Sue opere sono commissionate tra gli altri da Biennale Musica di Venezia, Eclat, Siemens Foundation, Mata Festival, Milano Musica, Sentieri Selvaggi, Taschenopern Salzsburg, Klang21, Divertimento Ensemble, Ex Novo, Brighton Festival, Vokalensemble NeueMusik, e sono state eseguite in rassegne internazionali (Gaudeamus, Aspekte Salzsburg, Warsaw Autumn, Musica Strasbourg, Nuova Consonanza, American Film Festival…), da formazioni come Holland Symphonia, Dresdner Sinfonikern, Young Janáček Philharmonic Orchestra, Orchestre National de Lorraine, ModernArtEnsemble, Orchestra del Teatro La Fenice, Dresden Sinfonietta, Argento Chamber Ensemble.
MOVIMENTO X (OTTETTO)
Senza capo né coda. Sauvagerie totale, orizzonti dischiusi.
Documentare un’attività solitaria. Manualità fuori da ogni ordine precostituito. Musica come maniera di esistere. Bio-grafismo. Stato di grazia… stato di veglia… accettando il disordine linguistico e il disorientamento esistenziale. Perturbati.
Metodologia feticistica. Progettazione precisa e intensa formalizzazione dei materiali sonori, dei gesti strumentali, ma poi scrittura à la diable. Contro il ben fatto, col suo capo e la sua coda.
Ne se priver de rien, il contrario dell’amministrarsi con cautela, non rifiutandosi nessuna crudeltà di sintassi.
Sconfinata distesa di foglietti e notine, appunti e paperoles. Collage, assemblage, bricolage. Integrazione frammentaria totale. Summa, elenco, deposito, ricettacolo, …catechismi, inventari, erbari.
Procedendo per accumulo e congerie e frammenti, disponendosi a tutti i significati probabili, inglobando i materiali più sfacciatamente eterogenei. Aprirsi all’erranza, allo sbilanciamento.
(Stefano Scodanibbio, marzo 2011)
Otto contrabbassi per un testamento spirituale
pensando a Ottetto di Stefano Scodanibbio
Più di quaranta diverse tecniche per produrre suono. Una partitura corposa che sviluppa circa 35 minuti di musica. Una scrittura felice come non mai, nella sua fresca inventiva e consapevole spensieratezza formale. Una pietra miliare nella storia del contrabbasso e una specie di salvifico guado per giovani compositori in cerca di una via d’uscita dalle pesantezze accademiche, ma che non amano le strade asfaltate e i centri commerciali.
Scodanibbio, consapevole delle implicazioni temporali della sua malattia, non ha mai usato il termine “testamento spirituale”, ma tutte le sue considerazioni lo evocavano in modo deciso.
Raggiunsi Stefano a Cuernavaca (Messico) nel novembre-dicembre 2010 per assisterlo nella composizione, provando i vari passaggi e assimilando le nuove tecniche. Mi resi subito conto che la modalità di scrittura poteva tranquillamente rientrare nella leggendaria categoria “sotto dettatura”.
La sua ispirazione, un autentico fiume in piena, veniva arginata e canalizzata da un rigido programma. La mattina era dedicata alla pura scrittura mentre nel pomeriggio lavoravamo insieme agli aspetti strumentali.
Per accorciare i tempi e permettere a me e all’ensemble Ludus Gravis di iniziare a lavorare, alla mia partenza per l’Italia Stefano mi consegnò una specie di storyboard della partitura, nella quale c’erano tutti i segni, organologici, di articolazione, di dinamica, ecc. ma non le altezze.
Iniziammo a lavorare con lo storyboard per familiarizzarci con la scrittura mentre da Cuernavaca ci giungevano le prime pagine della partitura definitiva.
Successivamente Stefano ci raggiunse in Italia per lavorare a stretto contatto con l’ensemble e aiutarci a realizzare l’esecuzione di una parte del pezzo, chiamata provvisoriamente Movimento X, organizzata da Massimo Simonini, dedicatario dell’opera, ed eseguita in prima assoluta nel Maggio 2011 al festival AngelicA di Bologna. La prima esecuzione completa ebbe poi luogo a La Biennale di Venezia nell’ottobre 2012.
Ripensando ai quasi due anni di lavoro per realizzare la première, alle splendide giornate passate a Cuernavaca, alle serate d’autunno tropicale nel patio di una splendida casa immersa nel verde, fra pappagalli e opossum, parlando di musica e ascoltando i sensuali canti degli uccelli e le misteriose modulazioni spettrali degli insetti (folletti e piccoli dèmoni di cui pullula la partitura), non posso che sorridere al mio destino, consapevole di aver assistito ad un autentico miracolo.
(Daniele Roccato, marzo 2015)
Stefano Scodanibbio
Stefano Scodanibbio (1956/2012) ha studiato contrabbasso con Fernando Grillo, composizione con Fausto Razzi e Salvatore Sciarrino, musica elettronica con Walter Branchi, e storia della musica con Michelangelo Zurletti.
E’ stato un protagonista della rinascita del contrabbasso negli anni ’80 e ’90, eseguendo nei maggiori festival di musica contemporanea brani scritti appositamente per lui da compositori quali Bussotti, Donatoni, Estrada, Ferneyhough, Frith, Globokar, Sciarrino, Xenakis. Ha collaborato a lungo con Luigi Nono e Giacinto Scelsi, e suonato spesso in duo con Rohan de Saram e con Terry Riley. Ha composto più di 50 lavori principalmente per strumenti ad arco, e ha fondato e diretto dall’83 la Rassegna di Nuova Musica di Macerata. I suoi album sono stati pubblicati da Edipan, New Albion, Col Legno, Mode. Ha inciso anche session d’improvvisazione con Thollem McDonas (Die Schachtel), la Dynamic Orchestra di Sten Standell (Alice Musik), Stockhausen/Bouman/Ottaviucci/Nauseef (Wergo). Nel 2010 ha diretto l’ensemble Ludus Gravis nellaComposition No. 2 “Dies Irae” di Galina Ustvolskaya pubblicata su cd Wergo, e nel 2011 ha registrato con il Quartetto Prometeo Reinventions (su repertorio di melodie classiche spagnole e canzoni messicane) uscito per la ECM nel 2013. Di Stefano Scodanibbio Angelica ha pubblicato “Incontri e Reunions” (uscita prevista per il 15 maggio).
Ludus Gravis
Ensemble di contrabbassi dedito all’esecuzione di musica contemporanea, è nato dall’incontro fra Stefano Scodanibbio e Daniele Roccato. Ha debuttato nel Marzo 2010 presso l’Auditorio Nacional di Madrid.
L’ensemble ha all’attivo la partecipazione a festival internazionali quali La Biennale di Venezia, Musica D’Hoy di Madrid, Rassegna di Nuova Musica di Macerata, AngelicA di Bologna, Imago Dei di Krems (Vienna), Music of Changes di Klaipeda (Lithuania), Gaida di Vilnius (Lithuania), Unicum di Ljubljana (Slovenia), Borealis di Bergen (Norvegia), Vinterfestuka di Narvik (Norvegia), Ad Lucem Introvert Art Festival di Riga (Lettonia), Suså Festival di Naestved (Danimaca), Nuova Consonanza di Roma.
Ha effettuato registrazioni radiofoniche per Rai RadioTre, Sky ARTE e discografiche per ECM e WERGO.
Ludus Gravis ha lavorato a stretto contatto con Terry Riley, Hans Werner Henze, Sofia Gubaidulina, Julio Estrada, e collabora con lo scrittore, drammaturgo e attore Vitaliano Trevisan.
Daniele Roccato
Contrabbassista solista e compositore, è stato invitato a suonare in molti dei festival e delle sale da concerto più prestigiose del mondo, spesso presentando proprie composizioni. Per lui hanno scritto e approvato trascrizioni Gavin Bryars, Julio Estrada, Ivan Fedele, Hans Werner Henze, Terry Riley, Nicola Sani, Stefano Scodanibbio, Sofia Gubaidulina. Assieme a Scodanibbio ha fondato l’ensemble di contrabbassi “Ludus Gravis”, del quale è concertatore e solista. Con lo scrittore, drammaturgo e attore Vitaliano Trevisan ha realizzato numerosi lavori teatrali che lo hanno visto coinvolto in qualità di compositore e performer. Ha inoltre composto musiche per il danzatore e coreografo Virgilio Sieni (tra cui quelle di Agorà Tutti e del Vangelo secondo Matteo, prodotti dalla Biennale di Venezia), e, nell’ambito del teatro d’avanguardia, quelle per NuvoleCasa, realizzato da Socìetas Raffaello Sanzio (Chiara Guidi) e, a quattro mani con Luigi Ceccarelli, per LUS del Teatro delle Albe. Nel campo della creazione estemporanea e dell’improvvisazione ha realizzato progetti concertistici e discografici con Mark Dresser, Vinko Globokar, Garth Knox, Joëlle Léandre, Thollem McDonas, Butch Morris, Barre Phillips, Michele Rabbia, Terry Riley, ma ha anche portato il proprio contrabbasso in ambito pop, suonando in trio con Lucio Dalla e con Roberto Vecchioni.
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