mercoledì 28 maggio 2014 – ore 17.30 – Museo della musica / Laboratorio 1 – BOLOGNA ^
> Vinko Globokar – conduce Veniero Rizzardi
Ingresso libero
mercoledì 28 maggio 2014 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA Ø
> Vinko Globokar + Jean-Pierre Drouet (Francia) prima apparizione italiana
Vinko Globokar trombone; Jean-Pierre Drouet percussioni
musiche di Vinko Globokar, Jean-Pierre Drouet
Ø un certain regard… un progetto di AngelicA; nell’ambito del Festival “Suona francese 2014”, organizzato e promosso dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut français Italia, con il sostegno dell’Institut français, della Fondazione Nuovi Mecenati, della Sacem, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca – Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e del Ministero della Cultura francese e del Mibact italiano e con Edison in qualità di main partner
Biglietti 7 €
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Vinko Globokar è compositore e trombonista. Nato nel 1934 ad Anderny (Francia), tra i 13 e i 21 anni vive a Lubiana (Slovenia) dove debutta come musicista jazz. Studia in seguito il trombone con André Lafosse al Conservatorio di Parigi, composizione e direzione d’orchestra con René Leibowitz, contrappunto con André Hodeir e prosegue i suoi studi con Luciano Berio. Nel 1969 ha fondato il Free Music Group e, sempre nel 69, il quartetto di improvvisazione radicale New Phonic Art, con Carlos Roqué Alsina, Jean-Pierre Drouet e Michel Portal, con i quali ha inciso LP nel 71 e 73-74. Come trombonista, la sua tecnica fenomenale ha spinto importanti compositori a scrivere appositamente per lui, tra questi Karlheinz Stockhausen (Solo, versione per trombone), Luciano Berio (Sequenza V) e Mauricio Kagel (Atem e Morceau de concours) oltre a René Leibowitz, Louis Andriessen, Jürg Wyttenbach e Toru Takemitsu. Nei primi anni 70 ha anche preso parte alle formazioni che hanno inciso lavori fondamentali di Kagel (Der Schall, Acustica, Exotica) e di Stockhausen (Es Und Aufwärts, Kommunion/Intensität). Nel 1983 ha partecipato alla Company Week, suonando con Derek Bailey, Jamie Muir e Hugh Davies tra gli altri. Ha composto circa 100 opere (solo, musica da camera, orchestra, coro, musica e teatro), edite da C.F. Peters e Ricordi. La sua musica si distingue per la sua forte spontaneità ed energia, e l’uso innovativo di tecniche compositive e strumentali non ortodosse. Nelle sue composizioni ha affrontato i rapporti tra la voce e strumento, testo e musica, notazione e improvvisazione, ma anche tematiche di ordine sociale e politico (Les Emigrés, L’Armonia drammatica), da cui estrarre nuove tecniche compositive e soluzioni espressive: “per Globokar tutti i modelli organizzativi esistenti nella natura o nella cultura possono tradursi in musica”. In 1974 è entrato all’IRCAM come direttore del dipartimento di ricerca strumentale e vocale, posto che ha occupato fino all’80. Dal 1980 al 2000 ha diretto il corso di performance musicale del 20° secolo alla Scuola di Musica di Fiesole. Come direttore d’orchestra, ha condotto importanti formazioni come la Warsaw Philharmonic, la Tokyo Philharmonic Orchestra, la Finnish Radio Symphony Orchestra, la Westdeutscher Symphonie, e la Jerusalem Symphony Orchestra. Nel 2002, ha ricevuto il Prešeren Award alla carriera.
Jean-Pierre Drouet: “Come percussionista, un po’ pianista, improvvisatore, un po’ compositore, ho ascoltato, praticato, amato ogni tipo di musica, senza metterne uno sopra agli altri; ho ammirato molti musicisti che mi hanno cambiato la vita, alcuni dei quali hanno rappresentato per me anche degli amici e delle guide preziose: Chemirani, Berio, Chatur Lal, mi hanno aperto delle porte nuove che non saprei richiudere. Ho suonato con entusiasmo per creatori di musica contemporanea (Boulez, Cage, Stockhausen, Globokar…), per la danza (Gallotta, Verret…), per la canzone, per il Jazz, per il teatro musicale (Kagel, Aperghis…), o equestre (Bartabas), o per il teatro tout court… Al giorno d’oggi, sono un po’ compositore (per Aleph, Ars Nova…), abbastanza improvvisatore (per Sclavis, Globokar, Fred Frith) e sto il più possibile sul palco (Hélène Delavaux, Brigitte Seth e Roser Montllo…), e sono sempre accompagnato, nella mia vita, dalle macchine musicali di Claudine Brahem.” (J-p. Drouet)
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