lunedì 26 maggio 2014 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA X
> Reinier van Houdt (Olanda)
Walter Marchetti (Italia, 1931)
Concerto per pianoforte per la mano sinistra – in un solo movimento (1994)
prima italiana
Reinier van Houdt pianoforte
musiche di Walter Marchetti
X con la collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
Biglietti 7 €
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
“È d’obbligo per il pianista tenere con la mano sinistra un ombrello nero aperto sulla sua testa durante tutta l’esecuzione di questo concerto.”
“Molto lento. Come il farsi giorno. Con calma assoluta da dare la sensazione dell’immobilità” – Walter Marchetti
“Il pianista viene messo davanti al compito paradossale di dover tenere un ombrello aperto con la mano sinistra, mentre suona un concerto per la mano sinistra. Dato che è impossibile, dovrà decidere quale azione è cruciale: tenere l’ombrello o suonare la musica. Tuttavia nel fare entrambe le cose si possono raggiungere due risultati: ci sarà un tipo di ascolto intensamente concentrato su ciò che l’ombrello cerca di riparare invano, e al tempo stesso il suono di una pioggia proverbiale diverrà udibile.” – Reinier van Houdt
Walter Marchetti, nato nel 1931 a Canosa di Puglia, si racconta così:
“Fin dai primi anni della mia vita sono stato condannato a lavorare e mi son visto, di volta in volta, vendemmiatore, muratore, sellaio, vinaio, tranciatore, tornitore, saldatore di carter per moto e biciclette, operaio specializzato in una vetreria industriale, aggiustatore, impiegato alle poste e telegrafi, venditore di musica e dischi, consulente musicale, tecnico del suono, traduttore, responsabile di una galleria d’arte, compositore in una tipografia, imprenditore, ecc. In musica, tengo a precisarlo, sono autodidatta, quantunque ci siano stati tentativi di fare studi musicali seri e rigorosi, ma, poi, la cosa non mi sembrò affatto seria. Nel 1954-55 incontrai Bruno Maderna, grande musicista e grande amico, che mi diede una mano e a cui rimasi sempre legato da una vera e profonda amicizia, nonostante la rottura avvenuta nel ’58 come conseguenza della “calata” di John Cage in Europa; anche se fu proprio lui a spingermi nella “gabbia”. Infatti, da allora, tutto fu un’altra cosa. Da più di quarant’anni mi lega una grande amicizia a Juan Hidalgo, con il quale ho collaborato per molto tempo realizzando a quattro mani una infinità di progetti nella e fuori della musica.”
Già nel 1959, Marchetti e Juan Hidalgo avevano organizzato un concerto alla Rotonda del Pellegrini di Milano, con presentazione di brani propri, di Cage e Morton Feldman (eseguiti al pianoforte dallo stesso Cage), e di Leopoldo La Rosa. Nel 1964 fonda con Hidalgo a Madrid il Gruppo Zaj (che comprendeva anche non-musicisti come lo scrittore José Luis Castillejo e la performer Esther Ferrer). Assieme realizzano numerosissimi concerti in festival internazionali. Nel 1978 viene chiamato con Hidalgo da John Cage per assisterlo nella realizzazione del Treno di John Cage (occupando fra l’altro della ricerca e dei missaggi delle field recordings utilizzati per le musicassette suonate nelle carrozze), e nel 2008 cura con Patrizio Fariselli la riedizione estesa su 3 cd/dvd delle registrazioni. Nel 1974 la Cramps pubblica il suo primo disco, La caccia. Nel 2001, per una serie di “compositori invitano compositori” ideata da Thomas Buckner, Robert Ashley lo invita a tenere un concerto alla Merkin Hall di New York, che segna il suo ritorno negli Stati Uniti dopo oltre 30 anni. Marchetti vi presenta estratti di Nei Mari del Sud. Musica in Secca e di De Musicorum Infelicitate, brani su nastro concepiti come azioni teatrali, mentre Ashley esegue come omaggio al compositore Practical Anarchism, lettura di un prima assoluta di un testo di Marchetti, e una performance di Musica Per un Bicchiere non Molto Grande, pezzo risalente agli anni di ZAJ. La sua incisione più recente è Utopia Andata E Ritorno (Alga Marghen, 2006).
Reinier Van Houdt ha studiato piano a Budapest e The Hague. E’ affascinato da materia che sfidano la notazione: colore, tempi, spazio, fisicalità, memoria, rumore, ambiente – punti oltre l’interpretazione e l’improvvisazione.
Ha eseguito prime di musiche di Robert Ashley, Alvin Curran, Charlemagne Palestine, Maria de Alvear, Francisco López, Jerry Hunt, Michael Pisaro, Kaikhosru Shapurji Sorabji, Walter Marchetti e molti altri. Ha fatto parte del Maarten Altena Ensemble ed è attualmente membro dei Current 93 di David Tibet, coi quali ha recentemente pubblicato l’album I Am The Last Of All The Field That Fell con ospiti Nick Cave, John Zorn e Antony Hegarty. E’ inoltre co-fondatore dell’ensemble di musica sperimentale MAE/MAZE, che ha lavorato con Christian Marclay, Elliott Sharp, Yannis Kyriakides, Alvin Lucier, e il prossimo anno con CM von Hausswolff.
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