giovedì 29 maggio 2014 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA X
> MAZE – Ensemble for Exploratory Music (Olanda, Stati Uniti, Inghilterra, Cipro, Italia)
prima apparizione italiana
Alvin Lucier (Stati Uniti, 1931)
(Bologna) Memory Space (1970/2014); per qualsiasi numero di strumentisti con
registrazioni di suoni ambientali prima assoluta
Robert Ashley (Stati Uniti, 1930)
in memoriam … ESTEBAN GOMEZ (quartet) (1963); per quattro esecutori
prima italiana
Anne La Berge (Stati Uniti, 1955)
Raw (2014); per ensemble elettroacustico prima assoluta
Yannis Kyriakides (Cipro, 1969)
Trackers (2014); per 5 strumenti, ipads, elettronica dal vivo prima assoluta
Anne La Berge flauto, elettronica; Dario Calderone contrabbasso;
Gareth Davis clarinetto basso; Reinier van Houdt pianoforte, tastiere, elettronica;
Wiek Hijmans chitarra elettrica; Yannis Kyriakides computer, elettronica
musiche di Alvin Lucier, Robert Ashley, Anne La Berge, Yannis Kyriakides
X con la collaborazione dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
Biglietti 7 €
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Memory Space di Alvin Lucier si basa sull’idea di rappresentare una serie di suoni per mezzo di altri suoni. Composta nel 1970, la partitura dà le seguenti indicazioni:
“Recarsi in un ambiente all’aperto (urbano, rurale, ostile, benevolo) e registrare in qualsiasi modo (a memoria, con notazioni scritte o registrazioni su nastro) gli eventi sonori di quegli ambienti. Facendo successivamente ritorno a un luogo al coperto dove potersi esibire, ricreare, solamente tramite le voci e gli strumenti a vostra disposizione e con l’aiuto dei vostri dispositivi di memoria (senza aggiungere o rimuovere parti, senza improvvisazioni né interpretazioni) quegli eventi sonori esterni.”
Il carattere generico di queste istruzioni è in contraddizione con la difficoltà di concepire un modo per tradurre un suono da una forma espressiva a un’altra e in quale modo le informazioni vengono alterate durante tale trasformazione. Interpretando quest’opera, si diventa estremamente coscienti del processo di ascolto, sia conscio che inconscio, e di come questo richieda costantemente di decodificare i suoni dell’ambiente circostante, filtrando e separando le informazioni essenziali da quelle superflue, identificando motivi regolari e imponendo su di essi una lettura emotiva.
In Memoriam… Esteban Gomez [Quartet]. La nascita del quartetto come forma musicale europea coincide con un evento storico: la mappatura, da parte del cartografo portoghese Esteban Gomez, della costa orientale dell’America settentrionale con 4 navi. Robert Ashley usa questo evento come modello per creare nuove regole conviviali per i musicisti, creare musica a partire da determinate situazioni sociali e sviluppare un’autentica musica americana. Nel brano, quattro musicisti si orientano all’interno di un territorio sconosciuto: la massa sonora da loro stessi prodotta. Non appena uno di loro individua un minimo cambiamento in questa massa, inizia a modificare un parametro sonoro nel quadrante opposto, secondo una mappa sonora predisposta da ciascuno dei musicisti. I parametri da cui essi deviano e ai quali fanno ripetutamente ritorno costituiscono un suono comune a tutti e quattro, che dissolve le loro individualità, ma sul quale intervengono in tempi che ciascuno di essi sceglie liberamente. Tuttavia, quando iniziano a muoversi attraverso i quadranti individualmente, il tempo non è più “libero”, ma è il suono (il modo in cui avviene la deviazione) a diventarlo. Si crea così un delicato equilibrio tra suono e tempo, convenzione e individualità, ascolto e lettura della partitura.
RAW chiede ai musicisti di MAZE di improvvisare su materiale musicale non finito, e di creare collettivamente un’opera in tempo reale, tramite le decisioni casuali che si trovano a dover prendere. RAW fa proprie le opportunità incompiute e sfrenate create da combinazioni impreviste, alle quali ci troviamo a dover rispondere nel processo di creazione di un’opera d’arte. RAW è una patch del sofware Max a cui ogni artista in MAZE contribuisce inviando un messaggio alla patch. Questa patch quindi seleziona combinazioni casuali di artisti, suggerimenti sul tipo di musica da suonare e un campione casuale di testo da riprodurre.
Trackers esplora il tema della tracciatura dei dati. Il materiale che la compone si basa su vari metodi per la raccolta di informazioni personali, ovvero la scansione dell’iride, il rilevamento delle impronte digitali e le liste di frequenza delle password. Vari database contenenti simili materiali sono usati in questo lavoro, e formano la base del materiale che viene codificato nella musica. I musicisti utilizzano una partitura interattiva su iPad. Tale partitura ha tre funzioni: di suggerire le altezze musicali da usare – agisce come uno strumento, dato che il musicista può interagire con il tablet e produrre suoni – e di fornire informazioni visive (testi) per il pubblico. Si può definire come una partitura aperta, nel senso che non vi è una direzione lineare fissa, e ogni musicista sceglie il proprio percorso attraverso un’infinità di possibilità a disposizione.
Le partiture stesse si basano sulla trasformazione di database di ‘password’, parole che vengono codificate e trasformate in musica (utilizzando sistemi sviluppati in alcuni dei miei lavori precedenti basati sulla crittografia musicale). Le parole vengono pre-crittografate in forma musicale, usando un sistema di analisi della frequenza delle lettere mappato su particolari modalità, per dare alla struttura musicale una cerca coerenza. Questa partitura è incorporata nell’immagine. Ogni parola è trasformata, tramite un processo di morphing, lettera per lettera nella successiva parola selezionata a caso dal database, creando una struttura musicale che cambia gradualmente da uno stato all’altro in maniera udibile, ma imprevedibile.
Trackers è la prima parte di un ciclo di brani basati sul dramma satiresco di Sofocle, di cui si è tramandata fino ai giorni nostri solo una metà, intitolato “Ichneutae” (“I cercatori di tracce”). La storia narra di Apollo alla ricerca delle sue vacche scomparse, e di Ermes che inventa la lira usando la loro pelle. Tutti i brani di questo ciclo sono accomunati dall’esplorazione di come la tecnologia può essere utilizzata per sviluppare nuove tecniche di notazione musicale.
MAZE è un nuovo ensemble elettroacustico dedicato all’eseguire musiche che sfidano le nozioni di una forma e di una prospettiva d’ascolto fisse. Lo scopo dell’ensemble è di offrire al pubblico modi diversi di navigare e di trovare il proprio percorso nella musica. Ciò può venir raggiunto non solo attraverso la scelta del repertorio, ma anche mediante l’approccio dei musicisti e la loro pratica performativa. Con esecuzioni di lavori che vanno dalla tradizione sperimentale di John Cage, Alvin Lucier, Tony Conrad e Robert Ashley fino alle opere di artisti contemporanei come Christian Marclay, Elliott Sharp e degli stessi componenti dell’ensemble Anne La Berge e Yannis Kyriakides, l’obiettivo del gruppo è di costruirsi un repertorio di brani che reinterpretano le relazioni tra partitura e esecutore e tra pubblico e musicista. MAZE ha inciso nel 2012 la versione (Amsterdam) Memory Space di Lucier per Unsounds, etichetta co-fondata da Andy Moor (The Ex), Kyriakides e Isabelle Vigier. Il gruppo MAZE è stato creato da membri (Reinier van Houdt e Yannis Kyriakides) dell’Ensemble MAE, che originariamente, dal 1980 era il Maarten Altena Ensemble, e del quale è poi diventato direttore artistico Kyriakides. Tra le collaborazioni del MAE nuovo corso, un brano commissionato a Robert Ashley e inciso con la sua collaborazione nel cd omonimo Tap Dancing in the Sand (Unsounds 2007).
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