
Zbigniew Karkowski
giovedì 15 maggio 2014 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Anton Lukoszevieze (Inghilterra)
Zbigniew Karkowski (Polonia, 1958 – 2013)
Nerve Cell_0 (2012); per violoncello ed elettronica prima italiana
Anton Lukoszevieze violoncello, computer
musiche di Zbigniew Karkowski
Biglietti 7 € (biglietto unico per i due concerti della serata)
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
“Mostrami una cosa nuova e ricomincerò tutto da capo.”
Erik Satie
“Quest’opera non è musica nel senso convenzionale del termine. Fa parte del mondo della musica, ma ne è una nuova interpretazione. Il violoncello viene trattato fondamentalmente come un corpo risonante, che trasmette i suoni a livello elementare. L’archetto su una corda, il flusso di peso, pressione, velocità e angolarità danno origine a una miriade di fenomeni sonori complessi. La giustapposizione di molteplici suoni su corde adiacenti crea battiti fluttuanti e ritmici. La scordatura dello strumento ne aumenta l’estensione e la profondità dei toni bassi. Combinati agli effetti elettronici generati da un computer, questi elementi vengono moltiplicati, estesi e arricchiti. Nerve Cell-0 è un approccio gioioso, estatico, coinvolgente ed epico al concetto di suono. Sfugge alle categorizzazioni. Ascoltatelo a tutto volume.” – Anton Lukoszevieze
“Ho collaborato con Zbigniew a molti progetti durante svariati anni. Gli ho commissionato la composizione di Field, un brano per quartetto d’archi con elettronica dal vivo per il mio gruppo Apartment House. Il brano fu eseguito all’Institute of Contemporary Arts a Londra, nell’ambito del Festival BBC/Sonic Arts/Cut and Splice. Non avevamo mai suonato qualcosa di simile, prima di allora. La musica era aspra, densa e ossessiva, immersa in un mare oscuro di suoni elettronici agitati, e il tutto durava 40 minuti. Osservavo Zbigniew al mixer, il suo viso dai lineamenti duri illuminato dalle luci della consolle lo faceva sembrare uno strano Capitano al timone di un transatlantico, intento a manovrare la sua nave attraverso un mare in tempesta. Era un uomo dinamico, che non passava inosservato. La sua onestà poteva essere brutale, spietata, ma ciò spesso nascondeva la sua timidezza e gentilezza d’animo. Era una delle persone più intelligenti che abbia mai incontrato. C’era qualcosa di elementare ed essenzialmente puro in lui e nella sua visione artistica: era sempre alla ricerca di modi per ridefinire il concetto di musica e il modo in cui questa poteva essere prodotta. Quando abbiamo lavorato insieme al nostro ultimo progetto per Sub Rosa, Nerve Cell-0 per violoncello e computer, abbiamo lottato per giorni e giorni per riuscire a trasferire sulla carta o sul pentagramma esattamente quello che aveva in mente, finché non mi sono accorto che per lui la composizione era quasi una forma di telepatia, una sorta di atto sciamanico. Fu soltanto dopo che finimmo il lavoro in studio, e durante la performance, che la cosa esatta che lui intendeva realizzare emerse veramente.
Zbigniew era bravissimo a raccontare storie. Ricordo di come una volta mi descrisse la sua idea di andare in tour in Africa, iniziando dalla parte settentrionale del continente e scendendo verso sud, attraverso alcuni tra i luoghi più pericolosi e devastati dalla guerra al mondo. Perciò lo ricorderò sempre come un personaggio di un romanzo di Joseph Conrad, un esploratore del suono unico, intrepido e coraggioso.” – Anton Lukoszevieze, Vilnius, 20 Dicembre 2013.
Zbigniew Karkowski Noto per le sue performance dal vivo estreme (anche a livello del volume con cui sfidava gli spettatori) a partire da fonti acustiche ed elettroniche, Karkowski ha rappresentato un anello di unione tra i mondi della composizione contemporanea e il rumorismo post-industriale. Nato a Cracovia, ha studiato composizione e computer music in Svezia, Sonologia a Den Haag e i corsi estivi del Centre Acanthes (Avignone e Aix-en-Provence), con figure come Iannis Xenakis, Olivier Messiaen, Pierre Boulez e Georges Aperghis. Ha fondato il trio Sensorband, basato su interfacce tecnologiche interattive, con Edwin van der Heide, e Atau Tanaka, ed il duo Mazk con Masami Akita, e collaborato con Tetsuo Furudate, Aube, Francisco López e Kasper T. Toeplitz tra gli altri. Ha composto anche per orchestra (su commissione della Gothenburg Symphony Orchestra), e diversi brani da camera, eseguiti da ensemble in tutta Europa.

Anton Lukoszevieze (Photo by Karol Grygoruk)
Anton Lukoszevieze è fondatore dell’ensemble da camera Apartment House, creato nel 1995 come gruppo dall’organico e strumentazione del gruppo flessibili. L’ensemble ha eseguito numerose prime britanniche e mondiali di compositori come Christian Wolff, Luc Ferrari, Dieter Schnebel, Michael Parsons, Harley Gaber, Alvin Lucier, David Behrman e Philip Corner. Come solista, Lukoszevieze ha eseguito prime di lavori per violoncello di compositori come Christopher Fox, Gerhard Staebler, Laurence Crane, Richard Ayres, Jennifer Walshe, Claudia Molitor. Arturas Bumšteinas, Peter Eotvos, Bryn Harrison, e numerosi altri. Ha partecipato anche a numerose incisioni dell’ensemble Zeitkratzer, tra le quali il cd World As Will III, dedicato a brani di Furudate e Karkowski.
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