giovedì 8 maggio 2025 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Omaggio a Tom Johnson (Stati Uniti/Francia, Italia)
Tom Johnson (Stati Uniti, 1939 – Francia, 2024)
Nine Bells (1979); per un percussionista e nove campane
Simone Beneventi campane
musiche di Tom Johnson
a cura di Simone Beneventi
Biglietti:
10 € | ridotto 5 €
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna, del Conservatorio di Musica
“G. B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale Lucio Dalla
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto
di 2 € sul biglietto intero
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
prevendite
Boxerticket
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Nine Bells (1979)
Nove campane sospese formano una griglia quadrata 3×3 che viene percorsa da un esecutore secondo tracciati regolari e sempre diversi. Questi tracciati sono nove, e possono essere molto semplici o molto complessi; ciascuno ha come riferimento una campana principale ogni volta diversa, e vengono percorsi secondo ritmi e tempi differenti, seguendo percorsi che variano secondo un sistema di logica geometrica. La performance è allo stesso tempo un esercizio fisico piuttosto impegnativo per il performer ma anche un evento di grande impatto visivo per il pubblico. Ascoltare il processo musicale e seguire il movimento del performer – un’inevitabile somiglianza con la spoglia danza minimalista dell’epoca – sono una sola cosa.
“In Nine Bells, camminando intorno alle mie campane, la logica adottata è soprattutto geometrica, la quale è molto più facile da osservare che da sentire: visualizzando prima le rotazioni, quindi calcolando la sequenza delle note, sono riuscito a trovare una logica rigorosa e udibile per ciascuno dei nove movimenti. Più tardi, durante l’esecuzione di questo pezzo, ho a volte avuto una sensazione molto strana; dopo aver suonato la prima nota, muovendo il piede sinistro subito all’inizio del primo ciclo, l’esperienza è stata molto diversa da quella dell’esecuzione di qualsiasi altro tipo di musica: è stata la sensazione di cominciare qualcosa di completamente inevitabile, qualcosa che non riuscivo a smettere, ed era chiaro che i miei piedi stavano per portarmi attraverso la sequenza, anche se la mia memoria falliva, o se sopraggiungeva la stanchezza, o se il pubblico se n’era già andato. Ero una specie di burattino guidato da una certa inevitabile logica musicale-geometrica che aveva poco a che fare con la mia forza di volontà. Si potrebbe dire che ero diventato solamente una macchina, ma è stata un’esperienza molto piacevole.” (Tom Johnson)
Tom Johnson (Colorado, Stati Uniti, 18 novembre 1939 – Parigi, 31 dicembre 2024) è stata una figura-chiave della nuova musica a New York dagli anni 70. Allievo di Morton Feldman, Johnson univa l’attività di compositore e performer a quella di autorevole critico musicale per il Village Voice, intento a scovare, tra club, gallerie, loft e scantinati, tutto ciò che di nuovo e originale fermentava nella metropoli. Appassionato sostenitore di ogni musica radicale, come artista costruiva una musica perfettamente minimalista che si distanziava da quella di coloro che sarebbero divenuti presto popolari, come Philip Glass e Steve Reich. La sua era una musica più concettuale, e spesso umoristica, ma con una grande capacità di coinvolgimento, per via dei processi deduttivi e spesso autoreferenziali in cui l’ascoltatore è in grado di immergersi immediatamente, diventando per così dire parte della performance. Tra le sue opere più conosciute: An Hour for Piano, incisa da Frederic Rzewski nel ’74; The Four Note Opera, un’opera umoristica scritta usando solo quattro note e che prevede che i cantanti, che interpretano loro stessi, confidino al pubblico i loro pensieri personali su come sta andando l’esecuzione; il Bonhoeffer Oratorium, che utilizza sermoni e testi di denuncia del nazismo scritti dal pastore e teologo luterano Dietrich Bonhoeffer; e Nine Bells.
Simone Beneventi, percussionista, è stato premiato con il Leone d’Argento alla Biennale Musica di Venezia 2010 (progetto Repertorio Zero). Il suo percorso di ricerca sul suono, di diversi codici musicali e di ideazione di installazioni sonore, lo ha portato a collaborare con importanti compositori d’avanguardia, tra cui Mario Bertoncini, Pierluigi Billone, Silvia Borzelli, Peter Maxwell Davies, Ivan Fedele, Heiner Goebbels, Alexander Knaifel, Helmut Lachenmann, David Lang, Ennio Morricone, Riccardo Nova, Fausto Romitelli, Salvatore Sciarrino, Francesca Verunelli e con ensemble europei quali Berlin Piano Percussion, EnsembleKollektiv, Klangforum Wien, mdi, Mosaik, Phace, Prometeo, Sentieri Selvaggi, Zeitkratzer.
Nel 2018, in residenza al Festival Milano Musica, ha fondato l’ensemble ZAUM_percussion.
Vanta un’ampia discografia e numerosi progetti da solista o in formazioni da camera con artisti quali Andrea Rebaudengo, Thollem McDonas, Flavio Virzì, esibendosi in venue quali Festival Aperto, Autumn Warsaw, Biennale di Venezia, Biennale Zagreb, Huddersfield Contemporary Music, Krakow International, Impuls Graz, Manca Nizza, Milano Musica, Novara Jazz, Teatro Olimpico di Vicenza.
Collabora come arrangiatore e strumentista con gli ex-membri dei CCCP/CSI: Giovanni Lindo Ferretti, Gianni Maroccolo, Massimo Zamboni e con il Collettivo WuMing.
Ha suonato con prestigiose orchestre quali la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Mozart di Claudio Abbado, la Mahler Chamber Orchestra, Spiramirabilis e le orchestre degli enti lirici Fenice di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Roma e Massimo di Palermo.
Dopo gli studi in Conservatorio ha proseguito la sua formazione presso Accademia del Teatro alla Scala di Milano, Università di Bologna (DAMS), Conservatoire National Régional de Paris, ESMUC di Barcellona e Hochschule für Musik di Basilea. E’ nato e vive a Reggio Emilia dove insegna al Conservatorio. www.simonebeneventi.com
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