mercoledì 7 maggio 2025 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Nainy Diabaté & Eve Risser (Mali, Francia)
– – > ANW BE YONBOLO «siamo insieme» prima italiana
Nainy Diabaté voce; Eve Risser pianoforte, pianoforte preparato
musiche di Nainy Diabaté, Eve Risser
a cura di Eve Risser
Biglietti:
10 € | ridotto 5 €
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna, del Conservatorio di Musica
“G. B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale Lucio Dalla
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto
di 2 € sul biglietto intero
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
prevendite
Boxerticket
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
La pianista e compositrice francese Eve Risser si muove tra jazz, contemporanea e improvvisazione. Suona come solista il pianoforte preparato verticale, e dirige le orchestre White Desert e Red Desert, quest’ultima luogo d’incontro tra musicisti europei, maliani e burkinabé.
Nata in una famiglia di poeti-cantori griot, Naïny Diabaté è una delle cantanti più celebri del Mali. Si è imposta internazionalmente con una versione moderna della musica Mandinka virata in chiave malinkée, tinta di blues, jazz e pop. Nel 2012 ha fondato la Kaladjula Band, il primo gruppo interamente femminile maliano, che suona sia strumenti tradizionali che occidentali.
Nel 2018 hanno creato assieme l’ensemble Kogoba Basigui, che unisce le orchestre delle rispettive fondatrici, Red Desert e Kaladjula.
Costola del progetto è anche il duo Anw Be Yonbolo (“Siamo insieme”, come si dice in Mali per sostenersi a vicenda), dedicato a un repertorio per pianoforte e voce che tratta temi a loro cari, come il femminismo, la tutela dell’infanzia e la dignità.
Nata nel 1966 a Bamako (Mali), la cantante e suonatrice di bolon Naïny Diabaté ha iniziato a cantare già all’età di cinque anni, mentre frequentava l’asilo della Pharmacie populaire du Mali a Bamako, e presso la scuola elementare di Bozola (Bamako), ha continuato la pratica del canto popolare mandinka parallelamente ai suoi studi. Le sue prime esibizioni spontanee sono state ispirate dalle sue origini: era nata infatti in una famiglia di griot della cultura Mandingo, una vasta area ricca di tradizioni orali che comprende Mali, Guinea, Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Gabon, Burkina Faso, Togo, Costa d’Avorio e Sierra Leone. Nel 1977, Naïny Diabaté ha vinto il primo premio come “Cantante solista” al concorso interdistrettuale di Bamako, segnando così l’inizio di una costante ascesa nel mondo della canzone maliana. All’età di 17 anni ha dato in pubblico nel villaggio di Kibaru (Bamako) il suo primo concerto con la Rail Band, un’orchestra nota per aver accolto varie star come Mory Kanté, Djeli Moussa Kouyaté e Djélimadi Tounkara. Nel 1981 si trasferì ad Abidjan (Costa d’Avorio) dove si unì a Cheikh Tidiane Seck suonando per un anno in diverse città locali. Nel 1986, accompagnata da strumentisti maliani e guineani, ha rappresentato il suo paese al Festival di Avignone. Ha pubblicato la sua prima cassetta nel 1987 con la Camara Production, Farafina Mousso (Donne d’Africa), con musica mandinka, cantata in malinke e supportata da strumenti tradizionali (balafon, kora, ngoni, bolon, djembe) e occidentali (chitarra, basso, batteria, tastiere). Il 2009 ha visto l’uscita di Fantagna & N’darila, seguito un anno dopo da Sumu vol.1: Sandiya. Nel 2012 ha fondato la Kaladjula Band, la prima orchestra di sole strumentiste donne maliane. Nel 2018 ha fondato con Eve Risser la grande orchestra maliana ed europea Kogoba Basigui.
Eve Risser nasce nel 1982. Le sue radici musicali affondano nella musica da camera come flautista e pianista. Nel periodo in cui ha vissuto in Alsazia (Francia), ha iniziato ad interessarsi al mondo della musica contemporanea e del jazz. Dal 2009 al 2013 ha fatto parte dell’Orchestra Nazionale di Jazz (ONJ) diretta da Danie Yvinec.
Nel 2008 presenta il concerto “Per chitarra di Barbie e Orchestra Sinfonica” che da allora ha avuto molte repliche. La scelta di questo giocattolo elettronico come strumento protagonista evidenzia temi ricorrenti nel suo lavoro: umorismo, preoccupazione per una maggiore eguaglianza di genere nella musica, e rifiuto dell’elitarismo culturale.
Dirige, co-dirige, suona e compone per il quintetto Ensemble-Ensemble con Kim Myhr, per le proprie White Desert Orchestra (che riunisce musicisti della scena jazz europea) e Red Desert Orchestra (nella quale nove musicisti europei incontrano sette musicisti del Mali e tre del Burkina Faso), e fa parte del trio En-Corps (Risser/Duboc/Perraud); tra i molti altri progetti che l’hanno coinvolta, ci sono il duo jazz-pop Donkey Monkey, con Yuko Oshima, un duetto di free improvisation con la pianista Kaja Draksler, il quartetto punk-jazz Brique, e La Sourde orchestra, dove mescola musica barocca, classica e jazz. Nei suoi lavori solisti, come Des pas sur la neige e Après Un Rêve (presentato dal vivo ad Angelica nel 2021), il pianoforte preparato è il suo strumento preferito.
Attualmente Parigi è la base principale delle sue attività, dove è attiva nell’organizzazione del Festival di musica creativa ed etichetta discografica Umlaut.
Eve ha collaborato con musicisti quali John Hollenbeck, Billy Hart, Benoît Delbecq, Jean-Luc Guionnet, Mickael Zerang, Andreas Werliin, Joel Grip, Eivind Lohning, Wolfgang Mitterer, Quatuor Bela, Ensemble Hodos, i solisti dell’Ensemble Intercontemporain Nicolas Crosse e Pascal Gallois, e ha ricevuto commissioni da Frankfurt Radio Big Band, Du Vent Dans Les Cordes, Kitchen Orchestra Stavanger (NO), duo Chou et Loup (Sylvaine Hélary/Noémi Boutin), tra gli altri.
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