sabato 18 maggio 2024 – ore 20.30 – Chiesa di Santa Maria della Pietà – BOLOGNA () °°
– – > LOOPING (Francia, Italia)
– – > Brian Eno performed by Dedalus Ensemble prima italiana
Brian Eno (Inghilterra, 1948)
Music for Airports (1978); versione per ensemble prima italiana
Thursday Afternoon (1985); versione per ensemble prima italiana
Discreet Music (1975); versione per ensemble prima italiana
Didier Aschour chitarra elettrica, direzione artistica; Cyprien Busolini viola;
Denis Chouillet pianoforte; Alexandra Grimal sax soprano; Thierry Madiot trombone;
Pierre-Stéphane Meugé sax alto; Christian Pruvost tromba; Silvia Tarozzi violino;
Fabrice Villard clarinetto; Deborah Walker violoncello
musiche di Brian Eno
arrangiamenti di Didier Aschour
a cura di Didier Aschour
() un certain regard… un progetto di AngelicA con il sostegno di Institut français à Paris
Biglietti:
20 € | ridotto 10 €
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna, del Conservatorio di Musica
“G. B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale Lucio Dalla
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto
di 2 € sul biglietto intero
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Luogo:
Chiesa di Santa Maria della Pietà Via San Vitale 112, Bologna
prevendite
Boxerticket
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Negli anni 70 Brian Eno ha gettato le fondamenta della musica ambient. Il musicista, compositore e produttore britannico voleva creare una musica “discreta ed interessante”, “capace di adattarsi a tutti i livelli di interesse senza obbligare l’ascoltatore ad ascoltare”. Ispirato dalla musica d’arredamento di Erik Satie, da quella indeterminata di John Cage, e dalla musica basata sui drone di La Monte Young, Brian Eno creò una serie di composizioni in studio basate su rigidi processi formali che trasportano l’ascoltatore in un universo sonoro suggestivo. Gli album Discreet Music (1975), Music for Airports (1978) e Thursday Afternoon (1985) lo consacrano come figura innovativa e influente della musica pop. Dedalus Ensemble reinterpreta la musica di questi tre album. Senza riprodurli esattamente, i musicisti si riappropriano dei pezzi per riscoprirne un nuovo potenziale.
I lavori si basano su diverse tecnologie utilizzate in studio: la registrazione, la creazione di sequenze di loop che possono essere stratificati, gli effetti analogici e il sintetizzatore. I loop funzionano come ritornelli che si intrecciano in una melodia caleidoscopica e in continuo mutamento. La sensazione che la musica sia sempre simile ma anche leggermente diversa immerge l’ascoltatore in una forma di ascolto uniformemente sospesa, uno stato di coscienza modificata che accompagna la musica ripetitiva. Basandosi sulle tecniche compositive che Eno ha usato in alcune sue partiture aperte, un interesse costante di Dedalus (Tom Johnson, James Tenney, ecc), i nuovi arrangiamenti si assumono il rischio di risuonare le sue musiche costruite su processi generativi senza copiare le versioni pubblicate, che sono, come per ogni partitura aperta, solo una delle versioni possibili.
I suoni usati da Eno erano frammenti di registrazioni di strumenti che potevano essere rallentate e riverberate, o suoni elettronici creati al sintetizzatore. L’obiettivo dei nuovi arrangiamenti è offrire un ampio spettro di strumenti con una ricca varietà di suoni (fiati, archi, tastiere), e di dotare ogni ripetizione di una nuova energia attraverso l’esecuzione dal vivo.
Infine, l’acustica naturale e la spazializzazione rimpiazzano gli effetti creati in studio che caratterizzano le registrazioni originali, arricchendo enormemente lo spazio acustico e rinforzando l’aspetto ipnotico e immersivo di queste opere.
– Didier Aschour
Nato nel 1948 a Woodbridge, Inghilterra, Brian Eno è un musicista, arrangiatore e produttore britannico. Eno si è descritto come un “non musicista” e ha contribuito a introdurre una varietà di approcci concettuali e tecniche di “uso dello studio di registrazione come strumento compositivo” innovative nella popular music. A metà degli anni ’60 ha studiato pittura e musica sperimentale alla Ipswich School of Art, e alla Winchester School of Art. La prima incisione in cui appare è l’lp del The Great Learning su Deutsche Grammophon, registrato nel 1971 con la Scratch Orchestra di Cornelius Cardew, mentre la prima composizione pubblicata a suo nome è la colonna sonora di un film sperimentale di Malcolm Le Grice, Berlin Horse (1970). Nel 1971 entra nel gruppo glam rock Roxy Music, iniziando così ufficialmente una carriera perennemente incentrata sulla ricerca, la sperimentazione e l’apertura verso tutte forme di musica e arte. Ha poi esordito come solista nel 1973, divenendo noto in particolare per il concept di “ambient music”, che eserciterà un’enorme influenza sulla scena elettronica che dura a tutt’oggi. Lo stesso 1973 segna anche l’inizio della sua attività sia come produttore che come collaboratore con altri artisti (Robert Fripp, Robert Wyatt, Cluster, David Bowie, Devo, Talking Heads, David Byrne, Jon Hassell, U2, James, ecc.). Dall’inizio degli ’80 produce inoltre opere di video arte e installazioni audiovisive basate su software generativi che ha presentato nelle maggiori istituzioni contemporanee (Walker Art Center, Minneapolis, Stedelijk Museum, Amsterdam, Centre Pompidou, Parigi, ICA, Londra, ecc). Nel 2023 ha ricevuto il Leone d’oro alla Carriera dalla Biennale Musica di Venezia.
Fondato nel 1996 da Didier Aschour, DEDALUS è un ensemble di musica contemporanea francese attualmente basato ad Albi presso il GMEA (Centro Nazionale di Creazione Musicale Albi – Tarn). Dedalus è organizzato come un collettivo nel quale gli arrangiamenti, le orchestrazioni e le interpretazioni sono elaborate collegialmente dai musicisti. Si potrebbe dire che il gruppo funziona più come una rock band, il che diventa più evidente nelle loro impegnate realizzazioni di Moondog, ma anche nel modo sorprendente con cui interpretano Music With Changing Parts (Philip Glass). I suoi membri provengono dalle esperienze musicali più diverse, che si tratti di barocco, libera improvvisazione, spettralismo, jazz o minimalista, e ognuno di loro apporta qualcosa di eccezionale al gruppo. L’ensemble non è definito da un’estetica particolare, ma piuttosto dal processo necessario per realizzare insieme un brano musicale. La loro preferenza inoltre è di lavorare con compositori che sfumano i confini tra forme artistiche e ruoli gerarchici, diventando di conseguenza parte dell’ensemble collettivo.
Dedalus collabora su progetti specifici con altri ensembles come Apartment House (Inghilterra), Konzert Minimal (Germania), Muzzix (Francia) e Quatuor Bozzini (Canada).
Tra i compositori con cui hanno lavorato ci sono Eliane Radigue, Tom Johnson, Sarah Hennies, Jurg Frey, ErikM, Catherine Lamb, Philip Corner, Pascale Criton, Jean-Luc Guionnet e Iancu Dumitrescu.
I loro lavori sono stati pubblicati da Potlach, New World, Montagne Noir, Brocoli, Relative Pitch, Sub Rosa.
Hanno partecipato ad AngelicA #24 con opere di Criton e Ferrari, e alla stagione 2017/18 del Centro di Ricerca Musicale con musiche di Sébastien Roux.
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