sabato 21 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA X
CONCERTO RINVIATO
causa cancellazione voli aerei per sciopero, il concerto è rinviato a data da definirsi
CONCERT POSTPONED
due to cancellation of flights due to strike, the concert is postponed to a date to be defined
I biglietti acquistati verranno rimborsati in automatico sul sistema di pagamento utilizzato in fase di acquisto
– – > The Monochrome Project
– – > UNANIME (Olanda, Germania) prima apparizione italiana
Jing Wang (Cina, 1992)
Yan (衍) (2016); per conchiglia prima italiana
Christine Chapman conchiglie
Martin Smolka (Repubblica Ceca, 1959)
pianissimo (2012/2021); per 8 trombe prima italiana
Isabel Mundry (Germania, 1963)
figura (2022); per due trombe prima italiana
Marco Blaauw tromba; Markus Schwind tromba
Justė Janulytė (Lituania, 1982)
Unanime (2020/2021); per 8 trombe prima italiana
The Monochrome Project:
Marco Blaauw tromba, direzione; Christine Chapman tromba, conchiglie;
Matthew Conley tromba; Mechtild Drop tromba; Bob Koertshuis tromba;
Nathan Plante tromba; Markus Schwind tromba; Laura Vukobratović tromba
musiche di Jing Wang, Martin Smolka, Isabel Mundry, Justė Janulytė
a cura di Marco Blaauw
X con il sostegno di Kunststiftung NRW
Biglietti:
8€ | ridotto 5€
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto 2 €
sul biglietto intero (eccetto concerto del 20 maggio a Modena)
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
prevendita:
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Il Monochrome Project è felice di venire per la prima volta a Bologna!
Il programma si apre con Yan di Jing Wang, un pezzo solista per conchiglia, che ci ricorda della storia antica di questo strumento. La conchiglia si usa in tutto il mondo come strumento ad ancia labiale, per comunicare fra umani, con gli animali (es. durante la caccia), come protezione contro i demoni, e per raggiungere gli Dei.
Questo potere è racchiuso ancora oggi nel linguaggio della tromba moderna. L’ensemble vuole moltiplicare questo potere per esprimere i concetti più delicati che non possono essere racchiusi in parole.
Nel “pianissimo” di Martin Smolka cerchiamo la gamma più intima dei nostri timbri – smentendo le aspettative che molti hanno della tromba. Faccia a faccia, due quartetti sviluppano trame inedite ed esplorano un’ampia gamma di armonie microtonali, interrotte da cluster estremi nei registri più alti dello strumento.
Questa esplorazione è seguita da un dialogo, o meglio, da due voci che vogliono essere una. In Figura, Isabel Mundry scrive una melodia, interpretata da due musicisti intrecciati e interconnessi.
L’ultimo brano del programma offre un altro contrasto, dimostrando la potenza di un’armonia in evoluzione. Una tromba può suonare una melodia, due trombe possono creare un dialogo, tre trombe possono costruire un’armonia, quattro trombe possono aggiungere colore a quell’armonia, ma lavorare con 8 trombe offre la possibilità di mantenere queste armonie quasi all’infinito, senza alcuna interruzione.
Justé Janulyté usa questa opportunità in Unanime e crea un universo sonoro in continuo movimento. Il suo pezzo dura 26 minuti e offre all’ascoltatore la possibilità di immergersi nel ricco mondo della tromba e degli effetti sonori acustici che crea in uno spazio magnifico.
Marco Blaauw
Jing Wang: Yan (2016)
Jing Wang (nata in Cina nel 1992) ha scritto musica da camera, per orchestra e opere teatrali su una varietà di temi, come Tempo, Spazio, Natura, Gioco, Kung-Fu, ecc. La sua Free Fireflies ha ottenuto la Menzione d’Onore del BICW New Music Award 2012, e The Flow ha vinto il primo premio del 2020 Toolbox Percussion International Composition Competition. Record of the Little Rock Pond è stata eseguita in prima dalla Hong Kong Philharmonic Orchestra nel 2021. Ha partecipato a numerosi festival in Europa e Asia, e in qualità di pianista e improvvisatrice ha collaborato con sound artists di Germania, Italia e Canada.
La parola Yan (衍), il titolo del suo brano, è composta da camminare (行) e acqua (氵), e significa moltiplicarsi ed evolvere. In cinese antico, significa “l’acqua scorre verso l’oceano”. Come pezzo solista per conchiglia, raffigura un’immagine della natura: la Creatura nasce dal mare, la Vita nasce dall’uno all’infinito.
Martin Smolka: pianissimo (2012 / 2021)
Alcune melodie minori in un insieme melancolico
Tristezza avvolta in se stessa – quarti di tono, pianissimo
E poi, come se ci fosse ancora un altro quartetto: un grido acuto, come la voce di un uccello nel cielo blu.
Solo mood. Un mood pacato. Un mooooood morbido e fluido.
Martin Smolka
Fin dagli inizi della sua carriera, si può percepire nell’opera di Martin Smolka (Praga 1959) l’influenza del post-Webernismo, il Minimalismo, la musica sperimentale americana e la scuola polacca. Agli inizi degli anni ’90 Smolka si è interessato di tecniche strumentali e sorgenti sonore bizzarre (archi fortemente sottoaccordati, vecchi grammofoni, diversi oggetti utilizzati come percussioni, etc), e se ne è servito per stilizzare i suoni osservati in natura e in città. A livello metaforico, la sua musica oscilla fra due poli: 1) Una convivialità ottimista e incrinata, la musica di un’orchestra zoppicante, suoni sintomatici della civilizzazione, una banda folk o di ottoni che suona, preferibilmente, stonata; 2) ricordi melanconici, desideri struggenti, l’eco nostalgico dei suoni di cui al punto 1. A questo corrisponde l’abituale strategia strutturale delle sue composizioni, che formano quasi sempre giustapposizioni di segmenti interiormente omogenei e nettamente contrastanti, attraverso il loro contrasto (lento – veloce, gioioso – triste, tumultuoso – gentile, etc.). Il tono profondamente emotivo delle composizioni di Smolka è anche legato all’utilizzo di micro-intervalli grazie al “riciclaggio” di elementi di musica tradizionale deformati e arrangiati come un collage.
Isabel Mundry: figura (2022)
Il lavoro di Isabel Mundry (Assia, 1963) è caratterizzato da un linguaggio sonoro unico che indaga le relazioni tra tempo, spazio e percezione in modi ricchi e sfaccettati. Le sue composizioni per ensemble, orchestra e opere liriche sono state eseguite da formazioni come Ensemble Recherche, Ensemble intercontemporain, Vokalensemble Zürich, Chicago Symphony Orchestra, SWR Symphony Orchestra, e direttori come Rundel, Barenboim e Boulez.
Figura è una composizione su come l’uno si manifesti nell’altro, come sia presagio, traccia o forma rinnovata. L’impulso essenziale viene dalla mia esplorazione della musica nelle culture orali, in particolare i canti Gregoriani e la loro influenza su opere successive, notate, fino al primo Rinascimento. Nelle culture musicali basate su uno scambio fra l’ascolto, il ricordo e la performance, i gesti sonori non sono solo espressioni, ma anche il segno di qualcosa. Sono gesti di assorbimento e trasmissione, allo stesso tempo passivi e attivi. Da alcuni anni lavoro a tecniche che stimolino processi e forme simili nella composizione. Con loro creo gesti e forme che tornano in altri luoghi e vi reverberano, hanno un effetto nuovo o si dispiegano. Un momento escono dalle mie mani, quello successivo divengono una strana controparte di me stessa, perché lo stato d’animo da cui emergono i gesti non è mai ripetibile. Oscillano fra la reazione e l’apertura. In questo pezzo, gesti e forme si dispiegano fra due trombettisti che si guardano o si danno le spalle in diverse costellazioni. Si creano quindi due stati complementari, fra il conteggio sincronizzato e la reazione all’ascolto.
“Urbild, Abbild, Scheinbild, Traumbild (archetipo, immagine, simulacro, immagine onirica) sono significati che rimangono sempre legati a figura” scrive Erich Auerbach e vede la formalizzazione di questa figura di pensiero soprattutto nelle opere di Lucrezio e Ovidio.
Isabel Mundry
Justė Janulytė: Unanime (2020 / 2021)
In equilibrio tra l’estetica del minimalismo, lo spettralismo e la musica drone, Justė Janulytė (Vilnius 1982) compone metafore acustiche di idee visive (Here at the Quiet Limit per coro maschile e orchestra d’archi, The Colour of Water per sassofono(i) solo e orchestra, Was There a Swan? per orchestra sinfonica), e ricerca la natura visiva dei fenomeni musicali in opere in cui suono e immagine si fondono (Breathing Music per quartetto d’archi, elettronica e sculture cinetiche, Sandglasses per 4 violoncelli, elettronica e video scenografia).
Eseguite da ensemble e solisti prestigiosi come Konzerthausorchester Berlin, WDR Sinfonieorchester Köln, Teatro La Fenice Symphony, BBC Symphony and National Orchestra of Wales, Riga Sinfonietta, Ensemble Modern, SWR Vokalensemble, WDR Rundfunkchor, BBC Singers, ecc., le sue opere sono scritte principalmente per densi ensemble monocromatici (solo archi, solo fiati o solo voci), che vibrano quasi senza un “battito”, senza un impulso esterno, in metamorfosi “termodinamiche” costanti ed estremamente graduali.
“… Trasformando questi suoni in un tessuto denso che cambia armonia e gamma lentamente (creo un’ascesa graduale che aumenta le dinamiche e allunga le note), penso che otterrò fenomeni acustici interessanti. Immagino anche che l’ottetto dovrebbe essere in piedi o seduto in cerchio e il suono dovrebbe muoversi intorno….”
In Unanime, l’ottetto di trombe è considerato un unico corpo, come un organo composto di canne diverse che condividono lo stesso respiro, la stessa anima.
Commissionato da Westdeutscher Rundfunk e composto per The Monochrome Project e Wittener Tage für neue Kammermusik 2020. Per la produzione video nella Kölner Philharmonie è stata realizzata questa nuova versione, estesa di circa 10 minuti.
The Monochrome Project
Dal 2015 al 2017, Marco Blaauw ha organizzato diverse performance europee di The Second Dream of The High Tension Line Step Down Transformer di La Monte Young per otto trombe. Ispirato da questa esperienza, già nello stesso 2015, Blaauw ha deciso di fondare un ensemble di sole trombe, per esplorare l’enorme possibilità di variazione dei suoni dello strumento, attraverso lo studio delle tecniche di esecuzione e lo sviluppo di composizioni originali.
Nel 2018 la loro prima europea della Composition 103 di Anthony Braxton ha ricevuto accoglienze entusiastiche dal pubblico della Ruhrtriennale e poi dell’Huddersfield Contemporary Music.
Nel 2020 l’ensemble aveva programmato una serie di concerti con nuove opere di Elnaz Seyedi, Justé Janulyté e Márton Illés. Poiché a causa delle chiusure per covid fu possibile eseguire un solo concerto della serie, i lavori vennero prodotti per lo streaming radio e video in collaborazione con la WDR. Nei primi tre mesi del 2021 sono state scritte altre due opere per l’ensemble e registrate per philharmonie.tv. Nel 2022 e nel 2023 l’ensemble collaborerà con Raven Chacon, Bará Gísladóttir, Riccardo Nova, Rolf Wallin e Rebecca Saunders.
Nato nel 1965, Marco Blaauw ha studiato allo Sweelinck Conservatorium di Amsterdam, perfezionandosi con Pierre Thibaud e Markus Stockhausen. E’ membro permanente dell’Ensemble Musikfabrik di Colonia dal 1994, e si è esibito come solista e in ensemble in tutto il mondo. Ha lavorato a lungo con Karlheinz Stockhausen, eseguendo tra l’altro le prime assolute di Michael’s Reise, Harmonies per tromba, e altri ruoli come solista del ciclo LICHT. Tra gli altri compositori che hanno scritto per lui si contano Peter Eötvös, Georg Friedrich Haas, Wolfgang Rihm, Rebecca Saunders, Martijn Padding, Isabel Mundry, Richard Ayers, Gijsbrecht Roye e John Zorn.
Diversi altri membri del Monochrome Project (Chapman, Conley, Plante, Schwind) fanno parte come Blaauw dell’Ensemble Musikfabrik: la cornista Christine Chapman è impegnata anche in big band e piccoli combo jazz, e ha inciso tra gli altri con Lalo Schifrin, Theo Jörgensmann Quartet New Third Stream Project, WDR Big Band Cologne, Florian Ross Brass Project, Oliver Leicht [Acht.], e con il The Partyka Brass Quintet per il progetto di Christmas Carols di Carla Bley; il trombettista Matthew Conley lavora anche con Klangforum Wien, Ensemble Modern, Kammerensemble Neue Musik Berlin e Basel Sinfonietta, ed è fondatore del quintetto di ottoni Apparat, a sua volta parte dell’Ensemblekollektiv Berlin; Nathan Plante suona anche con Ensemble Mosaik, nel Kammerensemble Neue Musik Berlin ed è prima tromba della Kammerakademie Potsdam. Ha lavorato tra gli altri con Turgut Erçetin, con il compositore polacco Prasqual e (assieme a Cristine Chapman) ha partecipato all’lp Dimensional People dei Mouse on Mars.
Bob Koertshuis è prima tromba della Filarmonica di Arnhem, e si è esibito in quasi tutte le orchestre olandesi, tra cui la Royal Concertgebouw Orchestra e la Rotterdam Philharmonic Orchestra, sotto la guida di direttori come Bernard Haitink, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Mstislav Rostropovich. E’ stato a lungo membro dell’Orkest de Volharding e ospite di Asko/Schönberg Ensemble ed Ebony Band, tra gli altri.
Markus Schwind suona regolarmente con Musikfabrik, Klangforum Wien e Ensemble Resonanz, e ha collaborato con Ensemble Modern e Dresdner Sinfonike. Dal 2003 è membro dell’ensemble Ascolta di Stoccarda ed è responsabile di parte della programmazione artistica. Ha inciso opere di Lachemann, Feldman, Ming Tsiao, Chaya Czernowin, Riehm e la sonorizzazione della Corazzata Potëmkin dei Pet Shop Boys.
Laura Vukobratović fa parte di formazioni come German Chamber Orchestra Berlin, Cologne Chamber Orchestra, e Vienna Chamber Orchestra. Il suo repertorio spazia dalla musica del diciassettesimo e diciottesimo secolo alla musica moderna, e il suo lavoro come solista è documentato da numerose registrazioni.
Nata nel 1995, Mechthild Drop è stata dal 2010 al 2014 prima tromba dell’Orchestra Giovanile Olandese e, dopo il diploma conseguito nel 2017, si è perfezionata con la Prof. Laura Vukobratovic ad Essen. Dopo incarichi nella Beethoven Orchestra Bonn, e la Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz di Ludwigshafen, dal 2022 è prima tromba della Bremen Philarmonic.
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