mercoledì 25 maggio 2022 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA //
– – > Ingfrid Breie Nyhus
– – > SLÅTTEPIANO (Norvegia) prima apparizione italiana
Ingfrid Breie Nyhus pianoforte
musiche di Ingfrid Breie Nyhus
– – > Benedicte Maurseth
– – > HÁRR (Norvegia) prima italiana
Benedicte Maurseth violino Hardanger; Håkon Mørch Stene percussioni, vibrafono, elettronica; Mats Eilertsen contrabbasso, elettronica; Morten Qvenild tastiere, elettronica
musiche di Benedicte Maurseth, Mats Eilertsen, Håkon Mørch Stene, Stein Urheim
a cura di Luca Vitali
// con il sostegno della Reale Ambasciata di Norvegia, Music Norway
Biglietti:
8€ | ridotto 5€
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto 2 €
sul biglietto intero (eccetto concerto del 20 maggio a Modena)
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
prevendita:
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Ingfrid Breie Nyhus è una pianista e compositrice norvegese, impegnata negli ultimi anni in un originale progetto di (ri)composizione di forme musicali popolari tradizionali. Lo ‘slått’ e il ‘rammeslått’ sono elementi unici della musica folk norvegese – danze selvagge e percussive suonate con l’Hardingfele, il violino tradizionale a 8 corde di Hardanger.
Utilizzando il ‘Rammeslåtter’ della regione norvegese di Setesdal come base, Breie Nyhus sfrutta le caratteristiche del tutto diverse dal violino, del pianoforte per trasformare il concetto di slått, facendosi liberamente guidare dall’approccio improvvisativo alla musica.
Si riteneva che il rammeslått avesse il potere soprannaturale di far cadere sia il ballerino che il suonatore in una sorta di trance, e Breie Nyhus si accosta a questi brani tradizionali immergendoli in un’atmosfera senza tempo e al tempo stesso spingendoli verso un territorio astratto e minimalista, fondendo così il contemporaneo con l’antico.
Ingfrid Breie Nyhus è una pianista e compositrice norvegese, interessata in particolare alla combinazione di pratiche compositive e improvvisative, e all’intreccio di elementi estratti dalle tradizioni folk, classiche e contemporanee. Uno dei suoi progetti principali degli ultimi anni è Slåttepiano, nel quale ricrea e rielabora i suoni e le forme delle antiche tradizioni slått. È cresciuta in una famiglia immersa nella musica popolare, prima di tutto nella tradizione delle danze pols, grazie al padre, il celebre violinista folk Sven Nyhus, e ha studiato pianoforte in Norvegia, Finlandia e Germania. È stata nominata più volte al Norwegian Grammy, e ricevuto numerosi premi, come il Norwegian Soloist Prize 2005, e il premio Disco dell’anno 2007 da parte della Great Britain Grieg Society per la sua incisione delle Peasant Dances op.72 di Grieg.
Il suo primo album solo Slåttepiano è stato pubblicato nel 2015, seguito da Stille-stykkje nel 2015 e da Slåttepiano II nell’autunno del 2021.
Ha suonato inoltre come solista in orchestre come Oslo Philharmonic Orchestra, The Norwegian Radio Orchestra, Trondheim Symphony Orchestra, Kristiansand Symphony Orchestra ecc, e in festival internazionali come Ultima Festival, Punkt Festival, FolkBaltica, Donaueschinger Festspiele, Dark Music Days Reykjavik, Umeå Jazz, Arctic Arts Festival, ecc.
HÀRR
Alcuni anni fa il musicista, scrittore e filosofo David Rothenberg mi ha invitato a partecipare ad alcuni progetti musicali che includevano suoni di uccelli da tutto il mondo.
Durante la mia permanenza a Berlino abbiamo anche tenuto alcuni concerti all’aperto, suonando con gli usignoli in diversi parchi della città la sera tardi. Suonare con questi uccelli ha cambiato il modo in cui ascolto gli animali nella natura.
Nello stesso periodo l’Hardanger Musikkfest, un festival annuale nella mia regione natale di Hardanger, mi ha commissionato una nuova composizione per l’edizione del 2019.
Il tema dell’edizione di quell’anno era “vandring”, una parola con molti significati fra cui camminare, fare trekking o passeggiare. Sono cresciuta a Maurset, fra le montagne del comune di Eidfjord, vicino al confine del Parco Nazionale di Hardangervidda, e ho fatto trekking in questa regione tutta la vita. Il tema del festival mi stava quindi molto a cuore.
Mi sono anche sentita coinvolta e connessa all’ecosofia (økosofi) del filosofo norvegese Arne Næss (1912-2009). Si basa sulla convinzione che gli esseri umani siano parte di un ecosistema interdipendente dalla natura, e che tutte le forme di vita e la ricca diversità della natura abbiano lo stesso valore.
Volevo includere questa prospettiva nel lavoro che mi è stato commissionato, “Hárr”, come modo di concentrarmi sul ruolo della natura come ispirazione creativa, e volevo fare riferimento a questi concetti filosofici includendo parti di musica concreta, i suoni di animali ed esseri umani intenti nell’atto di vivere, raccogliere o semplicemente godere dei doni e dell’abbondanza delle montagne nel corso dei secoli. Il tutto unito a temi musicali e melodie per violino del distretto di Hardanger, successivamente riarrangiati e improvvisati assieme agli altri musicisti coinvolti nella commissione.
Sotto molti punti di vista comporre musica e fare trekking sono la stessa cosa, almeno per me – evocano consapevolezza della bellezza, un profondo senso di ascolto e di presenza quando il nostro spirito è aperto. Se ne può godere in solitudine, o condividerli con altri, rimanendo in silenzio o conversando. Entrambi richiedono tempo, sforzo, pazienza e continuità. Ci ricordano entrambi di qualcos’altro, qualcosa di più grande del singolo individuo, che ci fa sentire sempre umili in quanto esseri umani.
Benedicte Maurseth
Benedicte Maurseth è una stimata musicista folk, compositrice e scrittrice norvegese. Nata ad Eidfjord nella regione del Fiordo di Hardanger, vive ora a Bergen. Ha seguito le lezioni del maestro di violino Hardingfele Knut Hamre per quasi 30 anni, e la musica tradizionale del distretto di Hardanger è la sua specialità. Ha studiato alla prestigiosa Ole Bull Academy, e nel 2007 è stata premiata come Giovane Musicista Folk Norvegese dell’Anno. Da allora si è esibita come solista e in ensemble, sia in Norvegia che internazionalmente. Lavora anche assieme a performer di musica antica e in situazioni improvvisative. Ha un profondo interesse per gli strumenti del periodo barocco, e ha inciso con violini antichi risalenti al 1700, e sperimentato l’uso di corde di budello e archetti barocchi sul suo strumento. Accorda il suo violino in un tono più basso di quanto fa abitualmente la maggior parte dei violinisti di Hardanger di oggi.
Non limitandosi alla musica tradizionale, ha composto per il violino Hardingfele nuovi repertori, sia per solo che per ensemble, che per spettacoli teatrali. Per l’ultimo lavoro commissionato, Tidekverv, è stata insignita del NOPA Music Prize 2017. Ha inciso numerosi album per Heilo, Grappa, ECM e Hubro. Il suo libro sull’arte, l’insegnamento e la musica come guarigione, To be nothing. Conversations with Knut Hamre, Hardanger Fiddle Master, è disponibile in inglese su Terra Nova/MIT Press.
Mats Eilertsen, nato nel 1975 a Trondheim, Mats è uno dei migliori e più stimati bassisti della scena jazz norvegese di oggi. Ha un modo speciale, caldo e lirico di trattare il basso, allo stesso tempo solido e sperimentale, disciplinato ma anche capace di apertura, disponibilità e costante ricerca di nuovi suoni.
Il suo contributo è stato richiesto per molte registrazioni per la ECM, negli album di Tord Gustavsen, Trygve Seim, Mathias Eick, Nils Økland, Wolfert Brederode, Jacob Young e altri. Parallelamente si occupa dei suoi progetti in proprio: ha pubblicato nove album come solista, gli ultimi dei quali sono Hymn for Hope e Solitude Central (entrambi usciti su Hemli nel 2021) e quattro del suo Mats Eilertsen Trio, tra cui And then comes the night pubblicato dalla ECM nel 2019.
www.matseilertsen.com
Håkon Mørch Stene, nato nel 1977 ad Oslo, è attivo a livello internazionale come solista e musicista in formazioni di musica da camera, e cinque delle incisioni a cui ha preso parte sono state premiate con il Norwegian Grammy (Spellemann) nella categoria musica contemporanea e di “genere aperto”.
Come solista si è esibito con Orchestra Filarmonica di Oslo, Ensemble Modern, London Sinfonietta, Oslo Sinfonietta, Ensemble 2e2m e altri. Inoltre suona con ensemble come asamisimasa (musica contemporanea), Pantha Du Prince Conference of Trees (techno) e Nils Økland Ensemble (improvvisazione folk), in sale e festival in tutta Europa, Stati Uniti e Asia.
Nel 2017 è stato nominato professore di percussioni alla Hochschule Musik di Friburgo.
Morten Qvenild (1978, Kongsberg) è un pianista, band leader e produttore dai percorsi eclettici e sorprendenti. Dal 2000 Qvenild è “l’orchestra” di Susanna & the Magical Orchestra (di Susanna Wallumrød) e membro degli Slomo Quintet della cantante jazz Solveig Slettahjell, nonché suo partner in duo. E’ inoltre coinvolto nel gruppo pop The National Bank, ed è stato in tour con i Khmer di Nils Petter Molvær e con la Bertine Zetlitz Band. Nel 2003 ha fondato il trio jazz In the Country, con il quale ha pubblicato quattro album su Rune Grammofon e uno per la Act. Nel 2018 è stato chiamato a suonare una serie di strumenti inusuali (clavicembalo, harmonium, dulcitone, mandolinette, autoharp ecc.) per il tour Unplugged degli A-Ha.
Un suo progetto peculiare è il Pianoforte HyPer(sonal), frutto di uno studio per estendere la tavolozza sonora del pianoforte a coda integrandovi l’elettronica dal vivo. L’album nel quale lo presentava, Personal Piano (2015), è stato nominato ai Grammy norvegesi, ed è stato seguito da The HyPer(Sonal) Piano Project – Towards A (Per)Sonal Topography Of Grand Piano And Electronics (Hubro).
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