giovedì 8 ottobre 2020 – ore 21 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
——> Christine Abdelnour + Magda Mayas(Francia, Germania) prima italiana X
——> The Setting Sun Is Beautiful Because Of All It Makes Us Lose
Christine Abdelnour sax alto; Magda Mayas pianoforte
musiche di Christine Abdelnour, Magda Mayas
a cura di Luca Vitali
A causa delle vigenti disposizioni governative della Norvegia, comunichiamo che il concerto di OWL è rinviato a data da definirsi
——> Owl (Norvegia) prima apparizione italiana∆
——> MILLE FEUILLE
Karl Bjorå chitarra elettrica, elettronica; Signe Emmeluth sax alto, elettronica
musiche di Owl
a cura di Luca Vitali
——> Massimo Pupillo + Stefano Giust A Letter To The Future (Italia)
Massimo Pupillo basso elettrico; Stefano Giust batteria
musiche di Massimo Pupillo, Stefano Giust
a cura di Massimo Pupillo
X con la collaborazione di La Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut français Italia /
Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati
∆ con collaborazione della Reale Ambasciata di Norvegia, KULTURRÅDET – Arts Council Norway, MUSIC NORWAY
Biglietti
8 €
ridotto 5 €
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Cultura verrà applicato uno sconto di 2 € sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
su www.boxerticket.it, www.ticketone.it
e punti vendita Ticketone
ATTENZIONE posti limitati – secondo le normative attuali
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
“Abdelnour e Mayas hanno quel tipo di intesa assolutamente necessaria perché la musica improvvisata spicchi il volo. Indipendentemente da quanto insolite possano essere le loro rispettive sonorità, insieme producono un suono assolutamente perfetto”
Bill Meyer – The Wire
“Entrambe le musiciste riescono nell’intento di far suonare il proprio strumento come una raffinata combinazione di suoni acustici ed elettronici: è difficile immaginare che non ci sia elettronica in questo caso. È un tour de force mozzafiato di 55 minuti che lascia l’ascoltatore non solo impressionato dall’incredibile varietà musicale, ma anche vagamento stordito come al termine di un giro sulle montagne russe.”
Frans de Ward – Dusted Magazine
Magda Mayas e Christine Abdelnour, entrambe di origini libanesi, si sono incontrate per la prima volta a Beirut nel 2005 al Festival “Iritjal”.
Magda è una pianista e improvvisatrice di stanza a Berlino. Insegna alla Hochschle für Musik di Lucerna dove è direttrice del dipartimento di Improvvisazione.
Christine è una sassofonista di stanza in Francia che ha sviluppato un linguaggio individuale unico al sassofono, producendo suoni simili alla musica elettroacustica.
Entrambe hanno condotto intensive ricerche sul proprio strumento, e sono personalità di spicco dell’attuale scena della musica d’improvvisazione. Da quando si sono incontrate e hanno iniziato a suonare assieme, hanno scoperto un approccio simile al suono e all’improvvisazione e si sono esibite come duo in festival di tutta Europa. La loro musica si muove come un solo organismo e coinvolge l’ascoltatore con un costante flusso di idee e colori basato sulla loro abilità di ascoltarsi e capirsi a vicenda.
Hanno pubblicato tre CD: Teeming con la casa discografica svedese Olof Bright nel 2009, Myriad pubblicato dall’olandese Unsound nel 2013, e The setting sun is beautiful because of all it makes us lose per la norvegese SOFA nel 2020.
Christine Abdelnour
Nata nel 1978, Christine Abdelnour vive in Francia ma è di origini libanesi. Dopo aver scoperto la musica improvvisata nel 1997, inizia da autodidatta un processo di sperimentazione sul suono, utilizzando il sassofono contralto.
Ha sviluppato un linguaggio individuale unico, producendo suoni simili alla musica elettroacustica ma su uno strumento puramente acustico. Si accosta al suono come ad una materia malleabile, ricca di trame concrete che mescolano fiato, silenzio e infinite distorsioni acustiche. Ha sviluppato tecniche estese e schemi complessi di produzione sonora, esplorando le possibilità microtonali del sassofono e le sue note più alte. Utilizza sottili tecniche di colpo di lingua, respiri non intonati, brontolii schizzati di saliva, note pungenti e taglienti e suoni pieni d’eco che emergono dalla campana del suo strumento. Ben lontana da intenzioni narrative, la sua musica affronta la relazione fra l’ascolto e i concetti di percezione, tempo e spazio.
Ha lavorato sia come solista che partecipando a tour internazionali con Andy Moor, Magda Mayas, Pascal Battus, Andrea Neumann, Bonnie Jones, Raymond Strid, Sven-Ake Johansson, Chris Corsano, Mazen Kerbaj e molti altri. Ha pubblicato più di dieci cd e ha collaborato con artisti attivi nei campi delle arti visive, della danza, della letteratura, della poesia e su progetti in ambito noise, elettronico, rock e free jazz. È già stata ospite di AngelicA nel 2010, in duo con Pascal Battus.
Magda Mayas
Nata nel 1979, è pianista e vive a Berlino. Nel corso degli ultimi 20 anni ha creato un linguaggio sonoro che utilizza sia le parti interne che quelle esterne del pianoforte, utilizzando amplificazione, preparazioni e oggetti che divengono estensioni dello strumento stesso. Oltre al pianoforte, Maya suona il Clavinet/Pianet, un piano elettrico degli anni ’60 con ance e bacchette metalliche, attraverso cui si confronta con materiali sonori più viscerali, estendendo allo stesso tempo la propria palette sonora con l’utilizzo di tecniche estese e dispositivi.
Attualmente sta completando un dottorato di ricerca all’Università di Gothenburg, Svezia, sull’orchestrazione in tempo reale del timbro e la spazialità nelle performance di improvvisazione, ed è insegnante alla Hochschule für Musik di Lucerna e direttrice del dipartimento di improvvisazione della stessa.
Al momento fa parte di “Spill”, un duo con il batterista Tony Buck, del duo con Christine Abdelnour, “Great Waitress”, un trio con Monika Brooks e Laura Altman e della Splitter Orchester di Berlino. Si è esibita in Europa, negli Stati Uniti, in Messico e Libano, ha pubblicato oltre 30 cd, e ha collaborato con numerose figure di spicco come John Butcher, Andy Moor, Eddie Prévost, Phill Niblock, Zeena Parkins, Hamid Drake, Joelle Leandre, David Sylvian, Paul Lovens, Ikue Mori, Andrea Neumann e Axel Dörner.
A letter to the future
Come guarderanno il nostro presente le generazioni future? Questo è il piano sul quale la musica e le intenzioni di questo duo vuole poggiare e lo fa naturalmente con linguaggi propri e peculiari. Una musica che si faccia carico della tensione e delle speranze che caratterizzano la nostra particolarissima e inedita contemporaneità, diventando testimonianza essa stessa, certo una tra le tante, a cui tornare criticamente per guardare all’oggi, dal futuro.
Massimo Pupillo
Nato a Roma e cresciuto ad Ostia. Massimo inizia a suonare la chitarra classica a 9 anni con un maestro, poi a 14 anni scopre il basso elettrico e prosegue da autodidatta. Dai suoi primi 20 anni entra a far parte di un collettivo artistico romano chiamato Gronge, con cui inizia a girare per l’Italia nel circuito dei centri sociali, e quando quel progetto esaurisce la sua corsa, con due amici che già ne facevano parte, fonda gli Zu. Nei 20 anni successivi gli Zu girano in tutto il mondo arrivando all’incredibile risultato di più di 2000 concerti e 18 album. Parallelamente agli Zu Massimo coltiva un’etica di apertura e collaborazione che lo porta a lavorare con nomi fra i più importanti delle avanguardie internazionali, non solo musicali.
Fra le tante collaborazioni, quelle da ricordare sono certamente: Romeo Castellucci per Vexilla Regis Prodeunt Inferni, con Chiara Guidi (Societas Raffaello Sanzio), con l’incredibile coreografa americana di stanza a Berlino, Meg Stuart, con il gruppo di danza e performance Dewey Dell.
In musica, ha all’ attivo collaborazioni con nomi storici della classica e dell’avanguardia come Terry Riley, Alvin Curran, il duo pianistico di Katia & Marielle Labeque in numerosi progetti, in cui ha condiviso il palco con Viktoria Mullova e Giovanni Sollima. Ha anche lavorato in studio con la soprano e direttirce d’orchestra canadese, Barbara Hannigan.
Per un lavoro con Katia Labeque ha avuto il grande onore di una copertina disegnata da Storm Thorgenson, il grafico di Hipgnosis famoso per le sue copertine storiche dei Pink Floyd e molti altri.
Sempre con Katia Labeque, per il progetto di musiche di Moondog ha pubblicato un album sulla storica etichetta di musica classica colta, Deutsche Grammophon.
Con Katia Labeque ha anche lavorato ad un progetto speciale presentato alla Philarmonie di Parigi, lavorando con Justin Vernon (Bon Iver), Bryce ed Aaron Dessner della band The National.
Nel mondo del rock ha collaborato con nomi fra i più importanti del panorama internazionale come Mike Patton, Stephen O’Malley ( Sunn O)) ,Thurston Moore, Jim O’ Rourke (Sonic Youth), Guy Picciotto e Joe Lally (Fugazi), The Ex, Gabe Serbian (The Locust), Brian Chippendale (Lightning Bolt) , FM Einheit ( Einsturzende Neubauten), Buzz Osbourne (Melvins) Damo Suzuki (CAN), Mick Harris (Napalm Death, Scorn), Mark Greenway ( Napalm Death), Dälek, Gordon Sharp ( Cindytalk e This Mortal Coil), etc.
Nel mondo della free-improvised music ha collaborato con nomi come Peter Brotzmann, Toshinori Kondo, Paal Nilssen Love, Mats Gustafsson, Ken Vandermark, Lukas Ligeti, Gianni Gebbia, Chris Corsano, Tony Buck ( The Necks e Swans), Mette Rasmussen, Han Bennink, Lasse Marhaug, etc..
Nel mondo della musica sperimentale ha collaborato con Oren Ambarchi, David Tibet (Current 93), Thighpaulsandra (Coil) , Christina Vantzou, Daniel O’Sullivan (Sunn O), Ulver), Domenico Sciajno, etc…
Al momento sta lavorando ad un progetto multimediale (reading ed installazione sonora) basato sulle poesie del poeta italiano Gabriele Tinti, lette da attori internazionali come Marton Csokas (della trilogia del Signore Degli Anelli e molto altro), Malcolm Mc Dowell (l’indimenticabile Alex di Arancia Meccanica) ed Abel Ferrara. Massimo sta curando tutte le musiche del progetto, lavorando ad una pubblicazione che si avvarrà di una foto di copertina di Andres Serrano.
Fra Zu, lavori in solo e collaborazioni, ha all’attivo più di 70 album e 3000 concerti in tutto il mondo.
Stefano Giust
Stefano Giust è un musicista improvvisatore, batterista, compositore e factotum dell’etichetta discografica Setola di Maiale. Il suo lavoro come musicista è focalizzato nell’ampio spettro della musica sperimentale e si sviluppa in direzioni diverse, nelle quali l’improvvisazione ricopre un ruolo centrale. Da oltre 30 anni indaga questi aspetti in campo acustico, elettrico, elettronico e performativo.
Come batterista, il suo modo di suonare si focalizza sull’impulso ritmico e la sua destrutturazione. Suono e ritmo sono pensati come flusso continuo e variabile, non più in termini di metro e misura.
Nato nel 1968, inizia a registrare la sua musica a 14 anni e negli anni, il suo approccio artistico e organizzativo rimangono senza compromessi, legati ad una attitudine DIY.
Ha tenuto concerti in Italia, Inghilterra, Scozia, Paesi Bassi, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Slovenja, Belgio, Polonia, Croazia, Brasile e Vietnam.
Ad oggi ha pubblicato un numero impressionante di album a suo nome e come co-leader, negli ambiti della musica di improvvisazione, del free jazz e della musica elettronica.
Ha collaborato con centinaia di musicisti di tutto il mondo, tra cui Evan Parker, Gino Robair, Gianni Gebbia, Thollem McDonas, Herb Robertson, Philip Corner, Guido Mazzon, Tobias Delius, Tristan Honsinger, Steve Beresford, Giorgio Pacorig, Giovanni Maier, Jean-Luc Guionnet, Walter Prati, Hélène Labarrière, Pierpaolo Capovilla, Keiko Higuchi, Alessandro Bosetti, Clayton Thomas, Patrizia Oliva, Burkhard Beins, Xabier Iriondo, Vincenzo Vasi, Luc Ex, Roy Paci, Edoardo Marraffa, Lotte Anker, Steve Buchanan e Catherine Jauniaux.
Alcuni posti in cui ha suonato: Hanoi New Music Festival (Vietnam), Angelica Festival (Bologna), Jazz Cerkno (Slovenia), Mostra SESC de Artes (Brasile), MIBnight Jazz Festival (Germania), BRDA Contemporary Music Festival (Slovenia), Saturnalia (Milano), Interpenetration Festival (Graz), Chilli Jazz Festival (Austria), Macao (Milano), Vortex/Mopomoso (Londra), Area Sismica (Forlì), Jazz Club Ferrara, 48ma Biennale di Venezia, ZDB (Lisbona), Resonance 104.4FM (Londra), Fondazione Mudima (Milano).
Ha sonorizzato cortometraggi, film sperimentali e video arte.
Nel 1993 fonda Setola di Maiale, etichetta discografica dedicata ai musicisti sperimentali, improvvisatori e compositori che ad oggi ha prodotto 430 titoli e coinvolto 700 musicisti provenienti da ogni parte del mondo.
A causa delle vigenti disposizioni governative della Norvegia, comunichiamo che il concerto di OWL è rinviato a data da definirsi
Gli OWL sono nati nel fertile clima creativo della musica improvvisata di Trondheim, in Norvegia. Scoprendo un comune interesse nella ricerca di nuove sonorità e nell’esplorazione di forme improvvisative, la formazione di un duo divenne la scelta più naturale come laboratorio ideale di nuove sperimentazioni.
Entrambi i suoi membri, Karl Bjorå e Signe Emmeluth, sono strumentisti estremamente stimati nella scena del jazz e della musica improvvisata scandinave, ma hanno trovato che concentrarsi sulle tecniche strumentali estese combinate all’elettronica fosse il modo più efficace per sviluppare nuove forme e suoni.
Dalla sua fondazione nel 2016, OWL è diventato un forum creativo per elaborare conversazioni costruttive riguardo alla musica e ai suoi parametri. Il risultato di questo impegno si è visto nei sempre più frequenti inviti che il duo riceve da parte di festival e rassegne concertistiche, sia in Scandinavia che nel resto d’Europa, inviti che continuano ad aumentare. Il concerto che verrà presentato ad AngelicA è il risultato del lavoro di OWL negli ultimi due anni che è culminato con la pubblicazione del loro album d’esordio Mille Feuille su SOFA MUSIC.
Signe K. Emmeluth, sassofonista e compositrice, è nata nel 1992 in Danimarca e risiede attualmente a Oslo in Norvegia.
Durante l’ultimo paio d’anni si è fatta notare come una delle figure emergenti nella scena della musica improvvisata, ed è divenuta una importante performer della scena musicale scandinava.
Svolge infatti un ruolo centrale in gruppi come i suoi Amoeba, KONGE (Mats Gustafsson, Kresten Osgood, Ole Morten Vågan, Signe Emmeluth) e OWL. Ha inoltre collaborato con artisti come Paal Nilssen-Love, Steve Swell, John Edwards e Mette Rasmussen.
Karl Haugland Bjorå, nato nel 1991 ad Arendal, Norvegia, è un musicista e compositore residente a Oslo. E’ divenuto una presenza molto attiva nella scena improvvisativa Scandinava ed Europea in anni recenti, nei gruppi Karl Bjorå’s Aperture, Megalodon Collective, Yes Deer, OWL e negli Amoeba di Emmeluth, tra gli altri. Ha inoltre preso parte a molte costellazioni ad hoc formate con musicisti come Balazs Pandi, Linda Sharrock e Klaus Holm. Partendo dalla ormai ben conosciuta scena di Trondheim, Karl dal 2012 è andato in tour in Scandinavia, Giappone, in buona parte dell’Europa e degli Usa, con le band Yes Deer, Megalodon Collective, Brute Force e Karl Bjorå’s Aperture.
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