
Juliet Fraser (Dimitri Djuric)
giovedì 9 maggio 2019 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA X
> Juliet Fraser Songs for Solitude (Inghilterra) prima italiana
Morton Feldman (Stati Uniti, 1926-1987)
Only (1947); testo di Rainer Maria Rilke; per voce
Lisa Illean (Australia, 1983)
A through-grown earth (2018); testo di Gerard Manley Hopkins;
per voce e nastro prima italiana
Cassandra Miller (Canada, 1976)
Tracery (2017/……..):
I. Lazy, Rocking II. The Slits; per cantante meditante e nastro prima italiana
Lawrence Dunn (Inghilterra, 1991)
While we are both (2016/2017); testo di Caitlín Doherty; per voce e nastro prima italiana
Morton Feldman (Stati Uniti, 1926-1987)
Only (1947); testo di Rainer Maria Rilke; per voce
Juliet Fraser soprano
musiche di Morton Feldman, Lisa Illean, Cassandra Miller, Lawrence Dunn
a cura di Juliet Fraser & Cassandra Miller
X con il patrocinio del British Council
realizzato con il sostegno di “SIAE – i classici di oggi 2018/2019″
Biglietti
8 €
ridotto 5 €
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Musei Metropolitani verrà applicato uno sconto di 2 € sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
ZAMBONI 53
via Zamboni 53/C, Bologna
t 051 1998 0427
www.zamboni53store.com
www.boxerticket.it
“Songs for Solitude” è una sequenza continua di musica curata da Juliet Fraser e Cassandra Miller. Al centro della sequenza sono due moduli di Tracery, un progetto collaborativo tutt’ora in corso che vede Cassandra e Juliet sperimentare con la libertà e la vulnerabilità di un performer sul palco. I moduli, fermamente guidati dal processo e privi di partiture, usano una forma di “canto automatico”, un tentativo di meditazione body-scan a cui Juliet si dedica mentre, contemporaneamente, ascolta e risponde, vocalmente, a un brano di materiale sorgente. Lazy, Rocking sceglie come punto di partenza un movimento dallo String Quartet n.8 di Ben Johnston, mentre il materiale sorgente per The Slits è Love und Romance, una canzone delle Slits, band britannica di punk rock composta da sole donne. La sequenza comprende altri due brani per voce e nastro magnetico, scritti per Juliet dai compositori emergenti Lisa Illean e Lawrence Dunn. A through-grown earth è un arrangiamento intimo di estratti da due poesie di Gerard Manley Hopkins, che intreccia linee microtonali nella voce dal vivo con materiale elettronico, cetre, arpe e archi, pre-registrati e ri-accordati. While we are both è l’arrangiamento di un breve testo di Caitlin Doherty e, in modo analogo, esplora i sistemi di accordatura non temperati. L’intera sequenza è incorniciata da Only di Morton Feldman, una squisita miniatura per voce solista che arrangia in musica la poesia XXIII del ciclo The Sonnets to Orpheus, First Part di Rainer Maria Rilke (tradotta in inglese da J. B. Leishman). “Songs for Solitude” è un invito a entrare nell’esperienza privata, eppur collettiva, del deep listening.
Morton Feldman Membro, assieme a Cage, Brown e Wolff, della cosiddetta New York School, un sodalizio artistico di cruciale importanza per la musica in America negli anni ’50, che comprendeva anche amici pittori come Rothko, Guston, Kline, Pollock e De Kooning, le cui ricerche formali influenzarono fortemente la sua opera, Feldman è una figura pressoché unica nella storia della musica. Estraneo a influenze storiche e a sistemi compositivi riconoscibili, è passato da sperimentazioni con notazioni grafiche o “aperte” con gradi variabili di libertà, a opere precisamente notate ma che “sfidano l’analisi con forme sonore ‘pittoriche’ che non servono nessuna struttura o precetto tonale” (F. Sani). Dalla fine degli anni settanta le sue composizioni si estesero a tal punto che For Philip Guston (1984) dura 4 ore, e lo String Quartet no. 2 (1983, eseguito ad Angelica 2014) tocca le 6 ore di durata.
Lisa Illean è una compositrice di musica acustica e acusmatica che vive nel Regno Unito. Le sue composizioni sono state descritte come “ombre squisitamente quiete caratterizzate da sfumature microtonali” (The Sydney Morning Herald) e “un coinvolgente esercizio di quiete e silenzio” (The Australian). Le sue opere vanno da pezzi composti per orchestra a commissioni per strumenti nuovi, preparati o adattati, a opere sonore concepite per spazi unici. www.lisaillean.com.au

Lawrence Dunn (photo by Kaija Luisa Kurik)
Lawrence Dunn è un compositore, improvvisatore, pianista e percussionista attualmente residente a Manchester. Ha composto opere per il Quatuor Bozzini, Ilan Volkov e la BBC Scottish Symphony Orchestra, Apartment House, Plus-Minus Ensemble, Slagwerk den Haag, Philip Thomas, Sarah Saviet, e Set Ensemble. La sua musica è stata suonata a festival ed eventi come il Tectonics Festival di Glasgow; il Sound Festival di Aberdeen; Klangspuren Schwaz; London Contemporary Music Festival; Gaudeamus Musicweek di Utrecht, oltre che trasmessa dalla BBC Radio 3 e dall’emittente radio nazionale olandese NPO 4. Candidato al Gaudeamus Award 2018, su di lui è stato pubblicato di recente un articolo sulla rivista “The Wire”.
Caitlín Doherty è una poetessa che vive tra Cambridge e Monaco di Baviera. Editor della sezione poesia della rivista Salvage, le sue opere sono state pubblicate da Tipped Press, Foule Press, e Critical Documents.
While we are both
2016/7
testo di Caitlín Doherty
what light fear blanches
the alarm
the photographic
hours delay waking until
sleep again
concede it to a grey-
not-love, the morning calls
with no promise
to refresh
& weighting is beyond
this hour, each word
a serious intent, an
object pain
there are only so many
Messages of Love
I can send to you
while we are both awake
the ocean becomes dark
we trade symbols of hearts
freely and in colour

Cassandra Miller (photo by Amy Horvey)
Cassandra Miller è una compositrice canadese che risiede a Londra, ed è Associate Head of Composition alla Guildhall School of Music and Drama. Le sue composizioni notate (About Bach, Duet for Cello and Orchestra, Philip the Wanderer, ecc.) esplorano la trascrizione come processo creativo, attraverso il quale le qualità vocali espressive della musica preesistente sono al contempo amplificate e trasfigurate. Le sue composizioni senza partitura (So Close, Tracery) prendono la forma di collaborazioni estese con musicisti solisti. Per mezzo di un approccio che combina il canto automatico e l’imitazione, Miller crea spazi vulnerabili e ospitali per un ascolto profondo.
Ha ricevuto per due volte lo Jules-Léger Prize, il più prestigioso premio di composizione canadese, nel 2011 e 2016, quest’ultimo per About Bach, composizione eseguita in prima assoluta ad AngelicA 2015. È in uscita per i dischi di angelica 2019 la performance, sempre del 2015, della sua A Large House.
Juliet Fraser
Il repertorio della soprano Juliet Fraser è dominato dal vecchissimo e dal nuovissimo. Ha cantato come solista con gli ensemble musicali contemporanei Klangforum Wien, Musikfabrik, Ensemble Modern, Asko|Schönberg, Remix, Plus-Minus e Talea. Fa inoltre parte dell’EXAUDI Vocal Ensemble, che ha fondato insieme al compositore/direttore James Weeks nel 2002 e con il quale si esibisce in un repertorio che va dall’ars subtilior e i madrigali rinascimentali alla più complessa musica contemporanea. Juliet è una committente attiva di nuova musica e ha stretto collaborazioni particolarmente intense con i compositori Rebecca Saunders, Bernhard Lang, Michael Finnissy, Matthew Shlomowitz e Cassandra Miller. La sua discografia comprende The Cold Trip, part 2 di Bernhard Lang (Kairos) e Andersen-Liederkreis di Michael Finnissy (Hat Hut), entrambi con il pianista Mark Knoop; una registrazione binaurale di Philomel di Milton Babbitt (all that dust) e Three Voices di Morton Feldman (Hat Hut). Juliet è fondatrice e direttrice artistica della serie “eavesdropping” a Londra, e co-direttrice con Mark Knoop e Newton Armstrong di “all that dust”, una nuova etichetta per la nuova musica.
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