mercoledì 16 maggio 2018 – ore 21.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA [ ]
> SETOLADIMAIALE UNIT & Evan Parker (Italia, Inghilterra) prima assoluta
SETOLADIMAIALE UNIT:
Marco Colonna clarinetto in sib-do-alto-basso; Martin Mayes corno, corno delle alpi;
Patrizia Oliva voce, elettronica; Alberto Novello elettronica analogica;
Giorgio Pacorig pianoforte; Michele Anelli contrabbasso;
Stefano Giust batteria, percussione; Evan Parker sax soprano, sax tenore
musiche di SETOLADIMAIALE UNIT, Evan Parker
a cura di Stefano Giust
[ ] con il patrocinio del British Council
Biglietti
8 €
ridotto 5 €
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Musei Metropolitani verrà applicato uno sconto di 2 € sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
ZAMBONI 53
via Zamboni 53/C, Bologna
t 051 1998 0427
www.zamboni53store.com
www.boxerticket.it
Setola di Maiale – 25° anniversario
“Quale musica può rappresentare il mondo contemporaneo? Senza dubbio dovrebbe essere una musica moderna, una musica che affonda le sue radici nella realtà quotidiana, che rende conto dei rivolgimenti sociali e del fatto che la gran massa del pubblico non sa che farsene della musica. Nello stesso tempo dovrebbe anche – come ogni verità – avere qualcosa di sensazionale, e a tal fine basterebbe che questa musica non fosse falsa, come lo è invece quella che circola ora nella vita culturale, che impone al pubblico falsi sentimenti e relazioni, e costituisce un perenne ostacolo ai rapporti fra l’Uomo e il suo tempo.” Fred K. Prieberg, Musica Ex Machina, 1960.
Dal 1993 ad oggi questa piccola e anticonformista etichetta discografica ha realizzato 371 produzioni, coinvolgendo oltre 600 musicisti di tutto il mondo. Ma questi 25 anni di attività non sono una celebrazione autocompiacente, bensì una ulteriore occasione per promuovere una visione della musica altra, felicemente lontana dalle mode dei pregiudizi estetici. Setoladimaiale Unit è solo una sintesi possibile come altre, dell’etichetta, che in questa particolare circostanza suonerà con Evan Parker, musicista imprescindibile della musica improvvisata e di ricerca, ed è a questa storicizzata ‘tradizione’ che Setola di Maiale vuole continuare ad essere accostata, in un momento storico in cui tutto vuole brillare di luce propria, qui si vuole ribadire la continuità di uno ‘spirito enunciato’, una continuità con una attitudine artistica nata nel ‘900 e capace di esprimersi in vie differenti, sempre accomunate da una volontà di forte indipendenza e autodeterminazione.
Setola di Maiale è una etichetta discografica radicale che coinvolge musicisti indipendenti, improvvisatori e compositori. Nasce nel gennaio 1993 e lo scopo principale è cercare di compensare una esigenza molto diffusa nella comunità dei musicisti più avventurosi e sperimentali, ovvero riuscire a dare corpo e continuità alle musiche creative, fornendo una ulteriore occasione discografica che possa così documentare, almeno in parte, il percorso di un progetto musicale non commerciale. L’etichetta si fonda sulla partecipazione attiva e sulla creatività peculiare di ciascun musicista coinvolto: sono nati così innumerevoli progetti di collaborazioni a festival, le performance alla 48ma Biennale di Venezia o presso Radio Resonance del London Musicians’ Collective, così come la presenza all’Hanoi New Music Festival del 2013. Setola di Maiale opera da sempre nella più totale libertà creativa e gestionale ed è devota alle musiche non convenzionali, cosiddette d’avanguardia o sperimentali come la libera improvvisazione, il free jazz, l’elettroacustica, la composizione moderna, la musica acusmatica e l’elettronica – ma queste sono solo categorie. Le parole fortemente polemiche di Prieberg, l’esergo di cui sopra, hanno accompagnato il catalogo fin dal suo inizio: purtroppo nulla è cambiato in oltre 50 anni, il neoliberalismo impera nefasto. La cultura della produzione DIY diventa inevitabilmente l’unica forma possibile, affinché certa musica possa continuare ad esistere senza l’aiuto di sovvenzioni, in un mercato che evidentemente manca o è stereotipato. È anche una affermazione di autodeterminazione, un’alternativa ad un modo di fare musica basato sul denaro, sulla mercificazione, sulla diffusione ad ogni costo, sul distacco tra musicista e pubblico a dispetto delle quantità di copie vendute. Setola di Maiale può essere pensata come una mera utopia commerciale.
Stefano Giust
Evan Parker (1944) è un sassofonista britannico, una figura chiave nello sviluppo del free jazz europeo e della libera improvvisazione. Ha rivoluzionato l’uso e le tecniche del sassofono, tanto da essere stato considerato il musicista più innovativo e tecnicamente avanzato dopo John Coltrane, al pari di Anthony Braxton. Insieme a Derek Bailey ha definito, potremmo dire inventato, un nuovo ambito di ricerca e di possibilità musicali la cui influenza è incalcolabile, nonostante si tratti di una espressione radicale e perciò ai margini del music business. Non è sbagliato affermare che un intero universo musicale è germogliato dal suo lavoro così come dai gruppi in cui è stato coinvolto, una forza inedita e dirompente che in quel periodo iniziale – seconda metà degli anni ’60 – trova similitudini di intenti solo nell’AACM e ai musicisti legati alla FMP di Berlino. Il suo lavoro, davvero prolifico e impressionante in termini di realizzazioni discografiche, collaborazioni e attività concertistica, ha mosso interesse e considerazioni anche extra musicali di altissimo valore, così come sono innumerevoli i premi e i riconoscimenti ricevuti nel corso di una carriera di oltre cinquanta anni. “Se sei mai stato tentato dalla libera improvvisazione, Parker è la tua droga di base.” (Stewart Lee in The Guardian, 2010)
Marco Colonna, nato a Roma nel 1978, inizia a suonare il clarinetto all’età di otto anni. Attivo da circa vent’anni nei più vari ambienti musicali, si forma sotto la guida di Piero Quarta e Gaetano Zocconali e frequenta il conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Si specializza nell’esecuzione di musica contemporanea con il maestro Harry Sparnaay. Parallelamente si occupa di musica per teatro, cinema e documentari, collaborando con Rai Trade e con le compagnie Centro Mediterraneo delle Arti, Artes, Piccolo Brancaccio, L’Orologio. Dedicatario di molte opere per clarinetto basso e clarinetto contrabbasso solo – da parte di compositori come Giorgio Colombo Taccani, Dan Di Maggio, Sofia Mikaelyan, Shigeru Kan No – partecipa alla Biennale di Venezia e al Festival Cinque Giornate di Milano. In ambito jazzistico suona con numerosi artisti, tra cui Andrew Cyrille, Gebhard Ulmann, Omar Tamez, Ivano Nardi, Michele Rabbia, Silvia Bolognesi, Eugenio Colombo, Antonello Salis, Butch Morris, Fabrizio Spera, Roberto Bellatalla, Evan Parker, Ettore Fioravanti, Alessandro Giachero, Francesco Cusa, Cristiano Calcagnile, Roberto Del Piano, Massimo Falascone, Giovanni Maier e Zlatko Kaucic. Accompagna i reading di poeti come Alberto Masala. Segnalato nel 2012 e nel 2014 fra i migliori nuovi talenti per la rivista Musica Jazz, si distingue inoltre nelle categorie “sax baritono” e “altri strumenti” per la rivista Jazz-It. Partecipa a festival internazionali tra cui Roccella Jonica, Musica Sulle Bocche, Visiones, Encuentro di Jazz e Musica Viva. Ha suonato in Messico, Usa, Malesia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Germania e in tutta Italia. Luigi Onori dedica a lui una pagina su Alias del Manifesto, definendolo “Uno dei migliori creatori di musica della sua generazione”.
www.marcocolonna.com
Martin Mayes, nato in Scozia nel 1952, suona principalmente il corno, ma anche l’alphorn svizzero e le conchiglie. È improvvisatore, compositore e didatta. Ha studiato musica all’Università di York (GB) e ha iniziato la carriera facendo concerti di improvvisazione radicale, performance e teatro di strada a Londra e in giro per l’Europa. Ha suonato con Spontaneous Music Orchestra, Trevor Wishart, Philipp Wachsmann, Franz Koglmann, Cecil Taylor, Radu Malfatti, Roberto Ottaviano e molti altri. Abita a Torino dal 1982. I suoi progetti musicali, spesso “site specific” e affabulanti, con elementi coreografici e scenici, sono stati presentati in ambienti molto diversi: in montagna (Suoni delle Dolomiti e Chamoisic), nel mare (Pesaro Notte Rosa), in chiese (City of London Festival), per fiere (K2016 a Dusseldorf) e in luoghi storici (Hellerau Festspielhaus, Dresda, Germania) con un repertorio molto ampio, dalle musiche medievali e folk alle tradizioni delle “trompe de chasse” all’improvvisazione radicale con oggetti e rumori. È stato membro stabile dell’Italian Instabile Orchestra. Come workshop leader ha creato e condotto laboratori e progetti con persone di tutte le età da bambini di 5 anni a studenti di conservatorio, da danzatori a medici di diabetologia. A Torino collabora con Palazzo Madama e MUS-E (progetti nelle scuole).
Patrizia Oliva è una cantante, autrice e improvvisatrice. Oltre alla sua attività come solista, è coinvolta in numerosi progetti che attraversano l’elettronica, l’elettroacustica, il free jazz e la performing art. Ha realizzato innumerevoli dischi, in solo e in ensemble. Ha suonato con moltissimi musicisti, tra cui ricordiamo Gino Robair, Tristan Honsinger, Pamelia Kurstin, Edoardo Marraffa, Tommy Greenwood, Linda Sharrock, Anthea Caddy, Liz Albee e Alessandro Bosetti. Alcuni luoghi in cui ha suonato: Fondazione Mudima (Milano), Chilli Jazz Festival (Austria), Hanoi New Music Festival (Vietnam), Area Sismica (Forlì), Museum of Modern Art (Ohio, USA), Piccolo Teatro (Milano), ZDB (Porto), ZXZW Festival (NL), Fusion Festival (D), The Empire Gallery Galvanised Festival (UK), Spazio O (Milano). Ha suonato in Italia, Olanda, Scozia, Inghilterra, Slovenia, Belgio, Austria, Croazia, Spagna, Portogallo, Francia, Vietnam, USA, Germania e Svizzera.
www.patriziaoliva.wordpress.com
Alberto Novello è uno scienziato, compositore e artista multimediale la cui attenzione è rivolta alla creazione e alla manipolazione di fragili architetture multi-media sul limite tecnologico tra instabilità ed errore, fallimento ed espressione. In tempi recenti si è spostato dal controllo dei sistemi digitali all’improvvisazione con processi elettronici analogici, in diversi ensemble e contesti. Ha studiato composizione musicale elettroacustica con Jean Claude Risset, Paul Berg, Joel Ryan e Richard Barret. Negli anni, ha assistito nel loro lavoro Alvin Lucier, Nicholas Collins, Marc Behrman e Trevor Wishart. Attualmente è professore di musica elettronica al Conservatorio di Padova.
www.jestern.com
Giorgio Pacorig, nato nel 1970, inizia a suonare il pianoforte all’età di otto anni. È diplomato in pianoforte al conservatorio G. Tartini di Trieste e studia con Muhal Richard Abrams e Roscoe Mitchell. Dal 1989 svolge un’intensa attività sia come pianista-tastierista che come compositore dando vita a numerose formazioni musicali che spaziano dal jazz alla musica elettronica, dalla musica per film alla musica improvvisata e avendo modo di collaborare con numerosi musicisti di varia estrazione e provenienza, tra cui ricordiamo Giovanni Maier, Tristan Honsinger, Daniele D’Agaro, Gianluigi Trovesi, Giancarlo Schiaffini, Antonello Salis, Michele Rabbia, Zeno De Rossi, Vincenzo Vasi, Danilo Gallo, Antonio Borghini, Christian Lillinger, Phil Minton, Kawabata Makoto, Mark Ribot, John Tchicai, Edoardo Marraffa, Massimo Pupillo, Francesco Cusa, Gianni Gebbia. Suona negli “spazi musicali” più vari, dai jazz clubs ai centri sociali, dalle rassegne di teatro ai festival jazz sia in Italia che all’estero. Ha al suo attivo una cinquantina di incisioni discografiche sia come leader che come session man.
Michele Anelli, laureato in Lettere e Filosofia con una dissertazione sulla “colonna sonora Jazz nel cinema”, si avvicina allo studio del contrabbasso dopo anni di pratica del basso elettrico in ambito post punk e noise. Collabora stabilmente con molte formazioni jazz, noise e nell’ambito dell’improvvisazione totale. Lavora anche in ambito teatrale e nella sonorizzazione site-specific. Prevalentemente autodidatta, ha avuto l’occasione di studiare con Masa Kamaguchi, Drew Gress, Stefano Battaglia e Giancarlo Schiaffini. Ha all’attivo molte registrazioni discografiche e ha collaborato con alcuni dei nomi più illustri del panorama di ricerca internazionale. Tzaum! è il suo progetto di ricerca per contrabbasso solo. Insieme ad Annalisa Pascai Saiu ha creato a Torino il Noise Delivery Festival che in tre anni di attività ha avuto la possibilità di ospitare un grande numero di artisti nazionali e internazionali, ponendosi come punto di riferimento concertistico per le musiche sperimentali e di improvvisazione nel nostro paese.
Stefano Giust (1968) è un musicista improvvisatore, batterista, compositore e factotum dell’etichetta discografica Setola di Maiale. Il suo lavoro è focalizzato nell’ampio spettro della musica sperimentale e si sviluppa in direzioni diverse, nelle quali l’improvvisazione ricopre un ruolo centrale. Da oltre trent’anni indaga questi aspetti in campo acustico, elettrico, elettronico e performativo, collaborando con musicisti, compositori, registi, coreografi, danzatori, acrobati, attori, poeti e artisti visuali. Inizia a registrare la sua musica a quattordici anni e ad oggi ha pubblicato oltre cento album a suo nome e come co-leader. Ha collaborato con centinaia di musicisti, tra cui Gianni Gebbia, Thollem McDonas, Tobias Delius, Guido Mazzon, Tristan Honsinger, Herb Robertson, Giovanni Maier, Steve Beresford, Jean-Luc Guionnet, Hélène Labarrière, Walter Prati, Peter Jacquemyn, Luc Ex, Alessandro Bosetti, Clayton Thomas, Kris Wanders, Burkhard Beins, Lotte Anker e Gianni Mimmo. Oltre all’Italia, ha tenuto concerti in Inghilterra, Scozia, Paesi Bassi, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Slovenja, Belgio, Polonia, Croazia, Brasile e Vietnam. Alcuni posti in cui ha suonato: Hanoi New Music Festival (Vietnam), BRDA Contemporary Music Festival (Slovenia), Mostra SESC de Artes (Brasile), Saturnalia 2017 (Milano), Interpenetration Festival (Graz), MIBnight Jazz Festival (Germania), Chilli Jazz Festival (Austria), 48ma Biennale di Venezia, ZDB (Lisbona), Resonance 104.4FM (Londra), Fondazione Mudima (Milano). Ha sonorizzato cortometraggi, film sperimentali e video arte.
www.stefanogiust.it
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.