domenica 19 maggio 2024 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA ()
– – > Dedalus Ensemble (Francia, Italia)
– – > NOTES POUR LES DIAPASONS INVISIBLES prima italiana
Pierre-Yves Macé (Francia, 1980)
Notes pour les diapasons invisibles (2023);
per 6 strumentisti e canti di uccelli registrati prima italiana
Didier Aschour chitarra elettrica, basso elettrico; Denis Chouillet pianoforte;
Amélie Berson flauto; Fabrice Villard clarinetto; Christian Pruvost tromba;
Silvia Tarozzi violino
musiche di Pierre-Yves Macé
a cura di Pierre-Yves Macé
() un certain regard… un progetto di AngelicA con il sostegno di Institut français à Paris
Biglietti:
10 € | ridotto 5 €
Ridotto:
– per studenti dell’Università di Bologna, del Conservatorio di Musica
“G. B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale Lucio Dalla
– ai possessori della Card Cultura e Carta Giovani Nazionale verrà applicato uno sconto
di 2 € sul biglietto intero
La Biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
prevendite
Boxerticket
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
A metà fra paesaggio sonoro e polifonia di loop e ritornelli, le Notes pour les diapasons invisibles sono affidate all’elettronica e a un ensemble privo di una strumentazione chiaramente definita, similmente alla produzione di Frederic Rzewski. Creato a partire da un ampio corpus di registrazioni di canti di uccello, l’elettronica gioca con i suoni diversi e trova soglie instabili, unendo quindi la sezione strumentale con una relazione fatta di convergenze e sfasamenti. In questo pezzo Pierre-Yves Macé coinvolge sia il mondo umano che quello animale, registrati in un’ampia varietà di affascinanti interazioni.
Nato nel 1980 in Francia, Pierre-Yves Macé ha studiato musica (pianoforte, percussioni classiche) per poi dedicarsi alla composizione da autodidatta. La sua prima registrazione, Faux-Jumeaux, è stata pubblicata su Tzadik, l’etichetta di John Zorn, nel 2002. È stata seguita da numerosi dischi su Sub Rosa, Orkhêstra e Brocoli. Una parte importante del suo lavoro si basa su documenti sonori, registrati o tratti da archivi, utilizzati come materia prima – come ad esempio la sua Song Recycle (per pianoforte e registrazioni vocali di dilettanti “rubate” da YouTube) che presentò ad AngelicA 2014.
La sua musica è stata eseguita dagli ensemble l’Instant Donné, Dedalus, Multilatérale / Les Métaboles, Ictus, Ensemble Intercontemporain, Les Cris de Paris Cairn, Orchestre de chambre de Paris, Hong Kong Sinfonietta, il pianista Denis Chouillet, la cantante soprano britannica Natalie Raybould, il suonatore di ance Sylvain Kassap, il quartetto d’archi Amôn, Collectif 0 (“zero”), EIE (Ensemble di Improvvisatori Europei, diretto da Jean-Marc Montera), ed è stata presentata in festival quali Festival d’Automne (Parigi), Villette Sonique (Parigi), Ars Musica (Bruxelles), Les Musiques, MIMI ( Marsiglia), AngelicA (Bologna), Santarcangelo (Rimini), Akousma (Montreal)…
Ha collaborato con artisti (Hippolyte Hentgen), scrittori (Mathieu Larnaudie, Philippe Vasset, Pierre Senges, Julien d’Abrigeon, Christophe Fiat), registi (Sylvain Creuzevault, Joris Lacoste), e danzatori e coreografi (Emmanuelle Huynh, Elizabeth Streb, Anne Collod, Fabrice Ramalingom, Liz Santoro & Pierre Godard).
Come studioso di musicologia, ha pubblicato il libro Musique et document sonore, in cui descrive i suoi studi sui rapporti tra suoni documentari e composizione musicale.
Fondato nel 1996 da Didier Aschour, DEDALUS è un ensemble di musica contemporanea francese attualmente basato ad Albi presso il GMEA (Centro Nazionale di Creazione Musicale Albi – Tarn). Dedalus è organizzato come un collettivo nel quale gli arrangiamenti, le orchestrazioni e le interpretazioni sono elaborate collegialmente dai musicisti. Si potrebbe dire che il gruppo funziona più come una rock band, il che diventa più evidente nelle loro impegnate realizzazioni di Moondog, ma anche nel modo sorprendente con cui interpretano Music With Changing Parts (Philip Glass). I suoi membri provengono dalle esperienze musicali più diverse, che si tratti di barocco, libera improvvisazione, spettralismo, jazz o minimalista, e ognuno di loro apporta qualcosa di eccezionale al gruppo. L’ensemble non è definito da un’estetica particolare, ma piuttosto dal processo necessario per realizzare insieme un brano musicale. La loro preferenza inoltre è di lavorare con compositori che sfumano i confini tra forme artistiche e ruoli gerarchici, diventando di conseguenza parte dell’ensemble collettivo.
Dedalus collabora su progetti specifici con altri ensemble europei come Apartment House (Inghilterra), Konzert Minimal (Germania), Muzzix (Francia) e Quatuor Bozzini (Canada).
Tra i compositori con cui hanno lavorato ci sono Eliane Radigue, Tom Johnson, Sarah Hennies, Jurg Frey, ErikM, Catherine Lamb, Philip Corner, Pascale Criton, Jean-Luc Guionnet e Iancu Dumitrescu.
I loro lavori sono stati pubblicati da Potlach, New World, Montagne Noir, Brocoli, Relative Pitch, Sub Rosa.
Hanno partecipato ad AngelicA #24 con opere di Criton e Ferrari, e alla stagione 2017/18 del Centro di Ricerca Musicale con musiche di Sébastien Roux.
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