venerdì 12 gennaio 2018 – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo
Esecutori di Metallo su Carta
PAGINE BREVI, MUSICA LUNGA
prima assoluta
Karlheinz Stockhausen (1928-2007)
Tierkreis (1974-75)
Paolo Renosto (1935-1988)
Players (1968)
Bruno Maderna (1920-1973)
Serenata per un satellite (1969)
Frederic Rzewski (1938)
Les Moutons de Panurge (1968)
Sebastiano De Gennaro vibrafono, drumpad, oggetti, tastiera casio
Enrico Gabrielli clarinetto basso, flauto, organo eko tiger, clavinet, tastiera casio
Yoko Morimyo viola, violino
Paolo Tarsi yamaha reface, loop station, melodica hammond
Lorenzo Brusci sound design, elaborazione
musiche di Karlheinz Stockhausen, Paolo Renosto, Bruno Maderna, Frederic Rzewski
in collaborazione con l’etichetta discografica 19’40”
a cura di Gianluca Giusti | Modernista
Biglietti
intero 10 €
ridotto 7 € per studenti dell’Università di Bologna
e per studenti del Conservatorio G. B. Martini Bologna
Si tratta di un programma a base di forme musicali inscrivibili nel vago termine di alea. Tutti i brani sono basati sul principio di spartito-breve. È un affascinante e vasto repertorio di scrittura nato in contesti perlopiù colti durante grandi dibattiti (ancora in corso) sulla codifica del linguaggio scritto, argomento per cui gli esecutori di Metallo su Carta e 19’40” dimostrano da sempre grande interesse e sensibilità.
Affascinante è la maniera in cui i musicisti “di scrittura”, nel tempo, hanno inteso la rottura della norma sfruttando la rigidità veicolatoria dello spartito: i risultati sono stati tra i più disparati e vengono in mente gli spartiti circolari di George Crumb, o le meraviglie insuonabili di Sylvano Bussotti.
Il programma di Pagine Brevi, Musica Lunga prevede i sempre classici Tierkreis di Karlheinz Stockhausen nell’idea realizzativa di Sebastiano De Gennaro attraverso strumenti elettronici giocattolo, con l’unica presenza di uno strumento acustico (viola) e l’elaborazione finale e radicale del sound designer Lorenzo Brusci/Musst Design. Verranno proposti, inoltre, due brani scritti (o meglio dire, concepiti) a distanza di un anno l’uno dall’altro: Players di Paolo Renosto del 1968 e Serenata per un satellite del 1969 di Bruno Maderna, entrambi animati da una stessa idea generatrice, ovvero l’”intercambiabilità” temporale e timbrica, idea foriera di fertilissime approssimazioni, quasi un bricolage per l’interprete. Ultimo brano in programma il celebre Les moutons de Panurge del compositore americano Frederic Rzewski, che consta di una sola pagina e ha un principio di lettura del testo musicale numerico che stimola la relazione orizzontale tra i musicisti e annulla, nel percorso di costruzione del brano stesso, la predominanza di ognuno di essi. In un solo foglio, il punto di riflessione è sul cosiddetto effetto gregge, termine usato in sociologia per descrivere situazioni in cui un gruppo di individui reagisce coerentemente, senza che ci sia alcun coordinamento tra i singoli individui.
Sebastiano De Gennaro Multi-percussionista, rumorista, batterista atipico, compositore autodidatta. Milita in varie band suonando disparati generi musicali, dal progressive all’hardcore punk. Si diploma in Percussioni al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Maurizio Ben Omar. Approfondisce gli studi con i percussionisti olandesi del Royal Concertgebouw al conservatorio di Amsterdam. Dopo il diploma si dedica alla ricerca di un linguaggio e stile propri. Vibrafono, Marimba, Xilofono, vecchi tamburi, giocattoli, oggetti riciclati, strumenti a pile, compongono il suo parco strumenti. Il suo percorso trasversale lo porta negli anni a lavorare al fianco di importanti musicisti e cantautori del panorama italiano. È attivissimo nella diffusione ed esecuzione del repertorio contemporaneo anche negli ambienti non accademici.
Nel 2009 ha inciso con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Aion di Giacinto Scelsi (Stradivarius). Nel 2010 per la Rai ha partecipato al premio internazionale Prix Italia sezione Musica. Nel 2011 esce il suo primo disco solista Hippos Epos (Parade), al quale seguono 19’40” on Cage (Parade 2013), interamente dedicato alla musica di Cage, e All My Robots (MeMe 2015). È stato per diversi anni componente di Naqqara Ensemble, ed è fondatore dell’ensemble Esecutori di Metallo su Carta. Nella musica ‘popular’ collabora ed ha collaborato tra i tanti anche con: Baustelle, Le Luci Della Centrale Elettrica, Pacifico, Der Maurer, Edda, Nada, Dente, Marco Parente, Calibro 35.
Ha inciso per BMG Ricordi, Sony, Warner, Stradivarius, Ponderosa music, Universal, Mescal, Barlumen records, Trovarobato.
Enrico Gabrielli, noto anche con lo pseudonimo di Der Maurer, si diploma in clarinetto e studia composizione con Danilo Lorenzini, Alessandro Solbiati e Salvatore Sciarrino. All’inizio suona molta musica contemporanea (Ensemble Risognanze, EMP Ulm, Sonata Islands) e partecipa a svariate performance e istallazioni (Timet, Sottosuono, LabF.S.). In seguito diventa musicista rock alternativo fondando i Mariposa e i Calibro 35, e collabora come arrangiatore e musicista aggiunto, per nomi come Afterhours, Baustelle, Vinicio Capossela, Dente, Morgan, Nada, partecipando a più di 200 dischi in 14 anni di attività. Fa parte del tour mondiale del progetto di Mike Patton Mondo Cane sul repertorio di canzoni italiane anni sessanta.
Ha suonato inoltre in dischi di Muse, One Dimensional Man, A Toys Orchestra, Zen Circus, Damo Suzuki Network, PJ Harvey, e Aldous Harding.
Der Maurer è dal 2010 il nome del suo progetto di musica colta concepito per essere portato in contesti popular.
Nel 2012 pubblica con i Craxi (gruppo composto con Alessandro Fiori, Luca Cavina e Andrea Belfi) il cd Dentro i battimenti delle rondini. Nello stesso anno fonda L’Orchestrina di Molto Agevole, gruppo che recupera la tradizione romagnola storica del liscio suonato con strumenti acustici. Crea, assieme a Sebastiano de Gennaro, l’ensemble Esecutori di Metallo su Carta e la collana discografica 19’40”. Nel 2016 forma anche il trio The Winstons con i quali pubblica per l’etichetta di progressive rock AMS Records.
Come autore ha realizzato un ibrido tra performance e docufilm dal titolo UPm – Unità di Produzione Musicale, presentato al Biografilm festival di Bologna.
Negli ultimi tempi ha ricominciato ad affiancare l’attività di arrangiatore con quella di compositore puro.
Yoko Morimyo, nata a Tokyo, si diploma in violino al “Tokyo college of music”. Ha frequentato master-class con il Maestro Z. Brohn a Vienna e con il Maestro C. Chiarappa a Salisburgo. Sotto la guida di quest’ultimo, ha conseguito nel 2003 il diploma di solista presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano (CSI). È stata diversi anni collaboratrice del corso di direzione per la musica contemporanea del CSI. Ha effettuato numerose registrazioni per la Radio della Svizzera Italiana nell’ambito del progetto “Novecento, passato e presente” diretto dal Maestro G. Bernasconi, anche suonando come solista nelle opere di Kurt Weill e Klaus Huber; i brani come solista, sono stati poi scelti per le produzione dei CD per il conservatorio stesso. Ha partecipato a diversi corsi e festival, tra cui il “Tankunsftlerfest” di Zurigo e il corso estivo di St. Moritz del M° Rudolf Kelterborn. Ha suonato diversi brani contemporanei in prima esecuzione assoluta in diretta radiofonica, tra cui anche per il programma di Radio Rai Tre “Piazza Verdi”.
Ha collaborato alla realizzazione di cd di compositori e musicisti di diversi generi musicali. È stata collaboratrice di Ensemble come violinista, tra cui “’Divertimento Ensemble” e “Icarus Ensemble” e come violista barocca di “Atalanta Fugiens”.
Ha collaborato inoltre con l’Orchestra della Svizzera Italiana come violinista e violista. Ha partecipato a festival nazionali tra cui la Biennale di Venezia, “MiTo”, “Traiettorie” (Parma), “Sincronie” e festival internazionali in Svizzera e Romania. Attualmente si dedica principalmente alla musica contemporanea come violinista e violista, non trascurando altre forme interpretative dall’improvvisazione alla musica più popolare.
Paolo Tarsi è pianista, organista e compositore, e musicologo. Dal 2010 fa parte del collettivo Argo con cui prende parte alla pubblicazione di una serie di romanzi collettivi. Suoi studi di carattere musicologico sono apparsi su riviste specialistiche; scrive inoltre per “Il giornale della musica”, “Artribune” e “Alfabeta2”.
Ha composto musiche per mostre di P. Coteni, M. Giacomelli, A. Warhol, collaborando con Tullio Pericoli e musei quali il MAXXI, dove ha partecipato a una perfomance di “Pendulum Music” di Steve Reich. Ha curato la musica originale e la sonorizzazione live durante la proiezione dei lavori del progetto Giovane Fotografia Italiana #02 presentato da GAI e Fotografia Europea in collaborazione con Acusmatiq 8.0 e Mediterranea 16 “Errors Allowed”, la Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo. In collaborazione con il duo elettronico audio/video Fauve! Gegen A Rhino pubblica l’album “Dream in a Landscape” (Trovarobato 2015) in cui vengono rielaborate in chiave ‘rework’ e ‘remix’ pagine di Cage del 1948 e la composizione del 1913 di Marcel Duchamp “Erratum Musical”. Dal 2014 suona con il chitarrista Paolo Tofani nel progetto AREA Open Project, nel 2015 completa il disco di sue composizioni “Furniture music for new primitives” a cui partecipano, tra gli altri, Tofani, Enrico Gabrielli/Der Maurer, Sebastiano De Gennaro, Junkfood, Quartetto Maurice e Roberto Paci Dalò. Dal 2014 è il direttore artistico del festival Contemporary Jukebox.
Lorenzo Brusci è un designer sonoro italiano, attualmente residente tra Cracovia e Berlino. Ha studiato Filosofia e Filosofia della musica presso l’Università di Firenze e Siena. Una panoramica del suo lavoro compositivo è disponibile su www.soundcloud.com/lorenzo-brusci, www.timet.org e www.lorenzobrusci.com.
Dalla fine degli anni ’90, Brusci ha iniziato a esplorare le implicazioni della dinamica del suono e della progettazione dello spazio musicale nel paesaggio e nell’architettura, prima con il team di musica sperimentale Timet, pubblicando tra 1996 e 2005 otto cd (www.timet.org); poi con il progetto Giardino Sonoro (www.giardinosonoro.com) e con lo studio SED – Sound and Experience Design – a Berlino e Cracovia (fine 2008). Nel 2009 ha fondato, con Lorenzo Coppini, Architettura Sonora (www.architetturasonora.com), come divisione di B & C Speakers.
Controllare e materializzare le forze astratte della tecnologia meccanica ed elettroacustica attraverso l’esperienza e il know-how di B & C, ha prodotto uno sviluppo sistematico di molte delle forme e dei concetti di progettazione sperimentati concepiti ai tempi di Giardino Sonoro e SED. Nel 2013 ha fondato, con il compositore e ingegnere musicale Simone Conforti, MUSST, Multisensing Space Studio (www.musstdesign.com) dedicati al Design sonoro dello spazio e alla musica algoritmica nelle loro fasi più avanzate e impegnative.
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