mercoledì 15 dicembre 2021 – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale
Francesco Palmieri + Federico Tramontana (Italia)
pianissimo (furioso)
programma monografico dedicato a Simon Steen-Andersen
prima italiana
Simon Steen-Andersen (Danimarca, 1976)
in-side-out-side-in… (2001); per chitarra
Study for String Instrument #2 (2009); per chitarra elettrica e pedale ‘whammy’
Next to Beside Besides #8+4 (2003/2006); per chitarra elettrica e tamburo
Beloved Brother – I. Arioso (2008); un movimento dal Capriccio in Bb di J. S. Bach
arrangiati per chitarra ‘backside’
Drownwords (2003, rev. 2019); per chitarra e performer
prima italiana
Difficulties Putting It into Practice (2007, rev. 2014); per due performers
Francesco Palmieri chitarra, chitarra ‘backside’, chitarra elettrica, performer
Federico Tramontana tamburo, pedale ‘whammy’, performer
musiche di Simon Steen-Andersen
a cura di Luca Vitali
Biglietti
7€ intero – ridotto 5€^ e 2€^^
^ ridotto per studenti dell’Università di Bologna
^^ ridotto per studenti del Conservatorio “G. B. Martini” Bologna
ai possessori della Card Cultura
verrà applicato uno sconto di 1€ sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’inizio del concerto
Prevendita
www.boxerticket.it
L’accesso in teatro è consentito nel rispetto delle limitazioni previste dalla normativa vigente.
“La chitarra può irradiare una fragilità quasi aggressiva, […] e può diventare quasi imbarazzante quando pomposamente o comunque per disperazione cerca di superare i suoi limiti fisici, cercando di essere estroversa, potente e sonora. […] In altre parole: uno strumento molto simile a noi umani!”
Il compositore danese Simon Steen-Andersen è attualmente considerato uno dei nomi più brillanti della scena contemporanea. La sua ricerca artistica trascende la dimensione strettamente strumentale con l’obiettivo di creare un nuovo spazio in cui i vari aspetti della performance (suono, movimento, messa in scena, media) convergono in un evento unitario. Con il programma pianissimo (furioso), Francesco Palmieri e Federico Tramontana presentano uno scorcio sulla sua produzione per chitarra (sola e non), recentemente documentata nell’album Drownwords – Simon Steen-Andersen: Complete Works for Guitar, nato dalla collaborazione tra il compositore e Palmieri.
Sebbene l’opera per chitarra di Simon Steen-Andersen non sia molto conosciuta, questo strumento, oltre a costituire la sua primissima formazione musicale (prima ancora della composizione), ha influenzato le basi stesse della sua ricerca. Il suo primo brano per chitarra in-side-out-side-in…, composto nel 2001, rappresenta un grande cambiamento nella sua estetica e nel suo modo di fare musica. Le evidenti limitazioni dinamiche dello strumento, l’impossibilità di essere “forte” ed estroverso, lo costrinsero a cercare quello stesso livello energetico nel campo dinamico opposto, sviluppando quell’universo sonoro poi definito come pianissimo furioso (espressione rubata dall’omonimo brano del 1982 del suo insegnante Karl Aage Rasmussen ed utilizzata come indicazione agogica in Next to Beside Besides). In molti modi quel pezzo è diventato l’effettiva transizione tra la musica che ha composto prima e ciò che è venuto dopo, anche su altri strumenti (come si nota in Split Point del 2002 per tamburo). Una musica densa di contrasti, un suono e il suo opposto, l’estroverso e l’introverso, il frontside e il backside, transizioni binarie, tagli netti.
Study for String Instrument #2 fa parte di una trilogia centrata, tra le altre cose, sugli aspetti coreografici del suonare gli strumenti a corde. Lo Studio n. 2 esplora le molteplici combinazioni possibili dei glissandi prodotti alla chitarra lungo l’arco di due ottave, avanti e indietro, e delle trasposizioni graduali che il pedale whammy può fare dello stesso suono, sempre fino a due ottave, con il risultato di raddoppiarsi a quattro quando vanno nella stessa direzione, o di “neutralizzarsi” a vicenda quando procedono in moto contrario. Nell’ultima parte del brano il pedale whammy viene alimentato con suoni sempre più rumorosi, con risultati sorprendenti.
Next to Beside Besides #8+4 fa parte di una serie di brani che prescrivono movimenti e azioni, piuttosto che una strumentazione dei suoni risultanti, e indagano come lo “stesso pezzo” suoni completamente diversi su strumenti che per loro natura comportano relazioni diverse tra movimento e suono. I 13 brani di questa serie sono nati come altrettante ‘traduzioni coreografiche’ del brano Beside (per violoncello solo), già di per sé uno spin-off della composizione per ensemble Besides.
Beloved Brother è tratto dal Capriccio sulla dipartita di un amato fratello di Bach; un brano scritto verso il 1704, quindi molto probabilmente composto ed eseguito al clavicordo, uno strumento che oggi si ascolta raramente. L’arrangiamento di Steen-Andersen cerca di avvicinarsi al clavicordo per suono, fisicità e intimità, con una speciale tecnica ‘backside’, che consiste nello smorzare le corde di una chitarra tra la buca e il ponte e poi picchiettare il tono da eseguire, facendolo suonare colpendolo con il dito sulla tastiera anziché pizzicandolo con l’altra mano, mettendo in risalto così solo il ‘dietro’ del suono della corda.
Il rapporto tra suono e significato nella percezione delle parole è il focus di Drownwords. Il testo consiste nel termine “parola” in islandese, tedesco, rumeno, dialetto arabo e arabo coranico (orð, wort, vorba, kilma, kilmeh). Le parole vengono ripetute come un mantra, esposto a diversi gradi di distorsione e infiltrato da suoni e fonemi senza significato. Il pezzo è tra l’altro la lotta di queste cinque parole per salire in superficie, per diventare significato per un breve momento, prima di scomparire lentamente di nuovo.
Difficulties Putting It into Practice prosegue la riflessione sull’autoreferenzialità del linguaggio musicale introdotta dal brano precedente. Il testo è costituito dalle definizioni enciclopediche delle parole “comunicare” e “percepire”, decomposte in fonemi ed astratte in gesti musicali ed extramusicali. Un serrato contrappunto tra due simbiotiche metà.
Francesco Palmieri (1996) è un chitarrista classico ed elettrico italiano prevalentemente attivo nell’ambito della musica contemporanea, sia come solista che in varie ensemble e formazioni cameristiche.
Si è esibito in numerose sale e festival in Italia, Svizzera, Spagna, Francia, Germania e Portogallo, inclusi Wittener Tage für Neue Kammermusik, Musikfestival Bern, Darmstädter Ferienkurse, Theater Basel, Accademia Filarmonica Romana e La Muse en Circuit. Ha collaborato con compositori di fama internazionale quali Simon Steen-Andersen, Alexander Schubert, Elena Rykova, Johannes Kreidler, Marco Momi e Beat Furrer. E’ attualmente membro degli ensemble Opificio Sonoro (IT) e Ufa Sextet (CH).
Nel 2020 è stato pubblicato da Contrastes Records (UK) il suo primo disco “Drownwords”, dedicato all’opera completa per chitarra di Simon Steen-Andersen. L’album vede la partecipazione del percussionista Brian Archinal e del Vertigo Ensemble diretto da Lennart Dohms.
Federico Tramontana (1995) è un percussionista e performer italiano attivo come solista, ricercatore di musica contemporanea ed educatore, esplorando l’illimitato mondo dell’arte contemporanea.
Si è esibito in festival e rassegne di musica contemporanea, tra i quali Concert in Progr – Bern, HKB Geht and Land, Burgdorf Kunstmuseum Bern, Festival Rumore Bianco, Milano Musica, Soneumus Festival Sarajevo, Festival Wegeder Wahrnehmung, Cluster Music Festival, MACRO – Museo d’arte contemporanea Roma, Sala Verdi del Conservatorio “G. Verdi” di Milano, Taverna Maderna, Forum Kammer Musik, Incontemporanea Music Festival, SoundSpace Malmo, Lund Contemporary Music, Darmstädter Ferienkurse 2021, e tanti altri.
Ha eseguito, sia come solista che in ensemble, diverse prime assolute e ha collaborato con numerosi compositori quali, fra gli altri, Pierluigi Billone, Simon Steen- Andersen, Jos. Manuel Lopez, Thomas Demenga, Maurizio Azzan, Michael Maierhof, Maura Capuzzo, Sandra Boss, Justina Repečkaitė, Alessandro Perini, Maria Teresa Treccozzi, Simone Corti, Stefano Gervasoni.
Simon Steen-Andersen (1976) è un compositore, performer e artista di installazioni residente a Berlino, che opera tra la musica strumentale, l’elettronica, il video e la performance in contesti che vanno dall’orchestra sinfonica, alla musica da camera (con e senza elementi multimediali), a performance soliste e installazioni. Le sue opere dell’ultimo decennio si concentrano sull’integrazione di elementi concreti nella musica e l’enfatizzazione degli aspetti fisici e coreografici della performance strumentale. Spesso includono strumenti acustici amplificati in combinazione con campionatori, video, semplici oggetti d’uso quotidiano o costruzioni artigianali.
Steen-Andersen ha ricevuto numerosi premi e finanziamenti, tra i più recenti il Mauricio Kagel Music Prize e il Siemens Composers’ Prize 2017, il Nordic Council Music Prize e l’SWR Orchestra Prize 2014. Le sue composizioni sono state commissionate da ensemble, orchestre e festival quali: Ensemble Recherche, Neue Vocalsolisten Stuttgart, SWR Orchestra, Orchestre Philharmonique de Radio France, Ensemble Ascolta, JACK Quartet, Ensemble Modern, Oslo Sinfonietta, 2e2m, Donaueschinger Musiktage, Ultraschall, Wittener Days of New Chamber Music ed ECLAT. Ha inoltre lavorato con ensemble quali Klangforum Wien, Collegium Novum Zurich, ICTUS, Arditti, London Sinfonietta, Intercontemporain, asamisimasa e NADAR.
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