venerdì 21 maggio 2021 – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
– – > Heiko Maschmann + Ivan Liuzzo + Marco De Martino (Italia, Germania) prima assoluta °
Alvin Lucier (Stati Uniti, 1931)
A Tribute to James Tenney (1986);
per contrabbasso e generatori di onde sinusoidali prima italiana
Marco De Martino (Italia, 1989)
Veglia (2020); per percussioni e risuonatori
Emiliano Turazzi (Italia, 1970)
Tre soli (2019);
versione per contrabbasso e due contrabbassi pre-registrati prima assoluta
Heiko Maschmann contrabbasso; Ivan Liuzzo percussioni;
Marco De Martino regia del suono
musiche di Alvin Lucier, Marco De Martino, Emiliano Turazzi
a cura di Emiliano Turazzi
° con il patrocinio di Goethe-Institut Mailand
Biglietti
8€
ridotto 5€
per studenti dell’Università di Bologna e del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
ai possessori della Card Cultura verrà applicato uno sconto di 2 € sul biglietto intero
La biglietteria apre 30 minuti prima dell’orario del concerto
Prevendite
su www.boxerticket.it
ATTENZIONE posti limitati – secondo le normative attuali
si raccomanda l’acquisto dei biglietti in prevendita
Alvin Lucier
A Tribute to James Tenney (1986)
La maggior parte delle composizioni di Lucier si caratterizza per un’essenzialità disarmante e A Tribute to James Tenney non fa eccezione.
È una musica completamente autoevidente, dove l’autore sparisce dietro al fenomeno acustico e spaziale che vuole portare alla nostra attenzione e che ci costringe, con dolcezza, a rivedere le nostre attese e categorie d’ascolto.
Come tutti i lavori di Lucier, anche questo ha un carattere enigmatico: è talmente autoaffermativo nella sua evidenza da risultare interrogativo: è così semplice che, come un taglio di Fontana, chiunque (a posteriori), avrebbe potuto farlo, quasi chiunque potrebbe suonarlo.
Sfida la nostra concezione di arte come “abilità straordinaria”, architettura della complessità, veicolo emozionale prodotto da un individuo unico ed eccezionale, e ci costringe a domandarci se quello che stiamo incontrando sia arte, musica, pensiero o se queste domande abbiano un senso solo relativo e non ci resti da fare altro che abbandonarci all’esperienza nella sua nudità elementare.
Marco De Martino
Veglia (2020)
“Solo qui sono, nel tempo mostrato, per disperdermi.”
M. Benedetti
Non nascondo una certa difficoltà a descrivere il brano. Il pensiero si assottiglia e cerca di focalizzarne il centro, la natura motrice. Ma la caratterista principale è forse quella di avere più centri, dove l’esperienza sonora si fa luogo, e la si abita. Ho immaginato questo: un dissolversi dello strumento, un dissolversi del musicista dietro una maschera, un creare altro spazio, ampliando il silenzio e la pura vibrazione.
È finita per essere un’azione scenica senza palco e senza parola. Una drammaturgia della vibrazione.
Il brano collega quattro “centri”, ognuno dissolve e coagula a suo modo, ognuno pretende di attraversare un fondo e rinascere. Ognuno copre il mondo e lo disvela nel suono.
Un ringraziamento a Ivan Liuzzo che ha cercato e cerca ancora il filo, la trama di questi eventi, alla sua capacità di farci abitare nell’ascolto. (Marco de Martino)
Emiliano Turazzi
Tre soli (2019)
Penso sempre più spesso al suono, alla musica, in termini spaziali sia in senso stretto, come fenomeno che accade nello spazio, lo esplora e lo fa risuonare, che in senso astratto, dato che comprendo il suono in termini di strati e concepisco la forma prevalentemente in termini di luoghi e spostamenti. Tre soli, che è stato scritto nel 2019 su invito di Heiko Maschmann, non è un trio, ma un pezzo per contrabbasso solo moltiplicato: per questo può essere eseguito anche da un solo esecutore che si specchia nel materiale da lui stesso preregistrato.
Lo si può pensare come un’immersione all’interno dello strumento il cui suono circonda il pubblico, oppure come a una dislocazione/apertura dello strumento che si fa, in molti modi, spazio. (Emiliano Turazzi)
Alvin Lucier è nato nel 1931 a Nashua (New Hampshire, USA). Dal 1962 al 1970 ha insegnato alla Brandeis University, dove ha diretto il coro da camera dell’Università, e dal ’66 al ’76 ha fatto parte dei Sonic Arts Union con Robert Ashley, David Behrman, e Gordon Mumma.
Lucier è stato pioniere in molte aree della composizione e dell’esecuzione musicale, inclusa la notazione dei gesti fisici dei musicisti, l’uso delle onde cerebrali nelle esibizioni dal vivo, la generazione di immagini visive dalle vibrazioni prodotte dal suono, e l’uso delle frequenze di risonanza dello spazio per scopi musicali. I suoi lavori recenti includono una serie di installazioni sonore e opere per strumenti solisti, ensemble da camera e orchestra in cui, per mezzo dell’interazione microtonale con onde sinusoidali, le onde sonore vengono fatte ruotare nello spazio.
Nel 2011, in occasione del suo ritiro dall’insegnamento, la Wesleyan University gli ha dedicato un festival di tre giorni; nel 2014 lo Stedelijk Museum di Amsterdam gli ha dedicato un festival monografico, così come l’Università di Zurigo nel 2016 per il suo 85° compleanno, con tre giorni di concerto e installazioni cui Lucier ha partecipato assieme a musicisti come Joan La Barbara, Charles Curtis, Stephen O’Malley, Oren Ambarchi e la Ever Present Orchestra.
Marco De Martino, nato a Roma, formatosi con Michelangelo Lupone presso il Conservatorio di Santa Cecilia, si diploma con il massimo dei voti e menzione d’onore presso il dipartimento di nuove tecnologie. Ha continuato gli studi di composizione con Giorgio Netti e seguito corsi con i compositori Franck Bedrossian, Beat Furrer, Simone Movio, Mark Andre. Inizia il suo percorso di docenza come assistente di Informatica Musicale per il conservatorio di Roma e per il Master di II livello in Interpretazione della Musica Contemporanea, successivamente presso l’Hochschule für Musik Carl Maria von Weber di Dresda.
Emiliano Turazzi Nato a Milano nel 1970, si è formato nel Conservatorio della sua città con Giuliano Zosi, Adriano Guarnieri, Sandro Gorli e Umberto Rotondi. Musicista curioso, alla formazione accademica unisce una solida formazione jazzistica e un vivace interesse per le musiche di tradizione orale e per la musica antica europea.
Dalla fine degli anni ’90 alcune sue composizioni sono state eseguite in rassegne e festival nazionali e internazionali fra cui: Milano Musica, Tage für Neue Musik Zürich, Bludenzer Tage zeitgemäßer Musik, Tage fur Neue Musik Rottenburg, Mantova Musica Contemporanea, Urbino Musica Antica, Micro-Jornadas de Composition y Musica Contemporanea di Cordoba.
Ha lavorato con musicisti come Antonio Politano, Francesco Dillon, Manuel Zurria, Robert HP Platz, Petra Stump, Heinz-Peter Linshalm, Haesung Choe, Gerald Eckert, Beatrix Wagner, Rico Gubler, Mats Scheidegger, Alberto Napolitano, MDI Ensemble, Ensemble Antipodes, Ensemble Reflexion K.
Nel 2019 l’ensemble Reflexion K di Eckernförde ha prodotto la registrazione del CD monografico Quelli che vivono, pubblicato da Stradivarius nel 2020.
Heiko Maschmann (1967) ha iniziato a studiare il contrabbasso a 17 anni, e già da membro di orchestre ed ensemble studenteschi ha lavorato con direttori come Lothar Zagrosek, Witold Lutoslawski, Christoph Eschenbach, Karlheinz Stockhausen e Pierre Boulez.
Dal 2008 collabora con la Fondazione Stockhausen, e ha presentato l’anteprima mondiale di In Freundschaft per contrabbasso solista nel 2009, curandone poi, in collaborazione con Kathinka Pasveer, la pubblicazione della partitura e l’incisione su cd per Stockhausen Edition.
Fa parte dell’Ensemble Xtuor, dell’ensemble reflexion K e dell’Ensemble Klangrauschen.
Si è inoltre esibito con lo Zagros Ensemble di Helsinki, l’ensemble acht, l’Ensemble Resonanz, la London Sinfonietta e l’Ensemble Modern.
Ha presentato numerose anteprime mondiali di opere per Contrabbasso solista, fra cui composizioni di Joan La Barbara, Peter Ruzicka, Cristóbal Halffter, Georg Katzer, Rolf Riehm, Dieter Schnebel e Karlheinz Stockhausen.
I suoi progetti più recenti sono su opere di Emiliano Turazzi, Tomi Räisänen e Philip Corner.
Ivan Liuzzo è un musicista attivo in diverse aree musicali; oltre allo studio della musica classica e contemporanea, si è specializzato in batteria jazz (con Greg Hutchinson, Roberto Pistolesi), arrangiamento e armonia (con Filiberto Palermini), e attualmente studia composizione con Giorgio Netti, uno dei maggiori compositori italiani contemporanei viventi; e oltre a ciò, alla musica ha affiancato studi di illuminotecnica e programmazione informatica.
Con questa eterogenea formazione ha potuto sviluppare collaborazioni in diversi ambiti: musica estemporanea, musica elettroacustica, musica contemporanea e classica, jazz tradizionale e moderno.
Membro fondatore del collettivo di ricerca artistica Avidi Lumi, tendenti all’esplorazione delle tecniche estese degli strumenti acustici, dell’integrazione con l’elettronica (aumentazione), e della programmazione e interazione con altre arti (quali Light Design e installazioni).
In ambito jazz e sperimentale ha collaborato e collabora con alcuni degli artisti più importanti della scena creativa attuale.
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